Prezza - Monte Prezza 1350 m

Da Prezza (AQ), semianello attraverso le Vicenne, il Castiglione, e il Lago Lungo; discesa attraverso il Monte Prezza NNW, il Monte dei Vecchi, la Pietra Palomba, la Forchetta e il Castelluccio.

AVVICINAMENTO
Per chi percorre la Tiburtina o la A25 nel Tratto Popoli – Pratola Peligna, il monte Prezza appare come una montagna tutt’altro che invitante. La sua cresta piatta, ricoperta di pale eoliche, sono un biglietto da visita che per gli amanti dell’escursionismo, invita a cercare altre mete. Stretta tra la mole imponente del Morrone e delle più invitanti vette della valle del Sagittario, è probabilmente una delle vette più snobbate dell’Appennino centrale.
Ai piedi di questa montagna si trova Prezza, ridente paesino di impronta medievale, arroccato lungo il versante orientale del monte. Conosciuto come il terrazzo della Valle Peligna, la dice lunga su quanto interessante possa essere il panorama che si gode dalla vetta che lo domina. Nel corso di questa camminata gradevolissima, mai monotona e variegata negli ambienti attraversati, ci si potrà rendere conto che il bello, lo si trova anche lontano dalle rotte consuete e di maggior grido. Anche il fastidio delle pale eoliche in cresta e degli elettrodotti nella parte bassa del percorso, non riusciranno a guastare più di tanto la bellezza dei luoghi attraversati.
L’itinerario non presenta particolari difficoltà, anche se un breve tratto di sentiero nella parte bassa, occluso da rovi e ginestre, potrebbe costringere ad una breve deviazione per raggiungere la strada sovrastante. La discesa dal monte dei Vecchi è priva di sentiero e si svolge lungo ripidi prati senza particolari problemi.
Il borgo di Prezza è raggiungibile dall’uscita Pratola Peligna della A25 e l’attacco del percorso, si trova lungo la parte alta del paese, dove si trovano il municipio e le poste. Subito dopo queste ultime, si gira a dx per via Dante Alighieri e in ripida salita e, dopo aver superato la ferrovia attraverso un ponticello, si parcheggia al termine dell’asfalto (625 m), dove si incontrano le ultime abitazioni. 42°03’19.68” N; 13°49’51.10” E.

ESCURSIONE
Si continua in salita lungo la carrareccia che segue per 350 m e raggiunto un manufatto dell’acquedotto, ci si tiene a dx al bivio che segue (672 m), in corrispondenza di un elettrodotto. La carrareccia prosegue sotto ad esso in salita più lieve, si immette in un’altra carrareccia (686 m) e pochi metri dopo, superata una brevissima macchia di bosco, si biforca. Si prende la traccia di sx che si mantiene poco a dx della linea elettrica, poco accennata all’inizio, risalendo una valletta in località Vicenne. Si passa sotta al primo elettrodotto in ambiente scoperto e più a monte, su sentiero ben visibile, anche sotto al secondo elettrodotto (725 m). Si continua tra macchie di bosco e arbusti e a (790 m) possono iniziare i problemi. Il sentiero finisce occluso dalla vegetazione e per quanto si tratti di un breve tratto, risulta difficile trovare la via che in ogni caso, si mantiene poco a sx del fosso. Se si riesce a passare, poco dopo il sentiero attraversa il fosso verso dx (793 m), riprendendo a risalirlo lungo il versante opposto, fino a raggiungere la strada in corrispondenza di un’azienda zootecnica (828 m). Nel coso non si riesca a passare, conviene abbandonare il tracciato e salire liberamente a sx nella boscaglia, rintracciando presto la strada sovrastante (815 m). Seguendola brevemente a dx, si raggiunge ugualmente la citata azienda zootecnica.
Un attimo prima dell’azienda si abbandona la strada tramite una traccia che si stacca a sx e, risalendo per prati in direzione SW, consente di tagliare il largo tornante che segue. La si dovrebbe riprendere a (863 m), nel punto in cui inizia una carrareccia. Seguiamo quest’ultima verso sx e in ambiente sempre più suggestivo e panoramico, iniziamo a salire a sx di un profondo vallone. In breve, si raggiunge un rifugio per pastori chiuso e un fontanile diruto ed inutilizzabile (1038 m). Il sentiero prosegue a dx del rifugio, risalendo ripidi attraverso un costone, in vista della prima pala eolica posta in cresta. Ci si porta alla sua sx tramite un sentierino e gli affacci sulla conca Peligna divengono straordinari. Aggirata la prima pala eolica è già visibile la vetta del monte Prezza, appena accennata e ubicata poco oltre la terza pala eolica (1350 m). Morrone e Maiella in primo piano in tutta la loro maestosità; verso sud il gruppo del Genzana e i monti dell’alta valle del Sagittario; verso ovest e nord ovest il Velino e il Sirente; a nord, l’intera catena del Gran Sasso.
Dalla vetta si raggiunge rapidamente la strada bianca che collega tutte le pale eoliche e dopo una modesta perdita di quota, si sale verso un bivio (1358 m). Continuare per la strada bianca di dx che raggiunge il suo culmine in corrispondenza del monte Prezza NNW (1369 m), per poi iniziare a scendere verso l’ultima pala, in corrispondenza del monte dei Vecchi (1317 m), punto trigonometrico con visione da urlo verso la valle Subequana. Qui termina la strada bianca e si continua a scendere per prati, in direzione N, in un ambiente straordinario. Sotto è già visibile la carrareccia che ci condurrà a La Forca ma per raggiungerla, occorre obliquare verso dx da quota (1200 m), aggirando il tratto più ripido. Si raggiunge il tracciato a (1180 m) e lo seguiamo in discesa, fino a raggiungere la strada al già citato valico de La Forca (880 m). La seguiamo brevemente a sx e rintracciamo l’attacco di una carrareccia che a dx, scende verso una struttura del metanodotto (830 m), dove termina. Continuare per prati, in vista del proseguo della carrareccia che in salita, ci porterà a riprendere la strada. Una traccia nei prati del fondovalle ci guiderà verso di essa (780 m), obliquando leggermente verso dx. Ultima salita e si riprende la strada a (866 m). La seguiamo brevemente a sx e chiudiamo l’anello in corrispondenza del bivio con la carrareccia di quota (863 m). Con lo stesso percorso di salita si scende verso l’azienda zootecnica e da qui, alla valle di Vicenne.

DISLIVELLO: 865 m
SVILUPPO KM: 13,5
DIFFICOLTA’: E
SEGNALETICA: assente