Nelle braccia del Diavolo.
near Memmo, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dopo un breve periodo di riposo forzato provo a salire sui Corni del Diavolo, dico provo perché ho un fastidioso dolorino alla gamba sinistra procurato da chissà che cosa (poi scoprirò) che mi precludono uscite ben più audaci. Comunque...
Solita partenza da Fiale, dal Silter di Fiale, da qua rimonto in buona pendenza il pratone che impatta con un rado boschetto e una volta intercettato un roccolo ben curato prendo la stretta traccia che mi porta verso la sterrata bollata di Bianco/Rosso che piega verso N e che prosegue passando ai piedi del Mericol, oltrepassato il quale, poco dopo ci s'imbatte nella deviazione per il P.so Foppa del Mercato.
Dalla deviazione il sentiero diventa una sorta di saliscendi (alle volte più scendi) sino alla Malga Cigoleto, dove poi ci si innalza in traverso senza tirarsi il collo. Come al solito su questo tratto non trovo anima viva, e la cosa mi fa sempre specie visto i posti, ma d'altronde è anche per questo che batto queste zone, comunque, tra uno strappo e l'altro mi ritrovo al Passo senza avere faticato particolarmente. Gamba gnecca compresa. Dal Passo si gode già di una visuale notevole e dopo le foto obbligatorie è venuto il momento di affrontare la zona più impegnativa.
La salita al primo è breve e rispetto alla prima volta che ci sono salito ora c'è una sorta di traccia, raggiunta la cima N ora si affronta una depressione e un brevissmo aggiramento roccioso dove poi, si sale mettendo le mani qua e la stando pure attenti a non perdere la concentrazioni in un paio di posti. Con un'ultima facile arrampicata su roccette si giunge sul Corno del Diavolo. Ampia visuale e relax a più non posso.
Dopo un pasto piuttosto frugale ora ritorno sui miei passi sino a raggiungere la cima N, a questo punto invece di proseguire verso il Passo scendo per la dorsale E sino a che, voltando lo sguardo a sinistra ritrovo il sentiero di salita, che a questo punto riprendo sino ad intercettare la palina con la deviazione per le Poffe di Stabil Fiorito. Mi fermo un'attimo giusto nei pressi della palina, la gamba sebra tenere, perchè non allungare un po il giro? Già, perchè? Eh...
Proseguo sul lungo traverso che sale in moderata pendenza, poi raggiunto un largo colletto devio qualche passo per salire sul Dosso di Cigoleto, dove costruisco un piccolo ometto che mi costa una piccola fitta alla schiena... che sarà mai stato???
Ora si scende, ma mai in maniera ripida, su questo tratto i movimenti sono "cotonati", la gamba è pervasa da qualche scossa come se fossero fitte muscolari. Ma si cammina. Stando attento a non far caricare troppo la schiena...
Passo la malga di Stabil e scendo in moderata pendenza per fortuna, ripasso dalle parti dalla palina intercettata all'andata e da qua su strada sterrata ripasso sotto il Mericolo per poi scendere prima al roccolo, e poi di nuovo verso l'auto... La schiena è un po rigida, la gamba "borbotta"; merda, se tutto va bene ritornerò a calcare i wild come piace a me solo a gennaio!
p.s. Non sto lì a tediarvi su quale sia il problema, tanto che importa, quello che importa veramente, per lo meno a me, è che ritornerò a fare qualche giro tardo geriatrico solo ad agosto. Forse...
p.s.s. Scusate per la traccia un po farlocca.
Nota 1): Eric…e il ritorno delle visioni.
VISIONI.
Il Sole batte forte e cambio i miei calzoni,
bisogna pur viaggiare con quello che disponi,
con tibie un po scoperte si rischiano abrasioni.
Visioni,
salendo su sui Corni io provo alterazioni,
ma guardo il mio percorso da varie angolazioni,
su rocce scivolose proseguo un po a tastoni.
Visioni,
se volo dalla cresta io grido me cojoni,
ma stavolta viaggio bene e non metto pannoloni,
arrivo sulla cima e festeggio col Negroni.
Ancora fischia il vento e canto la Vanoni, e in fondo mi domando: chi mai ha le Visioni?
A’ la prochaine! Menek senza Bluff
Solita partenza da Fiale, dal Silter di Fiale, da qua rimonto in buona pendenza il pratone che impatta con un rado boschetto e una volta intercettato un roccolo ben curato prendo la stretta traccia che mi porta verso la sterrata bollata di Bianco/Rosso che piega verso N e che prosegue passando ai piedi del Mericol, oltrepassato il quale, poco dopo ci s'imbatte nella deviazione per il P.so Foppa del Mercato.
Dalla deviazione il sentiero diventa una sorta di saliscendi (alle volte più scendi) sino alla Malga Cigoleto, dove poi ci si innalza in traverso senza tirarsi il collo. Come al solito su questo tratto non trovo anima viva, e la cosa mi fa sempre specie visto i posti, ma d'altronde è anche per questo che batto queste zone, comunque, tra uno strappo e l'altro mi ritrovo al Passo senza avere faticato particolarmente. Gamba gnecca compresa. Dal Passo si gode già di una visuale notevole e dopo le foto obbligatorie è venuto il momento di affrontare la zona più impegnativa.
La salita al primo è breve e rispetto alla prima volta che ci sono salito ora c'è una sorta di traccia, raggiunta la cima N ora si affronta una depressione e un brevissmo aggiramento roccioso dove poi, si sale mettendo le mani qua e la stando pure attenti a non perdere la concentrazioni in un paio di posti. Con un'ultima facile arrampicata su roccette si giunge sul Corno del Diavolo. Ampia visuale e relax a più non posso.
Dopo un pasto piuttosto frugale ora ritorno sui miei passi sino a raggiungere la cima N, a questo punto invece di proseguire verso il Passo scendo per la dorsale E sino a che, voltando lo sguardo a sinistra ritrovo il sentiero di salita, che a questo punto riprendo sino ad intercettare la palina con la deviazione per le Poffe di Stabil Fiorito. Mi fermo un'attimo giusto nei pressi della palina, la gamba sebra tenere, perchè non allungare un po il giro? Già, perchè? Eh...
Proseguo sul lungo traverso che sale in moderata pendenza, poi raggiunto un largo colletto devio qualche passo per salire sul Dosso di Cigoleto, dove costruisco un piccolo ometto che mi costa una piccola fitta alla schiena... che sarà mai stato???
Ora si scende, ma mai in maniera ripida, su questo tratto i movimenti sono "cotonati", la gamba è pervasa da qualche scossa come se fossero fitte muscolari. Ma si cammina. Stando attento a non far caricare troppo la schiena...
Passo la malga di Stabil e scendo in moderata pendenza per fortuna, ripasso dalle parti dalla palina intercettata all'andata e da qua su strada sterrata ripasso sotto il Mericolo per poi scendere prima al roccolo, e poi di nuovo verso l'auto... La schiena è un po rigida, la gamba "borbotta"; merda, se tutto va bene ritornerò a calcare i wild come piace a me solo a gennaio!
p.s. Non sto lì a tediarvi su quale sia il problema, tanto che importa, quello che importa veramente, per lo meno a me, è che ritornerò a fare qualche giro tardo geriatrico solo ad agosto. Forse...
p.s.s. Scusate per la traccia un po farlocca.
Nota 1): Eric…e il ritorno delle visioni.
VISIONI.
Il Sole batte forte e cambio i miei calzoni,
bisogna pur viaggiare con quello che disponi,
con tibie un po scoperte si rischiano abrasioni.
Visioni,
salendo su sui Corni io provo alterazioni,
ma guardo il mio percorso da varie angolazioni,
su rocce scivolose proseguo un po a tastoni.
Visioni,
se volo dalla cresta io grido me cojoni,
ma stavolta viaggio bene e non metto pannoloni,
arrivo sulla cima e festeggio col Negroni.
Ancora fischia il vento e canto la Vanoni, e in fondo mi domando: chi mai ha le Visioni?
A’ la prochaine! Menek senza Bluff
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