Riserva Tirone (sentiero 4 PNV) - Vallone della Profica (sentiero 7 PNV) - Valle dell’Inferno (sentiero 1 PNV)
near Ercolano, Campania (Italia)
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Itinerary description
Riserva Tirone (sentiero 4 PNV)
Il tracciato, ampio e prevalentemente pianeggiante, si sviluppa all'interno della Riserva Forestale Tirone-Alto Vesuvio, che si estende su un'area di circa 1.000 ettari.
Superato il cancello di ingresso ci sì immerge subito in un fitto bosco di pino domestico, frutto delle opere di rimboschimento realizzate dal Corpo Forestale dello Stato per consolidare gli instabili pendii vesuviani.
Sui muretti a secco in pietra lavica che fiancheggiano il sentiero è facile riconoscere l'ombelico di Venere, una pianta erbacea che deve il curioso nome alle peculiari foglie carnose, rotonde e con un incavo centrale. In primavera nel sottobosco fioriscono diverse specie di orchidee selvatiche, tra le più belle sì distinguono Orchis Serapias cordiera, dai fiori rosso cremisi, ed Orchis morio, con fiori variabili dal bianco al viola-purpureo. Il folto sottobosco include la fusaggine e lo smilace insieme ad altre specie tipiche della flora mediterranea come lentisco, mirto, alloro, fillirea, rosmarino. Il leccio, una quercia sempreverde autoctona, sì fa largo spazio tra le pinete della riserva.
Vallone della Profica (sentiero 7 PNV)
L’itinerario, in parte agricolo, risale le pendici del versante orientale del Monte Somma, partendo all’altezza della Chiesa di Santa Maria alla Scala, dove è posto l’ingresso alla Via Profica Paliata.
Il primo tratto attraversa un ambiente rurale diversificato: sul lato sinistro alberi da frutto, tra cui il fico, l’albicocco, il ciliegio ed il pruno, mentre sul lato destro si incontrano vigneti, noccioleti e qualche castagno. Tra gli uccelli più diffusi in queto ambiente spiccano il pigliamosche, la sterpazzola, l’usignolo, il verzellino, cui in estate si aggiunge il meraviglioso rigogolo, dal brillante piumaggio giallo e nero e dal canto melodioso.
Il percorso procede in dolce salita, sullo sfondo si ammirano i Cognoli di Ottaviano e di Levante e più dietro le pendici orientali del Vesuvio. Ad entrambi i bivi posti lungo il tragitto (rispettivamente dopo circa 400 e 700 m dal punto di inizio del sentiero), è necessario mantenere la sinistra.
Valle dell’Inferno (sentiero 1 PNV)
La sbarra d'accesso è localizzata 4 Km dal centro di Ottaviano, lungo la strada che dal paese si inerpica verso il Monte Somma. Allontanandosi dal centro abitato si ammira sulla sinistra lo splendido Palazzo Mediceo, che, risalente ad epoca medievale, ha poi subito successive ristrutturazioni fino all'attuale aspetto di dimora nobiliare rinascimentale.
Appartenuto ai Medici dal 1567 fino all'unificazione del Regno d'Italia, negli anni '80 finì nelle mani della malavita organizzata; confiscato dallo Stato e riconsegnato al Comune di Ottaviano, oggi ospita la sede dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio ed un Centro di Educazione Ambientale.
Oltre alla grande rappresentatività culturale e sociale, il Palazzo riveste anche una notevole importanza dal punto di vista naturalistico; oltre ad alcuni esemplari secolari di Sequoia e di Tasso presenti nei giardini storici, i solai del Palazzo ospitano alcune colonie riproduttive di pipistrelli rari quali il Ferro di cavallo maggiore ed il Vespertilio smarginato.
Il percorso inizia con alcuni tornanti asfaltati e continua poi con un sentiero sterrato, che attraversa una pineta di pino domestico e poi un bosco misto di castagno, ontano napoletano, acero napoletano, leccio, robinia. Quest'ambiente è uno dei più ricchi e pregevoli per le specie animali che ospita, in particolare alcuni uccelli, come i picchi, il cui riecheggiare e tambureggiare accompagna il visitatore.
Il tracciato, ampio e prevalentemente pianeggiante, si sviluppa all'interno della Riserva Forestale Tirone-Alto Vesuvio, che si estende su un'area di circa 1.000 ettari.
Superato il cancello di ingresso ci sì immerge subito in un fitto bosco di pino domestico, frutto delle opere di rimboschimento realizzate dal Corpo Forestale dello Stato per consolidare gli instabili pendii vesuviani.
Sui muretti a secco in pietra lavica che fiancheggiano il sentiero è facile riconoscere l'ombelico di Venere, una pianta erbacea che deve il curioso nome alle peculiari foglie carnose, rotonde e con un incavo centrale. In primavera nel sottobosco fioriscono diverse specie di orchidee selvatiche, tra le più belle sì distinguono Orchis Serapias cordiera, dai fiori rosso cremisi, ed Orchis morio, con fiori variabili dal bianco al viola-purpureo. Il folto sottobosco include la fusaggine e lo smilace insieme ad altre specie tipiche della flora mediterranea come lentisco, mirto, alloro, fillirea, rosmarino. Il leccio, una quercia sempreverde autoctona, sì fa largo spazio tra le pinete della riserva.
Vallone della Profica (sentiero 7 PNV)
L’itinerario, in parte agricolo, risale le pendici del versante orientale del Monte Somma, partendo all’altezza della Chiesa di Santa Maria alla Scala, dove è posto l’ingresso alla Via Profica Paliata.
Il primo tratto attraversa un ambiente rurale diversificato: sul lato sinistro alberi da frutto, tra cui il fico, l’albicocco, il ciliegio ed il pruno, mentre sul lato destro si incontrano vigneti, noccioleti e qualche castagno. Tra gli uccelli più diffusi in queto ambiente spiccano il pigliamosche, la sterpazzola, l’usignolo, il verzellino, cui in estate si aggiunge il meraviglioso rigogolo, dal brillante piumaggio giallo e nero e dal canto melodioso.
Il percorso procede in dolce salita, sullo sfondo si ammirano i Cognoli di Ottaviano e di Levante e più dietro le pendici orientali del Vesuvio. Ad entrambi i bivi posti lungo il tragitto (rispettivamente dopo circa 400 e 700 m dal punto di inizio del sentiero), è necessario mantenere la sinistra.
Valle dell’Inferno (sentiero 1 PNV)
La sbarra d'accesso è localizzata 4 Km dal centro di Ottaviano, lungo la strada che dal paese si inerpica verso il Monte Somma. Allontanandosi dal centro abitato si ammira sulla sinistra lo splendido Palazzo Mediceo, che, risalente ad epoca medievale, ha poi subito successive ristrutturazioni fino all'attuale aspetto di dimora nobiliare rinascimentale.
Appartenuto ai Medici dal 1567 fino all'unificazione del Regno d'Italia, negli anni '80 finì nelle mani della malavita organizzata; confiscato dallo Stato e riconsegnato al Comune di Ottaviano, oggi ospita la sede dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio ed un Centro di Educazione Ambientale.
Oltre alla grande rappresentatività culturale e sociale, il Palazzo riveste anche una notevole importanza dal punto di vista naturalistico; oltre ad alcuni esemplari secolari di Sequoia e di Tasso presenti nei giardini storici, i solai del Palazzo ospitano alcune colonie riproduttive di pipistrelli rari quali il Ferro di cavallo maggiore ed il Vespertilio smarginato.
Il percorso inizia con alcuni tornanti asfaltati e continua poi con un sentiero sterrato, che attraversa una pineta di pino domestico e poi un bosco misto di castagno, ontano napoletano, acero napoletano, leccio, robinia. Quest'ambiente è uno dei più ricchi e pregevoli per le specie animali che ospita, in particolare alcuni uccelli, come i picchi, il cui riecheggiare e tambureggiare accompagna il visitatore.
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