Roero Occidentale - Montaldo Roero - Dal Sentiero Livio Venturino al Sentiero della Rocca del Serro
near Baldissero d'Alba, Piemonte (Italia)
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Itinerary description
SUI SENTIERI DI BALDISSERO D'ALBA E DI MONTALDO ROERO
INTRODUZIONE
Compreso dopo il Mille nel feudo di Sommariva Perno, Baldissero viene venduto per metà dai Signori di Sommariva al marchese Federico II di Saluzzo all’inizio del ‘200. Il distacco totale si ha intorno al 1268: due anni dopo Guglielmo, che nella divisione fra i "domini de Summaripa" aveva ottenuto Baldissero, viene già denominato "de Baudesseto". Nel 1487, durante la guerra per il Marchesato di Saluzzo, Baldissero è conquistato da Carlo I di Savoia,in seguito reso ai Colonna (cognome che si erano dati i locali signori - metà '400 - vantando false origini dai Colonna romani).
Il Marchesato passa nel 1548 alla Francia. Nel 1588 Giovanni Alberto Colonna aderisce alla religione riformata e Carlo Emanuele I di Savoia conquista il marchesato saluzzese. La quota di feudo di Giovanni Alberto Colonna viene data (1593) a Don Gonzalo Salinas y Hermosa, maestro generale di campo del duca. Dopo nel 1618 al presidente ducale Ludovico Zoello, nel 1619 a Conreno Roero, nel 1629 a Don Felice di Savoia e nel 1644 ai Carron di St-Thomas. Il casato Colonna si estingue nel 1846; le proprietà vengono ereditate dai conti Moffa di Lisio e Icheri di Malabaila.
Montaldo Roero è uno dei borghi di sommità delle Rocche ed è luogo di antichi insediamenti, a partire dall’ enigmatico toponimo “Podium Rote”, che attesta un probabile remoto culto solare in zona. In età romana troviamo alcuni “fundi” e un’ara dedicata alle fonti, oggi supporto all’acquasantiera nella parrocchia dell’Annunziata.
Montaldo viene citata per la prima volta in un documento del 1153, con cui papa Eugenio III la donò l’abitato alla chiesa di Asti. Il feudo era retto dai consignori “de Montaldo”, ma nel 1374 il vescovo di Asti cedette tutta la signoria a Guglielmo Roero, e Montaldo diventando così “Mons Altus Rotarianum”. I discendenti del Roero, nell’arco di due secoli, persero gradualmente tutto il feudo. Da questo momento in poi Montaldo passò nelle mani di numerose famiglie, senza che nessuna riuscisse a possedere tutta la signoria e a rimanere in maniera duratura.
Il Sentiero Livio Venturino collega i due paesi di Montaldo Roero e Baldissero d'Alba, e pertanto può essere percorso sia con partenza da Montaldo Roero (P.za Viglione), sia da Baldissero d'Alba (p.za Martiri).
Il Sentiero della Rocca del Serro è un itinerario ad anello che attraversa boschi e castagneti secolari, raggiunge il fondovalle della Rocca del Serro e risale verso l'antico abitato di Montaldo Roero.
PERCORSO
Il percorso inizia in piazza Martiri di Baldissero d'Alba si percorre la via principale per proseguire sulla provinciale in direzione di Montaldo Roero. In località “Canemorto” inizia il territorio di Montaldo Roero.Alla palina sulla destra, il sentiero continua inoltrandosi per un breve tratto pianeggiante costeggiato da una fitta vegetazione di rovi, robinie, felci, castagni e noccioli selvatici, in compagnia di isolati, svettanti pini silvestri per raggiungere dopo una breve, erta salita totalmente ombreggiata, la sommità in località denominata “Tampette”.
Prosegue quindi a sinistra, tra castagni, pini silvestri e roverelle lungo la cresta della Rocca, con vista a sud su forre profonde e pittoreschi calanchi e a nord sino alle Alpi (Cervino e Monte Rosa).
In prossimità delle prime case del paese inizia la discesa per giungere in piano sino alla palina posta vicino al pilone di Santa Libera. Si svolta a sinistra per giungere al bivio Baldissero d’Alba – Monteu Roero e proseguire verso quest’ultima direzione.La provinciale, addentrandosi tra castagneti secolari, costeggiando un’area pic-nic (punto acqua) arriva (a 1250 m. dalla partenza) al bivio palinato “Cristo delle Rocche e Rocca del Serro”.
Il sentiero, che un tempo collegava Montaldo a Monteu Roero, si snoda tra pini silvestri, castagni, pioppi bianchi e tremuli, robinie e noccioli selvatici, sino ad inoltrarsi in un’ area più selvaggia ed ombrosa, dove appaiono le prime felci.
Inizia una breve salita che sbocca in un piccolo, incantevole pianoro impreziosito da un artistico altarino votivo in ferro battuto, il Cristo delle Rocche.
Tra castagni, roverelle, pini silvestri e ginepri si apre un bellissimo punto panoramico da cui è possibile godersi la vista sulla rocca e sul paese.
Ci troviamo ad un’ altezza di 375 m. ed è da qui che inizia la parte più impegnativa del percorso.
Si prosegue a sinistra per il sentiero “Primo dell’Orto” , ripida discesa (nella parte iniziale provvista di scalini) verso il fondo della rocca, serpeggiante su una stretta lingua di terra a cavallo tra due forre.
Dieci minuti di discesa mozzafiato che si attenua gradualmente sino a raggiungere il fondo della rocca, tra felci, sambuchi, salici, ontani (verne) ed edera, tipiche essenze di ambiente umido.
Il sentiero prosegue, segnalato, sino a raggiungere il trivio Rocca del Serro, confluenza del ventaglio di rocche ( e rii ) tra il ponte superiore e i confini con Monteu Roero.
“Serro” deriva da “cerrum”, per la presenza un tempo (se ne hanno notizie sin dal 1200) di un maestoso, isolato cerro, particolare tipo di quercia.
Il cammino continua lungo un rittano di notevole interesse geologico e tartufigeno, tra alte pareti verticali di rocca ingentilite in sommità da isolati pini silvestri, veri e propri bastioni di marne a strati grigi e gialli.
Si risale gradatamente tra bagolari (favarun), ciliegi selvatici e robinie sino allo spazio aperto con vista sulle frazioni di Monteu Roero, sui bricchi e sorì sino ad incrociare la provinciale per giungere, dopo aver ammirato l’ antica torre di avvistamento e oltrepassato l’abside romanica di S.Giovanni, alla piazza Viglione.
Si percorre un breve tratto della strada provinciale con vista, a destra, sugli erosi e frastagliati versanti della Rocca del Serro e, a sinistra, su un ristretto orizzonte di colline, impreziosite dall’appena visibile, ma sempre riconoscibile profilo del castello di Monticello d’Alba.
Alla palina segnaletica si imbocca la breve, ripida rampa che porta alla chiesetta della Madonna delle Grazie, edificata nel ‘600 in occasione della pestilenza. Il sito,molto panoramico, nel XII e XIII secolo svolgeva con il nome di “Podium Arnaudi” funzioni di avvistamento e difesa.
Prima di raggiungere la chiesetta si effettua una piccola deviazione andata e ritorno verso il Ponte sulle Rocche, suggestivo ponte sospeso sulla rocca, disteso lungo il diaframma che divide i due versanti.
Dietro la chiesetta inizia il sentiero che seguendo la cresta della rocca “do Cérlic”, con vista mozzafiato su pareti verticali e sul castello di Baldissero d’ Alba, incrociando piste di volpi e tassi, giunge ad un piccolo pilone votivo di recente costruzione antistante una fontana (punto acqua).
Una scoscesa scalinata circondata da castagni selvatici conduce sino alla palina di fondo valle, dove si stagliano altissimi pioppi bianchi (“arbrun”), retaggio della millenaria “Silva Popularis” che un tempo si estendeva sino ai confini con Pralormo.
Qui la Rocca attenua la sua natura selvaggia per incontrare i coltivi.
Voltando a sinistra, costeggiando il rio della Madonnina, fiancheggiato da equiseti e grandi salici, il sentiero prosegue in fondo valle tra orti e noccioleti. Dopo circa 1 Km raggiunge la località chiamata “Nasau”, dall’antico nome dei maceratoi per la canapa che sfruttavano la presenza in loco di piccoli bacini per la raccolta delle acque (i “bià”). Al bivio palinato “Rocchetta-Costabella” inizia sulla destra una lunga salita, con vista molto panoramica su Montaldo Roero, dominato dalla imponente torre d’avvistamento e sui confini inferiori di Baldissero d’Alba.
Siamo sulla “Costabella”, che segna il confine tra i due comuni.
Attraversando coltivazioni di prugne, nocciole,incontrando qualche solitario ciliegio, si raggiungono in posizione più elevata e solatia i vigneti di arneis e nebbiolo.
Dopo un falso piano con dossi e curve appena accennate, inizia un’ impegnativa salita bordeggiata da rovi, uva turca e robinie, che supera i terreni argillosi e sabbiosi formatisi con la sedimentazione marina (Pliocene e Villafranchiano) per raggiungere i più recenti depositi sabbiosi-ghiaiosi di origine eolica e alluvionale dalle tonalità (per l’abbondanza di pigmenti ferrosi) tra il marrone e il rosso.
Raggiunta la quota pianeggiante in località Rocchetta, il sentiero prosegue attraversando un bosco di bagolari (in dialetto “favarun”, i cui rami un tempo venivano ricercati per costruire i manici degli attrezzi da lavoro nei campi).
Transita quindi in prossimità del castello Colonna, rifatto a fine ‘800 sul sito esistente dal medioevo nelle attuali forme neogotiche e sbocca nell’ abitato al bivio con palina, dove si raggiunge il punto di partenza.
BUON CAMMINO
INTRODUZIONE
Compreso dopo il Mille nel feudo di Sommariva Perno, Baldissero viene venduto per metà dai Signori di Sommariva al marchese Federico II di Saluzzo all’inizio del ‘200. Il distacco totale si ha intorno al 1268: due anni dopo Guglielmo, che nella divisione fra i "domini de Summaripa" aveva ottenuto Baldissero, viene già denominato "de Baudesseto". Nel 1487, durante la guerra per il Marchesato di Saluzzo, Baldissero è conquistato da Carlo I di Savoia,in seguito reso ai Colonna (cognome che si erano dati i locali signori - metà '400 - vantando false origini dai Colonna romani).
Il Marchesato passa nel 1548 alla Francia. Nel 1588 Giovanni Alberto Colonna aderisce alla religione riformata e Carlo Emanuele I di Savoia conquista il marchesato saluzzese. La quota di feudo di Giovanni Alberto Colonna viene data (1593) a Don Gonzalo Salinas y Hermosa, maestro generale di campo del duca. Dopo nel 1618 al presidente ducale Ludovico Zoello, nel 1619 a Conreno Roero, nel 1629 a Don Felice di Savoia e nel 1644 ai Carron di St-Thomas. Il casato Colonna si estingue nel 1846; le proprietà vengono ereditate dai conti Moffa di Lisio e Icheri di Malabaila.
Montaldo Roero è uno dei borghi di sommità delle Rocche ed è luogo di antichi insediamenti, a partire dall’ enigmatico toponimo “Podium Rote”, che attesta un probabile remoto culto solare in zona. In età romana troviamo alcuni “fundi” e un’ara dedicata alle fonti, oggi supporto all’acquasantiera nella parrocchia dell’Annunziata.
Montaldo viene citata per la prima volta in un documento del 1153, con cui papa Eugenio III la donò l’abitato alla chiesa di Asti. Il feudo era retto dai consignori “de Montaldo”, ma nel 1374 il vescovo di Asti cedette tutta la signoria a Guglielmo Roero, e Montaldo diventando così “Mons Altus Rotarianum”. I discendenti del Roero, nell’arco di due secoli, persero gradualmente tutto il feudo. Da questo momento in poi Montaldo passò nelle mani di numerose famiglie, senza che nessuna riuscisse a possedere tutta la signoria e a rimanere in maniera duratura.
Il Sentiero Livio Venturino collega i due paesi di Montaldo Roero e Baldissero d'Alba, e pertanto può essere percorso sia con partenza da Montaldo Roero (P.za Viglione), sia da Baldissero d'Alba (p.za Martiri).
Il Sentiero della Rocca del Serro è un itinerario ad anello che attraversa boschi e castagneti secolari, raggiunge il fondovalle della Rocca del Serro e risale verso l'antico abitato di Montaldo Roero.
PERCORSO
Il percorso inizia in piazza Martiri di Baldissero d'Alba si percorre la via principale per proseguire sulla provinciale in direzione di Montaldo Roero. In località “Canemorto” inizia il territorio di Montaldo Roero.Alla palina sulla destra, il sentiero continua inoltrandosi per un breve tratto pianeggiante costeggiato da una fitta vegetazione di rovi, robinie, felci, castagni e noccioli selvatici, in compagnia di isolati, svettanti pini silvestri per raggiungere dopo una breve, erta salita totalmente ombreggiata, la sommità in località denominata “Tampette”.
Prosegue quindi a sinistra, tra castagni, pini silvestri e roverelle lungo la cresta della Rocca, con vista a sud su forre profonde e pittoreschi calanchi e a nord sino alle Alpi (Cervino e Monte Rosa).
In prossimità delle prime case del paese inizia la discesa per giungere in piano sino alla palina posta vicino al pilone di Santa Libera. Si svolta a sinistra per giungere al bivio Baldissero d’Alba – Monteu Roero e proseguire verso quest’ultima direzione.La provinciale, addentrandosi tra castagneti secolari, costeggiando un’area pic-nic (punto acqua) arriva (a 1250 m. dalla partenza) al bivio palinato “Cristo delle Rocche e Rocca del Serro”.
Il sentiero, che un tempo collegava Montaldo a Monteu Roero, si snoda tra pini silvestri, castagni, pioppi bianchi e tremuli, robinie e noccioli selvatici, sino ad inoltrarsi in un’ area più selvaggia ed ombrosa, dove appaiono le prime felci.
Inizia una breve salita che sbocca in un piccolo, incantevole pianoro impreziosito da un artistico altarino votivo in ferro battuto, il Cristo delle Rocche.
Tra castagni, roverelle, pini silvestri e ginepri si apre un bellissimo punto panoramico da cui è possibile godersi la vista sulla rocca e sul paese.
Ci troviamo ad un’ altezza di 375 m. ed è da qui che inizia la parte più impegnativa del percorso.
Si prosegue a sinistra per il sentiero “Primo dell’Orto” , ripida discesa (nella parte iniziale provvista di scalini) verso il fondo della rocca, serpeggiante su una stretta lingua di terra a cavallo tra due forre.
Dieci minuti di discesa mozzafiato che si attenua gradualmente sino a raggiungere il fondo della rocca, tra felci, sambuchi, salici, ontani (verne) ed edera, tipiche essenze di ambiente umido.
Il sentiero prosegue, segnalato, sino a raggiungere il trivio Rocca del Serro, confluenza del ventaglio di rocche ( e rii ) tra il ponte superiore e i confini con Monteu Roero.
“Serro” deriva da “cerrum”, per la presenza un tempo (se ne hanno notizie sin dal 1200) di un maestoso, isolato cerro, particolare tipo di quercia.
Il cammino continua lungo un rittano di notevole interesse geologico e tartufigeno, tra alte pareti verticali di rocca ingentilite in sommità da isolati pini silvestri, veri e propri bastioni di marne a strati grigi e gialli.
Si risale gradatamente tra bagolari (favarun), ciliegi selvatici e robinie sino allo spazio aperto con vista sulle frazioni di Monteu Roero, sui bricchi e sorì sino ad incrociare la provinciale per giungere, dopo aver ammirato l’ antica torre di avvistamento e oltrepassato l’abside romanica di S.Giovanni, alla piazza Viglione.
Si percorre un breve tratto della strada provinciale con vista, a destra, sugli erosi e frastagliati versanti della Rocca del Serro e, a sinistra, su un ristretto orizzonte di colline, impreziosite dall’appena visibile, ma sempre riconoscibile profilo del castello di Monticello d’Alba.
Alla palina segnaletica si imbocca la breve, ripida rampa che porta alla chiesetta della Madonna delle Grazie, edificata nel ‘600 in occasione della pestilenza. Il sito,molto panoramico, nel XII e XIII secolo svolgeva con il nome di “Podium Arnaudi” funzioni di avvistamento e difesa.
Prima di raggiungere la chiesetta si effettua una piccola deviazione andata e ritorno verso il Ponte sulle Rocche, suggestivo ponte sospeso sulla rocca, disteso lungo il diaframma che divide i due versanti.
Dietro la chiesetta inizia il sentiero che seguendo la cresta della rocca “do Cérlic”, con vista mozzafiato su pareti verticali e sul castello di Baldissero d’ Alba, incrociando piste di volpi e tassi, giunge ad un piccolo pilone votivo di recente costruzione antistante una fontana (punto acqua).
Una scoscesa scalinata circondata da castagni selvatici conduce sino alla palina di fondo valle, dove si stagliano altissimi pioppi bianchi (“arbrun”), retaggio della millenaria “Silva Popularis” che un tempo si estendeva sino ai confini con Pralormo.
Qui la Rocca attenua la sua natura selvaggia per incontrare i coltivi.
Voltando a sinistra, costeggiando il rio della Madonnina, fiancheggiato da equiseti e grandi salici, il sentiero prosegue in fondo valle tra orti e noccioleti. Dopo circa 1 Km raggiunge la località chiamata “Nasau”, dall’antico nome dei maceratoi per la canapa che sfruttavano la presenza in loco di piccoli bacini per la raccolta delle acque (i “bià”). Al bivio palinato “Rocchetta-Costabella” inizia sulla destra una lunga salita, con vista molto panoramica su Montaldo Roero, dominato dalla imponente torre d’avvistamento e sui confini inferiori di Baldissero d’Alba.
Siamo sulla “Costabella”, che segna il confine tra i due comuni.
Attraversando coltivazioni di prugne, nocciole,incontrando qualche solitario ciliegio, si raggiungono in posizione più elevata e solatia i vigneti di arneis e nebbiolo.
Dopo un falso piano con dossi e curve appena accennate, inizia un’ impegnativa salita bordeggiata da rovi, uva turca e robinie, che supera i terreni argillosi e sabbiosi formatisi con la sedimentazione marina (Pliocene e Villafranchiano) per raggiungere i più recenti depositi sabbiosi-ghiaiosi di origine eolica e alluvionale dalle tonalità (per l’abbondanza di pigmenti ferrosi) tra il marrone e il rosso.
Raggiunta la quota pianeggiante in località Rocchetta, il sentiero prosegue attraversando un bosco di bagolari (in dialetto “favarun”, i cui rami un tempo venivano ricercati per costruire i manici degli attrezzi da lavoro nei campi).
Transita quindi in prossimità del castello Colonna, rifatto a fine ‘800 sul sito esistente dal medioevo nelle attuali forme neogotiche e sbocca nell’ abitato al bivio con palina, dove si raggiunge il punto di partenza.
BUON CAMMINO
Waypoints
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Veramente bello. Il bosco incantato e quello fatato sono uno spettacolo da far vedere ai bambini.