Riserva Naturale di Monterano
near Canale Monterano, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Una escursione meravigliosa nella Riserva Naturale di Monterano, a spasso da fiumi, torrenti, guadi, pozze sorgive di zolfo e bufale!
Una volta giunti al parcheggio della Diosilla si inizia il percorso scendendo immediatamente e svoltando a sinistra per una piccola scala di legno per arrivare alla cascata (piccolina) della Diosilla. La cascata non è naturale e in questo periodo non è colma d'acqua quindi sicuramente non indimentacabile.
Due parole sul parcheggio. Non è molto grande ce n'è uno più grande seguendo la strada ma si paga 3€ sembra però in modo abusivo. Alcuni signori ce lo hanno detto perché essendo all'interno del parco nessuno potrebbe chiedere soldi all'interno se non autorizzati.
Superata la casca si scende nel bosco e fortunatamente siamo coperti dalle foglie che almeno ci salvano per una parte della calura della giornata. Si arriva poco dopo alla zolfatara ed è veramente uno spettacolo con l'acqua che ribolle e che emette il classico odore di zolfo.
Si prosegue non verso Monterano ma seguendo la strada più grande a sinsitra; qui il sole è cocente e il panorama non particolarmente interessante; ci fermiamo più volte per bere e per rinfrescarci. Si arriva ad uno spiazzo in cui ci accolgono tre bufale che ci guardano tra l'incuriosito e il pietoso (!) e facciamo una deviazione per vedere una piccola diga rtificiale, non sicuramente molto interessante. La cosa curiosa è che le bufale stazionano proprio nell'area pic-nic!
Da lì si rientra nel bosco ma l'umidità è tale che il refrigerio non è priopr sentito. Da qui si segue il percorso giallo verde lungo il fosso del Rafanello; di cose interessanti c'è da segnalare una piccola cascata naturale con un laghetto proprio nella fasi iniziali e poi qualche pozza di acqua sulfurea più avanti. Il guado del Rafanello di fatto non esiste in questa stagione essendo il fiume molto in secca. La strada è piuttosto noiosa ma il circuito diventa interessante dopo aver passato delle (segnalate da cartelli) tombe etrusche, prestare attenzione perché sono scoperte e si rischia di cadere dentro facendosi male.
Da qui infatti il percorso sembra essere un canyon con diversi tratti scosce e caduti, con rami e alberi abbattui e la strada che in alcuni tratti è franata ed è anche decisamente esposta; il tutto almeno fa abbandonare la monotonia a ci riaccende la passione per questo sport, il trekking! Qui servono scarpe buone e attenzione!
Si ripassa la cascata e si torna alla zona pic-nic. Bisogna nuovamente passare il ponte sul fiume Mignone e girare subito a sinistra. E qui la parta più divertente del percorso! Dopo aver passato la zona delle Bufale che brucano serene, incrociamo una coppia di butteri a cavallo e poi ci sono due passaggi (guadi) del fiume Mignone, molto divertenti ma per i quali bisogna prestare attenzione visto l'acqua e i massi scivolosi. Tra il primo e il secondo guado purtroppo il sentiero è pieno di rovi quindi preventivate di andare con pantaloni lunghi se non volete riportare a casa qualche segno a ricordo della giornata.
Dopo il secondo guado la strada fiancheggia una nuova pozza di zolfo ribollente ed un campo dove ci sono altre bufale (con i piccolini!) Poi si sale passando il cancello che qualche furbo ha lasciato aperto (nonostante i cartelli piuttosto evidente). Si sale nel bosco con un sentiero che sembra essere scavato nel tufo, per arrivare ad un belvedere bellissimo che si affaccia sulla zona che si è appena superata!
Si arriva così alla vecchia Monterano e subito ci colpisce la bella fontana al centro e l'Abbazia alle spalle. Questa zona è famosa perchè all'interno dell'Abbazia c'è un fico enorme di 9 metri che è stato immortalato nel film "Il Marchese del Grillo" di Monicelli. C'è ovviamente una targa commemorativa a ricordo. Si passano altre rovine di Monterano come chiese, costruzioni e persino un bellissimo acquedotto. Si svolta a sinistra e poi a destra seguendo i segnali rossi per tornare alla zolfatara e alla fine, dopo una piccola salita, al parcheggio.
Percorso lungo, faticoso in alcuni tratti e che necessita di attenzione e un minimo di preparazione e attrezzatura. Se andate con bambini piccoli eviterei il sentiero giallo verde nel bosco e andrei diretto a Monteranno subito dopo la zolfatara (ci sono indicazioni molto evidenti.)
Una volta giunti al parcheggio della Diosilla si inizia il percorso scendendo immediatamente e svoltando a sinistra per una piccola scala di legno per arrivare alla cascata (piccolina) della Diosilla. La cascata non è naturale e in questo periodo non è colma d'acqua quindi sicuramente non indimentacabile.
Due parole sul parcheggio. Non è molto grande ce n'è uno più grande seguendo la strada ma si paga 3€ sembra però in modo abusivo. Alcuni signori ce lo hanno detto perché essendo all'interno del parco nessuno potrebbe chiedere soldi all'interno se non autorizzati.
Superata la casca si scende nel bosco e fortunatamente siamo coperti dalle foglie che almeno ci salvano per una parte della calura della giornata. Si arriva poco dopo alla zolfatara ed è veramente uno spettacolo con l'acqua che ribolle e che emette il classico odore di zolfo.
Si prosegue non verso Monterano ma seguendo la strada più grande a sinsitra; qui il sole è cocente e il panorama non particolarmente interessante; ci fermiamo più volte per bere e per rinfrescarci. Si arriva ad uno spiazzo in cui ci accolgono tre bufale che ci guardano tra l'incuriosito e il pietoso (!) e facciamo una deviazione per vedere una piccola diga rtificiale, non sicuramente molto interessante. La cosa curiosa è che le bufale stazionano proprio nell'area pic-nic!
Da lì si rientra nel bosco ma l'umidità è tale che il refrigerio non è priopr sentito. Da qui si segue il percorso giallo verde lungo il fosso del Rafanello; di cose interessanti c'è da segnalare una piccola cascata naturale con un laghetto proprio nella fasi iniziali e poi qualche pozza di acqua sulfurea più avanti. Il guado del Rafanello di fatto non esiste in questa stagione essendo il fiume molto in secca. La strada è piuttosto noiosa ma il circuito diventa interessante dopo aver passato delle (segnalate da cartelli) tombe etrusche, prestare attenzione perché sono scoperte e si rischia di cadere dentro facendosi male.
Da qui infatti il percorso sembra essere un canyon con diversi tratti scosce e caduti, con rami e alberi abbattui e la strada che in alcuni tratti è franata ed è anche decisamente esposta; il tutto almeno fa abbandonare la monotonia a ci riaccende la passione per questo sport, il trekking! Qui servono scarpe buone e attenzione!
Si ripassa la cascata e si torna alla zona pic-nic. Bisogna nuovamente passare il ponte sul fiume Mignone e girare subito a sinistra. E qui la parta più divertente del percorso! Dopo aver passato la zona delle Bufale che brucano serene, incrociamo una coppia di butteri a cavallo e poi ci sono due passaggi (guadi) del fiume Mignone, molto divertenti ma per i quali bisogna prestare attenzione visto l'acqua e i massi scivolosi. Tra il primo e il secondo guado purtroppo il sentiero è pieno di rovi quindi preventivate di andare con pantaloni lunghi se non volete riportare a casa qualche segno a ricordo della giornata.
Dopo il secondo guado la strada fiancheggia una nuova pozza di zolfo ribollente ed un campo dove ci sono altre bufale (con i piccolini!) Poi si sale passando il cancello che qualche furbo ha lasciato aperto (nonostante i cartelli piuttosto evidente). Si sale nel bosco con un sentiero che sembra essere scavato nel tufo, per arrivare ad un belvedere bellissimo che si affaccia sulla zona che si è appena superata!
Si arriva così alla vecchia Monterano e subito ci colpisce la bella fontana al centro e l'Abbazia alle spalle. Questa zona è famosa perchè all'interno dell'Abbazia c'è un fico enorme di 9 metri che è stato immortalato nel film "Il Marchese del Grillo" di Monicelli. C'è ovviamente una targa commemorativa a ricordo. Si passano altre rovine di Monterano come chiese, costruzioni e persino un bellissimo acquedotto. Si svolta a sinistra e poi a destra seguendo i segnali rossi per tornare alla zolfatara e alla fine, dopo una piccola salita, al parcheggio.
Percorso lungo, faticoso in alcuni tratti e che necessita di attenzione e un minimo di preparazione e attrezzatura. Se andate con bambini piccoli eviterei il sentiero giallo verde nel bosco e andrei diretto a Monteranno subito dopo la zolfatara (ci sono indicazioni molto evidenti.)
Waypoints
Comments (5)
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Ciao Andrew, volevo chiederti una cosa. Vorrei fare questo percorso, ma ho un po' paura per il caldo.. Dal tuo percorso ho visto che dopo la zolfatara siete andati a sinistra, ma secondo te se vado direttamente verso Monterano e mi evito la parte sotto il sole cocente non è meglio? Poi da Monterano tornerei indietro.. Certo, mi perderei le Tombe Etrusche.. quindi non so, però almeno evito di stare sotto il sole. Secondo te organizzata in questo modo ne vale la pena?
Ciao Laura. Si può essere una soluzione tieni conto che essendo molto basso il percorso è comunque molto “caldo”. La tua proposta può essere una soluzione come può essere partire la mattina presto ed evitare le ore calde della giornata.
Ok ok perfetto allora in caso farò così.. invece un’altra cosa che volevo chiederti, il sentiero è pulito? Nel senso, non si passa troppo in mezzo all’erba giusto? Perché in questo periodo mi sa che ci sono un po’ di zecche..
Inoltre, secondo te se dalla zolfatara vado diretta a Monterano e poi da lì torno indietro al parcheggio quanto ci dovrei mettere a livello di tempo (andando a passo tranquillo) ?
Ahahaha scusa per le mille domande😂
È un percorso nella natura ma abbastanza pulito dire. Secondo me un paio d’ore
Perfetto grazie! :)