PNALM. Traversata Val Fondillo Barrea passando per la Fonte Tornareccia, Pietra Verticchio, Grotta delle Fate, Forca Resuni.
near Casette Asismiche, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Meravigliosa ed impegnativa traversata nata dallo spunto dell'amico Mirko Pastore col quale abbiamo potuto e voluto godere dei fantastici colori che la stagione autunnale offre in questo angolo di Parco.
Lasciata un auto all'ingresso del sentiero K6 in prossimità della Sorgente del Sambuco, ci siamo diretti alla Val Fondillo per iniziare la traversata dal sentiero F2. Quota 1084m.
1° tappa. Le cascatelle della Fonte Tornareccia. L'acqua seppur poca scorre velocemente sulle rocce muschiate creando un effetto fantastico tra i faggi coloratissimi. Abbiamo guadato due volte per raggiungere il torrente, la prima il Fondillo, la seconda il Tornareccia
Per tornare sul sentiero F2 abbiamo attraversato il meraviglioso bosco accanto al torrente Fondillo per poi attraversarlo sul pittoresco ponte realizzato dopo che quello vecchio (in legno) venne spazzato via dal torrente in piena.
2° tappa. La Pietra del Vecchio. Un masso enorme riposa da tempo sul greto del torrente creando un'ampia gamma di sfumature di colore azzurro grazie al riverbero della luce sul fondo del torrente ed il tutto incastonato in una variegata scala cromatica che va dal rosso al giallo passando per il verde contenuta nelle splendide chiome dei faggi.
3° tappa. La Grotta delle Fate. Continuando sulla carrareccia che sale comoda superando lo Stazzo di Sfranatara e la fonte che ne da il nome distante poche decine di metri, si prosegue sull'F2 che via via diviene più ripido e ricco di tornanti, i faggi diventano ora di alto fusto e cambiano i colori lasciando penetrare meno i raggi del sole.
La Grotta si raggiunge brevemente seguendo le indicazioni riportate sugli appositi paletti. Purtroppo la lunga stagione calda ha reso secca la sorgente che vi scaturisce all'interno ma non per questo meno affascinante.
4° tappa. Il Valico dell'Orso. La salita diviene impegnativa, si lascia la carrareccia e si sale duramente per raggiungere la quota 1672m. In cima al valico appare in tutta la sua potenza il Monte Petroso a cambiare e arricchire la complessità di ambienti che si andranno ad attraversare.
5° tappa. La Valle dei Tre Confini. Si scende su un terreno instabile e difficile almeno nel primo tratto, è reso scivoloso dal fogliame e dalla roccia calcarea tenera e friabile. Il fondo della Valle segna quota 1496m e si tratta del greto delle acque di disgelo che scendono dalla rocciosa e complessa dorsale dei Tre Mortari e del Balzo della Chiesa. L'acqua si incunea creando sorgenti più a valle che daranno vita al Fiume Melfa incastonato nella bellissima Val Canneto.
6° tappa. Forca Resuni. Dai Tre Confini si lascia l'F2 per prendere l'O5 che sale impegnativo in una vegetazione costituita prevalentemente di pini mughi nel primo tratto e faggi contorti nel secondo. Terreno friabile e impervio offre panorami indescrivibili sul versante Ovest del Parco. La salita, infinita e sotto un caldo sole ottobrino si fa sentire ma alla vista del rifugio di Forca Resuni si ritrovano le energie per raggiungere quota 1952m e tirare il fiato. Luogo tra i più frequentati del Parco non ha bisogno di illustrazioni.
7° tappa. La Valle Iannanghera. Favolosa in questa stagione. Sul sentiero K6 dopo aver attraversato la panoramica Valle Risioni si entra nel bosco della Valle Iannanghera. La sua bellezza allevia le articolazioni doloranti e la fatica che contraddistinguono questa discesa. La vegetazione cambia di nuovo, faggi torti e rocce muschiose su un tappeto di foglie rosse!
8° tappa. Barrea. Si seguono le indicazioni per la Sorgente delle Donne, il sentiero è meno ripido ma sempre lungo. Si guadano sul ponticello le ripide acque della Sorgente delle Donne e si prosegue sotto le pendici del Monte Iannazzone. Tra le fronde degli alberi inizia a far capolino Barrea sovrastata dal massiccio del Monte Chiarano. Dopo lo svincolo col sentiero per il Lago Vivo, K4, si cammina oramai su di una comoda carrareccia, superati dei tornanti e le rapide della Sorgente del Sambuco si fanno più vivi i rumori delle auto che attraversano la Statale Marsicana. L'ultimo tratto molto panoramico sul Lago di Barrea chiude in splendida bellezza una perfetta e calda giornata di metà Ottobre. Non rimane ora che prendere l'auto e tornare al punto di partenza per proseguire un altro lungo viaggio di ritorno verso casa.
PS: Escursione consigliata a coloro che hanno un ottimo allenamento. Equipaggiarsi di acqua perché non vi sono fonti, di vestiario adattabile ai mutamenti repentini della temperatura e di luci frontali nel caso qualche inconveniente rallentasse il passo. Noi essendo amanti della fotografia abbiamo sostato molto a lungo su tutto il percorso recuperando con passo svelto laddove abbiamo ritenuto opportuno farlo, quindi il tempo della traccia non fa fede.
Lasciata un auto all'ingresso del sentiero K6 in prossimità della Sorgente del Sambuco, ci siamo diretti alla Val Fondillo per iniziare la traversata dal sentiero F2. Quota 1084m.
1° tappa. Le cascatelle della Fonte Tornareccia. L'acqua seppur poca scorre velocemente sulle rocce muschiate creando un effetto fantastico tra i faggi coloratissimi. Abbiamo guadato due volte per raggiungere il torrente, la prima il Fondillo, la seconda il Tornareccia
Per tornare sul sentiero F2 abbiamo attraversato il meraviglioso bosco accanto al torrente Fondillo per poi attraversarlo sul pittoresco ponte realizzato dopo che quello vecchio (in legno) venne spazzato via dal torrente in piena.
2° tappa. La Pietra del Vecchio. Un masso enorme riposa da tempo sul greto del torrente creando un'ampia gamma di sfumature di colore azzurro grazie al riverbero della luce sul fondo del torrente ed il tutto incastonato in una variegata scala cromatica che va dal rosso al giallo passando per il verde contenuta nelle splendide chiome dei faggi.
3° tappa. La Grotta delle Fate. Continuando sulla carrareccia che sale comoda superando lo Stazzo di Sfranatara e la fonte che ne da il nome distante poche decine di metri, si prosegue sull'F2 che via via diviene più ripido e ricco di tornanti, i faggi diventano ora di alto fusto e cambiano i colori lasciando penetrare meno i raggi del sole.
La Grotta si raggiunge brevemente seguendo le indicazioni riportate sugli appositi paletti. Purtroppo la lunga stagione calda ha reso secca la sorgente che vi scaturisce all'interno ma non per questo meno affascinante.
4° tappa. Il Valico dell'Orso. La salita diviene impegnativa, si lascia la carrareccia e si sale duramente per raggiungere la quota 1672m. In cima al valico appare in tutta la sua potenza il Monte Petroso a cambiare e arricchire la complessità di ambienti che si andranno ad attraversare.
5° tappa. La Valle dei Tre Confini. Si scende su un terreno instabile e difficile almeno nel primo tratto, è reso scivoloso dal fogliame e dalla roccia calcarea tenera e friabile. Il fondo della Valle segna quota 1496m e si tratta del greto delle acque di disgelo che scendono dalla rocciosa e complessa dorsale dei Tre Mortari e del Balzo della Chiesa. L'acqua si incunea creando sorgenti più a valle che daranno vita al Fiume Melfa incastonato nella bellissima Val Canneto.
6° tappa. Forca Resuni. Dai Tre Confini si lascia l'F2 per prendere l'O5 che sale impegnativo in una vegetazione costituita prevalentemente di pini mughi nel primo tratto e faggi contorti nel secondo. Terreno friabile e impervio offre panorami indescrivibili sul versante Ovest del Parco. La salita, infinita e sotto un caldo sole ottobrino si fa sentire ma alla vista del rifugio di Forca Resuni si ritrovano le energie per raggiungere quota 1952m e tirare il fiato. Luogo tra i più frequentati del Parco non ha bisogno di illustrazioni.
7° tappa. La Valle Iannanghera. Favolosa in questa stagione. Sul sentiero K6 dopo aver attraversato la panoramica Valle Risioni si entra nel bosco della Valle Iannanghera. La sua bellezza allevia le articolazioni doloranti e la fatica che contraddistinguono questa discesa. La vegetazione cambia di nuovo, faggi torti e rocce muschiose su un tappeto di foglie rosse!
8° tappa. Barrea. Si seguono le indicazioni per la Sorgente delle Donne, il sentiero è meno ripido ma sempre lungo. Si guadano sul ponticello le ripide acque della Sorgente delle Donne e si prosegue sotto le pendici del Monte Iannazzone. Tra le fronde degli alberi inizia a far capolino Barrea sovrastata dal massiccio del Monte Chiarano. Dopo lo svincolo col sentiero per il Lago Vivo, K4, si cammina oramai su di una comoda carrareccia, superati dei tornanti e le rapide della Sorgente del Sambuco si fanno più vivi i rumori delle auto che attraversano la Statale Marsicana. L'ultimo tratto molto panoramico sul Lago di Barrea chiude in splendida bellezza una perfetta e calda giornata di metà Ottobre. Non rimane ora che prendere l'auto e tornare al punto di partenza per proseguire un altro lungo viaggio di ritorno verso casa.
PS: Escursione consigliata a coloro che hanno un ottimo allenamento. Equipaggiarsi di acqua perché non vi sono fonti, di vestiario adattabile ai mutamenti repentini della temperatura e di luci frontali nel caso qualche inconveniente rallentasse il passo. Noi essendo amanti della fotografia abbiamo sostato molto a lungo su tutto il percorso recuperando con passo svelto laddove abbiamo ritenuto opportuno farlo, quindi il tempo della traccia non fa fede.
Waypoints
Wilderness hut
6,416 ft
Rifugio di Forca Resuni
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