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Roccamonfina - Fontanafredda - Valogno

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Trail stats

Distance
14.02 mi
Elevation gain
1,952 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,952 ft
Max elevation
2,673 ft
TrailRank 
59
Min elevation
2,673 ft
Trail type
Loop
Moving time
5 hours 48 minutes
Time
6 hours 38 minutes
Coordinates
3973
Uploaded
March 23, 2024
Recorded
March 2024
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near Roccamonfina, Campania (Italia)

Viewed 50 times, downloaded 4 times

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Itinerary description

Partendo da Piazza Nicola Amore prendiamo Via Lattani e successivamente il sentiero che ci porta sul vecchio percorso della Via Crucis fino al Santuario dei Lattani. Da qui dopo la visita al Santuario prendiamo la strada asfaltata che ci riporta verso in paese e giunti in Località Gallo proseguiamo lungo il sentiero che attraverso un castagneto ci porta al Convento di San Domenico. Proseguendo lungo la strada attraversiamo Località Fontafredda e dopo il lavatoio prendiamo il sentiero a sinistra.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 2,163 ft
Photo ofPartenza da Piazza Nicola Amore

Partenza da Piazza Nicola Amore

La piazza ha conservato l'impianto originario, la sua valorizzazione risale al periodo dell'egemonia angioina (1266-1442), quando la città acquista il privilegio di un mercato settimanale e di una fiera annuale, per intervento di Goffredo Marzano Signore di Roccamonfina, Grande Ammiraglio e fedele consigliere della Corona. La piazza venne intitolata a Nicola Amore alla fine del 1800, avvocato e politico nato a Roccamonfina e senatore del Regno d'Italia.

PictographReligious site Altitude 2,001 ft
Photo ofChiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore Photo ofChiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore

Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore

Chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore, sita nella centrale Piazza Nicola Amore, il cui attuale stato si deve ad un rifacimento del 1715. Presenta un grande protiro ad arco sulla facciata ed è fiancheggiata da un campanile con decorazione a maioliche del 1775. L'interno è a tre navate. Alla chiesa è annesso un "Museo parrocchiale", che ne raccoglie gli arredi sacri.

PictographIntersection Altitude 2,006 ft
Photo ofProseguire a destra lungo Via Lattani

Proseguire a destra lungo Via Lattani

PictographWaypoint Altitude 2,034 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographIntersection Altitude 2,135 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographIntersection Altitude 2,135 ft
Photo ofA sinistra

A sinistra

PictographIntersection Altitude 2,111 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographIntersection Altitude 2,128 ft
Photo ofA sinistra

A sinistra

PictographIntersection Altitude 2,199 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographWaypoint Altitude 2,476 ft
Photo ofTabella sentieri cai

Tabella sentieri cai

PictographWaypoint Altitude 2,507 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographReligious site Altitude 2,522 ft
Photo ofSantuario di Maria Santissima dei Lattani

Santuario di Maria Santissima dei Lattani

Il santuario fu fondato nel 1430 da san Bernardino da Siena e san Giacomo della Marca, che vi erano giunti in seguito alla notizia del ritrovamento di una statua della Vergine nello stesso anno o in quello precedente. Venne edificata una prima cappella rurale, quindi una prima chiesa, allargata poco dopo nelle forme attuali tra il 1448 e il 1507. Nel 1446 papa Eugenio IV affidò il convento, sorto nel frattempo, ai Francescani. Nel marzo 1970 il santuario fu elevato da papa Paolo VI alla dignità di basilica minore. Gli edifici del santuario si aprono su un ampio cortile interno, aperto sul panorama. Vi si affacciano la chiesa, il convento e un edificio costruito al momento della fondazione, detto "Protoconventino" o "romitaggio di San Bernardino", recentemente restaurato nelle forme originali. La facciata della chiesa, preceduta da un grande protiro con arco a tutto sesto, conserva l'originale porta lignea del 1507. L'interno, ad unica navata, divisa in campate da pilastri che sostengono la volta a crociera a sesto acuto ribassato, conserva affreschi quattrocenteschi e settecenteschi e finestre gotiche con vetrate policrome. Sulla sinistra si apre la cappella dedicata alla Vergine dei Lattani, con cupola affrescata, che ospita una statua di Madonna con Bambino in pietra basaltica, ricoperta da pittura policroma, forse attribuibile al IX secolo. Il convento presenta una facciata con porticato ad archi e all'interno un chiostro rettangolare con archi ogivali sorretti da colonnine, di varia forma, su due piani. Si conservano affreschi seicenteschi eseguiti dal padre Tommaso di Nola. Sul chiostro si apre il refettorio. Il cosiddetto edificio del "Protoconventino" si affaccia sul cortile interno con un loggiato su due piani, aperto verso la valle con finestre, quella inferiore decorata da un rosone. Nel cortile si trovano anche una fontana in pietra e sul lato verso il monte una fontana quattrocentesca decorata nel 1961 da una raffigurazione in ceramica policroma.

PictographIntersection Altitude 2,303 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographReligious site Altitude 2,318 ft
Photo ofChiesa San Michele Arcangelo Photo ofChiesa San Michele Arcangelo

Chiesa San Michele Arcangelo

PictographIntersection Altitude 2,316 ft
Photo ofA sinistra via San Rocco

A sinistra via San Rocco

PictographIntersection Altitude 2,231 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographWaypoint Altitude 2,042 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographFountain Altitude 2,099 ft
Photo ofFontana

Fontana

PictographWaypoint Altitude 2,094 ft
Photo ofTabella Cai nei pressi della Chiesa di San Domenico

Tabella Cai nei pressi della Chiesa di San Domenico

PictographReligious site Altitude 2,095 ft
Photo ofChiesa e convento di San Domenico Photo ofChiesa e convento di San Domenico Photo ofChiesa e convento di San Domenico

Chiesa e convento di San Domenico

Chiesa e convento di San Domenico, siti nella frazione omonima ed eretti nel XVII secolo per donazione testamentaria di Gian Nicola Fusco. La chiesa ha tre navate e conserva un coro ligneo. Chiesa di San Michele Arcangelo, in loc. Gallo con fonte battesimale marmoreo seicentesco

PictographIntersection Altitude 2,077 ft
Photo ofA sinistra in discesa

A sinistra in discesa

PictographReligious site Altitude 1,991 ft
Photo ofFontanafredda - Chiesa Santa Maria la Carità

Fontanafredda - Chiesa Santa Maria la Carità

PictographFountain Altitude 1,980 ft
Photo ofFontana

Fontana

PictographFountain Altitude 1,897 ft
Photo ofFontanafredda - Lavatoio e fontane Photo ofFontanafredda - Lavatoio e fontane

Fontanafredda - Lavatoio e fontane

PictographIntersection Altitude 1,912 ft
Photo ofA sinistra

A sinistra

PictographFlora Altitude 1,889 ft
Photo ofFlora

Flora

PictographIntersection Altitude 1,996 ft
Photo ofTenere la sinistra Photo ofTenere la sinistra

Tenere la sinistra

PictographIntersection Altitude 1,998 ft
Photo ofProseguire diritto - tenersi sulla destra

Proseguire diritto - tenersi sulla destra

PictographIntersection Altitude 1,916 ft
Photo ofA sinistra dell'albero

A sinistra dell'albero

PictographIntersection Altitude 1,900 ft
Photo ofA sinistra

A sinistra

PictographWaypoint Altitude 1,870 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,823 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographIntersection Altitude 1,767 ft
Photo ofAttraversare la strada e prendere il sentiero difronte

Attraversare la strada e prendere il sentiero difronte

PictographIntersection Altitude 1,667 ft
Photo ofTenere la destra

Tenere la destra

PictographIntersection Altitude 1,446 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographReligious site Altitude 1,151 ft
Photo ofSito religioso - Loc. Tuoro di Sessa Aurunca Photo ofSito religioso - Loc. Tuoro di Sessa Aurunca

Sito religioso - Loc. Tuoro di Sessa Aurunca

PictographIntersection Altitude 1,141 ft
Photo ofA sinistra

A sinistra

PictographFountain Altitude 1,028 ft
Photo ofFontana

Fontana

PictographIntersection Altitude 1,328 ft
Photo ofA sinistra tratto Via Francigena verso Brindisi

A sinistra tratto Via Francigena verso Brindisi

PictographFountain Altitude 1,316 ft
Photo ofFontana presso Valogno

Fontana presso Valogno

PictographWaypoint Altitude 1,342 ft
Photo ofValogno - Murales Photo ofValogno - Murales

Valogno - Murales

Può la fantasia salvare il mondo. Forse no, il mondo ha bisogno di coraggio, di speranza, di realtà. Ma la fantasia può salvare un paese. Questa è la storia di Valogno, piccolo borgo nel parco regionale” Roccamonfina-Foce del Garigliano”, a quattro chilometri da Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Valogno è il paese dei murales e della fantasia. Valogno era uno dei tanti paesini destinato a scomparire. I giovani sono emigrati tutti tra gli anni ’60 e gli anni ’90 e in paese sono rimaste tante case vuote e pochi anziani. Il paese si è ripiegato su se stesso, si è spento. Non c’è un alimentari, non c’è un bar. Non c’è nulla. Valogno è diventato un paese fantasma. Il paese diventa grigio. Come tanti piccoli borghi italiani. Ma un giorno, ormai di dieci anni fa, Giovanni Casale e sua moglie Dora Mesolella emigrati a Roma per cercare lavoro (psicologo lui e impiegata Telecom lei) decidono di premere il tasto “pause” alle loro vite, decidono che per andare avanti bisogna tornare indietro. Chiudono la loro casa di Roma e tornano in provincia di Caserta, nel paesino sperduto tra le montagne dai ritmi lenti, dove sono nati. L’ingresso a Valogno è spettacolare con un murales gigante di Frida Kahlo. Dove parcheggiamo la macchina invece c’è una scena dell’Unità di Italia. Non c’è una continuità, un racconto comune tra i vari disegni, forse l’unico filo rosso è il colore che ti accompagna a entrare in un regno incantato. C’è un silenzio quieto, odore di caminetti accesi e aria frizzante. Accanto ai murales di Benvenuto a Valogno e Frida, c’è una piccola bottega, la collaboratrice di Viaggiapiccoli Campania , Anna Rita Mautone, con il piccolo Manuel ci racconta: “Siamo entrati incuriositi dai quadri appesi e sparsi un po’ ovunque e dietro ad un banchetto sul quale c’erano piccoli quadretti in tela dipinti, incontriamo Dora. Inizialmente non avevo capito chi fosse, poi è proprio lei ad accoglierci e a spiegarci tutto il progetto che c’è dietro il borgo di Valogno. La verità è ben più grigia del semplice ritorno al proprio paese di origine”. La storia che Dona racconta ad Anna Rita la lascia senza parole: “Il voler colorare “il grigio dell’anima” nasce da una storia di dolore personale dovuta alla malattia del figlio, diagnosticatagli quando aveva appena 4 anni. Da qui la scelta di tornare a vivere in un luogo tranquillo , che permettesse a tutta la famiglia di trovare quella serenità perduta.” È cosi che nasce il progetto “I colori del grigio”: inondare di colori le stradine del borgo, ormai quasi disabitato, è stato un modo per restituire vita e gioia e speranza ad un luogo destinato a decadere. Un percorso difficile che ha però aiutato la famiglia e , con uno sguardo più ampio, tutti gli abitanti del borgo a uscire da una situazione triste e grigia. La rinascita di Valogno è quindi il simbolo della rinascita non solo di questa straordinaria famiglia ma anche di tutta la popolazione, che oggi accoglie sorridendo i visitatori che camminano per le vie del borgo. Noi abbiamo incontrate tante persone anziane che ci salutavano e ci indicavano dove andare a vedere i murales più belli.

PictographWaypoint Altitude 1,316 ft
Photo ofValogno - Murales Photo ofValogno - Murales

Valogno - Murales

Può la fantasia salvare il mondo. Forse no, il mondo ha bisogno di coraggio, di speranza, di realtà. Ma la fantasia può salvare un paese. Questa è la storia di Valogno, piccolo borgo nel parco regionale” Roccamonfina-Foce del Garigliano”, a quattro chilometri da Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Valogno è il paese dei murales e della fantasia. Valogno era uno dei tanti paesini destinato a scomparire. I giovani sono emigrati tutti tra gli anni ’60 e gli anni ’90 e in paese sono rimaste tante case vuote e pochi anziani. Il paese si è ripiegato su se stesso, si è spento. Non c’è un alimentari, non c’è un bar. Non c’è nulla. Valogno è diventato un paese fantasma. Il paese diventa grigio. Come tanti piccoli borghi italiani. Ma un giorno, ormai di dieci anni fa, Giovanni Casale e sua moglie Dora Mesolella emigrati a Roma per cercare lavoro (psicologo lui e impiegata Telecom lei) decidono di premere il tasto “pause” alle loro vite, decidono che per andare avanti bisogna tornare indietro. Chiudono la loro casa di Roma e tornano in provincia di Caserta, nel paesino sperduto tra le montagne dai ritmi lenti, dove sono nati. L’ingresso a Valogno è spettacolare con un murales gigante di Frida Kahlo. Dove parcheggiamo la macchina invece c’è una scena dell’Unità di Italia. Non c’è una continuità, un racconto comune tra i vari disegni, forse l’unico filo rosso è il colore che ti accompagna a entrare in un regno incantato. C’è un silenzio quieto, odore di caminetti accesi e aria frizzante. Accanto ai murales di Benvenuto a Valogno e Frida, c’è una piccola bottega, la collaboratrice di Viaggiapiccoli Campania , Anna Rita Mautone, con il piccolo Manuel ci racconta: “Siamo entrati incuriositi dai quadri appesi e sparsi un po’ ovunque e dietro ad un banchetto sul quale c’erano piccoli quadretti in tela dipinti, incontriamo Dora. Inizialmente non avevo capito chi fosse, poi è proprio lei ad accoglierci e a spiegarci tutto il progetto che c’è dietro il borgo di Valogno. La verità è ben più grigia del semplice ritorno al proprio paese di origine”. La storia che Dona racconta ad Anna Rita la lascia senza parole: “Il voler colorare “il grigio dell’anima” nasce da una storia di dolore personale dovuta alla malattia del figlio, diagnosticatagli quando aveva appena 4 anni. Da qui la scelta di tornare a vivere in un luogo tranquillo , che permettesse a tutta la famiglia di trovare quella serenità perduta.” È cosi che nasce il progetto “I colori del grigio”: inondare di colori le stradine del borgo, ormai quasi disabitato, è stato un modo per restituire vita e gioia e speranza ad un luogo destinato a decadere. Un percorso difficile che ha però aiutato la famiglia e , con uno sguardo più ampio, tutti gli abitanti del borgo a uscire da una situazione triste e grigia. La rinascita di Valogno è quindi il simbolo della rinascita non solo di questa straordinaria famiglia ma anche di tutta la popolazione, che oggi accoglie sorridendo i visitatori che camminano per le vie del borgo. Noi abbiamo incontrate tante persone anziane che ci salutavano e ci indicavano dove andare a vedere i murales più belli.

PictographWaypoint Altitude 1,986 ft
Photo ofVrollaro - Roccamonfina

Vrollaro - Roccamonfina

La padella forata più grande del mondo sarà la nostra – assicura il sindaco Carlo Montefusco – e ne siamo per questo orgogliosi“. La cittadina matesina famosa in tutto il mondo per le castagne tenta il primato assoluto: quello della costruzione e cottura del prelibato frutto nel vrollaro più grande del mondo, tanto da entrare nel guiness dei primati. Per superare il severissimo giudizio della commissione internazionale, che sarà in città il prossimo 28 ottobre, ed entrare di diritto nel Guiness World Record (il libro del Guiness dei primati) però, i sapienti artigiani del posto dovranno superare il record attualmente detenuto già da diversi anni dal Portogallo. Nelle intenzioni c’è quello di costruire un vrollaro in ferro battuto del diametro di circa 6 metri, un peso complessivo di 650 kg ed una capacità di cuocere 1.100 kg di castagne alla volta. La castanicoltura per il territorio di Roccamonfina e di tutta l’area del Monte Santa Croce ha sempre rappresentato un’importante risorsa forestale per la conservazione e salvaguardia del territorio, nonché alimentare, zootecnica ed economica, gestita secondo i buoni usi e la saggia cultura del passato.

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