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Nebrodi: Stretta di Longi - Abbazia S. Filippo Fragalà

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Trail stats

Distance
1.68 mi
Elevation gain
328 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
328 ft
Max elevation
1,016 ft
TrailRank 
68 4.5
Min elevation
1,016 ft
Trail type
Loop
Coordinates
545
Uploaded
November 25, 2020
Recorded
November 2020
  • Rating

  •   4.5 2 Reviews

near San Salvatore di Fitalia, Sicilia (Italia)

Viewed 2167 times, downloaded 65 times

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Itinerary description

Nebrodi: Stretta di Longi e Abbazia S. Filippo Fragalà

Abbazia S. Filippo F. 38°03’29” N - 14°44’40” E

Stretta di Longi
Uscita da SP157 38°03’11” N - 14°45’59” E
Itinerario A/R stesso percorso
Partenza/Arrivo 38°03’11” N - 14°45’57” E
Lunghezza km 2,78
Guadagno/perdita mt 150/-150
Pendenza media 4%/-4%
Elevazione min/max mt 217/284
Tipo di suolo sentiero agevole 45%, percorso fluviale 55%
Difficoltà livello Facile

Abbiamo associato al trekking fluviale nella Stretta di Longi, poco impegnativo, l’interessante visita, nella stessa zona, dell’Abbazia di S. Filippo di Fragalà.

Abbazia S. Filippo di Fragalà
L’Abbazia è generalmente chiusa. Per la sua visita si consiglia di contattate il Comune di Frazzanò (339 4917991), che mette a disposizione un volenteroso e preparato impiegato comunale che farà da guida.
L'abbazia di S. Filippo di Fragalà è uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. L'edificio sorge a circa 2 Km. dal paese di Frazzanò, fu fatto costruire dal conte Ruggero e dalla consorte Adelasia nel 1090, e fu centro importante di culture e di ricerche agiografiche (Letteratura relativa alla vita dei santi). Oggi il monastero non ospita più i frati. La sua ricchissima biblioteca, che custodiva volumi pregiati e che dopo il 1866 fu trasferita nel centro abitato, perché potesse essere consultata più agevolmente, fu, per incuria di Autorità Comunali di allora distrutta e dispersa. Le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, che costituivano il "Tabulario del Monastero", furono sottratte al deplorevole destino di ammuffire e marcire, com'era avvenuto per i libri della biblioteca. Oggi le suddette pergamene si trovano nell'archivio di stato di Palermo. Fra queste, il più antico documento cartaceo d’Europa: il diploma - in due lingue (greco e arabo)- con il quale la Regina Adelasia, nel 1109, concesse favori e protezione al monastero.
Questo monastero ha anche il singolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua via, S. Lorenzo Confessore. Il monastero ebbe il suo massimo splendore nel periodo normanno, svevo e angioino; la sua decadenza iniziò nel periodo aragonese. Annessa al monastero c'è la chiesa di stile siculo-romano con absidi ben conservate e resti di bellissimi affreschi bizantini.


https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Filippo_di_Fragal%C3%A0

Stretta di Longi
A valle del paese di Longi, il fiume Milè, affluente del fiume Fitalia, ha scavato nel tempo uno dei canyon più belli dei Nebrodi, la “Stretta di Longi”.
L’esperienza del trekking fluviale nella Stretta di Longi è consigliata solo nei mesi estivi, a causa della elevata portata d’acqua nei restanti mesi dell’anno. La Stretta sarà percorsa per un tratto di circa 600 mt, tra pareti pressoché verticali, in una alternanza di tratti con salti d’acqua e piscine naturali, fino a raggiungere una caratteristica cascata, con antistante una profonda piscina dove potere fare il bagno.
I margini del fiume sono avvolti da una fitta vegetazione ripariale con predominanza di pioppo, ontano, salice, tamerice e oleandro, mentre nelle acque trasparenti si possono osservare le veloci e sfuggenti trote siciliane (macrostigma) ed il granchio d’acqua dolce.
I raggi solari faticano a penetrare all’interno della gola, riuscendoci solo nelle ore centrali del giorno, originando spettacolari riflessi sulle pareti rocciose.
Il corso del fiume a valle della Stretta conserva testimonianza di ruderi di mulini e di una gualchiera per la battitura della lana (paratore).
Il punto di inizio dell’escursione, in contrada Paratore; si raggiunge percorrendo la SP157 in direzione Galati Mamertino, con uscita alle coordinate sopra indicate, si passa quindi sotto il ponte della SP e dopo qualche decina di metri si raggiunge uno spiazzo dove parcheggiare l’auto.
L’abbigliamento dovrà essere adeguato al trekking fluviale, possibilmente con costume da bagno e scarpe sportive, anche vecchie, però con suola antiscivolo integra.
Ovviamente bisogna prestare molta attenzione nel tratto di percorso all’interno della Stretta, sapendo scegliere i punti più sicuri da dove passare, evitando massi ricoperti da alghe verdi. Io ho trovato utile l’uso di un bastoncino da trekking.
L’escursione inizia su strada sterrata che attraversa subito il fiume. Subito dopo deviazione a sinistra su strada sterrata che costeggia il fiume in direzione contraria al suo flusso.

L’itinerario è in andata e ritorno sullo stesso percorso.
- km 0 parcheggio; l’escursione inizia su strada sterrata
- km 0,08 guado
- km 0,16 deviazione a sinistra su strada sterrata che costeggia il fiume
- km 0,38 sulla destra impianti acquedotto Frazzanò
- km 0,63 finisce la strada sterrata ed inizia il percorso lungo il fiume, piedi in acqua
- km 0,71 inizia la Stretta
- km 1,36 possibilità di sosta sul margine sn (in salita) del fiume
- km 1,40 cascata

Waypoints

PictographReligious site Altitude 2,422 ft
Photo ofAbbazia S. Filippo di Fragalà Photo ofAbbazia S. Filippo di Fragalà Photo ofAbbazia S. Filippo di Fragalà

Abbazia S. Filippo di Fragalà

Abbazia S. Filippo di Fragalà L’Abbazia è generalmente chiusa. Per la sua visita si consiglia di contattate il Comune di Frazzanò (339 4917991), che mette a disposizione un volenteroso e preparato impiegato comunale che farà da guida. L'abbazia di S. Filippo di Fragalà è uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. L'edificio sorge a circa 2 Km. dal paese di Frazzanò, fu fatto costruire dal conte Ruggero e dalla consorte Adelasia nel 1090, e fu centro importante di culture e di ricerche agiografiche (Letteratura relativa alla vita dei santi). Oggi il monastero non ospita più i frati. La sua ricchissima biblioteca, che custodiva volumi pregiati e che dopo il 1866 fu trasferita nel centro abitato, perché potesse essere consultata più agevolmente, fu, per incuria di Autorità Comunali di allora distrutta e dispersa. Le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, che costituivano il "Tabulario del Monastero", furono sottratte al deplorevole destino di ammuffire e marcire, com'era avvenuto per i libri della biblioteca. Oggi le suddette pergamene si trovano nell'archivio di stato di Palermo. Fra queste, il più antico documento cartaceo d’Europa: il diploma - in due lingue (greco e arabo)- con il quale la Regina Adelasia, nel 1109, concesse favori e protezione al monastero. Questo monastero ha anche il singolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua via, S. Lorenzo Confessore. Il monastero ebbe il suo massimo splendore nel periodo normanno, svevo e angioino; la sua decadenza iniziò nel periodo aragonese. Annessa al monastero c'è la chiesa di stile siculo-romano con absidi ben conservate e resti di bellissimi affreschi bizantini. https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Filippo_di_Fragal%C3%A0

PictographReligious site Altitude 2,359 ft
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Chiesa

L’Abbazia è generalmente chiusa. Per la sua visita si consiglia di contattate il Comune di Frazzanò (339 4917991), che mette a disposizione un volenteroso e preparato impiegato comunale che farà da guida. L'abbazia di S. Filippo di Fragalà è uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. L'edificio sorge a circa 2 Km. dal paese di Frazzanò, fu fatto costruire dal conte Ruggero e dalla consorte Adelasia nel 1090, e fu centro importante di culture e di ricerche agiografiche (Letteratura relativa alla vita dei santi). Oggi il monastero non ospita più i frati. La sua ricchissima biblioteca, che custodiva volumi pregiati e che dopo il 1866 fu trasferita nel centro abitato, perché potesse essere consultata più agevolmente, fu, per incuria di Autorità Comunali di allora distrutta e dispersa. Le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, che costituivano il "Tabulario del Monastero", furono sottratte al deplorevole destino di ammuffire e marcire, com'era avvenuto per i libri della biblioteca. Oggi le suddette pergamene si trovano nell'archivio di stato di Palermo. Fra queste, il più antico documento cartaceo d’Europa: il diploma - in due lingue (greco e arabo)- con il quale la Regina Adelasia, nel 1109, concesse favori e protezione al monastero. Questo monastero ha anche il singolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua via, S. Lorenzo Confessore. Il monastero ebbe il suo massimo splendore nel periodo normanno, svevo e angioino; la sua decadenza iniziò nel periodo aragonese. Annessa al monastero c'è la chiesa di stile siculo-romano con absidi ben conservate e resti di bellissimi affreschi bizantini. https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Filippo_di_Fragal%C3%A0

PictographPanorama Altitude 2,386 ft
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Panorami

Panorami

PictographIntersection Altitude 735 ft

Uscita SP157

Uscita SP157

PictographCar park Altitude 716 ft

P

P

PictographIntersection Altitude 725 ft

Deviazione

Deviazione

PictographWaypoint Altitude 725 ft

Sentiero

Sentiero

PictographRiver Altitude 821 ft

Inizio trekking fluviale

Inizio trekking fluviale

PictographRiver Altitude 855 ft
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Stretta di Longi - Inizio

Stretta di Longi A valle del paese di Longi, il fiume Milè, affluente del fiume Fitalia, ha scavato nel tempo uno dei canyon più belli dei Nebrodi, la “Stretta di Longi”. L’esperienza del trekking fluviale nella Stretta di Longi è consigliata solo nei mesi estivi, a causa della elevata portata d’acqua nei restanti mesi dell’anno. La Stretta sarà percorsa per un tratto di circa 600 mt, tra pareti pressoché verticali, in una alternanza di tratti con salti d’acqua e piscine naturali, fino a raggiungere una caratteristica cascata, con antistante una profonda piscina dove potere fare il bagno. I margini del fiume sono avvolti da una fitta vegetazione ripariale con predominanza di pioppo, ontano, salice, tamerice e oleandro, mentre nelle acque trasparenti si possono osservare le veloci e sfuggenti trote siciliane (macrostigma) ed il granchio d’acqua dolce. I raggi solari faticano a penetrare all’interno della gola, riuscendoci solo nelle ore centrali del giorno, originando spettacolari riflessi sulle pareti rocciose. Il corso del fiume a valle della Stretta conserva testimonianza di ruderi di mulini e di una gualchiera per la battitura della lana (paratore). Il punto di inizio dell’escursione, in contrada Paratore; si raggiunge percorrendo la SP157 in direzione Galati Mamertino, con uscita alle coordinate sopra indicate, si passa quindi sotto il ponte della SP e dopo qualche decina di metri si raggiunge uno spiazzo dove parcheggiare l’auto. L’abbigliamento dovrà essere adeguato al trekking fluviale, possibilmente con costume da bagno e scarpe sportive, anche vecchie, però con suola antiscivolo integra. Ovviamente bisogna prestare molta attenzione nel tratto di percorso all’interno della Stretta, sapendo scegliere i punti più sicuri da dove passare, evitando massi emersi ricoperti da alghe verdi. Io ho trovato utile l’uso di un bastoncino da trekking. L’escursione inizia su strada sterrata che attraversa subito il fiume. Subito dopo deviazione a sinistra su strada sterrata che costeggia il fiume in direzione contraria al suo flusso. L’itinerario è in andata e ritorno sullo stesso percorso. - km 0 parcheggio; l’escursione inizia su strada sterrata - km 0,08 guado - km 0,16 deviazione a sinistra su strada sterrata che costeggia il fiume - km 0,38 sulla destra impianti acquedotto Frazzanò - km 0,63 finisce la strada sterrata ed inizia il percorso lungo il fiume, piedi in acqua - km 0,71 inizia la Stretta - km 1,36 possibilità di sosta sul margine sn (in salita) del fiume - km 1,40 cascata

PictographRiver Altitude 967 ft
Photo ofStretta parte centrale Photo ofStretta parte centrale Photo ofStretta parte centrale

Stretta parte centrale

Stretta parte centrale

PictographWaterfall Altitude 1,015 ft
Photo ofCascata Photo ofCascata Photo ofCascata

Cascata

Cascata

PictographWaypoint Altitude 1,171 ft

Regia trazzera

Regia trazzera

PictographWaypoint Altitude 2,052 ft

Longi

Paese di origine antichissima e di remote tradizioni. Greci, bizantini e arabi hanno cercato di colonizzarlo nei secoli addietro. Da Castrum Longum a Longum, poi ad Alongi, fino all’attuale Longi, piccola perla dei Monti Nebrodi, in provincia di Messina. Il caratteristico comune, poco più di 1.600 abitanti, situato a 620 sul livello del mare, in un territorio dove le bellezze naturalistiche si amalgamano con quelle paesaggistiche. Dominato a nord dalla Rocche del Crasto, Longi è posizionato in un terrazzo naturale nella suggestiva vallata del fiume Fitalia. Un’ ubicazione strategica, a pochi chilometri dal mar Tirreno e a distanza limitata dalle vette più alte, spesso innevate, dei Nebrodi. Il borgo cittadino si sviluppa intorno al Castello, bellissimo edificio del XII secolo conservato in ottimo stato. Longi, infatti, ha mantenuto il tocco medievale con le sue viuzze strette, le scalinate in pietra e le ripide discese. Da visitare la Chiesa Madre, con la sua torre campanaria del Quattrocento, una cantoria, un prezioso organo del XVII secolo e alcune tele del Novelli. Poi la Chiesa della S. Annunziata dov’è custodita la statua della omonima madonna modellata nel XVI secolo da Giacomo e Antonio Gagini. Interessante anche la zona archeologia delle rocche del Crasto, con i resti di cinta muraria. Inoltre, il territorio di Longi presenta ambienti paesaggistici rari: il bosco di Mangalavite, la Stretta dove le montagne sembrano toccarsi, il lago Biviere e tanto ancora.

PictographWaypoint Altitude 2,767 ft

Galati Mamertino

Galati Mamertino è un piccolo centro montano, sito nella zona dei Nebrodi, a un'altitudine di 800 metri s.l.m. La sua fondazione non ha una precisa collocazione nel tempo, ma lo storico Gaetano Drago la fa risalire alla Calacte di Ducezio, un condottiero dell'antica epoca siculo - greca, proveniente da Siracusa. L'ubicazione del paese, sul versante nord occidentale del Pizzo Ucina, è molto panoramica: dalle rocce montuose lo sguardo si estende ai lidi del Tirreno fino alle Isole Eolie, lungo una valle esaltata dal Carducci nelle "Primavere elleniche". Nella parte più alta verdeggia una lussureggiante pineta ed un impianto boschivo per l'estensione di circa 70 ettari, dove recentemente è stato introdotto il capriolo e installati gli impianti sportivi con un'ampia palestra. Galati Mamertino fa parte del Parco dei Nebrodi che vanta una particolare caratterizzazione per la varietà delle culture, ma anche per la fauna. Una rotabile a scorrimento veloce congiunge il centro abitato con le spiagge marine in appena venti minuti di percorso. Nelle epoche archeologiche il mare giungeva fino a quelle altezze, tant'è che nelle cosiddette "Rocche Rosse" esistono ancora conchiglie fossili in abbondanza. A Galati Mamertino la presenza di molte opere di artisti isolani è una valida testimonianza di un indiscusso ambiente culturale. Le più significative possono essere ammirate nelle chiese dove hanno il loro sito. Il centro storico: Piazza S.Giacomo (sulla quale si affacciano i palazzi signorili settecenteschi e il Palazzo De Spuches), la Chiesa Madre, dedicata a S. Maria Assunta, dove si trovano tele e statue di pregevole bellezza, tra cui una tela raffigurante il Martirio di Sant'Agata di Pietro Novelli, detto il Monrealese, le statue marmoree della Trinità e dell'Annunciazione di Antonio Gagini, tele del Mercurio e del Tresca, la statua lignea di S. Sebastiano di fattura fiamminga. L'itinerario prosegue lungo strette stradine che conducono alla Chiesa del Rosario, che ospita, fra le altre opere, la statua in marmo della Madonna della Neve di Antonello Gagini; si prosegue verso la Chiesa di S. Luca, caratterizzata da un'imponente scalinata in pietra, per poi giungere alla Chiesa di S. Caterina, dove si possono ammirare il Crocifisso ligneo di frà Umile da Petralia, dall'anatomia precisa e commovente, l'Immacolata del Abagnasco, la statua in marmo di S.Caterina d'Alessandria, opera del Gagini, e preziose tele di scuola post raffaellesca. L'itinerario si conclude con la visita ai ruderi del castello arabo-normanno. E' possibile, inoltre, visitare il Mulino e Pastificio Etnoantropologico, sito in un locale ancora integro risalente ai primi del '900: la struttura rappresentava, unitamente a quelli funzionanti nella Valle del Fitalia, uno dei primi esempi di aggregazione neo-industriale. Qui possiamo vedere arnesi, strumenti e macchinari inerenti il ciclo del grano, apprendendone il funzionamento e, inoltre, antichi oggetti legati alla quotidianità. Le Cascate del Catafurco. Sulle alture che sovrastano Galati Mamertino, un sito naturale di estrema bellezza, che ricade nella contrada di San Basilio. Le acque del torrente S.Basilio precipitano fragorosamente da una parete alta quasi 30 metri tra rocce calcaree aspre ed accidentate.

Comments  (7)

  • sciarabbacaty Aug 2, 2021

    Salve un info... Percorrendo la Palermo Messina dove si deve uscire x arrivare al punto di partenza dell escursione?
    Grazie

  • Photo of mimmo valenti
    mimmo valenti Aug 2, 2021

    Devi uscire a Rocca di Caprileone. Ciao

  • Photo of silvestro runci
    silvestro runci Mar 9, 2022

    Ho fatto questa esperienza solo con i miei figli 10e4 anni , la stretta è un posto fantastico e Grazie a due escursionisti incontrati per caso siamo riusciti ad arrivare alla cascata....

  • Ilenia Virzì Jul 5, 2022

    Quanto tempo (medio) ci vuole per fare il giro?

  • Photo of mimmo valenti
    mimmo valenti Jul 5, 2022

    Un paio di ore per la visita dell'Abbazia, altrettanto per il percorso di a/r fino alla cascata, più il tempo che deciderai di dedicare alla sosta per il refrigerante bagno.
    Ciao

  • Ilenia Virzì Jul 11, 2022

    Ok, grazie mille!

  • Photo of disco2or
    disco2or Mar 28, 2024

    occorrono stivali in gomma per attraversamenti o percorso in acqua

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