Rifugio Elisabetta - tappa del TMB e AV2, Val Veny - da Courmayeur - VdA

Il complesso sciistico di Courmayeur si sviluppato di fronte al famoso e rinomato paese separati dall’autostrada che poco avanti finisce nel traforo del massiccio del Monte Bianco. Davanti al massiccio si diramano le due lunghe valli laterali, la Val Veny in fondo segnata dal valico del Col de la Seigne, si entra in territorio Francese. Dalla parte opposta la Val Ferret il cui colle omonimo da accesso al territorio Svizzero. Da entrambi i lati prima dei colli vi sono storici Rifugi Elisabetta CAI in Val Veny e il Rifugio Elena in Val Ferret. Entrambi i Rifugi costituiscono punti di appoggio non esclusivi del Trekking - Tour del Monte Bianco per la parte del versante Italiana.
Il cui fantastico tracciato non è quello di seguire il fondo valle, percorse da ampia strada e, o sterrato, bensì sfruttare le dorsali della valle opposta a quella del massiccio del Bianco. Delle vere e proprie balconate, consentono di osservare da una affascinante prospettiva guglie e immensi ghiacciai del gruppo.
Dal Piazzale di Courmayeur, punto di snodo del traporto, ci si porta di fronte alla frazione di Dolonne, 1.225 m. qui c’è la stazione funiviaria aperta anche d’estate, conviene sfruttare il tratto, ma è possibile seguire le indicazioni, cartelli segnavia, e prendere il sentiero. L a funivia vi porterà alla fermata di Plan Chécrouit, 1.710 m. anche qui, a scelta, normalmente vi è un abbinamento con il successivo tratto in seggiovia che arriva nei pressi del Rifugio Maison Veille, 1965 m. oppure s’inizia il percorso dall’arrivo del primo tratto, come da traccia.
Raggiunto in breve il grazioso Rifugio, segnavia, si segue subito il frequentato ampio solco in leggera e costante salita tra pascoli alpini. Ci si trova sia sulla tappa del trekking del Monte Bianco, TMB, e sarà facile incontrare gli escursionisti, infatti il trekking normalmente si svolge in senso anti-orario. Si è al tempo stesso sull’Alta Via nr. 2 della Valle d’Aosta.
Si prosegue e dopo oltre un ora si passa a lato dell’azzurro - smeraldo specchio d’acqua del laghetto di Chécrouit, avanti lungamente si continua ora in sali scendi, mentre sul lato opposto scorre lo spettacolo impressionante del massiccio, luoghi e cime famose della storia dell’alpinismo. Osservando bene in un tratto si nota sul versante di fronte la sagoma del Rifugio Monzino. Poi un altro piccolissimo laghetto, Des Vesses, il sentiero comincia a scendere taglia un valloncello per girare ed entrare nella valle di Arp Vieille, vecchie baite diroccate degli Alpeggi superiore e inferiore, fino a scendere decisamente in Val Veny nelle vicinanze del ponte. Di fronte il maestoso ma abbruttito ghiacciaio del Miage. Raggiunta l’ampia piana e la sua strada bianca, al di la del ponte si intravede il Rifugio Combal, 1.968 m. Ora a lato del lago si continua sulla dritta e lunga strada bianca che attraversa tutta la bellissima piana, si nota sopra alla sua fine il Rifugio Elisabetta. Seguendo i tornanti della strada o tagliandoli prendendo pezzi di sentiero scorciatoie, superata l’alpe di Lex Blanche, solo ruderi, con un ultimo strappo in salita si arriva al Rifugio CAI Elisabetta Soldini, a 2.175 m. proprio non lontano dall’Aiguille des Echellettes. Davanti sulla bella terrazza a sbalzo del Rifugio si gode di una spettacolare vista sulla testata della Val Veny. Rifugio ben sistemato ed accogliente.
(2019-08-18)
Tempo: 4 h. salita – aggiungere il tempo di discesa e di eventuale sosta. Rientro che a questo punto può essere fatta lungo la Val Veny, non dimenticando la visita, variante per il laghetto del Miage;;
Difficoltà: E – escursione facile, adatto a tutti, ma considerare la lunghezza;
Dislivello 900 m. poco meno – somma algebrica di sali - scendi;