Rifugio Allavena-Monte Grai-Cima di Marta-Balcone di Marta e ritorno
near Buggio, Liguria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il Balcone di Marta è un costone roccioso che si protende dalla Cima di Marta, situata sullo spartiacque tra le valli Argentina e Roja, verso la parte mediana di quest'ultima.
Tra il Balcone di Marta e la sottostante altura, denominata Castello di Marta, è stato scavato tra il 1938 e il 1940 il più vasto complesso fortificato in caverna del Vallo Alpino occidentale, costituito da tre opere sotterranee collegate fra loro.
Detto complesso è formato da una batteria di artiglieria, denominata Batteria del Barcone o 605ª Batteria S.P., ubicata sotto la cima del Balcone di Marta, e da due centri di resistenza di fanteria, denominati Centro 35 bis e Centro 35, ubicati rispettivamente nel costone roccioso tra il Balcone e il Castello di Marta e sotto al Castello stesso.
Il complesso fortificato si sviluppa orizzontalmente su una lunghezza di circa 550 m e su un dislivello complessivo di ben 135 m (corrispondente ad un palazzo di 45 piani!).
Dopo la modifica del confine tra Italia e Francia sancita dal trattato di pace del 10 febbraio 1947 queste opere, assieme a tutte quelle dei dintorni, sono passate in territorio francese. [Fonte sito internet valloalpino.altervista.org]
Il massiccio del Monte Grai, 2013 m, è caratterizzato da un ripido pendio erboso sul lato sud e da un salto roccioso a nord. Sul suo fianco passa l’ardita e panoramica strada militare del Vallo Alpino di collegamento tra Colle Melosa e i Baraccamenti di Marta. Da qui si gode di un fantastico panorama sulla Valle Argentina e sul vicino lago artificiale di Tenarda. Sulle pendici del Monte Grai sorge una caserma, oggi in parte adibita a rifugio escursionistico (Rifugio Grai). [Fonte sito internet liguriawow.it]
La zona di Marta, situata sopra colle Melosa nella Provincia di Imperia, è nota per il sentiero degli Alpini, per le ferrate del monte Pietravecchia, per i paesaggi quasi dolomitici di monte Toraggio e monte Grai e per la massiccia presenza di fortificazioni soprattutto risalenti al secondo conflitto mondiale sulla sommità di Cima Marta.
Dalla fine del XIX secolo l'area vide la comparsa di numerosi ricoveri e di baraccamenti serviti da diverse strade militari. La più importante era quella che aveva origine dal colle di Tenda, attraversava il colle della Boaria raggiungendo il passo Tanarello, dove vi era una casermetta per cento uomini dotata di cisterna e di stazione eliografica, realizzata nel 1891. Dal valico una carrareccia saliva al monte Saccarello, dove, accanto ad alcuni baraccamenti, nel 1896 venne costruita una batteria armata successivamente con cannoni da 149G in barbetta diretti verso il territorio francese. La rotabile proseguiva quindi per Cima Marta, proprio di fronte alle opere francesi dell'Authion, che la rendeva la posizione più importante di tutto lo spartiacque: da qui era infatti possibile, sfruttando gli impervi sentieri che partivano da Saorgio e dalla Giandola, aggirare in una sola mossa i forti del Colle di Tenda e gli sbarramenti delle Alpi Liguri (colle di Nava, monte Zuccarello, Altare–Vado Ligure, Melogno, Giovi, ecc.).
Il maggior impegno fortificatorio si ebbe con la realizzazione delle opere del Vallo Alpino Occidentale, attraverso la quale la difesa degli accessi della media Roia poté trovare un'adeguata sistemazione. L'area compresa tra Cima Marta e il monte Toraggio costituiva il Sottosettore V/B Marta e comprendeva in totale diciotto opere, posizionate su una prima linea, dal Balcone di Marta all'Abrigasso alla Guglia di Girenza, e su una prima linea arretrata attestata da Cima di Marta a monte Ceriana a monte Grai (in parte da completare) [Fonte sito internet it.wikipedia.org]
(Tempo in movimento: 4 h 15 min
Tempo totale: 6 h 59 min
Velocità media: 3,8 km/h
Itinerario effettuato il 22/06/2023)
Tra il Balcone di Marta e la sottostante altura, denominata Castello di Marta, è stato scavato tra il 1938 e il 1940 il più vasto complesso fortificato in caverna del Vallo Alpino occidentale, costituito da tre opere sotterranee collegate fra loro.
Detto complesso è formato da una batteria di artiglieria, denominata Batteria del Barcone o 605ª Batteria S.P., ubicata sotto la cima del Balcone di Marta, e da due centri di resistenza di fanteria, denominati Centro 35 bis e Centro 35, ubicati rispettivamente nel costone roccioso tra il Balcone e il Castello di Marta e sotto al Castello stesso.
Il complesso fortificato si sviluppa orizzontalmente su una lunghezza di circa 550 m e su un dislivello complessivo di ben 135 m (corrispondente ad un palazzo di 45 piani!).
Dopo la modifica del confine tra Italia e Francia sancita dal trattato di pace del 10 febbraio 1947 queste opere, assieme a tutte quelle dei dintorni, sono passate in territorio francese. [Fonte sito internet valloalpino.altervista.org]
Il massiccio del Monte Grai, 2013 m, è caratterizzato da un ripido pendio erboso sul lato sud e da un salto roccioso a nord. Sul suo fianco passa l’ardita e panoramica strada militare del Vallo Alpino di collegamento tra Colle Melosa e i Baraccamenti di Marta. Da qui si gode di un fantastico panorama sulla Valle Argentina e sul vicino lago artificiale di Tenarda. Sulle pendici del Monte Grai sorge una caserma, oggi in parte adibita a rifugio escursionistico (Rifugio Grai). [Fonte sito internet liguriawow.it]
La zona di Marta, situata sopra colle Melosa nella Provincia di Imperia, è nota per il sentiero degli Alpini, per le ferrate del monte Pietravecchia, per i paesaggi quasi dolomitici di monte Toraggio e monte Grai e per la massiccia presenza di fortificazioni soprattutto risalenti al secondo conflitto mondiale sulla sommità di Cima Marta.
Dalla fine del XIX secolo l'area vide la comparsa di numerosi ricoveri e di baraccamenti serviti da diverse strade militari. La più importante era quella che aveva origine dal colle di Tenda, attraversava il colle della Boaria raggiungendo il passo Tanarello, dove vi era una casermetta per cento uomini dotata di cisterna e di stazione eliografica, realizzata nel 1891. Dal valico una carrareccia saliva al monte Saccarello, dove, accanto ad alcuni baraccamenti, nel 1896 venne costruita una batteria armata successivamente con cannoni da 149G in barbetta diretti verso il territorio francese. La rotabile proseguiva quindi per Cima Marta, proprio di fronte alle opere francesi dell'Authion, che la rendeva la posizione più importante di tutto lo spartiacque: da qui era infatti possibile, sfruttando gli impervi sentieri che partivano da Saorgio e dalla Giandola, aggirare in una sola mossa i forti del Colle di Tenda e gli sbarramenti delle Alpi Liguri (colle di Nava, monte Zuccarello, Altare–Vado Ligure, Melogno, Giovi, ecc.).
Il maggior impegno fortificatorio si ebbe con la realizzazione delle opere del Vallo Alpino Occidentale, attraverso la quale la difesa degli accessi della media Roia poté trovare un'adeguata sistemazione. L'area compresa tra Cima Marta e il monte Toraggio costituiva il Sottosettore V/B Marta e comprendeva in totale diciotto opere, posizionate su una prima linea, dal Balcone di Marta all'Abrigasso alla Guglia di Girenza, e su una prima linea arretrata attestata da Cima di Marta a monte Ceriana a monte Grai (in parte da completare) [Fonte sito internet it.wikipedia.org]
(Tempo in movimento: 4 h 15 min
Tempo totale: 6 h 59 min
Velocità media: 3,8 km/h
Itinerario effettuato il 22/06/2023)
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