Pale di San Martino: Cima dei Bureloni e Le Ziròcole da Garès, con Banca delle Fede e Orrido delle Comelle
near Gares, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Gran bel giro ad anello per salire due cime poco frequentate (specialmente Le Ziròcole): non è certamente la soluzione più breve, ma di soluzioni brevi in assoluto non ce ne sono per queste due cime.
Di fatto fino al Passo dei Bureloni (sia per l’andata che per il ritorno) sono tutti percorsi segnati, o con segnavia CAI o semplici ma ben visibili bolli rossi nel finale del vallone del (ormai ex) Ghiacciaio delle Ziròcole – molti ometti integrano gli aiuti di orientamento.
L’andata è pure abbastanza comoda fino a poco prima del bel tratto di cengia della Banca delle Fede (dove c’è qualche cavo di aiuto): poi bisogna mettere in conto di faticare.
Il ritorno, sotto il vallone dell’ex ghiacciaio, inizia comodissimo sull’Alta Via n.2 fino all’attraversamento della Val Strut dove si cambia sul sentiero CAI 716 che scende nella Val delle Comelle.
Qui ci vuole calma per affrontare i vari ripidi attrezzati che sbucano in un lungo traverso verso destra fino all’immissione nel CAI 704: da qui il CAI 704 “precipita” in valle con un ultimo tratto molto ben attrezzato ma su roccia scivolosissima.
Poi lunga “passeggiata” nella parte piana della Val delle Comelle fino ad infilarsi nella strettoia che porta al ben conosciuto e frequentato Orrido delle Comelle (anche qui scalette e cavi di aiuto nei salti “fuori scala escursionistica”).
SALITA DAL PASSO DEI BURELONI ALLA CIMA DEI BURELONI
Arrivati al Passo dei Bureloni si svolta a sinistra per un canaletto che incide la fascia rocciosa e, dopo alcuni metri (15 o poco più di dislivello secondo il GPS), si piega a destra per aggirare un grosso masso – un paio di passi spettacolari sono dentro il profondissimo canale che precipita sul lato nord dei Bureloni; poi si continua in su, sempre sul ripido, fino alla larga sella ghiaiosa che divide la Cima dei Bureloni e Le Ziròcole.
Dalla sella si punta il lato sinistro della larga parete sommitale e, dopo un facile saltino dove si appoggiano le mani, si seguono gli ometti fino in vetta.
Nella prima parte di questo finale si sale con alcune svolte fino a un paio di punti in cresta con bellissima vista sull’Altopiano delle Pale di San Martino, e poi si va verso destra e si arriva alla Croce Della Cima dei Bureloni camminando sempre poco sotto la linea di cresta.
Con scarsa visibilità questo tratto può diventare problematico.
SALITA A LE ZIRÒCOLE DALLA SELLA DIVISORIA CON LA CIMA DEI BURELONI
Ho affrontato questa breve ma interessante salita con in tasca la fotocopia della relazione dell’ottima guida “3000 delle Dolomiti – Le vie normali (IDEA MONTAGNA)”; la fotocopia è rimasta in tasca perché la breve descrizione è, nei passaggi chiave, talmente schematica e chiara che l’ho mandata subito a memoria – chiarissima anche la foto aerea con la linea sovraimpressa.
Comunque si parte (dalla sella divisoria con la Cima dei Bureloni) con facile traverso quasi piano, su traccia un po’ labile nel pietrisco, e qualche piccolo ometto.
Tutto facile fino al passaggio di uno stretto canalino che, secondo la guida, può presentare neve e/o ghiaccio fino a estate inoltrata e il cui passaggio, in queste condizioni, seppur breve è altamente consigliato con piccozza e ramponi.
La splendida guida ha, a mio giudizio, una visione alpinistica dei problemi, e per “escursionisti in assetto escursionistico” ritengo che con neve e/o ghiaccio si debba semplicemente tornare indietro: il passaggio è assai delicato anche in perfette condizioni come oggi.
Il fondo del canalino è instabile e anche le rocce che ci sono dopo non sono molto sicure: dopo il canalino c’è una sottile linea da seguire allo stesso livello su roccia solida che costringe a 3/4 passi dove si appoggia “una mezza scarpa alla volta”; oppure si risale un 3/4 metri sul filo della cresta di fronte (I° grado?) e si traversa più sopra (io ho fatto la linea più bassa all’andata e l’altra al ritorno).
Fatto questo si continua un 20/25 metri lineari in linea d’aria su traccia tipo cengia instabile, e niente affatto facile, fino a un ometto più grande sotto un salto di roccia di 3/4 metri che la guida indica di difficoltà “II-“: anche a mio giudizio è un quasi secondo grado.
Qui è quasi verticale ma gli appigli sono buoni e solidi, e soprattutto si vedono bene da sopra quando è il momento di scendere.
Passato il salto si va diretti all’ometto di vetta su terreno simile al pendio finale della Cima dei Bureloni.
***********
Il dislivello reale dell’escursione è di circa 1.950 metri e non oltre 2.600 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
Di fatto fino al Passo dei Bureloni (sia per l’andata che per il ritorno) sono tutti percorsi segnati, o con segnavia CAI o semplici ma ben visibili bolli rossi nel finale del vallone del (ormai ex) Ghiacciaio delle Ziròcole – molti ometti integrano gli aiuti di orientamento.
L’andata è pure abbastanza comoda fino a poco prima del bel tratto di cengia della Banca delle Fede (dove c’è qualche cavo di aiuto): poi bisogna mettere in conto di faticare.
Il ritorno, sotto il vallone dell’ex ghiacciaio, inizia comodissimo sull’Alta Via n.2 fino all’attraversamento della Val Strut dove si cambia sul sentiero CAI 716 che scende nella Val delle Comelle.
Qui ci vuole calma per affrontare i vari ripidi attrezzati che sbucano in un lungo traverso verso destra fino all’immissione nel CAI 704: da qui il CAI 704 “precipita” in valle con un ultimo tratto molto ben attrezzato ma su roccia scivolosissima.
Poi lunga “passeggiata” nella parte piana della Val delle Comelle fino ad infilarsi nella strettoia che porta al ben conosciuto e frequentato Orrido delle Comelle (anche qui scalette e cavi di aiuto nei salti “fuori scala escursionistica”).
SALITA DAL PASSO DEI BURELONI ALLA CIMA DEI BURELONI
Arrivati al Passo dei Bureloni si svolta a sinistra per un canaletto che incide la fascia rocciosa e, dopo alcuni metri (15 o poco più di dislivello secondo il GPS), si piega a destra per aggirare un grosso masso – un paio di passi spettacolari sono dentro il profondissimo canale che precipita sul lato nord dei Bureloni; poi si continua in su, sempre sul ripido, fino alla larga sella ghiaiosa che divide la Cima dei Bureloni e Le Ziròcole.
Dalla sella si punta il lato sinistro della larga parete sommitale e, dopo un facile saltino dove si appoggiano le mani, si seguono gli ometti fino in vetta.
Nella prima parte di questo finale si sale con alcune svolte fino a un paio di punti in cresta con bellissima vista sull’Altopiano delle Pale di San Martino, e poi si va verso destra e si arriva alla Croce Della Cima dei Bureloni camminando sempre poco sotto la linea di cresta.
Con scarsa visibilità questo tratto può diventare problematico.
SALITA A LE ZIRÒCOLE DALLA SELLA DIVISORIA CON LA CIMA DEI BURELONI
Ho affrontato questa breve ma interessante salita con in tasca la fotocopia della relazione dell’ottima guida “3000 delle Dolomiti – Le vie normali (IDEA MONTAGNA)”; la fotocopia è rimasta in tasca perché la breve descrizione è, nei passaggi chiave, talmente schematica e chiara che l’ho mandata subito a memoria – chiarissima anche la foto aerea con la linea sovraimpressa.
Comunque si parte (dalla sella divisoria con la Cima dei Bureloni) con facile traverso quasi piano, su traccia un po’ labile nel pietrisco, e qualche piccolo ometto.
Tutto facile fino al passaggio di uno stretto canalino che, secondo la guida, può presentare neve e/o ghiaccio fino a estate inoltrata e il cui passaggio, in queste condizioni, seppur breve è altamente consigliato con piccozza e ramponi.
La splendida guida ha, a mio giudizio, una visione alpinistica dei problemi, e per “escursionisti in assetto escursionistico” ritengo che con neve e/o ghiaccio si debba semplicemente tornare indietro: il passaggio è assai delicato anche in perfette condizioni come oggi.
Il fondo del canalino è instabile e anche le rocce che ci sono dopo non sono molto sicure: dopo il canalino c’è una sottile linea da seguire allo stesso livello su roccia solida che costringe a 3/4 passi dove si appoggia “una mezza scarpa alla volta”; oppure si risale un 3/4 metri sul filo della cresta di fronte (I° grado?) e si traversa più sopra (io ho fatto la linea più bassa all’andata e l’altra al ritorno).
Fatto questo si continua un 20/25 metri lineari in linea d’aria su traccia tipo cengia instabile, e niente affatto facile, fino a un ometto più grande sotto un salto di roccia di 3/4 metri che la guida indica di difficoltà “II-“: anche a mio giudizio è un quasi secondo grado.
Qui è quasi verticale ma gli appigli sono buoni e solidi, e soprattutto si vedono bene da sopra quando è il momento di scendere.
Passato il salto si va diretti all’ometto di vetta su terreno simile al pendio finale della Cima dei Bureloni.
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Il dislivello reale dell’escursione è di circa 1.950 metri e non oltre 2.600 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
Waypoints
Waypoint
4,528 ft
01 - Parcheggio all'ingresso dell'abitato di Garès
Waypoint
10,233 ft
14 - Punto foto all'Altopiano delle Pale di San Martino in discesa dalla Cima dei Bureloni
Waypoint
9,882 ft
16 - Salto roccioso di II° grado circa verso il pendio finale per la vetta de Le Ziròcole
Waypoint
6,265 ft
24 - Arrivo al Pian delle Comelle dopo la placconata rocciosa molto umida ma attrezzata detta 'Lasta Moia'
Waypoint
5,896 ft
25 - Uscita dalla parte piatta del fondo della Val delle Comelle o Pian delle Comelle
Comments (5)
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Complimenti Zio Mario: grande escursione in un giorno dal meteo meraviglioso. Seguo con attenzione le tue belle ed ardite escursioni. Buon cammino.
https://www.youtube.com/watch?v=vToakRo-vFo
Buona sera, per caso serve l attrezzatura da ferrata?
Grazie, saluti
Per → franz95dema
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Nella versione del giro che ho pubblicato, i veri tratti attrezzati sono solo in discesa dopo la salita a Le Zirocole.
In salita c’è solo qualche cavo tipo “corrimano” alla Banca delle Fede.
Se si rientra per la via di salita non serve il set da ferrata.
In ogni caso, la salita a Le Zirocole prevede dei passaggi quasi alpinistici (e senza attrezzature fisse di aiuto) più difficili, a mio giudizio, di qualsiasi passaggio di via ferrata.
Dunque, se si sale a Le Zirocole il resto è comunque meno difficile.
Però se ci sono tratti attrezzati (e ci sono in discesa) l’unica risposta dovrebbe essere che serve il set da ferrata.
Seguendo il percorso che ho fatto io, i tratti attrezzati si possono dividere in tre: 1) dal waypoint 22 al 23; 2) dal waypoint 23 al 24; 3) dal waypoint 26 al 28.
Il primo e il terzo tratto attrezzato che ho elencato si passano con un minimo di attenzione, ma il secondo (tra waypoint 23 e 24) è su una placconata rocciosa MOLTO SCIVOLOSA.
Per questa placconata (considerando la fatica di fine giro) portare e utilizzare il set da ferrata è una decisione responsabile.
Questa placconata si chiama “Lasta Moia”, che tradotto dal dialetto significa “Lastra Bagnata”.
Per → Cromazio
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A me piace molto la Cima dei Bureloni e anche la “base nuvole”, e quindi … mi è piaciuto molto il tuo filmato!
Buon cammino anche a te.
Ti ringrazio per la risposta...
Buona serata