P. Peschiera - CAI 555 - CAI 429 - Cascata dell'Acquacheta - CAI 413 - M. Lavane - Capanna del Partigiano - P. Peschiera
near Cortecce, Toscana (Italia)
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Itinerary description
PUNTI DI INTERESSE:
CASCATA DELL'ACQUACHETA:
L'Acquacheta è un corso d'acqua tosco-romagnolo, affluente del fiume Montone, che nasce sull'Appennino toscano nei pressi del monte Lavane nel comune di San Godenzo, in Provincia di Firenze. Poco prima di passare per San Benedetto in Alpe in provincia di Forlì-Cesena, dove unendosi al Troncalosso forma il Montone, precipita in modo spettacolare da un alto salto di arenaria, dividendosi in mille, rumorosi rivoli.
L'altezza del salto più alto delle cascate è di circa 90 metri, collocandola di fatto tra le maggiori dell'Appennino Settentrionale. Oggi la cascata è inserita nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna di cui rappresenta uno degli elementi naturali più importanti.
È stato reso famoso da Dante Alighieri, che l'ha citato nella Divina Commedia (Inf. XVI, 94-102):
«Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell'acqua tinta,
sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.»
fonte: "Wikipedia - Acquacheta"
VETTA DEL MONTE LAVANE:
Il Monte Lavane, con i suoi 1241 metri, rappresenta il «tetto» dell’Appennino faentino, ovvero la massima elevazione di questo comprensorio.
CAPANNA DEL PARTIGIANO già CAPANNO DI PIAN DI PORCELLO:
La nascita dell'"Organizzazione per la Resistenza Italiana (ORI) " il 15 novembre 1943 e la successiva attivazione di una radio trasmittente chiamata “Radio Zella”, diretta da Antonio Farneti, permise di stabilre dei collegamenti tra le forze alleate e le formazioni partigiane.
Per molti mesi la radio fu installata nell’abitazione di Virgilio Neri a Rivalta di Faenza.
Da questi collegamenti nacque la possibilità di organizzare aviolanci con cui gli alleati poterono rifornire le formazioni partigiane di nuovi e più moderni armamenti.
L'aviolancio sul monte Lavane fu molto importante per i gruppi operanti nella zona.
Nel corso della notte del 17 luglio del 1944 un grosso aereo da trasporto scaricò trentasei contenitori metallici contenenti armi, munizioni bombe a mano, divise e generi alimentari.
Ad attendere i rifornimenti sul monte Lavane vi erano il gruppo Corbari, i partigiani del GAP di Brisighella, guidati da Sesto Liverani “Palì” e un gruppo di partigiani della Toscana.
Il giorno successivo al lancio, che ebbe un esito positivo, i partigiani lo dedicarono interamente al recupero e al montaggio delle armi, nonché al loro trasporto. Operazioni ancora in corso il 19 luglio, quando quattro colonne di tedeschi cominciarono a risalire le pendici del monte, provenendo da San Benedetto.
I partigiani erano in numero inferiore, ma in una posizione più favorevole rispetto agli attaccanti. Così riuscirono a fermare per molte ore l’avanzata dei tedeschi. In tal modo recuperarono e portarono via gran parte del materiale bellico. La fase finale dello scontro fu guidata da Adriano Casadei.
Una parte del materiale bellico e le vecchie armi dei partigiani erano state stipate nel capanno di Pian di Porcello (che dopo la guerra fu ricostruita e denominata la Capanna dei Partigiani). Casadei e altri due partigiani fecero saltare il piccolo edificio mentre si stavano avvicinando numerosi soldati tedeschi. Incerto rimase il loro numero di morti e di feriti, mentre i partigiani ebbero due morti e un ferito.
Con questo rifornimento le formazioni partigiane rafforzarono la loro capacità operativa disponendo di nuovi e più moderni armamenti. L’aviolancio fu una operazione ben riuscita e soprattutto si dimostrò decisivo il ruolo di “Radio Zella” e del gruppo ORI.
fonte: "Ca' di Malanca - Centro di documentazione della Resistenza"
CASCATA DELL'ACQUACHETA:
L'Acquacheta è un corso d'acqua tosco-romagnolo, affluente del fiume Montone, che nasce sull'Appennino toscano nei pressi del monte Lavane nel comune di San Godenzo, in Provincia di Firenze. Poco prima di passare per San Benedetto in Alpe in provincia di Forlì-Cesena, dove unendosi al Troncalosso forma il Montone, precipita in modo spettacolare da un alto salto di arenaria, dividendosi in mille, rumorosi rivoli.
L'altezza del salto più alto delle cascate è di circa 90 metri, collocandola di fatto tra le maggiori dell'Appennino Settentrionale. Oggi la cascata è inserita nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna di cui rappresenta uno degli elementi naturali più importanti.
È stato reso famoso da Dante Alighieri, che l'ha citato nella Divina Commedia (Inf. XVI, 94-102):
«Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell'acqua tinta,
sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.»
fonte: "Wikipedia - Acquacheta"
VETTA DEL MONTE LAVANE:
Il Monte Lavane, con i suoi 1241 metri, rappresenta il «tetto» dell’Appennino faentino, ovvero la massima elevazione di questo comprensorio.
CAPANNA DEL PARTIGIANO già CAPANNO DI PIAN DI PORCELLO:
La nascita dell'"Organizzazione per la Resistenza Italiana (ORI) " il 15 novembre 1943 e la successiva attivazione di una radio trasmittente chiamata “Radio Zella”, diretta da Antonio Farneti, permise di stabilre dei collegamenti tra le forze alleate e le formazioni partigiane.
Per molti mesi la radio fu installata nell’abitazione di Virgilio Neri a Rivalta di Faenza.
Da questi collegamenti nacque la possibilità di organizzare aviolanci con cui gli alleati poterono rifornire le formazioni partigiane di nuovi e più moderni armamenti.
L'aviolancio sul monte Lavane fu molto importante per i gruppi operanti nella zona.
Nel corso della notte del 17 luglio del 1944 un grosso aereo da trasporto scaricò trentasei contenitori metallici contenenti armi, munizioni bombe a mano, divise e generi alimentari.
Ad attendere i rifornimenti sul monte Lavane vi erano il gruppo Corbari, i partigiani del GAP di Brisighella, guidati da Sesto Liverani “Palì” e un gruppo di partigiani della Toscana.
Il giorno successivo al lancio, che ebbe un esito positivo, i partigiani lo dedicarono interamente al recupero e al montaggio delle armi, nonché al loro trasporto. Operazioni ancora in corso il 19 luglio, quando quattro colonne di tedeschi cominciarono a risalire le pendici del monte, provenendo da San Benedetto.
I partigiani erano in numero inferiore, ma in una posizione più favorevole rispetto agli attaccanti. Così riuscirono a fermare per molte ore l’avanzata dei tedeschi. In tal modo recuperarono e portarono via gran parte del materiale bellico. La fase finale dello scontro fu guidata da Adriano Casadei.
Una parte del materiale bellico e le vecchie armi dei partigiani erano state stipate nel capanno di Pian di Porcello (che dopo la guerra fu ricostruita e denominata la Capanna dei Partigiani). Casadei e altri due partigiani fecero saltare il piccolo edificio mentre si stavano avvicinando numerosi soldati tedeschi. Incerto rimase il loro numero di morti e di feriti, mentre i partigiani ebbero due morti e un ferito.
Con questo rifornimento le formazioni partigiane rafforzarono la loro capacità operativa disponendo di nuovi e più moderni armamenti. L’aviolancio fu una operazione ben riuscita e soprattutto si dimostrò decisivo il ruolo di “Radio Zella” e del gruppo ORI.
fonte: "Ca' di Malanca - Centro di documentazione della Resistenza"
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Comments (3)
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Salve, mi potresti dire se l'ultimo tratto del tracciato, in riferimento al CAI 555, è su strada asfaltata ?
Ciao Roscoman, dalla capanna del partigiano fino al passo è una carrabile ghiaiata.
Grazie mille Thorio