Posina. Capitello dei Ligunti, contrada Tordijon, contrada Grotte, contrada Balassi, contrada Zenere, contrada Zanini
near Zona Artigianale Zanchi, Veneto (Italia)
Viewed 1054 times, downloaded 10 times
Trail photos
Itinerary description
Sono sempre affascinato dal grande lavoro di ricerca sulla fitta rete di sentieri svolto dal Prof. Liverio Carollo sul territorio di Posina. Alcuni sono tracciati CAI e bene o mal tenuti resistono. Altri sono stati oggetto di recupero da parte di Enti e Associazioni (speriamo riescano a dare continuità al loro lavoro). Altri ancora sono desolatamente in declino e forse bisogna ringraziare i cacciatori che talvolta ancora li usano.
Qualche tempo fa ho voluto seguire un percorso da lui pubblicato su “Tra le contrade di Laghi” uscito in seconda edizione nel 2007: Da località Ligunti a case Tordijon, a Contrade Grotte e Balassi e ritorno ai Ligunti per Contrada Zanini.
Per chi come me non conosce perfettamente la zona l’escursione ha comportato un certo impegno nello studiare bene il percorso sulla dettaglia cartina topografica presente sul libro (che comunque è 1:10000) un lavoro al computer per localizzare e trasferire al GPS alcuni punti che avrei dovuto per forza trovare e un controllo maniacale della mia posizione ad ogni incrocio con qualche traccia. Il percorso è ancora quasi completamente percorribile come lo descrisse Carollo. Io mi limiterò ad una breve descrizione rimandando gli interessati alle pagine del libro di Carollo.
Per giungere al punto di partenza, da Castana si prende per Laghi la strada che costeggia il torrente Zara. Questa zona, in loco, è conosciuta come Valle dei Ligunti. Circa a metà strada, non proprio sul ciglio, noteremo sulla destra un capitello il “Capitello dei Ligunti”. Proseguiamo altri 300 metri fino a notare un traliccio di media tensione. Nei paraggi lasciamo l’auto. Proprio in corrispondenza del traliccio (m 440) parte il sentiero. Se qualcuno non ha provveduto allo sfalcio potrebbe essere difficile individuare la partenza ma guardando attentamente un po' oltre il ciglio stradale in direzione del pilone notiamo la traccia. Quasi subito lasciamo sulla sinistra un esile traccia ora assai imboscata che conduce ad ex ricoveri militari con funzione di piccolo ospedale da campo italiano. A quota 475 si interseca il sentiero proveniente da Contrada Maso. Lo si segua a sinistra. Ora inizia un tratto non faticoso fisicamente ma che impone estrema attenzione per rimanere nel giusto in quanto la traccia è in alcuni punti estremamente fragile e confondibile con quelle dei selvatici. Uno dei punti chiave è a quota 530 m dove sono evidenti resti di terrazzamenti. Bisogna puntare dritti ad una “masiera” sovrastante e seguire la traccia che sostanzialmente risale il vallone che abbiamo imboccato fin dall’inizio ma non ce ne siamo accorti per la folta alberatura e l’intervento umano. Si giunge così a quota 675 metri dove, a mio avviso, la traccia risulta particolarmente difficoltosa. Io mi sono lasciato guidare da piccoli rami spezzati ad altezza d’uomo e vecchi tagli (manutenzioni datate). In ogni caso bisogna andare decisamente a sinistra e se siete sul giusto individuerete una ex calcara (m 675)(sul mio tracciato GPX è segnata). Dopo la calcara il sentiero diviene evidente e si porta sul versante orientale del monte dei Calgari. Carollo descrive le contrade sottostanti ma se non è inverno non vedrete nulla. Il bosco è oramai fittissimo. Dopo la calcara bisogna camminare in leggera salita quasi un chilometro prima di veder apparire i ruderi spettrali dell’ex contrada Tordijon. Ci si guarda intorno, increduli che un tempo, nemmeno troppo lontano, lì si viveva. Lasciate le rovine troviamo poco più avanti una casa isolata in rovina. Prendiamo il sentiero che parte davanti ad essa. Quello che passa sul retro porta al Passo della Lazza. Si cammina in lieve discesa per circa 800 m prima di raggiungere contrada Grotte. La contrada Grotte, preceduta da lavatoi, appare come un piccolo miracolo almeno in determinate condizioni atmosferiche. Si passa da un bosco folto ed ombroso ad una bella luce che mette in risalto questo gruppo di case probabilmente non abitate continuativamente ma ben tenute. Per continuare il percorso verso contrada Balassi, ci si diriga in direzione opposta rispetto alla fontana incontrata al nostro arrivo e si passi davanti alle case. La mulattiera scende tra le case e si spinge in un ampio solco vallivo. Il percorso rimane ben leggibile e in circa 500 m siamo a contrada Balassi. Il primo edificio che incontriamo in alto a destra, oramai fatiscente, è l’ex “caselo” (piccola latteria in cui veniva lavorato il latte). Anche contrada Balassi che io ricordo abitata stabilmente fino a qualche anno fa ora non sono sicuro che lo sia. Il sentiero che porta a Contrà Costa Zanini inizia a destra della grande fontana (faccia rivolta alla fontana) e scende rapidamente. Dopo nemmeno 100 m dall’imbocco del sentiero si trova un bivio abbastanza evidente. Carollo suggerisce di prendere il ramo di destra in discesa. Questa possibilità, oggi, non è più praticabile. Infatti, dopo un inizio precario la traccia del vecchio sentiero è leggibile pur ingombra di vegetazione ma si chiude un po' più in basso sommersa dai rovi. Consiglio di continuare sull’evidente traccia che sta in alto che prevalentemente in discesa dopo circa 850 m porta a Contrada Zenere (617). Anche qui vi è una casa ben restaurata ma il resto è abbandono! Ora non resta che prendere la stradina bianca che porta ai Zanini di Sopra. Contrada Costa Zanini rimane sulla nostra destra in alto (sguardo a valle). Senza problemi si prosegue fino ad incrociare la strada che porta a Laghi da prendere verso sinistra e percorrere fino all’auto.
Percorso un po' difficile da seguire per chi non conosce la zona.
Un’immersione in un mondo che non c’è più!
Qualche tempo fa ho voluto seguire un percorso da lui pubblicato su “Tra le contrade di Laghi” uscito in seconda edizione nel 2007: Da località Ligunti a case Tordijon, a Contrade Grotte e Balassi e ritorno ai Ligunti per Contrada Zanini.
Per chi come me non conosce perfettamente la zona l’escursione ha comportato un certo impegno nello studiare bene il percorso sulla dettaglia cartina topografica presente sul libro (che comunque è 1:10000) un lavoro al computer per localizzare e trasferire al GPS alcuni punti che avrei dovuto per forza trovare e un controllo maniacale della mia posizione ad ogni incrocio con qualche traccia. Il percorso è ancora quasi completamente percorribile come lo descrisse Carollo. Io mi limiterò ad una breve descrizione rimandando gli interessati alle pagine del libro di Carollo.
Per giungere al punto di partenza, da Castana si prende per Laghi la strada che costeggia il torrente Zara. Questa zona, in loco, è conosciuta come Valle dei Ligunti. Circa a metà strada, non proprio sul ciglio, noteremo sulla destra un capitello il “Capitello dei Ligunti”. Proseguiamo altri 300 metri fino a notare un traliccio di media tensione. Nei paraggi lasciamo l’auto. Proprio in corrispondenza del traliccio (m 440) parte il sentiero. Se qualcuno non ha provveduto allo sfalcio potrebbe essere difficile individuare la partenza ma guardando attentamente un po' oltre il ciglio stradale in direzione del pilone notiamo la traccia. Quasi subito lasciamo sulla sinistra un esile traccia ora assai imboscata che conduce ad ex ricoveri militari con funzione di piccolo ospedale da campo italiano. A quota 475 si interseca il sentiero proveniente da Contrada Maso. Lo si segua a sinistra. Ora inizia un tratto non faticoso fisicamente ma che impone estrema attenzione per rimanere nel giusto in quanto la traccia è in alcuni punti estremamente fragile e confondibile con quelle dei selvatici. Uno dei punti chiave è a quota 530 m dove sono evidenti resti di terrazzamenti. Bisogna puntare dritti ad una “masiera” sovrastante e seguire la traccia che sostanzialmente risale il vallone che abbiamo imboccato fin dall’inizio ma non ce ne siamo accorti per la folta alberatura e l’intervento umano. Si giunge così a quota 675 metri dove, a mio avviso, la traccia risulta particolarmente difficoltosa. Io mi sono lasciato guidare da piccoli rami spezzati ad altezza d’uomo e vecchi tagli (manutenzioni datate). In ogni caso bisogna andare decisamente a sinistra e se siete sul giusto individuerete una ex calcara (m 675)(sul mio tracciato GPX è segnata). Dopo la calcara il sentiero diviene evidente e si porta sul versante orientale del monte dei Calgari. Carollo descrive le contrade sottostanti ma se non è inverno non vedrete nulla. Il bosco è oramai fittissimo. Dopo la calcara bisogna camminare in leggera salita quasi un chilometro prima di veder apparire i ruderi spettrali dell’ex contrada Tordijon. Ci si guarda intorno, increduli che un tempo, nemmeno troppo lontano, lì si viveva. Lasciate le rovine troviamo poco più avanti una casa isolata in rovina. Prendiamo il sentiero che parte davanti ad essa. Quello che passa sul retro porta al Passo della Lazza. Si cammina in lieve discesa per circa 800 m prima di raggiungere contrada Grotte. La contrada Grotte, preceduta da lavatoi, appare come un piccolo miracolo almeno in determinate condizioni atmosferiche. Si passa da un bosco folto ed ombroso ad una bella luce che mette in risalto questo gruppo di case probabilmente non abitate continuativamente ma ben tenute. Per continuare il percorso verso contrada Balassi, ci si diriga in direzione opposta rispetto alla fontana incontrata al nostro arrivo e si passi davanti alle case. La mulattiera scende tra le case e si spinge in un ampio solco vallivo. Il percorso rimane ben leggibile e in circa 500 m siamo a contrada Balassi. Il primo edificio che incontriamo in alto a destra, oramai fatiscente, è l’ex “caselo” (piccola latteria in cui veniva lavorato il latte). Anche contrada Balassi che io ricordo abitata stabilmente fino a qualche anno fa ora non sono sicuro che lo sia. Il sentiero che porta a Contrà Costa Zanini inizia a destra della grande fontana (faccia rivolta alla fontana) e scende rapidamente. Dopo nemmeno 100 m dall’imbocco del sentiero si trova un bivio abbastanza evidente. Carollo suggerisce di prendere il ramo di destra in discesa. Questa possibilità, oggi, non è più praticabile. Infatti, dopo un inizio precario la traccia del vecchio sentiero è leggibile pur ingombra di vegetazione ma si chiude un po' più in basso sommersa dai rovi. Consiglio di continuare sull’evidente traccia che sta in alto che prevalentemente in discesa dopo circa 850 m porta a Contrada Zenere (617). Anche qui vi è una casa ben restaurata ma il resto è abbandono! Ora non resta che prendere la stradina bianca che porta ai Zanini di Sopra. Contrada Costa Zanini rimane sulla nostra destra in alto (sguardo a valle). Senza problemi si prosegue fino ad incrociare la strada che porta a Laghi da prendere verso sinistra e percorrere fino all’auto.
Percorso un po' difficile da seguire per chi non conosce la zona.
Un’immersione in un mondo che non c’è più!
Waypoints
Waypoint
2,207 ft
bivio Balassi
Waypoint
1,651 ft
bivio x c. Maso
Waypoint
0 ft
c balassi
Waypoint
0 ft
c grotte
Waypoint
1,647 ft
c zanini sotto
Waypoint
2,022 ft
c Zenere
Waypoint
2,530 ft
C. Tordijon
Waypoint
2,183 ft
calcara m calgari
Waypoint
1,411 ft
Cap.Ligunti
Waypoint
1,798 ft
costa zanini
Waypoint
1,593 ft
dev a sn
Waypoint
1,851 ft
terrazzamenti
Waypoint
1,541 ft
traliccio
You can add a comment or review this trail
Comments