Monti Pisani: Anello Caprona - Verruca
near Caprona, Toscana (Italia)
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Itinerary description
Bel percorso sui Monti Pisani con partenza da Caprona.
Saliamo fino alla Torre sul sentiero 139 che sovrasta l’abitato. Sullo sperone roccioso a monte del paese di Caprona spicca la “Torre degli Upezzinghi“, copia ottocentesca della torre dell’antico castello esistente alla metà dell’XI secolo e smantellato da Firenze nel 1433.
L’estrazione di pietra dalle cave capronesi ha progressivamente trasformato il paesaggio della cittadina.
Quando lo sperone roccioso era ancora sostanzialmente integro era possibile scorgere intorno alla torretta i resti del forte medievale.
Il suddetto castello era collocato ai piedi dello sperone roccioso su cui sorgeva la torre di avvistamento, che permetteva la comunicazione con le strutture fortificate circostanti, cioè la Rocca della Verruca e le torri di Uliveto, per il controllo della stretta zona di terra posta fra il fiume Arno e la propaggine meridionale del Monte Pisano. Il castello di Caprona subì una sortita ad opera della lega guelfa di Toscana, formato soprattutto da Lucchesi e Fiorentini il 16 agosto del 1289 che assalì e le truppe ghibelline del comune di Pisa, allora retto da Guido di Montefeltro, che vide i primi vincere dopo un assedio durato otto giorni. (FONTE: “www.iluoghidelsenzio.it”
Perfino Dante ne parla nella Divina Commedia: “Per ch’io mi mossi, e a lui venni ratto: e i diavoli si fecer tutti avanti
sì ch’io temetti ch'ei lenesser pallo.
cost vid'io già lemer li fanti ch’uscivan palleggiati di Caprona, veggendo sé tra nemici cotanti"
Ci spostiamo in un paesaggio tipico della macchia mediterranea: dagli ulivi passiamo ad un bosco basso con la carrareccia che sale, fino ad un piccolo altopiano, dove sono visibili i segni dell’incendio di qualche anno fa, che bruciò gran parte delle conifere impiantate. Da qui si scorge in alto la Fortezza.
La Fortezza della Verruca sui Monti Pisani, sorge a 540 metri di quota, in una splendida posizione panoramica vista mare. La sua nascita e la sua storia è strettamente legata al borgo di Calci, e alla vicina e potente città di Pisa. La Fortezza infatti viene espugnata e distrutta per ben due volte dai fiorentini,nel 1402 e nel 1503, quando si spengono definitivamente le speranze di indipendenza pisane.
Giriamo per i ruderi del forte (ATTENZIONE: ci sono molte buche profonde e non segnalate nel terreno che danno su antichi sottrrranei). Pranziamo vista mare e ripartiamo, rifacendo una piccola parte del percorso, per poi deviare.
Qui il paesaggio cambia di nuovo, il sentiero molto panoramico sui paesi di Calci e Montemagnoli, attraversa la macchia mediterranea, punteggiata da grandi rocce calcaree dalle forme bizzarre.
Arriviamo alla Chiesa di Sant’Agostino, circondata da un ex convento, il tutto ormai in stato di abbandono. Da qui costeggiamo sempre il torrente Zambra, che ci conduce a Caprona.
Saliamo fino alla Torre sul sentiero 139 che sovrasta l’abitato. Sullo sperone roccioso a monte del paese di Caprona spicca la “Torre degli Upezzinghi“, copia ottocentesca della torre dell’antico castello esistente alla metà dell’XI secolo e smantellato da Firenze nel 1433.
L’estrazione di pietra dalle cave capronesi ha progressivamente trasformato il paesaggio della cittadina.
Quando lo sperone roccioso era ancora sostanzialmente integro era possibile scorgere intorno alla torretta i resti del forte medievale.
Il suddetto castello era collocato ai piedi dello sperone roccioso su cui sorgeva la torre di avvistamento, che permetteva la comunicazione con le strutture fortificate circostanti, cioè la Rocca della Verruca e le torri di Uliveto, per il controllo della stretta zona di terra posta fra il fiume Arno e la propaggine meridionale del Monte Pisano. Il castello di Caprona subì una sortita ad opera della lega guelfa di Toscana, formato soprattutto da Lucchesi e Fiorentini il 16 agosto del 1289 che assalì e le truppe ghibelline del comune di Pisa, allora retto da Guido di Montefeltro, che vide i primi vincere dopo un assedio durato otto giorni. (FONTE: “www.iluoghidelsenzio.it”
Perfino Dante ne parla nella Divina Commedia: “Per ch’io mi mossi, e a lui venni ratto: e i diavoli si fecer tutti avanti
sì ch’io temetti ch'ei lenesser pallo.
cost vid'io già lemer li fanti ch’uscivan palleggiati di Caprona, veggendo sé tra nemici cotanti"
Ci spostiamo in un paesaggio tipico della macchia mediterranea: dagli ulivi passiamo ad un bosco basso con la carrareccia che sale, fino ad un piccolo altopiano, dove sono visibili i segni dell’incendio di qualche anno fa, che bruciò gran parte delle conifere impiantate. Da qui si scorge in alto la Fortezza.
La Fortezza della Verruca sui Monti Pisani, sorge a 540 metri di quota, in una splendida posizione panoramica vista mare. La sua nascita e la sua storia è strettamente legata al borgo di Calci, e alla vicina e potente città di Pisa. La Fortezza infatti viene espugnata e distrutta per ben due volte dai fiorentini,nel 1402 e nel 1503, quando si spengono definitivamente le speranze di indipendenza pisane.
Giriamo per i ruderi del forte (ATTENZIONE: ci sono molte buche profonde e non segnalate nel terreno che danno su antichi sottrrranei). Pranziamo vista mare e ripartiamo, rifacendo una piccola parte del percorso, per poi deviare.
Qui il paesaggio cambia di nuovo, il sentiero molto panoramico sui paesi di Calci e Montemagnoli, attraversa la macchia mediterranea, punteggiata da grandi rocce calcaree dalle forme bizzarre.
Arriviamo alla Chiesa di Sant’Agostino, circondata da un ex convento, il tutto ormai in stato di abbandono. Da qui costeggiamo sempre il torrente Zambra, che ci conduce a Caprona.
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