PERCORSI OCCITANI / TAPPA 11 / Celle di Macra - Dronero
near Chiesa di Macra, Piemonte (Italia)
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Itinerary description
I Percorsi Occitani (da qua in poi abbreviati PO) è un trekking di circa 180km ideato intorno agli anni '90 che percorre i due versanti orografici della splendida Valle Maira, passando per una grande varietà di ambienti e stupendi borghi.
Abbiamo diviso il trekking in queste tappe:
1) Dronero - Sant'Anna di Roccabruna
2) Sant'Anna di Roccabruna - Camoglieres
3) Camoglieres - San Martino Inferiore
4) San Martino Inferiore - Elva
5) Elva - Ussolo
6) Ussolo - Chiappera
7) Chiappera - Viviere
8) Viviere - Torello
9) Torello - Palent di Macra
10) Palent di Macra - Celle di Macra
11) Celle di Macra - Dronero
Noi abbiamo percorso l'itinerario che abbiamo ritenuto il più completo e di ampio respiro, ma esistono alcune bretelle per accorciare e rientrare nel fondovalle, così come è possibile scegliere Bedale di Macra come punto di partenza/arrivo, per evitare la parte di bassa valle e guadagnare circa 3 giorni rispetto al nostro percorso.
Per chi volesse viaggiare leggero, è disponibile il servizio Sherpabus per il trasporto di bagagli/zaini da un posto tappa all'altro.
Da notare che i PO partono ufficialmente da Villar San Costanzo e arrivano a Dronero, mentre noi, per comodità, abbiamo preferito avere Dronero anche come base di partenza.
Il segnavia orizzontale classico è una singola tacca gialla, che va ad affiancarsi (e a volte viene sostituita) dai classici segni bianco-rossi sui sentieri accatastati.
Come segnaletica verticale abbiamo delle paline di legno scuro con tacca gialla e indicazione del prossimo punto tappa, affiancate anche qua con le paline metalliche bianco-rosse CAI.
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Il 09 Agosto 2019 ripartiamo dalla borgata Chiesa di Celle di Macra per l’ultima tappa dei PO, che ci riporterà a Dronero.
Dalla Locanda Maraman in pochi passi superiamo la chiesa di San Giovanni Battista per poi svoltare a sinistra su un viottolo, tra la chiesa e l’ufficio postale. In blanda salita passiamo il parco giochi ed il Museo Seles (museo degli acciugari), dopo di che il sentiero si inerpica più deciso fino ad un quadrivio con pilone, dove tiriamo dritto.
Dopo un breve tratto in falsopiano riprendiamo a salire moderatamente a mezzacosta nel bosco per circa 850 metri, fino a giungere alle case della borgata Castellaro.
Svoltiamo a sinistra sulla carrozzabile che costeggia le abitazioni ed arriva alla strada asfaltata, proveniente da sinistra, che serve la borgata.
Andiamo a destra verso la chiesa e poi subito a sinistra, per poi tenere ancora la sinistra ad un bivio vicino presso una fontana.
Proseguiamo sul sentiero più deciso per circa 600 metri, tra boschi e zone di pascolo, fino ad arrivare ad un pianoro con un tabellone informativo (praticamente illeggibile).
Ignoriamo le diramazioni a destra e a sinistra per tirare dritto in discesa su una pista erbosa che velocemente si restringe a traccia tra i folti cespugli di lampone.
Dopo circa 400 metri, lo stretto camminamento curva a sinistra e per perdersi nell'erba alta e noi tentiamo la sorte seguendo le tracce di un mezzo agricolo.
Rimanendo più a sinistra rispetto al percorso teorico, continuiamo a scendere per prati fino a trovare una pista più consistente che ci porta all'inghiaiata alle porte della borgata Soglio Soprano.
Svoltiamo a destra per entrare nella frazione e, superate le poche case, ritroviamo la carrozzabile che seguiamo. Continuiamo per circa 2,4km sulla comoda strada a mezzacosta, a volte in piano a volte in leggera discesa, superando la borgata Belloni ed arrivando ad un incrocio, dove teniamo la destra in leggera salita. Dopo circa 1,5km arriviamo alla borgata Serre, dove la strada curva a destra seguendo le case.
##
Qua una palina farebbe prendere il sentierino che si stacca all'esterno della curva e porta direttamente a Paglieres, di fronte alla chiesa di San Giacomo, risparmiando circa 1km rispetto al nostro percorso. Non abbiamo seguito l’indicazione perché l’imbocco della traccia risultava molto infrascata.
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Seguiamo, ora in discesa, l’inghiaiata che diventa asfaltata poco più avanti, in corrispondenza della borgata Saretto, che lasciamo leggermente a valle. Con un tornante lasciamo a destra la borgata Girardi e con un secondo passiamo la borgata Paglieres con la chiesa di San Giacomo.
Seguiamo ancora l’asfalto per ancora 300 metri circa poi, quando questo curva a sinistra, noi tiriamo dritto sulla stradella sterrata che si stacca dritta.
In breve arriviamo raggiungiamo la borgata Bedale di Paglieres e, attraversatala, continuiamo su sentiero sempre in discesa passa una fontana presso una sgangherata panchina e prosegue a mezza costa in un fresco bosco.
Passato su ponticello il rio Levou (bella cascatella) ed il rio Albert, più avanti, su un bel ponte in pietra, il sentiero svolta a sinistra passando una cappella diroccata (San Martino) e cominciando a risalire.
Dopo circa 2km raggiungiamo due case isolate, che teniamo a destra, e andiamo ancora dritto per qualche metro fino a raggiungere il bivio di Colle della Margherita, con al centro una cappelletta, una panchina e numerose steli dedicate ai partigiani.
Dopo una sosta, teniamo la destra per prendere la carrozzabile bianca che scende dolcemente alla borgata Santa Margherita.
Passiamo le case e continuiamo sulla strada, ora asfaltata, che scende più decisa con curve e tornanti fino a raggiungere, dopo circa 2km, la borgata Falcone.
Qua svoltiamo a sinistra, salendo tra le case e poi continuando su sentierino che, con un ripido strappo finale, raggiunge il Colle Teje.
Svoltiamo a destra e poi, dopo pochi metri, troviamo un secondo bivio (vecchia palina), dove teniamo la sinistra.
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Per seguire i PO ci siamo affidati alle carte Fraternali, fogli 11 (Alta Val Maira) e 12 (Bassa Val Varaita, bassa Val Maira).
A questo bivio, sia la cartina che la segnaletica indicava la svolta a sinistra. Proseguendo in questa direzione, però, pur trovando di tanto in tanto la nostra tacca gialla, abbiamo trovato tratti di sentiero poco o nulla curati che stonavano col livello medio della manutenzione rilevata, generalmente molto buona.
Una volta a casa, per curiosità, abbiamo fatto qualche ricerca su internet (che probabilmente avremmo dovuto fare prima!) ed abbiamo scoperto che il percorso ufficiale è stato modificato in questo punto e, al bivio, ora tiene la destra per scendere passando dalla borgata Saretto (omonima a quella trovata alcuni chilometri prima) e Rua del Prato per arrivare a Cartignano, dove si innesta al percorso “vecchio” (vedi waypoint).
Il percorso nuove è più corto di circa 500 metri.
##
Il sentiero nel bosco diventa labile e ricoperto da uno spesso strato di foglie (andiamo un po’ a vista e un po’ seguendo le tacche gialle sui tronchi), e, dopo un tratto sostanzialmente in piano, scende ripido con alcuni tornanti, tenendo il bosco sulla sinistra e una conca recentemente disboscata a destra.
Giunti in piano, il sentiero curva a sinistra e si innesta su una carrareccia, dove noi teniamo la destra per raggiungere quasi subito la borgata abbandonata di Messori.
Seguiamo la sterrata che scende con alcuni tornanti (possibilità di tagliarli con un sentiero, ma al momento del nostro passaggio sembrava piuttosto infrascato e l’abbiamo usato solo per saltare l’ultimo), poi proseguiamo costeggiando il Rio di Poca fino a raggiungere un incrocio, dove tiriamo dritto ignorando il bivio a a destra.
La strada si allarga e, ad una curva a destra, passa una cappelletta e spiana dopo poco, andando parallelo al torrente Maira che scorre più sotto.
Arrivati ad un tornate, lasciamo la carrozzabile per tirare dritto in direzione di una casa isolata e proseguiamo su stradelle erbosa che passa altre due strutture rurali prima di diventare sentiero e scendere, con alcuni tornantini, fino alla sponda del Maira.
Svoltiamo a destra e seguiamo la traccia che corre incassato tra costone e torrente (in alcuni punti si cammina a 1 centimetro dall'acqua) per circa 800 metri, poi lentamente lo lascia per risalire ad un pianoro erboso dove ci immettiamo su una carrozzabile che seguiamo.
Dopo circa 400 metri passiamo la chiesa di San Giacomo e Mauro e proseguiamo, ora su asfalto, passando sotto un voltone ed arrivando alla piazza di Cartignano.
Dopo una sosta, riprendiamo il cammino seguendo sempre la strada e, dopo circa 800 metri, passiamo una cappella subito prima di un ponte ed arriviamo a Ponte Bedale. Passiamo la chiesa di Santa Lucia, seguiamo la strada che curva a destra tra le case e, appena usciti dalla frazione, lasciamo l’asfalto per svoltare a sinistra su carrareccia che costeggia la recincisone di una casa.
Dopo circa 400 metri svoltiamo a sinistra e seguiamo il tratturo che piega a destra poco più avanti, passando alcuni frutteti e diventando poi più inerbito.
In prossimità della borgata Tetti ritroviamo l’asfalto e, ad un’edicola incrociamo una strada all'altezza di una cappelletta, dove svoltiamo a sinistra in Via Riba.
Continuiamo tra le case, passiamo il Rio Piossasco su ponte e, al bivio con una strada più importante, svoltiamo a sinistra per pochi metri per poi, al successivo bivio con una casa bianca in mezzo, tenere la destra.
Continuiamo sulla stradella asfaltata priva di traffico per circa 1,4km, ignorando le poche deviazioni, fino ad un bivio, dove noi andiamo dritto per prendere una pista ciclo-pedonale e, dopo circa 600 metri passiamo la centrare idroelettrica Enel di Dronero. Dopo circa 1,2km la ciclabile termina andando ad immettesti su Via Marchisa, in corrispondenza di una curva.
Tiriamo dritto, cominciando a costeggiare il Canale Marchisa ed incontrando le prime case di Dronero. Dopo circa 800 metri ignoriamo l’incrocio a sinistra con Via Cristoforo Colombo e proseguiamo in Via Buia per altri 300 metri, dopo di che svoltiamo a sinistra in Via XXIV Maggio, tiriamo dritto ad un incrocio ed arriviamo alla chiesa di Santa Brigida.
Poco più avanti, superiamo il Maura sul famoso ponte “del diavolo” e quindi proseguiamo in Via Caraglio, che risale in Via Giolitti.
Svoltiamo a sinistra e in breve raggiungiamo Piazza Martiri della Libertà, dove eravamo portati 11 giorni prima, e terminiamo in nostri PO.
Tappa lunga ma senza particolari difficoltà.
Assolutamente da non perdere il passaggio sull'iconico ponte del diavolo, simbolo di Dronero.
Abbiamo diviso il trekking in queste tappe:
1) Dronero - Sant'Anna di Roccabruna
2) Sant'Anna di Roccabruna - Camoglieres
3) Camoglieres - San Martino Inferiore
4) San Martino Inferiore - Elva
5) Elva - Ussolo
6) Ussolo - Chiappera
7) Chiappera - Viviere
8) Viviere - Torello
9) Torello - Palent di Macra
10) Palent di Macra - Celle di Macra
11) Celle di Macra - Dronero
Noi abbiamo percorso l'itinerario che abbiamo ritenuto il più completo e di ampio respiro, ma esistono alcune bretelle per accorciare e rientrare nel fondovalle, così come è possibile scegliere Bedale di Macra come punto di partenza/arrivo, per evitare la parte di bassa valle e guadagnare circa 3 giorni rispetto al nostro percorso.
Per chi volesse viaggiare leggero, è disponibile il servizio Sherpabus per il trasporto di bagagli/zaini da un posto tappa all'altro.
Da notare che i PO partono ufficialmente da Villar San Costanzo e arrivano a Dronero, mentre noi, per comodità, abbiamo preferito avere Dronero anche come base di partenza.
Il segnavia orizzontale classico è una singola tacca gialla, che va ad affiancarsi (e a volte viene sostituita) dai classici segni bianco-rossi sui sentieri accatastati.
Come segnaletica verticale abbiamo delle paline di legno scuro con tacca gialla e indicazione del prossimo punto tappa, affiancate anche qua con le paline metalliche bianco-rosse CAI.
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Il 09 Agosto 2019 ripartiamo dalla borgata Chiesa di Celle di Macra per l’ultima tappa dei PO, che ci riporterà a Dronero.
Dalla Locanda Maraman in pochi passi superiamo la chiesa di San Giovanni Battista per poi svoltare a sinistra su un viottolo, tra la chiesa e l’ufficio postale. In blanda salita passiamo il parco giochi ed il Museo Seles (museo degli acciugari), dopo di che il sentiero si inerpica più deciso fino ad un quadrivio con pilone, dove tiriamo dritto.
Dopo un breve tratto in falsopiano riprendiamo a salire moderatamente a mezzacosta nel bosco per circa 850 metri, fino a giungere alle case della borgata Castellaro.
Svoltiamo a sinistra sulla carrozzabile che costeggia le abitazioni ed arriva alla strada asfaltata, proveniente da sinistra, che serve la borgata.
Andiamo a destra verso la chiesa e poi subito a sinistra, per poi tenere ancora la sinistra ad un bivio vicino presso una fontana.
Proseguiamo sul sentiero più deciso per circa 600 metri, tra boschi e zone di pascolo, fino ad arrivare ad un pianoro con un tabellone informativo (praticamente illeggibile).
Ignoriamo le diramazioni a destra e a sinistra per tirare dritto in discesa su una pista erbosa che velocemente si restringe a traccia tra i folti cespugli di lampone.
Dopo circa 400 metri, lo stretto camminamento curva a sinistra e per perdersi nell'erba alta e noi tentiamo la sorte seguendo le tracce di un mezzo agricolo.
Rimanendo più a sinistra rispetto al percorso teorico, continuiamo a scendere per prati fino a trovare una pista più consistente che ci porta all'inghiaiata alle porte della borgata Soglio Soprano.
Svoltiamo a destra per entrare nella frazione e, superate le poche case, ritroviamo la carrozzabile che seguiamo. Continuiamo per circa 2,4km sulla comoda strada a mezzacosta, a volte in piano a volte in leggera discesa, superando la borgata Belloni ed arrivando ad un incrocio, dove teniamo la destra in leggera salita. Dopo circa 1,5km arriviamo alla borgata Serre, dove la strada curva a destra seguendo le case.
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Qua una palina farebbe prendere il sentierino che si stacca all'esterno della curva e porta direttamente a Paglieres, di fronte alla chiesa di San Giacomo, risparmiando circa 1km rispetto al nostro percorso. Non abbiamo seguito l’indicazione perché l’imbocco della traccia risultava molto infrascata.
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Seguiamo, ora in discesa, l’inghiaiata che diventa asfaltata poco più avanti, in corrispondenza della borgata Saretto, che lasciamo leggermente a valle. Con un tornante lasciamo a destra la borgata Girardi e con un secondo passiamo la borgata Paglieres con la chiesa di San Giacomo.
Seguiamo ancora l’asfalto per ancora 300 metri circa poi, quando questo curva a sinistra, noi tiriamo dritto sulla stradella sterrata che si stacca dritta.
In breve arriviamo raggiungiamo la borgata Bedale di Paglieres e, attraversatala, continuiamo su sentiero sempre in discesa passa una fontana presso una sgangherata panchina e prosegue a mezza costa in un fresco bosco.
Passato su ponticello il rio Levou (bella cascatella) ed il rio Albert, più avanti, su un bel ponte in pietra, il sentiero svolta a sinistra passando una cappella diroccata (San Martino) e cominciando a risalire.
Dopo circa 2km raggiungiamo due case isolate, che teniamo a destra, e andiamo ancora dritto per qualche metro fino a raggiungere il bivio di Colle della Margherita, con al centro una cappelletta, una panchina e numerose steli dedicate ai partigiani.
Dopo una sosta, teniamo la destra per prendere la carrozzabile bianca che scende dolcemente alla borgata Santa Margherita.
Passiamo le case e continuiamo sulla strada, ora asfaltata, che scende più decisa con curve e tornanti fino a raggiungere, dopo circa 2km, la borgata Falcone.
Qua svoltiamo a sinistra, salendo tra le case e poi continuando su sentierino che, con un ripido strappo finale, raggiunge il Colle Teje.
Svoltiamo a destra e poi, dopo pochi metri, troviamo un secondo bivio (vecchia palina), dove teniamo la sinistra.
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Per seguire i PO ci siamo affidati alle carte Fraternali, fogli 11 (Alta Val Maira) e 12 (Bassa Val Varaita, bassa Val Maira).
A questo bivio, sia la cartina che la segnaletica indicava la svolta a sinistra. Proseguendo in questa direzione, però, pur trovando di tanto in tanto la nostra tacca gialla, abbiamo trovato tratti di sentiero poco o nulla curati che stonavano col livello medio della manutenzione rilevata, generalmente molto buona.
Una volta a casa, per curiosità, abbiamo fatto qualche ricerca su internet (che probabilmente avremmo dovuto fare prima!) ed abbiamo scoperto che il percorso ufficiale è stato modificato in questo punto e, al bivio, ora tiene la destra per scendere passando dalla borgata Saretto (omonima a quella trovata alcuni chilometri prima) e Rua del Prato per arrivare a Cartignano, dove si innesta al percorso “vecchio” (vedi waypoint).
Il percorso nuove è più corto di circa 500 metri.
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Il sentiero nel bosco diventa labile e ricoperto da uno spesso strato di foglie (andiamo un po’ a vista e un po’ seguendo le tacche gialle sui tronchi), e, dopo un tratto sostanzialmente in piano, scende ripido con alcuni tornanti, tenendo il bosco sulla sinistra e una conca recentemente disboscata a destra.
Giunti in piano, il sentiero curva a sinistra e si innesta su una carrareccia, dove noi teniamo la destra per raggiungere quasi subito la borgata abbandonata di Messori.
Seguiamo la sterrata che scende con alcuni tornanti (possibilità di tagliarli con un sentiero, ma al momento del nostro passaggio sembrava piuttosto infrascato e l’abbiamo usato solo per saltare l’ultimo), poi proseguiamo costeggiando il Rio di Poca fino a raggiungere un incrocio, dove tiriamo dritto ignorando il bivio a a destra.
La strada si allarga e, ad una curva a destra, passa una cappelletta e spiana dopo poco, andando parallelo al torrente Maira che scorre più sotto.
Arrivati ad un tornate, lasciamo la carrozzabile per tirare dritto in direzione di una casa isolata e proseguiamo su stradelle erbosa che passa altre due strutture rurali prima di diventare sentiero e scendere, con alcuni tornantini, fino alla sponda del Maira.
Svoltiamo a destra e seguiamo la traccia che corre incassato tra costone e torrente (in alcuni punti si cammina a 1 centimetro dall'acqua) per circa 800 metri, poi lentamente lo lascia per risalire ad un pianoro erboso dove ci immettiamo su una carrozzabile che seguiamo.
Dopo circa 400 metri passiamo la chiesa di San Giacomo e Mauro e proseguiamo, ora su asfalto, passando sotto un voltone ed arrivando alla piazza di Cartignano.
Dopo una sosta, riprendiamo il cammino seguendo sempre la strada e, dopo circa 800 metri, passiamo una cappella subito prima di un ponte ed arriviamo a Ponte Bedale. Passiamo la chiesa di Santa Lucia, seguiamo la strada che curva a destra tra le case e, appena usciti dalla frazione, lasciamo l’asfalto per svoltare a sinistra su carrareccia che costeggia la recincisone di una casa.
Dopo circa 400 metri svoltiamo a sinistra e seguiamo il tratturo che piega a destra poco più avanti, passando alcuni frutteti e diventando poi più inerbito.
In prossimità della borgata Tetti ritroviamo l’asfalto e, ad un’edicola incrociamo una strada all'altezza di una cappelletta, dove svoltiamo a sinistra in Via Riba.
Continuiamo tra le case, passiamo il Rio Piossasco su ponte e, al bivio con una strada più importante, svoltiamo a sinistra per pochi metri per poi, al successivo bivio con una casa bianca in mezzo, tenere la destra.
Continuiamo sulla stradella asfaltata priva di traffico per circa 1,4km, ignorando le poche deviazioni, fino ad un bivio, dove noi andiamo dritto per prendere una pista ciclo-pedonale e, dopo circa 600 metri passiamo la centrare idroelettrica Enel di Dronero. Dopo circa 1,2km la ciclabile termina andando ad immettesti su Via Marchisa, in corrispondenza di una curva.
Tiriamo dritto, cominciando a costeggiare il Canale Marchisa ed incontrando le prime case di Dronero. Dopo circa 800 metri ignoriamo l’incrocio a sinistra con Via Cristoforo Colombo e proseguiamo in Via Buia per altri 300 metri, dopo di che svoltiamo a sinistra in Via XXIV Maggio, tiriamo dritto ad un incrocio ed arriviamo alla chiesa di Santa Brigida.
Poco più avanti, superiamo il Maura sul famoso ponte “del diavolo” e quindi proseguiamo in Via Caraglio, che risale in Via Giolitti.
Svoltiamo a sinistra e in breve raggiungiamo Piazza Martiri della Libertà, dove eravamo portati 11 giorni prima, e terminiamo in nostri PO.
Tappa lunga ma senza particolari difficoltà.
Assolutamente da non perdere il passaggio sull'iconico ponte del diavolo, simbolo di Dronero.
Waypoints
Photo
4,241 ft
Museo Seles (a destra), borgata Chiesa di Celle di Macra
Museo Seles (a destra), borgata Chiesa di Celle di Macra
Intersection
3,763 ft
Differenza tra percorso sulle carte Fraternali (rosa, che abbiamo seguito) e nuovo (blu)
Differenza tra percorso sulle carte Fraternali (rosa, che abbiamo seguito) e nuovo (blu)
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