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Ravellino

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Trail stats

Distance
7.92 mi
Elevation gain
1,952 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,952 ft
Max elevation
3,087 ft
TrailRank 
66
Min elevation
1,556 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 45 minutes
Time
3 hours 35 minutes
Coordinates
2173
Uploaded
April 23, 2023
Recorded
April 2023
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near Ravellino, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Nella volta fopraftante al Choro fi conferua vno de' Santifsimi Chiodi co'quali fù Crocififfo Noftro Signore Giesù Chrifto, ridotto in forma di freno da S. Eiena Imperatrice, mandato à Conftantino fuo Figliuolo, e poi da Theodotio donato à S. Ambrogio. Sotto il Choro vedeti luogo fotto confcisione, detto volgarmente lo Scurolo tabbricato pure con marmi di grandifsima diuotione, nel quale ti venerano moltifsimi Corpi Santi, e vi è vicina la Capelletta, in cui ti honora il Corpo di S. Carlo Borromco conferuato in fontuofifsima Catta di Criftallo,dono della Macftà del Rè Filippo IV. Noftro Signore. Si và perfectionando la facciata del Tempio adornandola con trecento altre, e più ftatue da incattarli con dodeci quadroni di marmo, rappresentanti dodeci hiftorie di braccia dodeci di altezza, e fei di larghezza, alcune delle quali coftano fino ad otto mila fcuti d'oro Quindi non lungi vedefil Palaggio Archiepifcopale fabbricato in gran parte dall'Ata?". ciuefcouo Guido Antonio Arcimboldi, compito poi dal gloriolo, e potente noftro Protettore S. Carlo, e dall'Eminentiflimo› Cardinale: Federico Borromeo unitatore del zelo, e fantità del carnale Cugino, ed vlcimamente abbellino in parte dall' Eminentiffimo Cardinale Cefare Menti. La fabbrica di effo diuideti in duoi potti principali. In vno habitano gli Signori Canonici detti Ordinacij peral Capitolo Maggiore al numero di 30. fra quali ci fono cinque dignità, cioè Arcipretato, Archidiaconato, Primiceriato, Prepofitura, Decanato, diece prebende Sacerdotali, diece Diaconali, e cinque Sociodiaconali. Nell'altro l'Arciuefcouoochie hora è Montiignore Illuftriffimos & Reuerendiffimo Alfonfo Litta, il quale per il gouerno della Prouincia di Santa Chiefa Milanefc, hà gl'infrafcritti Vefcous chefogliono vnirii ne Concilij Prouinciali vnitamente co'l Clero della Diocefi, come, fàsic ritornell' vltimo foglio dell' Acta Eccletia Mediolanentis, cioè maail Quello di Vincimiglia, Lodi, Aletiandria, Breicia, Cremona, Afti, Sauona, Acqui, Alba, Vercelli, Nonara, Tortona, Bergomo, Calale Vigelano, Piacenza'y & Arbengamesnoid ibitur). Hesiod in oseba sulata miaka Qui ancora rifiede la Curia, cioè Vicario Generale, ib Vicario Civile, ed il Criininale, il Fifcale cofuoi Notari del Ciuile, debCriminale,deruiti da altri Vficiali richiefti dal buon gouerno opofutonslied a Loud A Web Lush & safO 213 Gli Beneficiati per il Capitolo Minore, Mastro de Cerimonie, Mastro di Chord, Notari, Lettori, e Mazzacronici, com quattro Gurati Titolari vicipal Arciaefdouacq, godono conucneuole habitatione, maffime nella Cafagrande chiamata l'Hotpitio, efono al numero di 36. oltre li Penitentie ri Minori inftituiti dab medemo Cardinale Federico, con auttorità Apoftolica, What parimente il Collegio de Vecchini, e Vecchione al numero di venti, Oftiarijtredeci, che gliva, e gli altri feruiono al Choro, e dieci Chierici, che feruono ajle Meffe ; di pustutte le tefte vengono avi conda gli Chierici alumni de'tre Seminarij al numero di 380. in circa pertone cfoluti gifuoi Miniftri, che feruono al Choro, e fanno tutte quelle fontioni che dalli for praintendenti le fono ordinate; ma di quefte, ed altre cole'appartenenti al gouerno della Chiefa Milanefe, mirimetto alle ordinationi Ambrogiune
R
Al-Tempio Principale fi deuono aggiugnere altri di fegnalata memoria quello di Santo Ambrogio, in cui fono fepolti li Corpi de' SS. MM. Geruatio, e Protatio Protettori della Città, come anche nell' ifteffo coronauanfi gli Rè d'Italia..colla Corona di Ferro. Riguardeuoli fono li Tempij della Beatiflima Vergine di Noftra Signora preffo S. Celtos di S.Lorenzo Maggiore, di S, Fedele, di S. Antonio, di S. Vittore, di S. Maria del Giardino, S. Angiolo, S.Terefa, S.Maria delle Gratic, della Rofa, edi $.Aleffandro

.i.r
poiche trattati de luoghi fagri, piacemi di aggiugnerc, che nella Diocefi fi contano Collegiate de Canonici num. quaranta fei, Parochie fettecento cinquanta trẻ, comprefe le ottanta in Milano, Monafterij de 'Religiofi, cioè Teatini num. 1., Giefuiti num.4. S. Paolo Decollato num. 3. Somaschi num. 5. Canonici Regolari num. 5. Oliyetani num. 5: Ciftercienfi num. 2. Caffinenti num. 2. Monaci diuerfi num, 6. Mendicanti num.41. Offeruanti num. 36. in tutto numero cento dieci, Monache
4
profelle
"
profefle foggette all Ordinario nut, ro. Monache foggette à Regolari num. 13. toltone il Monaftcro Maggiore, e di S. Antonino, potti al gouerno dell'Ordinario, Cafe Pie,o ano Collegij num. 19. (oltre l'Infigne Regio della Guaftalla) cioè, de Vergini num. 11. de Vedotie num. 1. di Donne feparate da mariti num. 1. di Donne iconuertite num.6. dimeretrici conuertite num. 3. Öratorij num, feicento trent'vno, Chiefe femplici num: fettecento ottanta trè, Collegij num. 7. Scuole della Dottrina Chriftiana in Milano num. cento nouanta, e nella Diocefi num. cinquecento cinquanta, fono in tutto num.740.Confraternità num. 886. Luoghi Pij nella Città num, 29.,che fouuengono à tutti gli Poueri difpenfando trà tutti fomme grandiflime de danari à gloria di Dio, ma i più famofi fono la Mifericordia, S. Corona (la quale in medicamenti fpende lire nouanta mille ogni anno diftribuitisa Poueri) le Quattro Marie, la Carità, e Nostra Signora di Loreto di rimpetto à S. Fedele, che abbraccia idi daril foccorfo à tutte le famiglie Nobili decadute i Vedeti ancora vna Cafa à P.Comafina, inftituita dal Cardinale Federico nella quale fi mantengono quelli, che da altre parti vengono per abbracciare la Santa, e vera fede di Giesu Chrifto Noftro Signore, e nebfolenne giorno della Pentecofte fona battezzatikal noftro Paftore flow ones. Pestored
3 3 4 4 ۲۰۰۰
Nen litralafciano da parte altre fabbriche, trà quali campeggia quella dello Spedale Maggiore rela in quefti vltimi tempi riguardcuole,per il faggio,c zelante gouerno de Signori Deputati, che l'hanno fatto celebre con ampio cortile coronato da Portici corteggiato da Colonne di viuò, e fopra nobili Gallerie corrispondenti; fi che raffembra Palaggio Reale, e non alloggio de pouori infermi, big poto
E per apportare diletto al Lettore deuc fapere, che ne tempi andati ini ergeuali il Çafella difenföre di Milano ma la generofa Pietà di Francefco I. Duca Sforza nell ánhỏ 1456 lo cangiò nello Spedale, e trasferi la fortezza nel luogo doue hora fì vede sonde a ragione trattandosi di ergerli statua à memorial di heroica prodezza, eteftimonianza di gratitudine fe gli approntò il feguente Elogio.conol irandios Hulaki ben Ihanaian!



Da quanto si è detto si evince che il corollario è evidente in
tutte le sue parti. Infatti, in merito alla prima parte, per la quale il
freddo, al di sotto di un grado, potrebbe patire e resistere rispet-
to all’agente a, non sussiste dubbio riguardo al patire, perché a
corromperebbe tale freddo e pertanto esso patirebbe e quell’al-
terazione [la corruzione] sarebbe successiva nel tempo. Pertanto
il freddo resisterebbe. Ma se diventasse più potente, il freddo
non solo ritarderebbe l’azione di a, ma anche reagirebbe su a;
patirebbe anche da a se a fosse ancora più potente di tale freddo.
Tuttavia lo stesso freddo potrebbe crescere nella propria poten-
za tanto da non patire più da parte dello stesso a, anzi tanto da
consumare lo stesso a; ciò è comprovato interamente dalle espe-
rienze umane. Vediamo, infatti, che taluni nemici sono tali che
l’uno è tanto debole da sottrarsi alla presenza del nemico e da
salvarsi a stento. Anzi talvolta, non può farlo con l’aiuto di quel
poco di forza che gli rimane, perciò raccoglie tutte le sue energie
e se patisce, tuttavia in qualche modo agisce e se prima non era
in grado di infliggere un colpo al nemico, ora in qualche modo
ne infligge qualcuno, anche se non di uguale entità. Se fosse ulte-
riormente aiutato potrebbe reagire ancor più contro il nemico e
l’aiuto potrebbe essere anche così grande da sconfiggere del tut-
to il nemico e se prima resisteva e pativa soltanto, dopo, mutate
le sorti, agirà e resisterà soltanto senza patire. Questi esempi non
sono da disprezzare, perché se ne serve anche Aristotele in molti
luoghi e principalmente nell’ultimo capitolo del II Posteriorum254
ove insegna come si debbono considerare i principi. Pertanto,
essendo questo un principio è appropriatamente reso evidente
attraverso tali esempi.
10. Dalla quarta proposizione si inferisce il quinto corollario
per il quale per resistere al caldo dato è sufficiente qualunque
freddo modico e di qualunque modica potenza; ma se, oltre a
resistere, debba anche agire, e con ciò deve patire, ha bisogno
di una potenza maggiore. Se poi deve agire e resistere e non
patire in alcun modo ha bisogno di una [21c] potenza di misu-
ra ancora maggiore. Questo corollario è evidente sulla base del
precedente.
11. Segue altresì il sesto corollario per il quale non ogni con-
trario, agendo sul proprio contrario, patisce da quello su cui
agisce. Esso è evidente quando il rapporto tra l’uno e l’altro Da questo segue immediatamente il settimo per cui non
ogni contrario, patendo dal proprio contrario, agisce su quello
da cui patisce. Esso è evidente a partire dal sesto corollario.
13. Da questi segue l’ottavo corollario per il quale in gene-
rale non ogni agente, comunicando nella materia con il pazien-
te, nell’agire patisce a sua volta propriamente. Esso è evidente a
partire dai precedenti. Ma in che modo si accordi con Aristotele
lo vedremo più avanti.255
14. Il nono corollario è il seguente: tutti i contrari tra qualità
prime, soprattutto se attive, se sono uguali di grado e di poten-
za, agiscono e reagiscono reciprocamente in modo uguale; che
agiscano è evidente, perché il meno potente agisce sul più forte,
come si evince dall’esperienza; quindi a maggior ragione l’uguale
potrà agire sull’uguale, perché ciascuno agirà sull’altro e per il
fatto che sono supposti uguali l’uno deve agire tanto quanto agi-
sce l’altro e più avanti256 chiariremo la ragione per cui si è aggiun-
ta quella espressione ‘tra qualità prime, soprattutto se attive’.
15. Il decimo corollario è il seguente: tra contrari che, abbia-
mo detto, sono disuguali, si produce la reazione, ma questa è
disuguale. Infatti, l’urto del maggiore sul minore sarà maggiore
dell’urto del minore sul maggiore. La prima parte del corollario
è evidente sia per l’esperienza che per la ragione, perché se l’u-
guale agisce sull’uguale, pur essendo uguali le potenze, tuttavia
la potenza dell’uno supera la resistenza dell’altro e, non essendo
l’eccesso indivisibile, eccede quindi di quattro, ma, [32vb] se
se ne toglie uno, eccederebbe ancora. Perciò il minore agirebbe
sul maggiore. Anche la seconda parte del corollario è eviden-
te, perché, per il fatto che i contrari sono disuguali, a parità di
condizioni, producono effetti disuguali. L’ultima dimostrazione
potrebbe essere indebolita se un oppositore non ammettesse che
qualunque eccesso potrebbe essere sufficiente per agire. Perciò
è più solida la prima parte.
16. Il dodicesimo257 corollario è il seguente: tutti i contrari,
tali quali si sono sopra ricordati, approssimati l’uno all’altro,
esclusi gli impedimenti, se tra loro stanno in modo che o c’è
azione con reazione o azione senza reazione, non possono tro-
varsi in combinazioni tali che nessuno dei due agisca sull’altro,
come fantasticarono il Calcolatore e Marliani.258 La prima parte
del corollario è evidente perché o i contrari sono uguali o sono
disuguali; se sono uguali secondo il corollario precede con reazione; se sono disuguali o l’uno supera in modo eccel-
lente l’altro – e in tal caso c’è azione senza reazione – o non lo
supera in modo eccellente e in tal caso di nuovo c’è azione con
reazione. Pertanto la prima parte è evidente e la seconda segue
immediatamente dalla prima. Perciò, ecc.
CAPITOLO VII
PROPOSTA DI MOLTI DUBBI CONTRO CIÒ CHE È STATO DETTO
1. Tuttavia contro le proposizioni e i corollari che sono stati
formulati nel capitolo precedente sorgono alcuni dubbi. In pri-
mo luogo contro la prima proposizione si dimostra che i corpi
celesti sono incompatibili con il moto di questi corpi inferiori.
Infatti, la luna resiste al fuoco affinché il fuoco stesso non salga
[21d] più in alto o, come dice Boezio nel III De consolatione,
259
a che non voli etereo il fuoco e non tragga a sé il peso
delle terre sommerse.
2. In secondo luogo contro la sesta proposizione, in cui si am-
mette la reazione rispetto alle medesime qualità, il dubbio è che
tali qualità o si eguagliano in potenza o sono disuguali. Se si am-
mette il primo caso sembra essere contro la natura delle qualità
uguali che l’una superi l’altra; se, infatti, sono uguali in che modo
saranno dominanti o dominate? E se saranno dominanti o domi-
nate, in che modo saranno uguali? Infatti, questo discorso non
è diverso da quello di chi dice che le cose uguali sono disuguali.
Non meno assurdo sembrerebbe se dicesse che il minore supera
il maggiore ed è come se dicessimo che il minore è maggiore del
maggiore; che è affermazione affatto ridicola.
3. Inoltre, ammessa quella reazione, la stessa cosa si corrompe
e simultaneamente intensifica la qualità a sé simile. E anche que-
sto sembra essere contro natura, perché, come dice Avicenna del
calore naturale nella prima fen del primo libro,260 in che modo
qualcosa può produrre un accrescimento se non è in grado di
conservare sé stesso? Così analogamente: in che modo un calore
può generare e intensificarne un altro se non può conservare sé
stesso? È più naturale desiderare la propria conservazione che la

Waypoints

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Marconaga

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Marconaga

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Panorama

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Panorama

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Intersezione

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PictographPhoto Altitude 2,234 ft
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Figina

PictographPhoto Altitude 2,251 ft
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Figina

PictographPhoto Altitude 2,911 ft
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PictographSummit Altitude 3,043 ft
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Monte crocione

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PictographPhoto Altitude 3,014 ft
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Ristoro alpini

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Fumagallo

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Scerizza

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PictographPhoto Altitude 2,359 ft
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