Rifugio Arbolle al Monte Emilius - AO
near Comboè, Valle d’Aosta (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dal rifugio il sentiero costeggia la sponda destra orografica del Laghetto d'Arbolle, lo supera e prosegue docile cominciando a salire il pendio di fianco al torrente. L'ambiente è aspro e selvaggio, contornato da picchi e creste che delimitano la valle. In vista della sella e della Punta Garin, la cui regolare piramide domina il fianco destro del vallone, al bivio si risale più decisamente il costone di sinistra. Alle spalle la Vallettaz, mentre alto e ben visibile alla sinistra l'Emilius.
Si prosegue lungo pietraie e dossi per traccie di sentiero, fino ad individuare il termine del vallone, una costiera con due depressioni appena accennate, separate al centro da una testa rocciosa. Innalzandosi si nota di essere passati di fianco al gioiellino del Lago Gelato, 2956 m, posto esattamente davanti al contrafforte Sud-Ovest dell'Emilius.
Subito arrivati al bivio a destra si va all'intaglio del Col d'Arbole, 3.154 m, segnavia 102, a sinistra si risale puntando ai pinnacoli rocciosi molto evidenti, sono il Col des Trois Capucins, 3.241 m., e rappresentano il punto di accesso all'Emilius, bolli gialli sentiero n. 8.
Tra gli aspri roccioni di colore ruggine, si sale guadagnando quota, e faticosamente si arriva, all'ultimo tratto di cresta dei Trois Capucins, 3241 m.
Si guarda sul vallone dietro, il profilo di cresta di rocce per la vetta dell'Emilius e la parete est, appaiono evidente, e mancano solo gli ultimi circa trecento metri.
Da qui si risale in modo costante scegliendo tra i due possibili percorsi: l'invito dei passaggi per il tratto della parete esposta ad est, ma insidiosa per la ripidezza e il "brecciolino" o andando a prendere quasi subito il filo della cresta e seguendolo con facile arrampicata, 1 grado, fino a sbucare sul traversino della cima finale. Consigliabile la bella cresta, mai effettivamente difficile ed esposta.
L'arrivo in vetta, 3559 m, è pura bellezza alpinistica, panorama da mozzafiato.
In discesa per l'itinerario di salita, probabilmente, vinti dalla stanchezza, suggeriamo e vale la pena sostare all'incastonato lago Gelato.
Difficoltà: EEA
Si prosegue lungo pietraie e dossi per traccie di sentiero, fino ad individuare il termine del vallone, una costiera con due depressioni appena accennate, separate al centro da una testa rocciosa. Innalzandosi si nota di essere passati di fianco al gioiellino del Lago Gelato, 2956 m, posto esattamente davanti al contrafforte Sud-Ovest dell'Emilius.
Subito arrivati al bivio a destra si va all'intaglio del Col d'Arbole, 3.154 m, segnavia 102, a sinistra si risale puntando ai pinnacoli rocciosi molto evidenti, sono il Col des Trois Capucins, 3.241 m., e rappresentano il punto di accesso all'Emilius, bolli gialli sentiero n. 8.
Tra gli aspri roccioni di colore ruggine, si sale guadagnando quota, e faticosamente si arriva, all'ultimo tratto di cresta dei Trois Capucins, 3241 m.
Si guarda sul vallone dietro, il profilo di cresta di rocce per la vetta dell'Emilius e la parete est, appaiono evidente, e mancano solo gli ultimi circa trecento metri.
Da qui si risale in modo costante scegliendo tra i due possibili percorsi: l'invito dei passaggi per il tratto della parete esposta ad est, ma insidiosa per la ripidezza e il "brecciolino" o andando a prendere quasi subito il filo della cresta e seguendolo con facile arrampicata, 1 grado, fino a sbucare sul traversino della cima finale. Consigliabile la bella cresta, mai effettivamente difficile ed esposta.
L'arrivo in vetta, 3559 m, è pura bellezza alpinistica, panorama da mozzafiato.
In discesa per l'itinerario di salita, probabilmente, vinti dalla stanchezza, suggeriamo e vale la pena sostare all'incastonato lago Gelato.
Difficoltà: EEA
Waypoints
Intersection
10,535 ft
Passo Tre Cappuccini (3241 m)
3211 m. Utili ad individuare, al di là dei pochi segni del percorso, il riferimento del tracciato di salita all'Emilius.
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