Piz del Corvo
near Selva di Cadore, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il Piz del Corvo è una montagna che precipita con pareti di centinaia di metri a nord dell'abitato di Pescul.
Se questo lato è inaccessibile e repulsivo, il lato opposto, di fronte al monte Mondeval e, più lontano, i Lastoi de Formin, è un ripido pendio erboso che, si lascia conquistare senza grosse fatiche.
L'itinerario, ad anello (mancano dalla traccia pochi metri, per problemi di gps) compie un ampio giro che, effettuato in senso antiorario, permette un'ascesa senza grossi sforzi, pur con un dislivello di quasi 900mt.
Si parte dalla frazione Toffol. Consiglio di parcheggiare un duecento metri dopo il bivio, verso la malga Pian de Vacia.
Si sale lungamente su strada asfaltata prima ripida e che poi spiana fino alla località Piera dell'Autà (storia e leggenda del posto la trovate in una bacheca sul posto (ho fatto una foto).
Qui si prende il 466 che sale a sx. D'ora in poi attraverseremo stupendi pascoli e alte praterie, con una frequentazione escursionistica assai limitata e ciò rende il tutto ancora più "gustoso".
Più su, dopo aver superato la costruzione in legno della malga Mondeval de sot, si trova un bivio. Bisogna girare a sx e salire invertendo il senso di marcia.
Sempre su in diagonale fino ad estrare nel vallone che scende dalla forcella Vallazza.
Qui un minimo di attenzione ad un successivo bivio, non segnalato. Bisogna salire a dx verso la forcella e non andare dritti (su traccia più evidente della nostra).
Giunti in forcella si prende una labilissima (in verità praticamente inesistente) traccia che ci porterà in cima. Diciamo che si procede a casaccio, avendo cura di scegliere i tratti meno ripidi e privi di rocce. Comunque facile. Se terreno bagnato potrebbe risultare scivoloso. Giunti alla croce, grandioso il panorama. Dall'Antelao, al Pelmo, al Civetta, alla Marmolada e tutto il resto.
Quindi si scende per la via di salita fino alla forcella. Qui si prende a sx e si perde quota, andando al fondo chiuso della valle. Tracce e paletti aiutano, ma non c'è difficoltà di orientamento. Giunti sulla prateria che costituisce il tappeto della valle, si prende a sx, avendo cura di rimanere a sx del ruscello che scende verso Pescul. Ad un tratto si supera un bellissimo ponte naturale (il Ponte di Sassi) e si scende per marcata traccia.
A quota 1738 una tabella segnavia ci indica il sito archeologico Mandriz. Merita di essere visitato (è simile alla sepoltura di Mondeval). Quindi si devia a sx, e giù fino al sito, con bacheca illustrativa. Ancora giù e, in corrispondenza di una curva a dx che conduce a un ponte, si prosegue invece sulla sinistra (bolli rossi) per riprendere la traccia principale che ora è ampia carrareccia. Quindi giù fino a Toffol e a chiudere l'anello.
Questo è un anello praticamente per tutti, che vi porterà su ambienti scarsamente frequentati, in un contesto spettacolare.
Se questo lato è inaccessibile e repulsivo, il lato opposto, di fronte al monte Mondeval e, più lontano, i Lastoi de Formin, è un ripido pendio erboso che, si lascia conquistare senza grosse fatiche.
L'itinerario, ad anello (mancano dalla traccia pochi metri, per problemi di gps) compie un ampio giro che, effettuato in senso antiorario, permette un'ascesa senza grossi sforzi, pur con un dislivello di quasi 900mt.
Si parte dalla frazione Toffol. Consiglio di parcheggiare un duecento metri dopo il bivio, verso la malga Pian de Vacia.
Si sale lungamente su strada asfaltata prima ripida e che poi spiana fino alla località Piera dell'Autà (storia e leggenda del posto la trovate in una bacheca sul posto (ho fatto una foto).
Qui si prende il 466 che sale a sx. D'ora in poi attraverseremo stupendi pascoli e alte praterie, con una frequentazione escursionistica assai limitata e ciò rende il tutto ancora più "gustoso".
Più su, dopo aver superato la costruzione in legno della malga Mondeval de sot, si trova un bivio. Bisogna girare a sx e salire invertendo il senso di marcia.
Sempre su in diagonale fino ad estrare nel vallone che scende dalla forcella Vallazza.
Qui un minimo di attenzione ad un successivo bivio, non segnalato. Bisogna salire a dx verso la forcella e non andare dritti (su traccia più evidente della nostra).
Giunti in forcella si prende una labilissima (in verità praticamente inesistente) traccia che ci porterà in cima. Diciamo che si procede a casaccio, avendo cura di scegliere i tratti meno ripidi e privi di rocce. Comunque facile. Se terreno bagnato potrebbe risultare scivoloso. Giunti alla croce, grandioso il panorama. Dall'Antelao, al Pelmo, al Civetta, alla Marmolada e tutto il resto.
Quindi si scende per la via di salita fino alla forcella. Qui si prende a sx e si perde quota, andando al fondo chiuso della valle. Tracce e paletti aiutano, ma non c'è difficoltà di orientamento. Giunti sulla prateria che costituisce il tappeto della valle, si prende a sx, avendo cura di rimanere a sx del ruscello che scende verso Pescul. Ad un tratto si supera un bellissimo ponte naturale (il Ponte di Sassi) e si scende per marcata traccia.
A quota 1738 una tabella segnavia ci indica il sito archeologico Mandriz. Merita di essere visitato (è simile alla sepoltura di Mondeval). Quindi si devia a sx, e giù fino al sito, con bacheca illustrativa. Ancora giù e, in corrispondenza di una curva a dx che conduce a un ponte, si prosegue invece sulla sinistra (bolli rossi) per riprendere la traccia principale che ora è ampia carrareccia. Quindi giù fino a Toffol e a chiudere l'anello.
Questo è un anello praticamente per tutti, che vi porterà su ambienti scarsamente frequentati, in un contesto spettacolare.
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