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piano zucchi - collesano- gratteri abbazia di san giorgio . grotta grattara - isnello

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Trail stats

Distance
23.06 mi
Elevation gain
4,616 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
4,616 ft
Max elevation
3,832 ft
TrailRank 
39 4.7
Min elevation
3,832 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 2 minutes
Coordinates
3079
Uploaded
December 3, 2016
Recorded
December 2016
  • Rating

  •   4.7 1 review
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1 comment
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near Isnello, Sicilia (Italia)

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Itinerary description

Difficoltà solo perchè la salita è nel tratto finale. Bel bosco di querce tra collesano e gratteri. Il percorso è molto bello, sia perché attraversa belle città come Collesano e Gratteri sia per i paesaggi montuosi e i boschi. Il percorso è in parte su strada asfaltata e in parte su sentieri.
da visitare la grotta grattara a gratteri, sia per la vista sull'abitato di gratteri che per la bellezza della stessa grotta.
da visit gratteri:
L’esplorazione della Grotta Grattàra può senz’altro essere considerata un must dell’itinerario naturalistico e leggendario di Gratteri. Il nostro tour ha inizio da un percorso in salita in mezzo ad una lussureggiante pineta fino ad arrivare ad una bellissima caverna con una fonte purissima – la grotta Grattàra – che probabilmente ha contribuito a dare il nome al paese stesso.

L’accesso alla fonte è costituito da una piccola gradinata naturale costruita dai piedi dell’uomo nel corso dei millenni. Nelle anfrattuosità dei suoi cornicioni esterni, peraltro inaccessibili, in cui crescono spontanei l’elce e il pistacchio selvatico, nidificano a migliaia le rondini, che con il loro garrulo verso, rendono maggiormente deliziosa la sosta di colui che la visita in primavera.

Il Passafiume a tal proposito, nel 1600 scriveva: “c’è un cratere di pietra, posto al centro della grotta foggiata con splendida arte naturale; questo masso ha nella parte interna una conca di sedici piedi di altezza e dieci di larghezza, la cui sommità è vuota come un cratere formato dallo stillicidio perenne delle acque”.
All’interno della Grotta, vi racconteremo la misteriosa storia della Vecchia e della fonte della Ninfa, un’entità femminile leggendaria, probabile retaggio di un mito millenario legato all’esistenza di un antico oracolo indigeno nei pressi di un avamposto madonita abitato fin dall’età preistorica.

Il primo ristoro sarà a Piano Prato, proprio alle falde di Pizzo Dipilo, con vista panoramica su Isnello. A questo punto, sedendo e mirando interminati spazi e sovrumani silenzi potrete capire davvero quello che i poeti chiamavano “Infinito”.

Il nostro viaggio si concluderà al “passo della Scala” innanzi la piccola chiesetta del Crocifisso dove vi aspetta un panorama mozzafiato sulla costa tirrenica. Affacciati innanzi al Carapé, vi racconteremo la storia dei talismani delle donne e delle Anime del Purgatorio, delle edicole votive collocate oggi all’interno della piccola chiesetta.

Preparatevi ad un’avventura da non perdere, affiancati da un narratore che vi accompagnerà in un affascinante viaggio nel cuore delle Madonie.
Isnello da wikipedia:
Origini del nome
Molto si è discusso nel tempo sull'etimologia del nome del paese e, pur non essendo giunti ad un definitivo pronunciamento in merito, è certo però che il nome derivi dalle caratteristiche del corso d'acqua che ne attraversa tutto il territorio. Ipotetiche voci da cui ha avuto origine sono il termine siriaco hassin che significa fiume freddo, il punico hassinor che indica un torrente che scorre in un alveo a forma di tubo, il greco asines che indica l'innocuità del torrente. Non si ha molto sulla storia e l'evoluzione dell'insediamento in epoca romana e nei primi secoli dell'era cristiana. In questo periodo la zona di Isnello è chiamata Menzil Al-Hamàr, che significa villaggio fortificato.

Storia
Medioevo
Sconfitti gli Arabi. Il conte Ruggero fondo il nuovo borgo di Isnello, e venne aggregato alla diocesi di Messina rimanendo però sotto diretto dominio di Ruggero stesso. Ruggero II, primo Re di Sicilia, avendo fondato nel 1131 la Basilica Cattedrale di Cefalù, con l'assenso dell'Arcivescovo di Messina, incluse Isnello nella nuova diocesi, mantenendone diretta giurisdizione. Il dominio su Isnello e sulla vicina Gratteri fu concesso, in seguito, solo temporaneamente, dall'Imperatore Federico II all'Arcivescovo di Palermo il quale, morto Federico, chiese al successore, il figlio Manfredi, di concedere perpetuamente il governo delle due baronie alla Chiesa Palermitana; Manfredi acconsentì. Non è nota però la ragione per cui la Chiesa di Palermo abbia perduto la giurisdizione sui due centri.

Nel 1296 divenne barone di Isnello il milite Niccolò Abbate. Questi nel settembre 1377 vendette la baronia di Isnello a Francesco II Ventimiglia e Consolo, conte di Geraci. Il suo successore Antonio Ventimiglia, per il delitto di tradimento, perdette i diritti sulle terre che caddero nelle mani del Regio fisco. Il 1º febbraio 1397, re Martino concesse la baronia di Isnello ad Abbo Filangeri, Alcaide di Cefalù che però la cedette per la Contea di San Marco.

Il 27 novembre 1398, la baronia Isnellese passò ad Arnaldo Santacolomba, nobile catalano; a lui successe il figlio illegittimo Arnaldo Guglielmo e poi in successione: Antonio (1454), Arnaldo II (1478), Antonio II (1506). Ad Antonio II successe il figlio Simone che nel 1547 vendette alla casa La Farina i feudi di Madonia, Chiusa, Culìa, Piano Zucchi, in favore della moglie Eleonora Agnello di Francavilla (divenuta poi Signora di Isnello nel 1576). Pietro Santa Colomba, per la cessione della madre, nel 1586 ereditò la baronia. Alla sua morte gli succedette il figlio Arnaldo III che, nel 1625, chiese al Re di Sicilia Filippo IV di innalzare la baronia di Isnello a contea. Il privilegio venne concesso il 15 febbraio 1625 a Madrid. Nel 1634 s'investì della carica signorile Pietro Santa Colomba, figlio di Arnaldo III, che in parte riuscì ad integrare ai territori della contea i feudi della vecchia baronia venduti da Simone Santa Colomba. Durante la signoria di Ignazio, succeduto al padre Pietro nel 1666, accadde uno di quegli eventi più disastrosi della storiografia siciliana: il terremoto che ha avuto luogo l'11 gennaio 1693. Tutta la Sicilia subì distruzioni e morti, ma la cittadina di Isnello non fu soggetta che alla caduta di vecchi edifici. Erede di Ignazio fu il figlio Pietro II che nel 1700 morì senza successori; a lui seguì quindi il cugino Gaspare che, morendo anch'egli senza discendenti, fu l'ultimo conte di Isnello della casa Santa Colomba. Seguirono aspre contese alla fine delle quali la contea di Isnello fu affidata a Donna Giuseppa di Valguarnera, erede dei Santa Colomba di linea femminile. Alla sua morte si susseguirono nel governo della contea suo figlio Antonio Termini (1761), Domenico Termini, Castrense Termini e Migliaccio, principe di Baucina, Antonio suo figlio e Domenico suo fratello.

Comments  (1)

  • davdi810 Sep 26, 2022

    I have followed this trail  View more

    Nice track, starting simple and getting harder..
    one comment:
    when comping down the hill above Isnello there are some confusing waypoints - I had trouble to reach the parallel smaller street to rb9. It seams as if there are some waypoints missing.

    Thanks for the sharing the track, David

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