Passo san Boldo. Bivacco dei Loff Vallon Scuro

Saliti al Passo San Boldo per la strada dei 100 giorni - ardita opera concepita e realizzata dagli austriaci dopo l’invasione del Veneto a seguito di Caporetto - abbiamo parcheggiato alla Osteria alla Muda dove abbiamo prenotato il pranzo. Da li’ attraversata la statale su un ponticello abbiamo preso la strada prima asfaltata poi cementata che sale il versante destro del passo segnavia 991. Dall’ultimo parcheggio La strada diventa sentiero che continua a salire a zig zag in un bosco di faggi fino a che si arriva ad un monumento con tanto di bandiera in ricordo di una ragazza caduta in montagna. Da lì Il sentiero prosegue tagliando quasi in piano il versante molto ripido della montagna. ATTENZIONE IL SENTIERO È STRETTO E MOLTO ESPOSTO necessita di un passo fermo e di non soffrire di vertigini. Giunti ad una sella ci si trova ad un incrocio di diversi sentieri: si prende quello più’ in basso con l’indicazione Bivacco Loff che si raggiunge dopo poco senza difficoltà.

Dal Bivacco si prosegue prendendo al bivio il sentiero che sale il ripido versante erboso fino alla sella: si prosegue verso ovest sul crinale fino a raggiungere la cima del Col Vallon Scuro. Ammirato il panorama si torna indietro ma giunti sulla sella invece di ridiscendere al Loff si prosegue verso sinistra per tornare all’incrocio dei sentieri. ATTENZIONE ad un saltino di qualche metro di una certa difficoltà anche se agevolato da un cordino fisso.

Tornati all’incrocio dei vari sentieri abbiamo fatto una puntata andata/ritorno al Rifugio Casera Vallon Scuro percorso quasi in piano attraverso una imponente faggeta.

Abbiamo poi imboccato il sentiero nr 2 che ci ha facilmente riportato al Passo San Boldo con una lunga discesa.

Abbiamo completato la giornata con un pranzo alla osteria alla Muda con piatti della tradizione a KM 0 e adeguate libagioni. Ristorante caldmente consigliato.