Prealpi trevigiane: Monte Cimone e Passo S.Boldo in cerca d'Autunno 2023-11-11 10:00

Dislivello positivo: 1332 m
Partenza: Tovena (TV)
Sentieri cai: 990 - sentiero zanin - 1031 b
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Difficoltà:

classifico questo anello "EE" per la forte pendenza di buona parte dei sentieri e in alcuni (limitati) punti di discesa dal passo S.Boldo possibile una difficoltà di orientamento.
Inoltre pur non essendoci nulla di tecnico servono gambe e ginocchia in forma e sempre molta attenzione a dove si mettono I piedi. Utilissimi I bastoncini.
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Classico anello, splendido in questo periodo dell'anno, che da Tovena, il "borgo degli angeli nell'arte" (*), sale al passo San Boldo,valico a confine tra le province di Treviso e Belluno.
Inizialmente si segue il sentiero 990 che si intercetta salendo lungo una strada secondaria nel bosco, che imbocchiamo alle porte del paese, evitando così la trafficata statale. Si oltrepassano alcune graziose abitazioni private e infine ci si immette nel sentiero vero e proprio.

Il percorso, moderatamente ripido, si svolge in una vegetazione non troppo fitta che, in un paio di punti, si dirada per lasciare spazio a dei belvedere notevoli sulla valle che stiamo risalendo.

Prima di giungere al S. Boldo usciamo dal sentiero e ci immettiamo sulla rotabile che proviene sempre da Tovena chiamata La Caldella.
A questo punto consulto l app che utilizzo per tracciare la camminata e noto nella mappa il percorso che, poco più avanti, porta al Monte Cimone.
Valuto che non è una deviazione dispendiosa in termini di tempo e ad un bivio ben segnalato seguo l indicazione per il "monte Cimone" che ricalca contemporaneamentr Il Sentiero europeo E7 e l Altavia TV1.

La cima si raggiunge con un'ora scarsa di camminata inizialmente sempre su mulattiera quindi all altezza di una Casera comincia la risalita abbastanzs sostenuta su bel sentiero boschivo e quindi prativo. Il percorso è facile ma in caso di terreno bagnato bisogna fare attenzione nella discesa.
La cima è modesta e purtroppo c è la presenza di un'antenna ma il panorama da lassù è davvero bello e si spinge aperto a ampio verso nord, sulla valbelluna, con le cime dolomtiche già leggermente imbiancate .

Avendo improvvisato la deviazione e non conoscendo i sentieri della zona, rientro sui miei passi e riprendo il percorso verso il S. Boldo da dove lo avevo lasciato. Fino al passo è praticamente una passeggiata su mulattiera cementata in discesa.

Il passo S.boldo (o Ubaldo) è di un fascino indescrivibile. Ogni volta che ci salgo, in bici di solito, la mia mente immagina come doveva essere prima ancora della costruzione dell'ardita strada dei 100 giorni (in seguito all’importanza strategica del passo, l’impero austro-ungarico costruirà una strada, poi detta “dei 100 giorni” per il breve tempo di ultimazione. Una spettacolare opera di ingegneria con cinque impervie e scenografiche gallerie in curva che caratterizzano il versante meridionale)

Ho letto che da qui transitavano gli “zattieri”. In antichissimi documenti notarili si segnala la presenza di una “muda” (dogana), luogo di ristoro dove si pagava anche il dazio per le merci trasportate, locanda tuttora esistente.

Oggi il passo è di una tranquillità unica con i colori caldi dell autunno che lo avvolgono resi ancora più accesi dall'azzurro del cielo e dalla luce pulita.

Si risale il versante opposto prima su ripida strada asfaltata che diventa sterrata all'altezza della segnaletica in legno che ci conduce al Bivacco dei loff.
Dopo poco, però, incontro un bivio dove abbandono la via per il Loff e seguo a sx per il passo delle scalette/sentiero zanin giusto dietro a casera favalessa.

Ci immergiamo verso sud in un bosco dorato che sembra uscito dalla saga del signore degli anelli e in pochi minuti di camminata in moderata salita giungiamo al passo delle scalette.
Riprendiamo a salire verso est più decisi con direzione sentiero zanin/troi per roby/1031b sempre in uno scenario fiabesco. Camminiamo su cresta, anche se protetta dalla vegetazione ci permette di intravedere il versante nord con le impressionanti pareti rocciose che precipitano nel vallone selvaggio.

Giunti sulla sommità di Cima Campo (panchina e resti di una trincea militare risalente alla grande guerra) puntiamo verso sud cominciando a scendere nel bosco con direzione Sentiero Zanin, ignorando il segnavia troi per roby. Il sentiero si presenta ripidissimo fin da subito e sarà così fino alla fine, con pochi punti dove far rifiatare le ginocchia. Un paio di bivi non sono evidentissimi e potrebbe tornare utile consultare la traccia gpx.

Dopo una lunga discesa il sentiero cede e diventa più morbido e ormai in vista di Tovena raggiungiamo una piccola sorgente nei pressi di una baita.
Da qui ho intraprendere una deviazione seguendo "troy per roby" per raggiungere in pochi minuti una cavità naturale che ho individuato un pò a fatica in quanto mi era sfuggita la tabella di legno e sono andata anche oltre il punto dove lasciare il sentiero e scendere nel bosco.

In realtà la cavità si raggiunge appena lasciato il sentiero, in corrispondenza della vecchia freccia in legno applicata ad un tronco (indicazione San vigilio), qualche metro sotto lo stesso sentiero, con percorso libero (vedi foto pubblicata della tabella in legno e della cavità).

Ritorno poi sui miei passi e presso la sorgente seguiamo il sentiero in discesa, passando davanti ad una piccola baita posta in posizione panoramica.
In circa 10 - 15 minuti di sentiero piacevole segnato da muretti a secco, dopo aver oltrepassato i ruderi della vecchia chiesa di San Virgilio, giungiamo al capitello di Santa Ottilia allo sbocco sulla ss del passo san boldo.

Purtroppo per tornare all'auto parcheggiata a Tovena tocca percorrere prudentemente la statale tenendoci sulla banchina.

Un percorso, ripeto, non tecnico ma con tratti molto ripidi e qualche punto dubbio che può richiedere di dover consultare la traccia.

L'autunno è il periodo più bello dell'anno per camminare su questi sentieri.

(*) Il paese di Tovena è famoso per le opere d'arte sparse lungo le vie, che rappresentano angeli. Sono davvero numerose e per scoprirle tutte seve un pò di tempo. Io ho girato il borgo al termine dell'escursione e devo dire che sono rimasta affascinata delle fantasia ed accuratezza di queste rappresentazioni angeliche che hanno trasformato il paese, già molto bello, in un vero gioiellino. Consigliatissima una visita.

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ATTENZIONE! Le considerazioni sulle caratteristiche e sulle difficolta' del percorso sono assolutamente personali, basate sulla mia capacita' e sulla mia tecnica escursionistica, oltre che sulle condizioni del percorso al momento della registrazione della traccia gpx. Chi decide di scaricare e seguire questo itinerario deve essere consapevole che le condizioni dell'itinerario potrebbero essere nel frattempo mutate e che la traccia potrebbe non essere piu' validamente ripercorsa. Inoltre ognuno si assume la responsabilita'di seguire questo percorso consapevole della propria esperienza, capacita' e tecnica, e consapevole che ulteriori fattori qui non considerati, ad es. eventi naturali, potrebbero incidere negativamente sulla percorribilita'o difficolta' del percorso. Chi segue questo itinerario lo fa quindi per libera scelta personale e con piena consapevolezza di quanto appena letto e sotto propria responsabilità