Rifugio Rosalba dai Piani dei Resinelli

decidiamo di tornare al Rosalba dai Piani dei Resinelli; la giornata è stata nevosa ma alquanto suggestiva.
lasciamo la macchina nel grosso parcheggio dei Piani dei Resinelli (gratuito). ci dirigiamo dopo la colazione verso la Chiesa, che costeggiamo sulla destra lungo la strada asfaltata. Sconsiglio di proseguire lungo questa strada per avvicinarsi all’imbocco del sentiero in quanto non ci sono posteggi.
dopo un quarto d’ora in discesa arriviamo nei pressi delle baite col tetto in ferro verde e pieghiamo a destra per imboccare il sentiero dei Morti (Rifugio Rosalba). si addentra fin da subito nel bosco ma rimane ben segnalato, tanto che poco dopo incontriamo nuovamente un’indicazione per il Rifugio. proseguiamo quindi verso nord incontrando un piccolo tratto ferrato (qualche scalino con corda). da questo punto la salita comincia a farsi piuttosto ripida su roccette. arrivato al bivio tra il Sentiero delle Foppe e dei Morti continuiamo sul secondo nonostante portino entrambi al Rifugio. se si vuole fare l’anello, è meglio fare il secondo in salita in quanto è più esposto e più ripido, mentre il primo (Foppe) rende la discesa meno difficoltosa. proseguendo sul sentiero si trova un altro tratto attrezzato con corda fissa per attraversare un canalone. già si vede il Rifugio e i bellissimi panorami che il sentiero, essendo molto aperto, offre sulle Grigne. tra l’altro non è raro fare qualche incontro con i camosci il che rende tutto più suggestivo.
iniziamo poi un tratto zig zag che allevia la fatica della ripida salita fino ad arrivare al Rifugio che come sempre è una garanzia per l’accoglienza ricevuta.
dopo aver pranzato e preso un po’ di tepore dalla stufa, riprendiamo il percorso iniziale fino al cartello indicante il sentiero delle Foppe. lo si nota subito perché per il primo tratto taglia il versante della montagna, per poi iniziare con una ripida discesa a scendere verso i Piani dei Resinelli. anche qui troviamo facili roccette e qualche punto in cui ci aiutiamo con le mani. anche questo sentiero è aperto e offre panorami splendidi, fino ad incontrare il bivio iniziale. da qui riprendiamo lo stesso percorso dell’andata al contrario e arriviamo al parcheggio.

ci abbiamo messo 2 ore a salire e 2 a scendere, considerando che soprattutto la discesa è stata rallentata dal meteo che richiedeva di prestare più attenzione.
il percorso è breve e di media difficoltà ma richiede un po’ di allenamento e tecnica.