Resceto - Rifugio Conti (Via Vandelli) - Monte Tambura
near Resceto, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Si parte dal paese di Resceto, stretto in una valle dove i segnali telefonici sono banditi. Fate attenzione, se seguite questo itinerario sappiate che la copertura sarà scarsissima se non assente. Per cui comportatevi di conseguenza e avvisate chi di dovere prima di intraprendere la salita.
Insomma, si parte....dal paese, lasciato alle spalle il piccolo parcheggio (non c'è molta disponibilità di posti auto), si imbocca la storica Via Vandelli che prende il nome proprio da chi nel 1700 la disegnò e ne curò la realizzazione.
La Via Vandelli è il sentiero 35 del CAI, ha subito un'opera di ristrutturazione nei primi anni 90 ed è in condizioni ottime e corre sul profilo di bellissimi muretti a secco alti spesso svariati metri. Per quanto sia stata disegnata, e la sua storia antica lo testimonia, per permettere a chi la attraversava di arrivare al versante "emiliano" delle Apuane, mantiene una bella pendenza e in circa 5 km vi poterà a compiere un dislivello di circa 1000 metri, sempre in salita.
La vista è sempre molto aperta e il fondo piuttosto regolare, per cui la salita sarà davvero godibile.
La salita si mantiene piuttosto impegnativa e con una pendenza costante fino all'arrivo alla Finestra Vandelli, appezzamento in piano scavato nella roccia e voluto dallo stesso Vandelli. In quel punto, se la stagione lo consente, è possibile dormire in tenda (e magari cenare al rifugio Conti distante solo qualche decina di metri)..
Abbiamo passato la notte proprio al rifugio Nello Conti, un vero rifugio!
Pochi posti letto disponibili (in era covid circa 12, non di più) ma un ambiente accogliente e vero! Ci ospita Simone, ragazzo in gambissima che si occupa praticamente di ogni aspetto della gestione del rifugio. Abbiamo mangiato ottimamente ma visto che i piatti preparati sono pochi vi conviene chiedere direttamente a lui, in modo da non avere sorprese dopo.
Il Rifugio Conti ha nelle vicinanze una piccola piattaforma per l'atterraggio dell'elicottero ma, causa gli eccessivi costi, normalmente i gestori non si avvalgono di questo servizio ma portano dalla valle le provviste, anche con l'aiuto di animali da soma. Un aiuto è sempre gradito, magari nel prenotare potete dare la vostra disponibilità nel caso abbiate attrezzatura leggera e gambe buone :-)
La mattina dopo si imbocca subito il sentiero 148, che conduce alla cima del Monte Tambura. La salita nell'ultimo tratto si rivela impegnativa, tanto che il sentiero è indicato solo ad escursionisti esperti. Dopo aver superato la croce al Tambura (1890 mt.) si prosegue in cresta fino al Monte Crispo, per poi scendere verso il Passo della Focolaccia e relativa cava di marmo. Interessante da visitare e da vedere ma impattante in maniera drammatica sull'ambiente. Quando si fermerà questo scempio?
Proseguiamo in discesa lungo la strada della cava fino alla casa dei custodi, troviamo lì l'attacco del sentiero 166 che si rivela piuttosto impegnativo nella discesa. Considerate l'opzione di percorrerlo in senso inverso, si rivelerebbe sicuramente meno stancante la Via Vandelli per scendere a valle. Il 166 compie in circa 3 km un dislivello di più di 1000 metri.
Il sentiero si collegherà alla Via Vandelli nella sua parte più a valle e vi condurrà al rientro al paese di Resceto.
Insomma, si parte....dal paese, lasciato alle spalle il piccolo parcheggio (non c'è molta disponibilità di posti auto), si imbocca la storica Via Vandelli che prende il nome proprio da chi nel 1700 la disegnò e ne curò la realizzazione.
La Via Vandelli è il sentiero 35 del CAI, ha subito un'opera di ristrutturazione nei primi anni 90 ed è in condizioni ottime e corre sul profilo di bellissimi muretti a secco alti spesso svariati metri. Per quanto sia stata disegnata, e la sua storia antica lo testimonia, per permettere a chi la attraversava di arrivare al versante "emiliano" delle Apuane, mantiene una bella pendenza e in circa 5 km vi poterà a compiere un dislivello di circa 1000 metri, sempre in salita.
La vista è sempre molto aperta e il fondo piuttosto regolare, per cui la salita sarà davvero godibile.
La salita si mantiene piuttosto impegnativa e con una pendenza costante fino all'arrivo alla Finestra Vandelli, appezzamento in piano scavato nella roccia e voluto dallo stesso Vandelli. In quel punto, se la stagione lo consente, è possibile dormire in tenda (e magari cenare al rifugio Conti distante solo qualche decina di metri)..
Abbiamo passato la notte proprio al rifugio Nello Conti, un vero rifugio!
Pochi posti letto disponibili (in era covid circa 12, non di più) ma un ambiente accogliente e vero! Ci ospita Simone, ragazzo in gambissima che si occupa praticamente di ogni aspetto della gestione del rifugio. Abbiamo mangiato ottimamente ma visto che i piatti preparati sono pochi vi conviene chiedere direttamente a lui, in modo da non avere sorprese dopo.
Il Rifugio Conti ha nelle vicinanze una piccola piattaforma per l'atterraggio dell'elicottero ma, causa gli eccessivi costi, normalmente i gestori non si avvalgono di questo servizio ma portano dalla valle le provviste, anche con l'aiuto di animali da soma. Un aiuto è sempre gradito, magari nel prenotare potete dare la vostra disponibilità nel caso abbiate attrezzatura leggera e gambe buone :-)
La mattina dopo si imbocca subito il sentiero 148, che conduce alla cima del Monte Tambura. La salita nell'ultimo tratto si rivela impegnativa, tanto che il sentiero è indicato solo ad escursionisti esperti. Dopo aver superato la croce al Tambura (1890 mt.) si prosegue in cresta fino al Monte Crispo, per poi scendere verso il Passo della Focolaccia e relativa cava di marmo. Interessante da visitare e da vedere ma impattante in maniera drammatica sull'ambiente. Quando si fermerà questo scempio?
Proseguiamo in discesa lungo la strada della cava fino alla casa dei custodi, troviamo lì l'attacco del sentiero 166 che si rivela piuttosto impegnativo nella discesa. Considerate l'opzione di percorrerlo in senso inverso, si rivelerebbe sicuramente meno stancante la Via Vandelli per scendere a valle. Il 166 compie in circa 3 km un dislivello di più di 1000 metri.
Il sentiero si collegherà alla Via Vandelli nella sua parte più a valle e vi condurrà al rientro al paese di Resceto.
Comments (5)
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Che top!!!
Ho avuto una crisi fisica il giorno dopo, non bene
Ciao, volevo sapere se ci sono tratti esposti pericolosi e se ci sono cordate da fare! Grazie
Ciao! L'unica parte esposta è dalla cima del Tambura al Crispo poco sotto e di seguito il primo tratto che dal Crispo scende alla cava. In quel tratto c'è da fare sicuramente più attenzione, soprattutto se si percorre alla mattina presto con il rischio ghiaccio sulla roccia (come è capitato a noi). Cordate niente. Buon cammino.
Grazie, sì nel caso andrei nei mesi estivi