Roccacaramanico - Cima Sulmona (2001 m)
near Roccacaramanico, Abruzzo (Italia)
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Itinerary description
CIMA SULMONA (2001 m)
Da Roccacaramanico (PE), anello attraverso la Rava del Confine, il Rifugio Iaccio della Madonna e il Lago della Madonna; discesa attraverso il Rifugio Capoposto e la Rava dell’Inferno.
AVVICINAMENTO
In posizione strategica, a dominio della valle che divide la Maiella, dal Morrone, il minuscolo borgo di Roccacaramanico, dopo decenni di abbandono quasi completo, rivede la luce e torna a rivivere, almeno nei fine settimana. L’istituzione del Parco Nazionale della Maiella, nato nel 1991, è stato quasi certamente un ottimo incentivo nel recuperare molte abitazioni che nel corso della storia, hanno fatto i conti con terribili sequenze sismiche e con le intemperie che a Roccacaramanico, non mancano di certo. Parliamo di uno dei paesi più nevosi al mondo, dove si accumulano mediamente tre metri di neve in ogni inverno e nel terribile inverno del 1929, si parla addirittura di una coltre di dieci metri.
Ci troviamo ai piedi del Morrone e Cima Sulmona, conosciuta anche come Mucchia di Pacentro, è la seconda cima del comprensorio per altitudine. In questo magnifico anello dagli ambienti variegati, con vista costante verso la vicinissima Maiella, si incontrano due rifugi non gestiti ma funzionali per bivaccare, oltre ad un laghetto che è un’importante riserva idrica per il bestiame al pascolo e la fauna selvatica. Dalla vetta di Cima Sulmona sembra di trovarsi al centro dell’Abruzzo, con lo sguardo che abbraccia la Conca Peligna, Il Fucino, il Sirente, il Velino, i monti Marsicani, il Gran Sasso, il mar Adriatico e i lontani monti Ernici e Cantari.
Il percorso è semplice e ben segnalato ma la salita attraverso la Rava del Confine, ripida e in qualche caso ostruita dal alberi caduti con le valanghe invernali, richiede un buon allenamento alla camminata in ambienti montani.
Roccacaramanico, frazione di S’Eufemia a Maiella, può essere raggiunta dall’uscita Scafa Alanno della A25 Torano Pescara, seguendo le indicazioni per S. Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme e S. Eufemia a Majella, località percorse dalla SS 487. Cinque chilometri dopo S. Eufemia, si incontrano a dx le indicazioni per Roccacaramanico. Se si proviene da sud, attraverso la SS17, nei pressi di Sulmona si seguono le indicazioni per Pacentro e Passo S. Leonardo, procedendo sempre lungo la SS 487. Dal valico si scende per altri sette chilometri, fino al bivio per Roccacaramanico che si incontra a sx. Raggiunto il borgo, si continua per una stradina che sale a dx verso la parte alta del paese, dove termina in corrispondenza di una chiesetta. Parcheggiare qui (1079 m). 42°06’06.96” N; 14°00’46.41” E.
ESCURSIONE
Proseguire lungo la strada bianca che passa a sx della chiesa e all’immediata biforcazione, tenersi a dx, procedendo in falso piano nella boscaglia in direzione NW. Dopo poco più di 2 km dal bivio, si stacca a sx il sentiero per Iaccio della Madonna, prontamente segnalato (1137 m). Lo imbocchiamo nel bosco con salita sempre più ripida, mantenendoci in prossimità del canalone valangoso definito Rava del Confine e senza sconti si giunge a quota (1400 m), dove il sentiero vira nettamente a dx, allontanandosi dal canalone, con una pendenza più ragionevole. In direzione NW si prosegue nella faggeta, uscendone temporaneamente a (1472 m), per poi alternare il bosco, agli spazi sempre più aperti e panoramici. Da (1560 m) il sentiero vira verso sx e riprende a salire in modo abbastanza deciso, uscendo definitivamente dal bosco a (1690 m). Nuovamente in direzione NW, con traccia sempre evidente e ben segnata, si raggiunge una selletta che a sx, si affaccia sul sottostante Rifugio Iaccio della Madonna che raggiungiamo rapidamente (1686 m). Dal rifugio, in direzione S con suggestiva vista su Cima Sulmona, attraverso una pista con rari segni di vernice bianco rossa, procediamo lungo la stupenda valle che conduce al Lago della Madonna (1773 m). Dal lago la valle si chiude ma è già ben visibile di fronte a noi, una larga traccia che sale verso dx, tagliando il versante N di Cima Sulmona, raggiunge la sella che divide il monte Morrone, da Cima Sulmona (1885 m). Dalla sella, verso sx per ripidi prati, si procede fino a raggiungere la vetta di Cima Sulmona (2001 m)
Dalla vetta, in direzione SE si scende a vista verso la valle sottostante, fino a rintracciare l’evidente sentiero denominato Q3 che la segue fedelmente (1925 m). Lo seguiamo verso dx, iniziando a scendere dolcemente in direzione SE. Senza possibilità di errore e in un ambiente a dir poco spettacolare, si raggiunge il Rifugio Capoposto (1775 m). Ignoriamo il tracciato che conduce al Rifugio Mandra Castrata, tenendoci a sx, direzione SSE in temporanea lieve salita, lambendo la parte sommitale della faggeta. Presto si incontra un nuovo bivio ben segnalato (1725 m) ed è qui che inizia il ripido sentiero che scende a sx, nei pressi della Rava dell’Inferno. In una magnifica faggeta si perde quota rapidamente e con ripide svolte, ci teniamo a sx ad un altro bivio ben segnalato (1220 m), iniziando ad attraversare alcuni canaloni e alcune frane, in un susseguirsi di moderati saliscendi. A (1140 m) ci si immette in una carrareccia che in breve, chiude l’anello alla biforcazione nei pressi della chiesetta dove abbiamo lasciato l’auto. Ci teniamo a dx e la raggiungiamo rapidamente.
DISLIVELLO: 1000 m
SVILUPPO KM: 14,0
DIFFICOLTA’: E
SEGNALETICA: bianco rossa
Da Roccacaramanico (PE), anello attraverso la Rava del Confine, il Rifugio Iaccio della Madonna e il Lago della Madonna; discesa attraverso il Rifugio Capoposto e la Rava dell’Inferno.
AVVICINAMENTO
In posizione strategica, a dominio della valle che divide la Maiella, dal Morrone, il minuscolo borgo di Roccacaramanico, dopo decenni di abbandono quasi completo, rivede la luce e torna a rivivere, almeno nei fine settimana. L’istituzione del Parco Nazionale della Maiella, nato nel 1991, è stato quasi certamente un ottimo incentivo nel recuperare molte abitazioni che nel corso della storia, hanno fatto i conti con terribili sequenze sismiche e con le intemperie che a Roccacaramanico, non mancano di certo. Parliamo di uno dei paesi più nevosi al mondo, dove si accumulano mediamente tre metri di neve in ogni inverno e nel terribile inverno del 1929, si parla addirittura di una coltre di dieci metri.
Ci troviamo ai piedi del Morrone e Cima Sulmona, conosciuta anche come Mucchia di Pacentro, è la seconda cima del comprensorio per altitudine. In questo magnifico anello dagli ambienti variegati, con vista costante verso la vicinissima Maiella, si incontrano due rifugi non gestiti ma funzionali per bivaccare, oltre ad un laghetto che è un’importante riserva idrica per il bestiame al pascolo e la fauna selvatica. Dalla vetta di Cima Sulmona sembra di trovarsi al centro dell’Abruzzo, con lo sguardo che abbraccia la Conca Peligna, Il Fucino, il Sirente, il Velino, i monti Marsicani, il Gran Sasso, il mar Adriatico e i lontani monti Ernici e Cantari.
Il percorso è semplice e ben segnalato ma la salita attraverso la Rava del Confine, ripida e in qualche caso ostruita dal alberi caduti con le valanghe invernali, richiede un buon allenamento alla camminata in ambienti montani.
Roccacaramanico, frazione di S’Eufemia a Maiella, può essere raggiunta dall’uscita Scafa Alanno della A25 Torano Pescara, seguendo le indicazioni per S. Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme e S. Eufemia a Majella, località percorse dalla SS 487. Cinque chilometri dopo S. Eufemia, si incontrano a dx le indicazioni per Roccacaramanico. Se si proviene da sud, attraverso la SS17, nei pressi di Sulmona si seguono le indicazioni per Pacentro e Passo S. Leonardo, procedendo sempre lungo la SS 487. Dal valico si scende per altri sette chilometri, fino al bivio per Roccacaramanico che si incontra a sx. Raggiunto il borgo, si continua per una stradina che sale a dx verso la parte alta del paese, dove termina in corrispondenza di una chiesetta. Parcheggiare qui (1079 m). 42°06’06.96” N; 14°00’46.41” E.
ESCURSIONE
Proseguire lungo la strada bianca che passa a sx della chiesa e all’immediata biforcazione, tenersi a dx, procedendo in falso piano nella boscaglia in direzione NW. Dopo poco più di 2 km dal bivio, si stacca a sx il sentiero per Iaccio della Madonna, prontamente segnalato (1137 m). Lo imbocchiamo nel bosco con salita sempre più ripida, mantenendoci in prossimità del canalone valangoso definito Rava del Confine e senza sconti si giunge a quota (1400 m), dove il sentiero vira nettamente a dx, allontanandosi dal canalone, con una pendenza più ragionevole. In direzione NW si prosegue nella faggeta, uscendone temporaneamente a (1472 m), per poi alternare il bosco, agli spazi sempre più aperti e panoramici. Da (1560 m) il sentiero vira verso sx e riprende a salire in modo abbastanza deciso, uscendo definitivamente dal bosco a (1690 m). Nuovamente in direzione NW, con traccia sempre evidente e ben segnata, si raggiunge una selletta che a sx, si affaccia sul sottostante Rifugio Iaccio della Madonna che raggiungiamo rapidamente (1686 m). Dal rifugio, in direzione S con suggestiva vista su Cima Sulmona, attraverso una pista con rari segni di vernice bianco rossa, procediamo lungo la stupenda valle che conduce al Lago della Madonna (1773 m). Dal lago la valle si chiude ma è già ben visibile di fronte a noi, una larga traccia che sale verso dx, tagliando il versante N di Cima Sulmona, raggiunge la sella che divide il monte Morrone, da Cima Sulmona (1885 m). Dalla sella, verso sx per ripidi prati, si procede fino a raggiungere la vetta di Cima Sulmona (2001 m)
Dalla vetta, in direzione SE si scende a vista verso la valle sottostante, fino a rintracciare l’evidente sentiero denominato Q3 che la segue fedelmente (1925 m). Lo seguiamo verso dx, iniziando a scendere dolcemente in direzione SE. Senza possibilità di errore e in un ambiente a dir poco spettacolare, si raggiunge il Rifugio Capoposto (1775 m). Ignoriamo il tracciato che conduce al Rifugio Mandra Castrata, tenendoci a sx, direzione SSE in temporanea lieve salita, lambendo la parte sommitale della faggeta. Presto si incontra un nuovo bivio ben segnalato (1725 m) ed è qui che inizia il ripido sentiero che scende a sx, nei pressi della Rava dell’Inferno. In una magnifica faggeta si perde quota rapidamente e con ripide svolte, ci teniamo a sx ad un altro bivio ben segnalato (1220 m), iniziando ad attraversare alcuni canaloni e alcune frane, in un susseguirsi di moderati saliscendi. A (1140 m) ci si immette in una carrareccia che in breve, chiude l’anello alla biforcazione nei pressi della chiesetta dove abbiamo lasciato l’auto. Ci teniamo a dx e la raggiungiamo rapidamente.
DISLIVELLO: 1000 m
SVILUPPO KM: 14,0
DIFFICOLTA’: E
SEGNALETICA: bianco rossa
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