Punta Lancebranlette
near La Colonne, Auvergne-Rhône-Alpes (France)
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Itinerary description
Escursione di media difficoltà con partenza dall'Ospizio di S. Bernardo posto in territorio Francese a circa km. 1 dal confine.
Interamente in salita progressiva con un passaggio su parete degradata caratterizzata da sfasciume roccioso.
Lo spunto per questa uscita deriva dalla volontà di approfondire la figura di San Bernardo nel contesto di questo valico, ora secondario ma per lungo tempo via di collegamento primario per e da la Francia.
Nel corso dell'undicesimo secolo Bernardo, arcidiacono di Aosta, si dedica alla visita delle valli alpine più isolate consapevole, tra l'altro, dei pericoli insiti al passaggio dei valichi. Fa costruire pertanto, per dare sollievo e aiuto ai pellegrini, gli ospizi del Grande e del Piccolo San Bernardo. Nella sua variegata attività a favore dei valligiani, trova modo di fondare alcune scuole per una istruzione di base e opera intensamente per ripristinare l'originaria disciplina ecclesiastica.
Arrivando sul passo a m. 2188, sulla line di confine italiano la figura del Santo appare immediatamente in virtù della collocazione della sua statua su una colonna alta m. 4,50 di serpentino verde, ricco di quarzite. Questa statua è stata posta in sostituzione di una precedente risalente al periodo romano dedicata al dio Giove che a sua volta aveva sostituito una statua dedicata al dio locale Graius, dal quale deriva peraltro il nome di Alpi Graie. Come sempre, i romani conquistati nuovi territori, sostituivano le locali credenze con i propri simboli. Successivamente il cristianesimo, divenuto religione ufficiale dell'impero, aveva a sua volta caratterizzato i luoghi con le proprie rappresentazioni sacre.
La leggenda attribuisce a San Bernardo l'abbattimento della statua di Giove, quando giunse sul luogo per combattere il demonio che si credeva infestasse i territori alpini terrorizzando i viandanti. Sempre secondo la leggenda infatti si narra che San Bernardo per combattere il demonio sali al Colle del Gran San Bernardo, lo colpì con il sui bastone e gli getto la stola al collo che si trasformo così in catena.
Interamente in salita progressiva con un passaggio su parete degradata caratterizzata da sfasciume roccioso.
Lo spunto per questa uscita deriva dalla volontà di approfondire la figura di San Bernardo nel contesto di questo valico, ora secondario ma per lungo tempo via di collegamento primario per e da la Francia.
Nel corso dell'undicesimo secolo Bernardo, arcidiacono di Aosta, si dedica alla visita delle valli alpine più isolate consapevole, tra l'altro, dei pericoli insiti al passaggio dei valichi. Fa costruire pertanto, per dare sollievo e aiuto ai pellegrini, gli ospizi del Grande e del Piccolo San Bernardo. Nella sua variegata attività a favore dei valligiani, trova modo di fondare alcune scuole per una istruzione di base e opera intensamente per ripristinare l'originaria disciplina ecclesiastica.
Arrivando sul passo a m. 2188, sulla line di confine italiano la figura del Santo appare immediatamente in virtù della collocazione della sua statua su una colonna alta m. 4,50 di serpentino verde, ricco di quarzite. Questa statua è stata posta in sostituzione di una precedente risalente al periodo romano dedicata al dio Giove che a sua volta aveva sostituito una statua dedicata al dio locale Graius, dal quale deriva peraltro il nome di Alpi Graie. Come sempre, i romani conquistati nuovi territori, sostituivano le locali credenze con i propri simboli. Successivamente il cristianesimo, divenuto religione ufficiale dell'impero, aveva a sua volta caratterizzato i luoghi con le proprie rappresentazioni sacre.
La leggenda attribuisce a San Bernardo l'abbattimento della statua di Giove, quando giunse sul luogo per combattere il demonio che si credeva infestasse i territori alpini terrorizzando i viandanti. Sempre secondo la leggenda infatti si narra che San Bernardo per combattere il demonio sali al Colle del Gran San Bernardo, lo colpì con il sui bastone e gli getto la stola al collo che si trasformo così in catena.
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