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Norba - La Comuna - Monte Arrestino

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Trail stats

Distance
7.39 mi
Elevation gain
1,768 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,768 ft
Max elevation
2,800 ft
TrailRank 
21
Min elevation
1,341 ft
Trail type
Loop
Coordinates
454
Uploaded
February 19, 2023
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near Norma, Lazio (Italia)

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Itinerary description

Oltre il centro medievale di Norma, merita fare un'escursione che partendo dalla visita dell'antica città di Norba prosegue nel bosco della Comuna per poi, salendo tra terreni coltivati si ricongiunge al sentiero che conduce al cocuzzolo del Monte Arrestino (845 mt).
La sosta pranzo con un fantastico panorama verso la costa e le isole pontine, è d'obbligo.
La discesa fuori sentiero è quasi una corsa (per chi ha buone ginocchia...) fino alla strada che viene da Cori. Qualche altro stradello per accorciare e si ritorna al parcheggio.

INTRODUZIONE

Le fonti antiche tramandano che Norba fu fondata per costituire una roccaforte nel territorio pontino all’inizio del V secolo a.C.: esigenza alla quale appare rispondere in pieno il pianoro sul quale sorge la città, che si eleva a picco sulla pianura Pontina, che domina dall’alto.

Le stesse fonti antiche con incisività restituiscono la fine della città nell’81 a.C. Norba, che nella lotta tra Mario e Silla aveva abbracciato il partito mariano, dopo la conquista di Praeneste (Palestrina) fu presa per tradimento da Emilio Lepido luogotenente di Silla. Sappiamo dal drammatico raccolto di Appiano che, i suoi abitanti, piuttosto che cadere nelle mani del nemico, preferirono uccidersi l’un l’altro ed appiccare il fuoco alle loro case. Un vento forte favorì la diffusione delle fiamme e l’incendio fu tanto violento che le truppe di Silla non poterono ricavare alcun bottino.

Le indagini di scavo effettuate all’inizio del Novecento, le ricerche topografiche condotte negli ultimi quindici anni, oltre a definire la forma urbana sono valse a individuare e ricostruire i principali complessi pubblici e alcuni quartieri residenziali di Norba.

Il pianoro sul quale sorge la città, naturalmente munito, fu rafforzato con la costruzione di possenti mura, che racchiudono un’area di oltre 38 ettari. Le mura, costruite con grandi blocchi calcarei disposti a secco, nella tecnica che viene detta comunemente opera poligonale, per l’imponenza e l’eccezionale conservazione sono tra le più famose dell’Italia antica.

Lungo il circuito delle mura si aprono in punti strategici 4 porte dette porta Maggiore, porta Ninfina, porta Serrone di Bove, porta Signina e numerose piccole porte di fiancheggiamento.

All’interno delle mura, il pianoro appare scandito da una serie di terrazzi realizzati in opera poligonale che, regolarizzando i rilievi, dovevano conferire alla città un aspetto altamente scenografico e qualificavano l’edilizia cittadina. Nell’ambito della città si distinguono poi due balze più pronunciate, che accolgono complessi sacri chiamate convenzionalmente Acropoli Maggiore e Acropoli Minore. Un altro punto focale della maglia urbana è costituito dal complesso del Santuario di Giunone, con il tempio ed un ampio portico contiguo.

Come appare chiaramente dalle foto aeree tutta l’area urbana mostra un impianto ortogonale, scandito da assi disposti in senso SE-NO e NE-SO. Si riconosce in particolare una via (decumano)che attraversava tutta la città, attestandosi da un lato sulla monumentale gradinata che sale all’Acropoli Minore, dall’altro su una delle porte della città, Porta Serrone di Bove. Il suo tracciato è stato in larga parte portato in luce e per il rimanente percorso si restituisce con evidenza in base alle tracce leggibili sulle foto aeree: lastricata con basoli di pietra calcarea è accompagnata sui lati da marciapiedi pavimentati con basoli o grandi lastre di calcare e in cocciopesto.

Su questa strada prospettava, quasi al centro della città, un grandioso complesso termale, in opera incerta, che è da annoverare tra gli ultimi grandi interventi edilizi realizzati prima della distruzione di Norba, nell’81 a.C.

A monte della strada, l’impianto è scandito da una serie di terrazzi in opera poligonale, che assumono un aspetto particolarmente monumentale per i dislivelli che vengono a regolarizzare. Uno di questi terrazzi, il più ampio, posto subito a valle dell’Acropoli Maggiore, si impone su tutta l’area urbana: doveva presumibilmente accogliere il Foro della città antica.

PERCORSO DI VISITA

Porta Maggiore (ingresso attuale)
L'ingresso per la visita di Norba avviene attraverso una delle principali porte della città antica: Porta Maggiore. La porta si apre nel tratto più spettacolare delle mura, qui conservate in tutta la loro imponente altezza (10-12 metri), costruite con blocchi di opera poligonale. La porta è compresa tra stipiti alti otto metri e si apre in una rientranza delle mura, difesa sul lato destro da un poderoso bastione con fronte semicircolare. La copertura della porta era probabilmente realizzata con travi di legno.
Una posterula, che conduceva all'acropoli minore, affiancava le difese della porta principale.

Acropoli Minore
La collina a meridione di Porta Maggiore è chiamata Acropoli Minore. E' delimitata dalle mura urbane e da propri terrazzamenti di recinzione, in opera poligonale.
Sulla sommità sorgevano due templi, di cui non conosciamo a quale divinità fossero dedicati.
Tempio Maggiore: di esso si conserva solo il basamento, costruito con blocchi di opera poligonale. E' a pianta rettangolare di m 22,80 x 12,90, scandito in due parti (pronao e cella) da un muro al suo interno. Si trattava di un tempio probabilmente con due colonne sulla fronte, inquadrate tra la prosecuzione dei muri laterali della cella (ante).
Sul lato orientale del tempio si conserva una cisterna sotterranea, alimentata con l'acqua piovana raccolta dalle falde del tetto del tempio.
Tempio Minore: ne resta il basamento, in opera poligonale. A pianta rettangolare, misura m 16,50 x 8,16. Conserva sulla fronte del podio gradini in pietra.
In età medioevale il tempio fu trasformato in chiesa: al suo interno fu gettato un nuovo pavimento in pietra calcarea, dove vi vennero disposte numerose tombe, rinvenute anche all'esterno.

Dall'acropoli minore a Porta Ninfina
Attraverso una scenografica gradinata si scende dall'acropoli minore all'area urbana, direttamente sull'asse viario principale della città, che la attraversava da parte a parte, fino ad uscire da Porta Serrone di Bove.
Percorso un breve tratto della strada, lastricata con grandi basoli di pietra calcarea, si può volgere a sinistra per raggiungere Porta Ninfina.

Porta Ninfina
La porta è difesa da uno spunzone avanzato delle rupi ed è larga ben 7,70 m. Dalla porta usciva una strada, di cui si conservano in parte i terrazzamenti, che scendeva alla pianura Pontina.

Da Porta Ninfina alle Terme
Ritornati sul principale asse viario, proseguendo sulla sua direzione, si costeggiano, sul lato sinistro una serie di isolati, in cui si disponevano le abitazioni.
Al centro della città vi sono i resti di un grandioso complesso termale, databile tra la fine del II sec a.C. e i primi anni del I sec. a.C., in cui è impiegata l'opera cementizia con paramento in opera incerta.
Un grande bacino ovale è a monte del complesso termale e costituiva la riserva idrica funzionale al complesso. Sulla fronte stradale si addossavan o alla vasca più vani: si riconosce parte di un ambiente a pianta quadrangolare (frigidarium), coperto con volta a tutto sesto ed un vano a pianta circolare (laconicum), interrato fin quasi sotto l'imposta di volta.

Il Foro
A monte delle terme una serie di terrazzi accolgono una vasta area rettangolare di circa 125 x 63 m, che domina tutta l'area urbana.

Dalle terme al santuario di Giunone
Ripercorrendo il grande asse viario verso sinistra, ci si recherà al complesso del santuario di Giunone. Esso sorge sul ciglio della balza che sovrasta le mura di Norba a sud-ovest. Il complesso, riportato alla luce negli scavi di inizio '900, consta di un tempio, un piazzale porticato ed altre strutture minori. Grazie alla scoperta di due iscrizioni latine su lamina di bronzo possiamo attribuire il santuario a Giunone, qui venerata con l'epiteto di "Lucina", il cui culto si lega alla fecondità femminile ed alla nascita.
Il Tempio: se ne conserva solo il basamento, in opera poligonale a grandi blocchi. La pianta è rettangolare, di m 20,55 x 9,98, con due colonne sulla fronte comprese tra le ante sporgenti. Un muro interno divide il pronao dalla cella. Il tempio fu eretto tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C., ma doni votivi più antichi, come una lastra con testa di Gorgone, indicano l'esistenza di un più antico luogo di culto, riferibile al V sec. a.C.

Waypoints

PictographRuins Altitude 1,456 ft

Porta Maggiore

Porta Maggiore (ingresso attuale) L'ingresso per la visita di Norba avviene attraverso una delle principali porte della città antica: Porta Maggiore. La porta si apre nel tratto più spettacolare delle mura, qui conservate in tutta la loro imponente altezza (10-12 metri), costruite con blocchi di opera poligonale. La porta è compresa tra stipiti alti otto metri e si apre in una rientranza delle mura, difesa sul lato destro da un poderoso bastione con fronte semicircolare. La copertura della porta era probabilmente realizzata con travi di legno. Una posterula, che conduceva all'acropoli minore, affiancava le difese della porta principale.

PictographWaypoint Altitude 1,371 ft

Mura Norba

PictographRuins Altitude 1,444 ft

Tempio Giunone Lucina

Dalle terme al santuario di Giunone Ripercorrendo il grande asse viario verso sinistra, ci si recherà al complesso del santuario di Giunone. Esso sorge sul ciglio della balza che sovrasta le mura di Norba a sud-ovest. Il complesso, riportato alla luce negli scavi di inizio '900, consta di un tempio, un piazzale porticato ed altre strutture minori. Grazie alla scoperta di due iscrizioni latine su lamina di bronzo possiamo attribuire il santuario a Giunone, qui venerata con l'epiteto di "Lucina", il cui culto si lega alla fecondità femminile ed alla nascita. Il Tempio: se ne conserva solo il basamento, in opera poligonale a grandi blocchi. La pianta è rettangolare, di m 20,55 x 9,98, con due colonne sulla fronte comprese tra le ante sporgenti. Un muro interno divide il pronao dalla cella. Il tempio fu eretto tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C., ma doni votivi più antichi, come una lastra con testa di Gorgone, indicano l'esistenza di un più antico luogo di culto, riferibile al V sec. a.C.

PictographWaypoint Altitude 1,464 ft

Tempio

PictographWaypoint Altitude 1,501 ft

Norba Latina

PictographWaypoint Altitude 1,530 ft

Foro

PictographWaypoint Altitude 1,579 ft

Acropoli Maggiore

PictographWaypoint Altitude 1,467 ft

Torre Quadrata

PictographWaypoint Altitude 2,801 ft

M. Arrestino 845mt

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