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Percorso Excalibur Tonezza (VI)

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Trail stats

Distance
2.02 mi
Elevation gain
243 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
243 ft
Max elevation
3,660 ft
TrailRank 
17
Min elevation
3,458 ft
Trail type
Loop
Coordinates
28
Uploaded
December 10, 2021
Recorded
December 2021
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near Valle I, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Parti da qui

Le dolci linee del paesaggio

Alla partenza del sentiero Excalibur ci accoglie un grande prato dalle linee dolci e ondulate.
All’inizio della primavera il croco riveste come un mantello bianco le verdi distese dei pascoli. L’altopiano quindi risulta interrotto per un breve tratto da più valli
dietro la Contrà Valle. Il percorso continua poi con gli ampi pascoli di malga Toraro, i quali si estendono fino alla cima di Monte Toraro. A esso fanno seguito, disponendosi su di un ampio anfiteatro, anche le cime dei Monti Campomolon, Melegnone e lo Spitz di Tonezza.

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Il vecchio faggio
Eccoci arrivati in un luogo alquanto suggestivo caratterizzato dalla presenza di un vecchio rustico che si specchia in una piccola pozza d’acqua e di un secolare faggio dalla gigantesca chioma.

Il rustico è noto con il nome di Baito delle Coste, ed è una struttura in pietra la cui tipologia è rimasta inalterata nel tempo. Esso è costituito da una parte bassa adibita a stalla, dove le mucche venivano radunate la sera al ritorno dal pascolo, e da una parte sovrastante, rappresentata dalla tèsa o fienile, in cui veniva riposto il fieno raccolto durante l’estate.

I sorprendenti larici
Inoltrandosi sempre più nel sentiero Excalibur troviamo un bosco luminoso e ampio di larici detto sentiero dell vacche. Il suo nome deriva da un antico percorso del bestiame utilizzato per raggiungere i pascoli della zona.

Il sentiero risulta delimitato da ambo le parti da vecchi muretti a secco costruiti con pietre ricavate in loco.

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La contrà Vallà
Contrà Vallà è una terra fertile per coltivare segale, patate, orzo e fagioli. La sua acqua è limpida e pulita perché sgorga dalla piega di una roccia ed utilizzata per abbeverare il bestiame. Il bosco inoltre è ricco di faggi e abeti per riscaldare, fare carbone e lavorare il legno. Forse è stato questo e altro che convinse i pastori a restare e, come gli alberi, a piantare forti e salde radici. Con tutto questo, approsimativamente intorno al 1860, venne edificato un piccolo nucleo abitativo che è Contrà Vallà.

La valle dei ciliegi
È questa la Valle dei Ciliegi dei variopinti colori del croco perché presenta sfumature del colore giallo intenso dei botton d’oro, di un rosato per i gigli, orchidee e cardi pungenti. È un luogo che invita al gioco e alle corse. Esso è perfetto per accendere il desiderio di immergersi per un po’ nel profondo cuore della natura.

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Il fortino
Il fortino è raggiungibile attraverso uno stretto sentiero, posto tra le due diramazioni che portano una alla cava e l’altra alla sorgente. La struttura è stata costruita sulla roccia dall’esercito Austro-ungarico che invase l’altopiano di Tonezza il 15 maggio 1916 in seguito alla grande offensiva battezzata Strafexpedition.

Le antiche cave
Le cave si raggiungono percorrendo un sentiero a sinistra del fortino. Nel tragitto bisogna attraversare un bosco di faggi e abeti dal terreno ricoperto da un folto tappeto di foglie secche. Il paesaggio si caratterizza per la presenza di numerosi muretti a secco e di vecchie cave che però sono ormai sono quasi completamente interrate: tutto questo sta a testimoniare come, un tempo, tale luogo rappresentasse un ricco centro di lavoro.

La sorgente
I primi abitanti che popolarono il paese furono senz’altro facilitati dalla presenza dell’acqua perché hanno potuto rendere la loro terra ancora più fertile e ricca. Gli abitanti di Contrà Vallà venivano ad attingerla presso la sorgente Canaletto. Qui l’acqua affiorante riempiva una vasca fatta di sasso che, secondo antiche testimonianze, era colma fino all’orlo.

Dentro la trincea
Superata la valle dei ciliegi, il sentiero prosegue in leggera salita fino ad arrivare in prossimità di una trincea. Questa base si pensi risalga all’epoca della Grande Guerra ed è nata perché i soldati cercavano un rifugio sicuro durante la guerra.

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Incontro con il bosco
Nel sentiero Excalibur il versante lungo nel quale si cammina è caratterizzato dalla presenza di antichi terrazzamenti e sono il segno dell’arduo lavoro necessario per rendere adatto alla coltivazione il difficile territorio montano.

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