Polsa, Corno della Paura, Monte Vignola
near Polsa, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
72km. 1,20h da casa,
Estratto da www.trentinograndeguerra.it
In quest’area si ritrovano le tracce di un fenomeno tipico dell'intero fronte lagarino: resti di opere difensive che gli austro-ungarici progettarono e cominciarono a realizzare ma che non riuscirono a completare a causa dell'arretramento precauzionale delle linee a inizio conflitto.
Il monte Vignola avrebbe dovuto infatti ospitare un forte della cintura fortificata della Vallagarina che dal Baldo avrebbe dovuto arrivare fino al Pasubio. Di fatto l'Impero austro-ungarico non riuscì a dare corso a questi progetti e nel 1915 le linee vennero fatte arretrare permettendo una rapida avanzata italiana.
Una volta giunti sulla vetta di questa montagna capirete perché fu scelta dal Genio imperiale come sede di un forte. Lo sguardo spazia dal Pasubio alle Piccole Dolomiti, ai Lessini e persino al Garda, l'Adamello, la Presanella, il Brenta. Ma più interessante ancora è vedere come si possa osservare l'intero corso della Vallagarina e dell'Adige da nord a sud.
ITINERARIO
Si sale a Polsa di Brentonico lungo la strada provinciale che parte da Mori e si parcheggia vicino alla pizzeria Etrusca. Si imbocca la strada comunale che porta verso San Valentino, spesso vietata al traffico motorizzato tranne che in certi orari. Dopo circa 4km di leggera salita si arriva al bivio sulla sinistra per il Corno della paura.
Il Corno della Paura è visitabile con una piccola deviazione sulla destra (sud).
Splendidi panorami sulla valle dell'Adige verso il veronese.
Si prosegue sino a due suggestive gallerie scavate in roccia dal Genio militare italiano incrociando scarti di materiale da perforazione e basamenti per la teleferica che saliva dal fondovalle oltre a ruderi dei baraccamenti italiani e di postazioni per artiglieria.
Siamo qui su un tratto del Sentiero della Pace, sentieri 686, 687 e poi F18.
In prossimità dell'attacco in salita (solo 100 metri di dislivello) sul Monte Vignola, si trova il grande impluvio per la raccolta dell'acqua piovana, ancora in perfette condizioni, costruito dagli austro-ungarici. Nelle vicinanze anche ruderi delle caserme smantellate dagli abitanti del luogo per ricostruire le proprie abitazioni al termine della guerra.
Al monumento del gruppo alpini Cima Vignola si tiene la destra e si punta alla cima. A metà salita si nota l'ingresso di una galleria scavata nella roccia dai soldati. Se decidete di visitarla è necessario fare molta attenzione ed essere dotati di una torcia.
Sulla cima si trovano alcune postazioni circolari in cemento per l'artiglieria antiaerea realizzate dalle truppe italiane dopo il 1915. Rientrati all'altezza del monumento si può proseguire lungo la strada in direzione della Polsa (30-40 minuti).
Tutto il tratto sud di questo percorso ad anello è altamente panoramico.
Estratto da www.trentinograndeguerra.it
In quest’area si ritrovano le tracce di un fenomeno tipico dell'intero fronte lagarino: resti di opere difensive che gli austro-ungarici progettarono e cominciarono a realizzare ma che non riuscirono a completare a causa dell'arretramento precauzionale delle linee a inizio conflitto.
Il monte Vignola avrebbe dovuto infatti ospitare un forte della cintura fortificata della Vallagarina che dal Baldo avrebbe dovuto arrivare fino al Pasubio. Di fatto l'Impero austro-ungarico non riuscì a dare corso a questi progetti e nel 1915 le linee vennero fatte arretrare permettendo una rapida avanzata italiana.
Una volta giunti sulla vetta di questa montagna capirete perché fu scelta dal Genio imperiale come sede di un forte. Lo sguardo spazia dal Pasubio alle Piccole Dolomiti, ai Lessini e persino al Garda, l'Adamello, la Presanella, il Brenta. Ma più interessante ancora è vedere come si possa osservare l'intero corso della Vallagarina e dell'Adige da nord a sud.
ITINERARIO
Si sale a Polsa di Brentonico lungo la strada provinciale che parte da Mori e si parcheggia vicino alla pizzeria Etrusca. Si imbocca la strada comunale che porta verso San Valentino, spesso vietata al traffico motorizzato tranne che in certi orari. Dopo circa 4km di leggera salita si arriva al bivio sulla sinistra per il Corno della paura.
Il Corno della Paura è visitabile con una piccola deviazione sulla destra (sud).
Splendidi panorami sulla valle dell'Adige verso il veronese.
Si prosegue sino a due suggestive gallerie scavate in roccia dal Genio militare italiano incrociando scarti di materiale da perforazione e basamenti per la teleferica che saliva dal fondovalle oltre a ruderi dei baraccamenti italiani e di postazioni per artiglieria.
Siamo qui su un tratto del Sentiero della Pace, sentieri 686, 687 e poi F18.
In prossimità dell'attacco in salita (solo 100 metri di dislivello) sul Monte Vignola, si trova il grande impluvio per la raccolta dell'acqua piovana, ancora in perfette condizioni, costruito dagli austro-ungarici. Nelle vicinanze anche ruderi delle caserme smantellate dagli abitanti del luogo per ricostruire le proprie abitazioni al termine della guerra.
Al monumento del gruppo alpini Cima Vignola si tiene la destra e si punta alla cima. A metà salita si nota l'ingresso di una galleria scavata nella roccia dai soldati. Se decidete di visitarla è necessario fare molta attenzione ed essere dotati di una torcia.
Sulla cima si trovano alcune postazioni circolari in cemento per l'artiglieria antiaerea realizzate dalle truppe italiane dopo il 1915. Rientrati all'altezza del monumento si può proseguire lungo la strada in direzione della Polsa (30-40 minuti).
Tutto il tratto sud di questo percorso ad anello è altamente panoramico.
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Percorso molto bello e panoramico!