PNALM. Macchia Petrosa - Monte Marcolano - Rocca Genovese dal Passo del Diavolo
near Gioia Vecchio, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giornata tersa, vento di Scirocco con temperature che via via vanno scaldando la profonda valle ai piedi del Marcolano e di Rocca Genovese.
Do inizio a questa giornata dal classico T1 al Passo del Diavolo, anche noto per essere stato costruito ai piedi tra il Monte Turchio il Monte Morrone del Diavolo dove ha inizio il viaggio del fiume Sangro.
La comoda carrareccia si snoda sotto il Monte Turchio dove mucche e cavalli sono liberi di pascolare, le pendici della Rocca Genovese e della Macchia Petrosa sono ricoperte da un variopinto bosco di faggi obbiettivo primario di questa mia escursione.
Dopo un paio di km lascio la carrareccia e il T1 per prendere a sinistra in discesa e tra i faggi il coloratissimo R4.
Dopo aver attraversato la macchia si apre una piccola radura dove placide mucche stazionano tra le brume del mattino senza spostarsi dal sentiero.
Superato il bivio per il T6 proseguo dritto iniziando a salire su di una comoda mulattiera utilizzata tempi addietro dai taglialegna e dai carbonai. Il bosco di faggi diviene ora possente e alcuni esemplari centenari spiccano lungo il percorso. Le chiome variopinte dell'autunno rendono questo angolo incantevole mentre gli esemplari di faggi ormai morti creano un ambientazione fantastica.
Il sentiero sale senza mai divenire impegnativo fino alla nuova radura subito dopo il Coppo Vademogna. Sono ai piedi della Rocca Genovese e un ultimo strappetto su un pendio erboso mi separa dalla sella che mi condurrà sulla Macchia Petrosa.
Il panorama dalla sella regala una visione d'insieme del versante Ovest del Parco, i Prati D'Angro e via via le cime del Balzo di Ciotto, del Serrone e del Monte Ceraso mi ricordano le escursioni compiute qualche settimana prima così come più a Sud quelle della Schiena di Cavallo e del Lampazzo, il Monte Di Valle Caprara chiude questo quadro così come chiuderà nei giorni seguenti le escursioni autunnali nel Parco.
E' ora di salire e seppur più irto il sentiero, la fatica non appare mai perché tutto il panorama che si apre anche ad Est ripaga ogni sforzo.
Dalla cima di Macchia Petrosa 1955m si osserva la Piana del Fucino e oggi, anche la cima del Monte Amaro, quella del Corno Grande e tutto il Velino Sirente, uno spettacolo!
Per arrivare al Marcolano decido di fare il periplo della piccola conca sottostante regalandomi anche un altro bel colpo d'occhio su Villavallelonga da dove sale l'R2 proprio in direzione del Marcolano.
Superata la nicchia della Madonna della Neve eccomi in cima al Marcolano 1940m dove spicca nella sua interezza la bellissima faggeta della Val Cervara.
Scendendo su un sentiero roccioso e poco impegnativo, supero di nuovo il valico raggiunto poco prima e mi dirigo velocemente sulla Rocca Genovese dove mi attende un altro bel panorama. Seppur circondato dagli stessi monti, il solo vederli da un'angolazione nuova mi rende felice e appagato di questo bel giro.
Prima di affrontare la dura discesa fuori sentiero, arrivo ad un ultimo punto panoramico orientato più ad Est, qui a far da padrone sarà il Monte Turchio e tutta la Serra della Montagna Grande con l'Argatone piantato al centro. In basso la fitta faggeta mi attende colorata di tinte bordeaux.
La discesa molto complessa non dura molto, si intercetta poco prima della Sorgente Puzza il sentiero R4 che mi accompagna all'incrocio con il B2 e l'R5. Intorno a me la Val Cervara, coloratissima, affascinante e protagonista di un'escursione conclusa qualche giorno innanzi.
Seguo in discesa l'R5 all'interno del Vallone Lampazzo, il sentiero attraversa una ripida gola dove i raggi del sole fanno fatica a penetrare, la gola lascia il posto al fosso solcato da sorgenti ora in secca. Superato il bivio con il T6 che mi riporterebbe alla radura attraversata in mattinata dove placide mucche non volevano sapere di lasciare il sentiero, proseguo dritto ancora per un tratto fin quando al termine della faggeta decido di risalire il vallone in direzione del T1 ponendo fine al bellissimo R5. Poche centinaia di metri e sono di nuovo al Passo del Diavolo poco prima che il sole tramonti essendo quest'oggi avvenuto il cambio dell'ora che ha in qualche modo alterato gli orari solari.
Do inizio a questa giornata dal classico T1 al Passo del Diavolo, anche noto per essere stato costruito ai piedi tra il Monte Turchio il Monte Morrone del Diavolo dove ha inizio il viaggio del fiume Sangro.
La comoda carrareccia si snoda sotto il Monte Turchio dove mucche e cavalli sono liberi di pascolare, le pendici della Rocca Genovese e della Macchia Petrosa sono ricoperte da un variopinto bosco di faggi obbiettivo primario di questa mia escursione.
Dopo un paio di km lascio la carrareccia e il T1 per prendere a sinistra in discesa e tra i faggi il coloratissimo R4.
Dopo aver attraversato la macchia si apre una piccola radura dove placide mucche stazionano tra le brume del mattino senza spostarsi dal sentiero.
Superato il bivio per il T6 proseguo dritto iniziando a salire su di una comoda mulattiera utilizzata tempi addietro dai taglialegna e dai carbonai. Il bosco di faggi diviene ora possente e alcuni esemplari centenari spiccano lungo il percorso. Le chiome variopinte dell'autunno rendono questo angolo incantevole mentre gli esemplari di faggi ormai morti creano un ambientazione fantastica.
Il sentiero sale senza mai divenire impegnativo fino alla nuova radura subito dopo il Coppo Vademogna. Sono ai piedi della Rocca Genovese e un ultimo strappetto su un pendio erboso mi separa dalla sella che mi condurrà sulla Macchia Petrosa.
Il panorama dalla sella regala una visione d'insieme del versante Ovest del Parco, i Prati D'Angro e via via le cime del Balzo di Ciotto, del Serrone e del Monte Ceraso mi ricordano le escursioni compiute qualche settimana prima così come più a Sud quelle della Schiena di Cavallo e del Lampazzo, il Monte Di Valle Caprara chiude questo quadro così come chiuderà nei giorni seguenti le escursioni autunnali nel Parco.
E' ora di salire e seppur più irto il sentiero, la fatica non appare mai perché tutto il panorama che si apre anche ad Est ripaga ogni sforzo.
Dalla cima di Macchia Petrosa 1955m si osserva la Piana del Fucino e oggi, anche la cima del Monte Amaro, quella del Corno Grande e tutto il Velino Sirente, uno spettacolo!
Per arrivare al Marcolano decido di fare il periplo della piccola conca sottostante regalandomi anche un altro bel colpo d'occhio su Villavallelonga da dove sale l'R2 proprio in direzione del Marcolano.
Superata la nicchia della Madonna della Neve eccomi in cima al Marcolano 1940m dove spicca nella sua interezza la bellissima faggeta della Val Cervara.
Scendendo su un sentiero roccioso e poco impegnativo, supero di nuovo il valico raggiunto poco prima e mi dirigo velocemente sulla Rocca Genovese dove mi attende un altro bel panorama. Seppur circondato dagli stessi monti, il solo vederli da un'angolazione nuova mi rende felice e appagato di questo bel giro.
Prima di affrontare la dura discesa fuori sentiero, arrivo ad un ultimo punto panoramico orientato più ad Est, qui a far da padrone sarà il Monte Turchio e tutta la Serra della Montagna Grande con l'Argatone piantato al centro. In basso la fitta faggeta mi attende colorata di tinte bordeaux.
La discesa molto complessa non dura molto, si intercetta poco prima della Sorgente Puzza il sentiero R4 che mi accompagna all'incrocio con il B2 e l'R5. Intorno a me la Val Cervara, coloratissima, affascinante e protagonista di un'escursione conclusa qualche giorno innanzi.
Seguo in discesa l'R5 all'interno del Vallone Lampazzo, il sentiero attraversa una ripida gola dove i raggi del sole fanno fatica a penetrare, la gola lascia il posto al fosso solcato da sorgenti ora in secca. Superato il bivio con il T6 che mi riporterebbe alla radura attraversata in mattinata dove placide mucche non volevano sapere di lasciare il sentiero, proseguo dritto ancora per un tratto fin quando al termine della faggeta decido di risalire il vallone in direzione del T1 ponendo fine al bellissimo R5. Poche centinaia di metri e sono di nuovo al Passo del Diavolo poco prima che il sole tramonti essendo quest'oggi avvenuto il cambio dell'ora che ha in qualche modo alterato gli orari solari.
Waypoints
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Grazie mille per la traccia e le informazioni.
Grazie a te per aver valutato il percorso!