Percorso ad anello Parco delle Biancane - Sasso Pisano - Parco delle Biancane
near Monterotondo Marittimo, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso ad anello con partenza dal piazzale antistante al Geomuseo belle Biancane Mubia e ritorno.
Il percorso attraversa tutta la zona del parco nei settori iniziale e finale, dove è possibile vedere tutte le principali manifestazioni geotermiche presenti nell'area:
- Fumacchi e fumarole (sorgenti di gas e vapore e bassa temperatura e bassa pressione);
- Soffioni (sorgenti di gas e vapore ad alta temperatura ed alta pressione che emettono il caratteristico suono);
- Putizze e mofete (sorgenti di gas e vapore a bassa pressione e temperatura che emettono acido solfidrico e/o anidride carbonica);
- Bulicami (pozze di acqua fangosa stagnante gorgogliante a causa dei gas geotermici emessi);
- Lagoni (grandi bacini di acqua fangosa gorgogliante a causa dei gas che risalgono in superficie);
- Sorgente termale (sorgente di acqua la cui temperatura è superiore a quella dell'ambiente circostante).
Risalendo dal parcheggio del Geomuseo, si arriva nella prima parte del percorso dove è possibile assistere a fenomeni come i fumacchi (attraversandone alcuni è possibile sentire il tipico odore) ed il lagone, presenti subito all'inizio del tracciato e con vista sul paese di Monterotondo Marittimo ed un primo scorcio delle biancane; tali rocce prendono il nome dal loro colore, infatti nella zona sono predominanti i diaspri, rocce silicee composte da quarzo bianco e contenenti ossidi ferrosi su cui l'azione dei gas geotermici contenti acido solfidrico porta alla lisciviazione dei due minerali donando il conseguente e tipico colore biancastro e rossastro del terreno della zona.
Risalendo una scalinata, si arriva alla Sorgente di Acqua Forte, una sorgente di acqua calda che si pensava fosse in grado di curare svariate malattie (grazie al suo "pizzicore"), rivelatasi poi acqua non potabile e continuando con il tracciato, oltre a vedere da vicino le conformazioni rocciose del parco, iniziamo ad addentrarci all'interno dell'area boschiva circostante; la flora tipica della zona è caratterizzata da sughera e dal brugo.
Andando avanti e attraversando la parte medio alta del parco, si arriva ad un'intersezione in cui è possibile tornare indietro oppure proseguire in due direzioni: la Valle del Diavolo oppure il Castagneto, in questo caso abbiamo proseguito attraverso il bosco di castagni, un'area isolata che porta fino a Sasso Pisano attraversando una parte di bosco che fin dall'antichità era stata adibita alla coltivazione dei castagni, sviluppando tutta un'economia basata sul legno e sui frutti, ad oggi in stato di disuso/abbandono. Il percorso non è impervio ma non è battuto, rovi e piante in mezzo al tracciato ostruiscono il cammino quindi dotarsi quantomeno di pantaloni lunghi per evitare ferite alle gambe, inoltre poco prima di arrivare a Sasso Pisano si trova una proprietà privata che presenta delle cave ma che è possibile aggirare, prestare attenzione.
Usciti dal bosco, ci troviamo nei pressi del borgo, dove è possibile sostare in un'area pic nic attrezzata con tavoli, panche e fontana per ricaricare le bottiglie di acqua (infatti qui abbiamo pranzato).
Il piccolo borgo di Sasso Pisano presenta un forte nella parte più alta, una chiesa e le tipiche stradine che costeggiano la forma del colle stesso, piccola visita che merita il tempo impiegato.
Uscendo dal borgo, si prosegue per la strada asfaltata per risalire e raggiungere l'accesso al parco delle biancane che permette di visitare la parte della Valle del Diavolo e l'oasi mobile; nel primo tratto, si risale un tracciato stretto in cui possiamo vedere fumarole, putizze e bulicami, il percorso è leggermente più impervio di quello iniziale così come la presenza di acqua sul terreno, di conseguenza è possibile trovarsi in mezzo al fango che risulta aggirabile affidandosi ai fianchi della stradina.
Più avanti, si apre la Valle del Diavolo, una zona ampia completamente visitabile dove sono presenti tutti i fenomeni geotermici descritti all'inizio; in cima alla valle sono presenti più sorgenti termali, raggiungibili dopo una breve salita.
Proseguendo, si arriva all'oasi mobile, un laghetto di acqua stagnante in cui è possibile sentire il gracidare delle rane e che sembra essere uno dei pochissimi posti privi di fenomeni geotermici presenti in zona; qui la flora caratteristica è costituita da brugo, erica arborea, cappellini di Castiglia, sughera, cerro e cerro sughera laddove le emissioni sono di più bassa intensità.
Ritornando sul bivio vicino al castagneto, si prosegue fino al punto panoramico in cui nelle giornate terse lo sguardo può arrivare fino a Follonica e all'Isola d'Elba ed in cui è possibile sostare su panchine per ammirare il panorama.
Andando avanti, vicino alla Sorgente di Acqua Forte è possibile intraprendere un altro anello che non abbiamo fatto per motivi di tempo, quindi abbiamo optato per ridiscendere verso il parcheggio del Geomuseo e terminare il percorso.
Consigli: nel periodo in cui abbiamo effettuato la visita (fine marzo, intorno a metà giornata dalle 12 alle 18) la zona è calda ma ventosa, quindi dotarsi di abbigliamento leggero ma coprente, pantaloni lunghi per evitare graffi o escoriazioni, scarpe con un buon grip e paracolpi per evitare scivolamenti e urti con le rocce affioranti, utili anche bastoncini da trekking ed uno zaino in cui portarsi il necessario per le soste e per abbeverarsi. Sono presenti alcune zone di sosta attrezzate all'interno del parco, nel bosco non è presente alcuna zona attrezzata dedicata fino a Sasso Pisano di conseguenza è meglio fermarsi prima o dopo.
Purtroppo nella seconda parte del percorso avevo terminato i waypoint inseribili quindi mancano alcune foto interessanti, ma è possibile recuperarle tramite il GPS in vostra dotazione.
Il percorso attraversa tutta la zona del parco nei settori iniziale e finale, dove è possibile vedere tutte le principali manifestazioni geotermiche presenti nell'area:
- Fumacchi e fumarole (sorgenti di gas e vapore e bassa temperatura e bassa pressione);
- Soffioni (sorgenti di gas e vapore ad alta temperatura ed alta pressione che emettono il caratteristico suono);
- Putizze e mofete (sorgenti di gas e vapore a bassa pressione e temperatura che emettono acido solfidrico e/o anidride carbonica);
- Bulicami (pozze di acqua fangosa stagnante gorgogliante a causa dei gas geotermici emessi);
- Lagoni (grandi bacini di acqua fangosa gorgogliante a causa dei gas che risalgono in superficie);
- Sorgente termale (sorgente di acqua la cui temperatura è superiore a quella dell'ambiente circostante).
Risalendo dal parcheggio del Geomuseo, si arriva nella prima parte del percorso dove è possibile assistere a fenomeni come i fumacchi (attraversandone alcuni è possibile sentire il tipico odore) ed il lagone, presenti subito all'inizio del tracciato e con vista sul paese di Monterotondo Marittimo ed un primo scorcio delle biancane; tali rocce prendono il nome dal loro colore, infatti nella zona sono predominanti i diaspri, rocce silicee composte da quarzo bianco e contenenti ossidi ferrosi su cui l'azione dei gas geotermici contenti acido solfidrico porta alla lisciviazione dei due minerali donando il conseguente e tipico colore biancastro e rossastro del terreno della zona.
Risalendo una scalinata, si arriva alla Sorgente di Acqua Forte, una sorgente di acqua calda che si pensava fosse in grado di curare svariate malattie (grazie al suo "pizzicore"), rivelatasi poi acqua non potabile e continuando con il tracciato, oltre a vedere da vicino le conformazioni rocciose del parco, iniziamo ad addentrarci all'interno dell'area boschiva circostante; la flora tipica della zona è caratterizzata da sughera e dal brugo.
Andando avanti e attraversando la parte medio alta del parco, si arriva ad un'intersezione in cui è possibile tornare indietro oppure proseguire in due direzioni: la Valle del Diavolo oppure il Castagneto, in questo caso abbiamo proseguito attraverso il bosco di castagni, un'area isolata che porta fino a Sasso Pisano attraversando una parte di bosco che fin dall'antichità era stata adibita alla coltivazione dei castagni, sviluppando tutta un'economia basata sul legno e sui frutti, ad oggi in stato di disuso/abbandono. Il percorso non è impervio ma non è battuto, rovi e piante in mezzo al tracciato ostruiscono il cammino quindi dotarsi quantomeno di pantaloni lunghi per evitare ferite alle gambe, inoltre poco prima di arrivare a Sasso Pisano si trova una proprietà privata che presenta delle cave ma che è possibile aggirare, prestare attenzione.
Usciti dal bosco, ci troviamo nei pressi del borgo, dove è possibile sostare in un'area pic nic attrezzata con tavoli, panche e fontana per ricaricare le bottiglie di acqua (infatti qui abbiamo pranzato).
Il piccolo borgo di Sasso Pisano presenta un forte nella parte più alta, una chiesa e le tipiche stradine che costeggiano la forma del colle stesso, piccola visita che merita il tempo impiegato.
Uscendo dal borgo, si prosegue per la strada asfaltata per risalire e raggiungere l'accesso al parco delle biancane che permette di visitare la parte della Valle del Diavolo e l'oasi mobile; nel primo tratto, si risale un tracciato stretto in cui possiamo vedere fumarole, putizze e bulicami, il percorso è leggermente più impervio di quello iniziale così come la presenza di acqua sul terreno, di conseguenza è possibile trovarsi in mezzo al fango che risulta aggirabile affidandosi ai fianchi della stradina.
Più avanti, si apre la Valle del Diavolo, una zona ampia completamente visitabile dove sono presenti tutti i fenomeni geotermici descritti all'inizio; in cima alla valle sono presenti più sorgenti termali, raggiungibili dopo una breve salita.
Proseguendo, si arriva all'oasi mobile, un laghetto di acqua stagnante in cui è possibile sentire il gracidare delle rane e che sembra essere uno dei pochissimi posti privi di fenomeni geotermici presenti in zona; qui la flora caratteristica è costituita da brugo, erica arborea, cappellini di Castiglia, sughera, cerro e cerro sughera laddove le emissioni sono di più bassa intensità.
Ritornando sul bivio vicino al castagneto, si prosegue fino al punto panoramico in cui nelle giornate terse lo sguardo può arrivare fino a Follonica e all'Isola d'Elba ed in cui è possibile sostare su panchine per ammirare il panorama.
Andando avanti, vicino alla Sorgente di Acqua Forte è possibile intraprendere un altro anello che non abbiamo fatto per motivi di tempo, quindi abbiamo optato per ridiscendere verso il parcheggio del Geomuseo e terminare il percorso.
Consigli: nel periodo in cui abbiamo effettuato la visita (fine marzo, intorno a metà giornata dalle 12 alle 18) la zona è calda ma ventosa, quindi dotarsi di abbigliamento leggero ma coprente, pantaloni lunghi per evitare graffi o escoriazioni, scarpe con un buon grip e paracolpi per evitare scivolamenti e urti con le rocce affioranti, utili anche bastoncini da trekking ed uno zaino in cui portarsi il necessario per le soste e per abbeverarsi. Sono presenti alcune zone di sosta attrezzate all'interno del parco, nel bosco non è presente alcuna zona attrezzata dedicata fino a Sasso Pisano di conseguenza è meglio fermarsi prima o dopo.
Purtroppo nella seconda parte del percorso avevo terminato i waypoint inseribili quindi mancano alcune foto interessanti, ma è possibile recuperarle tramite il GPS in vostra dotazione.
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