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Ragusa Ibla 2

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Trail stats

Distance
3.48 mi
Elevation gain
636 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
423 ft
Max elevation
1,557 ft
TrailRank 
51
Min elevation
1,557 ft
Trail type
One Way
Time
3 hours 56 minutes
Coordinates
762
Uploaded
February 17, 2013
Recorded
May 2011
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near Ragusa Ibla, Sicilia (Italia)

Viewed 3825 times, downloaded 51 times

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Itinerary description

http://it.wikipedia.org/wiki/Ragusa
« Ragùs forte rocca, città ricchissima che vanta antiche origini, nei cui mercati è un continuo andirivieni di genti da tutte le nazioni » (Idrisi, Libro di Ruggero)
Ragusa (Raùsa in siciliano; Ragusia in latino) è un comune italiano di 73.963 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Sicilia.
È il settimo[3] comune della regione per popolazione e il terzo[4] per superficie. La casa comunale sorge a 502 m s.l.m.[5]
La città è la più agiata del mezzogiorno d'Italia;[6] essa è chiamata la "città dei ponti" per la presenza di tre strutture molto pittoresche, ma è stata definita anche da letterati, artisti ed economisti come "l'isola nell'isola" o "l'altra Sicilia",[7] grazie alla sua storia e ad un contesto socio-economico molto diverso dal resto dell'isola. Nel 1693 un devastante terremoto causò la distruzione quasi totale dell'intera città, mietendo più di cinquemila vittime. La ricostruzione, avvenuta nel XVIII secolo, la divise in due grandi quartieri: da una parte Ragusa superiore, situata sull'altopiano, dall'altra Ragusa Ibla, sorta dalle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale.
I capolavori architettonici costruiti dopo il terremoto, insieme a tutti quelli presenti nel Val di Noto, sono stati dichiarati nel 2002 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Ragusa è uno luoghi più importanti in assoluto per la presenza di preziose testimonianze di arte barocca.[8]
Le origini di Ragusa risalgono al neolitico esattamente alla cultura di Castelluccio, i primi insediamenti sono datati al XX secolo a.C., la città ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella storia dell'isola. La leggenda vuole che il re siculo Hyblon abbia fondato un primo nucleo abitativo, scacciando gli antichi sicani meno evoluti rispetto ai siculi.[15] Durante il periodo ellenico assunse il nome di Hybla Heraia in onore alla dea Era protettrice dei campi; la città fu più volte assediata dai greci ma inutilmente, nel 491 a.C. Ippocrate di Gela morì in battaglia contro gli Iblei durante l'ennesimo assedio di Hybla Heraia. Nel 450 a. C., Falaride, tiranno d'Agrigento minacciò più volte col suo esercito all'indipendenza e alla libertà del popolo di Ibla. Ma il tiranno venne respinto tenacemente e facilmente, anche grazie all'aiuto di Kamarina e di Siculi che intervennero con i loro eserciti a combattere gli agrigentini. Grazie a queste vittorie, la città fu nota in tutto il mondo antico abitato, cosicché le fu attribuito l'appellativo di "Audax", Hibla "l'Audace" dunque la polis conservò la propria indipendenza fino alla metà del III secolo a.C.[16] La città gemella Kamarina, popolata da siculi iblei e da greci, non ebbe la stessa sorte, durante il corso dei secoli, a causa dei continui saccheggi, fu completamente spopolata e gli abitanti si rifugiarono nella città patria d'Hybla. In seguito sotto i Romani, Ragusa divenne una città decumana insieme a Modica, obbligate cioè a pagare la decima parte dei raccolti, ciò fa pensare ad un trattamento di favore, proI bizantini costruirono un ampio muro di cinta a Ibla intorno al 700 d.C., inoltre Basilio e Nicola furono nominati patroni della città. Già agli inizi del IX secolo gli arabi avevano conquistato la maggior parte dell'isola, nel 844 d.C. l'alleata Modica viene conquistata. Gli arabi provarono più volte ad espugnare la città ma la conquistarono solo nel 848 dopo varie ed estenuanti guerre contro le popolazioni iblee[17]; nel 866 d.C. la popolazione iblea espulse gli arabi da tutto il territorio a causa di una violenta ribellione, solo nel 878 venne nuovamente riconquistata. Tuttavia durante gli arabi si formarono decine e decine di casali, coltivazione di cotone, coltivazioni irrigue, terrazzamenti. In poco meno di 200 anni gli arabi diedero un impulso grandioso all'agricoltura.[18] Nel 1090 un'imponente rivolta popolare supportata da spie normanne, scacciò definitivamente gli arabi da tutto il ragusano innescando una tremenda caccia all'invasore. Dal periodo normanno, tranne per qualche breve interruzione, la città fu per più di cinquecento anni amministrata autonomamente da vari conti, anche all'interno di altre dominazioni come quelle angioine e aragonesi, grazie agli antichi privilegi che nel 1091 il Gran Conte Ruggero concesse al proprio figlio Goffredo primo conte di Ragusa, che poté amministrarla con un'ampia autonomia. Durante il periodo svevo la città fu incorporata nel demanio, tuttavia alcuni privilegi furono ristabiliti grazie al re Federico II. Gli angioini, invece, amministrarono la Sicilia e Ragusa in modo pessimo e furono cacciati grazie ai famosi vespri Siciliani, in particolare Giovanni Prefoglio capeggiò la rivolta ragusana che sterminò il presidio francese. In seguito a ciò, sotto gli aragonesi, Ragusa riacquistò l'antica autonomia normanna e fu concessa in Signoria a Donna Marchisia Prefoglio, moglie del citato Giovanni. La contea di Ragusa si fuse con la contea di Modica nel 1296 grazie a Manfredi I Chiaramonte, che prese in sposa Isabella Mosca, figlia del Conte di Modica. Nel 1366, con Manfredi III Chiaramonte, la contea raggiunse il massimo splendore con l'acquisizione delle terre di Terranova e di tutto l'arcipelago maltese. La Contea di Modica godeva di un'amministrazione autonoma del tutto separata dal governo di Palermo, nessun re aveva diritto a governarla, ma solo il conte. Divenne dunque fra gli stati feudali italiani più importanti. Ma fu soprattutto sotto il potente conte Bernardo Cabrera che l'infeudazione ebbe il massimo prestigio.babilmente dovuto al fatto che le città si arresero senza combattere.
L'11 gennaio 1693 un terremoto devastante distrusse l'antica città e causò circa cinquemila morti su una popolazione di tredicimila abitanti. Questo determinò la ricostruzione dell'intera città dando origine allo splendido barocco che caratterizza il Val di Noto.
Nel 1848 insieme alle città di Modica e di Scicli si ribellò al governo borbonico, al fine di ottenere la libertà e l'indipendenza dell'Isola. Nel 1860 furono inviati immediatamente dei volontari armati in aiuto di Garibaldi che era appena sbarcato a Marsala e dunque entrò a far parte del Regno d'Italia sotto la guida del senatore Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata. Nel 1889 nasce la Banca Popolare Cooperativa di Ragusa, primo embrione dell'attuale Banca Agricola Popolare di Ragusa, la banca nacque grazie alle ingenti ricchezze e alla florida agricoltura che appartenevano all'ormai ex contea e divenne subito un polo importante di riferimento per tutta l'economia iblea.
Agli inizi del XX secolo anche nel ragusano si diffusero le idee socialiste in modo particolarmente forte rispetto alla regione, da molti storici fascisti Ragusa fu descritta come "un feudo dei rossi, non dissimile da quello di Bologna"[19]. A causa di una forte dialettica politica, a Ragusa si impose il fascismo, provocando una risposta violenta analoga a quella padana. Il 29 gennaio 1921 un gruppo di fascisti distrusse il circolo socialista di Vittoria, uccidendo un uomo e ferendone dieci e due mesi dopo a Ragusa furono uccise quattro persone e sessanta rimasero ferite. La città fu la prima siciliana ad avere dato vita questo movimento politico, a tal punto che nella Torre littoria edificata per volere dello stesso Mussolini fu incisa la seguente frase: "Fascismo ibleo Tu primo a sorgere nella generosa terra di Sicilia". In seguito, nel 1927 grazie a Filippo Pennavaria noto esponente fascista, Ragusa venne istituita provincia.
Durante la seconda guerra mondiale la città fu scossa improvvisamente dai bombardamenti, a partire dal 1942 e per tutto il 1943, a causa della presenza dell'aeroporto militare di Comiso; dalla sua pista partivano i cacciabombardieri dell'Asse. Nel 1943 la costa iblea fu poi teatro dello Sbarco in Sicilia da parte degli Alleati, ritornando comunque rapidamente alla normalità alla fine della guerra. Il 4 gennaio 1945, la giovane Maria Occhipinti diede origine ad una rivolta popolare; infatti la donna incinta di cinque mesi si stese a terra davanti ad un camion militare, ed in tutta la città scoppiò una violenta sommossa, soprattutto nelle zone più popolari e in particolare nel quartiere soprannominato Russia. La calma fu ristabilita rapidamente non senza feriti e molti ragusani vennero incarcerati o costretti a essere espulsi dalla città.[20] Il 6 maggio 1950 con regolare bolla pontificia, Ragusa è stata eretta alla dignità di diocesi, grazie al sagace e costante impegno di Mons. Carmelo Canzonieri, allora parroco di San Giovanni Battista divenuto in seguito vescovo ausiliare di Messina prima e di Caltagirone poi, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Siracusa e dalla diocesi di Noto.
Oggi Ragusa si presenta come una città dinamica e benestante: è sede di numerose aziende ed enti ed è inoltre il più importante polo finanziario del meridione per la presenza della BAPR che è la quarta banca popolare italiana.

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