P.so Tomarlo - M. Croce Martincano - M. Maggiorasca - M. Bue (GE -PC -PR)

PREMESSA: La fitta rete escursionistica presente nell'Alta Val Nure consente ai tantissimi frequentatori di potersi disegnare a piacimento ottimi percorsi in base alle proprie esigenze fisiche, di tempo e capacità. Numerose sono le Cime che si susseguono in questo splendido scenario facilmente raggiungibili da più punti. il territorio, si snoda in un continuo incrocio di 3 Province limitrofe corrispondenti a quelle di Genova, Piacenza e Parma dove risulta spesso difficile capire in quale di questi compartimenti si sta procedendo. L'itinerario qui proposto,raggiunge in primis, la poco conosciuta cima del Monte Croce Martincano (alt. mt.1724) per poi conquistare in serie le più frequentate sommità del Monte Maggiorasca e del Monte Bue (alt, mt.1778) . Il Maggiorasca, con i suoi mt.1799 di altitudine (spesso arrotondati a mt.1800 per semplicità) risulta essere la Vetta più elevata di tutto l'Appennino Ligure. Queste tre Cime, rappresentano tutte una spettacolare terrazza panoramica presso la quale lo sguardo può spaziare perdutamente all'orizzonte. Chi disponesse di una buona conoscenza del territorio, non avrebbe alcuna difficoltà a riconoscere le numerose alture presenti nelle vicinanze (Monte Nero, Monte Ragola, Monte Roncalla, Groppo Rosso, Monte Tomarlo, Monte Penna, Monte Aiona ecc..). Da un punto di vista tecnico, il percorso si presenta tutto abbastanza semplice ed ottimamente segnalato, fatta eccezione della tratta di Cresta successiva all'arrivo in vetta del Monte Corce Martincano presso la quale occorre procedere su passaggi lievemente in esposizione senza che sussista alcun segnavia. Come riportato anche nella descrizione dell'itinerario, chi non fosse troppo amante delle emozioni forti, può disporre di una semplice alternativa ritornando un attimo sui propri passi dalla Cima al bivio sottostante seguendo successivamente con facilità la segnaletica sempre presente con indicazioni per il Maggiorasca. In tal modo ci si riallaccerebbe al percorso qui riportato in poco tempo senza che sussistano problemi di orientamento.

AVVICINAMENTO AUTO: Dalla tangenziale di Piacenza, giunti in zona Stadio, si seguono le indicazioni per BETTOLA/VAL NURE sulla SP654. Si superano in serie i paesi di: Podenzano, Vigolzone , Ponte Dell'Olio, Bettola, Farini, Ferriere, Selva di Ferriere e si giunge al Passo dello Zovallo (tabella stradale) che delimita il confine tra le Province di Piacenza e di Parma (Km.70 circa). Si prosegue nuovamente sulla Provinciale sino a raggiungere, da tabella, il KM. 74 parcheggiando presso lo spiazzo presente sulla SX qualche metro più avanti.

PARTENZA: Si procede sull'asfaltata mantenendo sempre la direzione di provenienza sino a raggiungere, dopo poco più di un chilometro e mezzo di percorrenza, il Passo del Tomarlo. Oltrepassato il cartello, si notano subito sulla DX delle tabelle escursionistiche che occorre seguire iniziando l'ascesa su sentiero diretto verso il Monte Croce Martincano. Su tratta di salita più o meno ripida , si raggiunge un piccolo valico dove occorre procedere diritto seguendo sempre le indicazioni per il M. Croce Martincano su nuovo segnavia contraddistinto da due cerchi gialli. Al successivo bivio che si incontra, occorre staccarsi dal sentiero principale che prosegue diritto verso il Maggiorasca, svoltando a SX in direzione della sommità del Monte Croce Martincano che si raggiunge in pochi minuti. Dalla Croce presente sulla vetta, la traccia GPS procede diritta sulla Cresta (lievemente esposta) su tratta di sentiero non più in uso e privo di alcuna indicazione. Qualora si nutrissero incertezze sia in termini di orientamento che di vertigini, si consiglia di procedere a ritroso sino al bivio precedente prendendo la svolta a SX (ritornando quindi sul sentiero principale) verso il Maggiorasca, per ricollegarsi alla traccia Gps poco prima dell'ascesa finale (il sentiero risulta ben segnalato per cui non sussistono particolari problemi di orientamento). Considerando di seguire il percorso tracciato (la dicitura difficile è riferita unicamente a questa breve tratta), ci si mantiene prima sulla Cresta erbosa tenendo più o meno la direzione sino a raggiungere un evidente faggeta. Svoltando lievemente a DX, in pochi minuti si intercetta un ampio sentiero Cai corredato di segnavia biancorosso. Si segue ora il sentiero n°194 che si mantiene all'interno della Faggetta verso SX, così come lo si segue verso DX pochi istanti dopo ignorando la svolta a sx per la Rocca del Prete. Al bivio successivo si tiene la DX stavolta seguendo le indicazioni x il Monte Maggiorasca su sentiero n°196. In pochi istanti ci si ricongiunge con il sentiero eventualmente percorso da chi avesse voluto evitare il tragitto impegnativo precedente , dove occorre svoltare a SX verso la Sommità del Maggiorasca come indicato da un segnavia riportante una "X" gialla. Si risale faticosamente la china raggiungendo una parte rocciosa preludio della Cima che si sta per raggiungere. Poco dopo si entra in vista del gruppo di antenne e ripetitori montati su una cima adiacente a quella inerente la Statua della Madonna di Guadalupe che contraddistingue la Vetta ufficiale del Maggiorasca. Dopo la doverosa sosta ad ammirare perdutamente l'orizzonte, si procede per un attimo verso il vicino Monte Bue anche se, nella sella interposta tra i due Monti, occorre svoltare a SX in una pista da sci che ripidamente conduce a Prato Cipolla ben visibile nel pianoro sottostante. Raggiunto il Rifugio (solitamente aperto) è possibile riempire le borracce presso una sorgente che sgorga nei pressi di un ponticello in legno, prima di intraprendere l'ultima fatica verso il Monte Bue. Il sentiero n°001, riparte alle spalle del Rifugio su evidente risalita presso uno stradello di ghiaia. In circa 20' si raggiunge finalmente la Sommità del Monte Bue dopo aver costeggiato, alla propria sinistra nella parte iniziale, la Cresta Rocciosa denominata "Dente delle Ali". Dalla Croce di vetta, si procede per un attimo a ritroso sopravanzando il Rifugio fino ad imboccare, seppur privo di segnavia, un sentiero che si stacca a DX presso il vecchio impianto di risalita ormai abbandonato. Il sentiero, in pochi minuti si innesta verso DX in uno più ampio anche se, percorsi pochi metri, occorre abbandonarlo per svoltare nuovamente a DX su evidente traccia priva però di segnavia. Sempre in discesa si raggiunge un pianoro presso cui è ubicato un ulteriore Rifugio (non gestito) e si prosegue (sentiero n°821) sino a raggiungere nuovamente il sottobosco. Andando diritto al primo bivio che si incontra, si rimane sempre sulla principale che, in piacevole discesa, punta direttamente verso la Provinciale.
Nel scendere, l'unica diramazione a DX che si incontra, riguarda una "scorciatoia" al percorso principale, che occorre imboccare seguendo il segnavia Rosso riportante la sigla "MM2". In pochi istanti si raggiunge l'asfaltata e, svoltando a DX presso quest'ultima, si raggiunge l'auto dopo un centinaio di metri.