Pozzo Iaratto di Pizzone ('Cavut' Pziaratt') - Via Breve.

Percorso abbastanza agevole per raggiungere il misterioso pozzo Iaratto di Pizzone, meglio conosciuto nella definizione dialettale di "Cavut' Pziaratt". Si tratta di una cavità carsica, ovvero di un pozzo naturale, profondo circa 100 metri. Il percorso più interessante per raggiungerlo è sicuramente quello ad anello dei sentieri M15 e M14 del PNALM. Tuttavia per individuare il pozzo è necessaria una deviazione che non rende semplice individuare "gl' cavut", come appunto lo chiamiamo noi pizzonesi. Il percorso che allego è invece molto più breve e costituisce una sorta di direttissima per raggiungere il pozzo. Si parte dal parcheggio antistante il centro storico di Pizzone. Basta seguire la strada asfaltata per Vallefiorita e imboccare il sentiero sulla sinistra, subito dopo la prima salita e poco prima del primo tornante. Bisogna guadare un piccolo torrente e seguire Il sentiero ricavato per la costruzione di un'acquedotto. Purtroppo Il sentiero è abbastanza ricoperto da vegetazione e spine ma resta ben identificabile. Al termine di una salita abbastanza ripida si giunge ad un casotto che è il ripartitore dell'aquedotto. Da qui il percorso diventa un pochino più difficoltoso. Bisogna aggirare il casotto sulla destra e salire verso la sinistra per circa 300 metri. Il pozzo si trova su una collinetta di rocce ed è abbastanza nascosto. Dal pozzo si gode un panorama fantastico di Pizzone e di tutta la valle compreso il lago di Castel San Vincenzo. Gl Cavut è da sempre circondato da leggende e misteri. Una di esse narra che anticamente vi sia stato lanciato all'intero un gallo, rinvenuto a distanza di giorni presso il bivio di Castel San Vincenzo. Diversi speleologi si sono calati al suo interno certificandone la profondità in 99 metri. Benché abbastanza breve il percorso non è facilissimo. È consigliabile andarci in compagnia. Il sentiero non è segnato così come il pozzo stesso non è per adesso delimitato, quindi è opportuno prestare molta attenzione soprattutto se vi si giunge dalla parte superiore che tuttavia è abbastanza scoperta. Il percorso del ritorno prevede un taglio verso la parte sinistra della montagna e consente di evitare il tratto più ripido. Dopo poche centinaia di metri si ricongiunge sul sentiero dell'acquedotto. L'impegno è quello di ritornarci a breve per delimitare almeno il pozzo con una corda. Buona montagna.