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Riserva naturalistica di Vendicari

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Trail stats

Distance
3.32 mi
Elevation gain
49 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
49 ft
Max elevation
54 ft
TrailRank 
74 5
Min elevation
54 ft
Trail type
Loop
Moving time
one hour 11 minutes
Time
one hour 50 minutes
Coordinates
927
Uploaded
October 7, 2022
Recorded
October 2022
  • Rating

  •   5 1 review
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near La Banca, Sicilia (Italia)

Viewed 204 times, downloaded 7 times

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Itinerary description

La riserva naturale orientata “Oasi Faunistica di Vendicari” è stata istituita nel 1984 dalla Regione Siciliana. Si trova precisamente tra Noto e Pachino (provincia di Siracusa) con un territorio che si estende per circa 1512 ettari.

All’interno della riserva, vive indisturbato un intero ecosistema.
Frequentemente vi ritroverete davanti a paesaggi mozzafiato, vegetazione fitta che si apre improvvisamente a un mare cristallino, a spiagge lunghissime e dorate, che in poche centinaia di metri diventano rocce a strapiombo su un mare profondo.

Dai capanni di osservazione potrete ammirare Fenicotteri, Aironi, Cicogne che sostano qui prima di raggiungere le mete migratorie definitive.

La Riserva Naturale di Vendicari, è stata prevista tramite una legge della Regione Sicilia nel 1981, ma è stata istituita ufficialmente nel 1984, dopo numerose lotte di associazioni ambientaliste e numerosi passaggi burocratici.
La storia della riserva ha però origine molto più antiche. Diverse sono le testimonianze archeologiche ed architettoniche dell’insediamento dell’uomo fin dall’epoca greca.

A sud di Eloro, poco distante dalla spiaggia di Marianelli, sono presenti alcune latomie (cave di pietra) del V sec a.C. utilizzate nell’antica città greca di Eloro per la costruzione di templi e monumenti.
Poco distante dalla Torre Sveva, in riva al mare, sono presenti delle vasche per la lavorazione del tonno, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli.

All’interno della riserva è visibile anche un tratto dell’antica via elorina, strada di collegamento tra la colonia di Eloro e Siracusa.

Il complesso di età bizantina si trova nella parte sud di Vendicari, denominata oggi “Cittadella dei Maccari”.
In questo sito si può ammirare La Trigona: una Cuba bizantina, che come tutte le chiese dell’epoca, è a pianta quadra con tre absidi, una cupola superiore e un’apertura a oriente in modo tale che, come tradizione, la luce della luna piena entrasse nell’edificio dando inizio alla santa Pasqua.

A Poca distanza dalla Cuba bizantina vi sono diverse catacombe risalenti allo stesso periodo ed alcuni resti di abitazioni, segno di un’area densamente popolata.

Nel periodo del Medio Evo è la più bella e visitata costruzione della Riserva: La Torre Sveva,
costruita probabilmente da Pietro d’Aragona, conte di Alburquerque e duca di Noto (1406-1438).

Questa fortificazione fu necessaria per segnalare e respingere gli attacchi dei pirati Saraceni e Barbareschi, che con le loro continue scorribande saccheggiavano sistematicamente centri abitati e campagne dell’isola.
Nel corso dei secoli la struttura venne rinforzata e rimaneggiata, fino ad assumere la forma attuale.
La Torre Sveva fu utilizzata fino al XIX secolo, anno di invenzione del telegrafo che rese obsoleti questi sistemi di difesa.

La torre di Vendicari sorge sulla riva della baia di Vendicari, in un contesto molto affascinante, con i resti della antica tonnara a est e subito dopo la scogliera, la spiaggia e l’isolotto di Vendicari.

La Torre Sveva così come oggi la conosciamo è il frutto di vari interventi costruttivi e lavori di adattamento operati già dal XV secolo; l’ultimo intervento di restauro conservativo risale al 2007.

La data di fondazione di questa torre resta incerta. La fonte più antica che cita l’esistenza dell’edificio è di Tommaso Fazello, storico siciliano, che indicava la costruzione della torre per volere di Pietro D’Aragona. Questa notizia trova conferma in un atto emanato da Giovanni D’Aragona nel 1464, che concedeva alla città di Noto il completamento dell’edificazione di una torre fortificata nelle zone della attuale Riserva di Vendicari.

Di “recente” costruzione, ma non per questo meno affascinate, è la Tonnara di Vendicari: detta anche Bafutu, venne costruita nel Settecento in seguito al grande incremento che in Sicilia si era avuto nella concessione di tonnare.
L’attività della Tonnara è stata facilitata dalla presenza delle saline, le prime risalenti già in epoca greca. Alternando periodi floridi a periodi di chiusura, la tonnara fu completamente ristrutturata nel 1914, grazie al supporto economico di Antonino Modica Munafò, nobile di Avola.

La pesca del tonno ha origini antichissime. Se ne hanno testimonianze grafiche da incisioni e pitture rupestri risalenti alla preistoria.
Le tecniche della pesca e della lavorazione del tonno, furono affinate nel tempo fino ad arrivare agli arabi, che diffusero il sistema delle reti fisse divise in camere.
Lo stesso schema strutturale lo ritroviamo nella Tonnara di Vendicari, la cui origine è appunto di natura araba.

Notizie certe della tonnara di Vendicari o Bajuto si hanno solo a partire dal 1600 quando nell’isola si attiva un processo di liquidazione e privatizzazione del regio patrimonio, al fine di rimpinguare le casse dello stato, tonnare comprese.

Nel 1655 Vendicari fu acquistata insieme alle tre consorelle di Marzamemi, Fiume di Noto e Santa Panagia da Simone Calascibetta, giudice della Regia Corte di Palermo, divenuto Barone con l’acquisizione delle tonnare. Per tutta metà del 1600 l’attività delle tonnare della Sicilia orientale sono monopolizzate dalla famiglia Nicolaci: il loro dominio sulla pesca del tonno li renderà ricchi e influenti imprenditori fino a tempi recenti.

Condizionata dalle vicine tonnare di Marzamemi e Pozzallo, più efficienti e favorite da migliori contesti ambientali, la tonnara di Vendicari fu soggetta a periodi di magra e anche di chiusura nella seconda metà del 1800.

L’attività rifiorì nel corso del secolo scorso, registrando un consistente incremento del pescato. Fu in quel contesto che un nobile di Avola Antonino Modica Munafò, già in possesso delle saline di Vendicari, ebbe in concessione l’intero impianto: avvio così una profonda ristrutturazione sui resti della vecchia struttura settecentesca.

La pesca del tonno di Vendicari si interrompe con lo sbarco degli alleati durante la seconda guerra mondiale, anche se l’attività si era molto ridimensionata negli anni precedenti.

Oggi, quelli che erano i ruderi diroccati dello stabilimento con i suoi cento metri circa di lunghezza, i pilastri che ne sorreggevano il tetto, la ciminiera altissima e le case dei pescatori, sono stati completamente restaurati e riconsegnati alla comunità. La tonnara è quindi diventata uno dei simboli di Vendicari, una struttura di grande fascino che domina la zona centrale della Riserva.

Oggi rimane una testimonianza unica e affascinante dell’antica tradizione siciliana della pesca e della lavorazione del tonno.

Vendicari in quanto “zona umida costiera” è ricca di acque, ma questa abbondanza è sminuita
ecologicamente dal loro alto tenore di salinità.
Pertanto nei suoi ecosistemi possono vivere solo le piante (ma vale anche per gli animali) in grado di adattarsi a questo parametro e lo fanno in due modi diversi: diventando alofite, (vegetali dotati di adattamenti morfologici o fisiologici che ne permettono l’insediamento su terreni salini o alcalini) o succulente (vengono così chiamate quelle piante dotate di particolari tessuti “succulenti”, i parenchimi acquiferi, tramite i quali possono immagazzinare grandi quantità di acqua).

Le prime presentano succhi cellulari con alte pressioni osmotiche capaci di assorbire soluzioni circolanti a forte concentrazione.
Le seconde accumulano nei loro tessuti riserve d’acqua dolce: si comportano cioè come quelle che vivono su suoli aridissimi (come le piante grasse). Queste piante presentano anche riduzione delle superfici fogliare per ridurre al minimo la traspirazione e quindi la perdita d’acqua, avendo cosi foglie aghiformi come il Ginepro, ridotte a squame come nei Tamerici, riunite a rosetta aderente come nei Limonium, o quasi mancanti come nelle Salicornie.

Un altro fattore ambientale fortemente discriminante è la consistenza del substrato su cui si insediano le piante: substrato roccioso e substrato sabbioso. Poiché tutta la fascia costiera di
Vendicari è un continuo alternarsi di tratti rocciosi e sabbiosi. La vegetazione presenta una corrispondente alternanza tra associazioni di piante rupicole ed associazioni di piante psammofile (ovvero amanti della sabbia).

Vendicari è certamente tra le aree italiane di maggior interesse dal punto di vista ornitologico.
La sua posizione geografica, la rende un luogo ideale di sosta, costituendo una sorta di lungo ponte verso l’Africa, una via privilegiata per i flussi migratori da e verso il nord Europa nelle stagioni autunnali e primaverili.

Vendicari, una delle ultime zone umide costiere della Sicilia sud-orientale è quindi un vero gioiello naturalistico, un paradiso per limicoli e gli uccelli acquatici che trovano un primo approdo dopo la migrazione primaverile lungo il mediterraneo e di conseguenza l’ultimo punto di ristoro prima dello svernamento autunnale.
Gli appassionati di birdwatching non hanno che l’imbarazzo della scelta.
Secondo le stagioni, le piogge e le temperature, gli avvistamenti ornitologici a Vendicari sono sempre rilevanti ma di mese in mese, variano le specie osservabili.

Waypoints

PictographPanorama Altitude 10 ft
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Beardwaching

PictographWaypoint Altitude 13 ft
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Percorso

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Tonnara

PictographWaypoint Altitude 3 ft
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Spiaggia

PictographWaypoint Altitude 7 ft
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Percorso dunale

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Pantano grande

PictographWaypoint Altitude 13 ft
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La tonnara di Vendicari

PictographWaypoint Altitude 13 ft
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Torre Sveva

PictographWaypoint Altitude 16 ft
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Sentiero

PictographWaypoint Altitude 36 ft
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Tramonto

PictographWaypoint Altitude 39 ft
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Pantano piccolo

PictographWaypoint Altitude 43 ft
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Calamosche

PictographWaypoint Altitude 7 ft
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Tonnara di vendicari

PictographWaypoint Altitude 7 ft
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Spiaggia di vendicari

Comments  (1)

  • Photo of Clara77
    Clara77 Jan 5, 2023

    I have followed this trail  View more

    Uno dei posti naturalistici più belli della costa orientale della Sicilia...

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