Monti Lattari: Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi (con le tre vette Molare, Canino e Caldara) da Praiano a Castellammare di Stabia
near Praiano, Campania (Italia)
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Traversata della punta della Penisola Sorrentina passando per le tre vette del Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi, nell’ordine: Monte Catiello o Caldara, Monte di Mezzo o Canino, e Monte San Michele o Molare.
I punti di partenza e arrivo a Praiano e Castellammare di Stabia sono una conseguenza della scelta di usare i mezzi pubblici con base a Salerno.
Escludendo i tratti tra le tre vette, l’itinerario è quasi tutto su tracciati CAI ben segnati.
Tra una vetta e l’altra i sentieri e le tracce ci sono, ma serve più attenzione per non perderli.
Se si vuol salire tutte e tre le vette con percorso ad anello si può fare riferimento agli itinerari:
Il tratto di collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare diventa problematico con bagnato o gelo – e qui neve o gelo sono presenti ben più a lungo che in tutto il resto della parte alta.
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Salita da Praiano al Monte Catiello o Caldara
Dopo aver raggiunto la Chiesa di San Luca si imboccano le prime scalinate con indicazione Sentiero degli Dei fino alla panoramica fontanella e pochi metri dopo fino al cartello di Colle Serra.
Qui si lascia il CAI 327 andando verso sinistra per il 327a, si cammina per poco meno di 400 metri lineari e si esce a destra per altro sentiero: non ci sono cartelli indicatori ma il sentiero si nota bene e procedendo si trovano vari segni rossi di vernice.
Seguendo questo sentiero non CAI si sale per circa 200 metri di dislivello fino a immettersi nella strada di Via Paipo che corrisponde al CAI 329c.
La strada rimane tale a lungo (un paio di km tra asfalto e sterrato) e diventa sentiero poco prima del non difficile strappo che conduce a Capo Muro con il suo caratteristico piccolo fungo roccioso.
La via di salita al Monte Catiello o Caldara è di fronte e si imbocca senza dubbi seguendo i numerosi segnavia di vernice.
Il terreno di salita è quasi costante: ripidino con qualche roccetta dove si appoggiano le mani ma solo per equilibrio – se si seguono bene i segnavia di sicuro si risparmia un po’ di fatica.
Prima di arrivare in vetta – se si sta attenti – si dovrebbero notare verso destra due tracce segnate con bolli-strisce rossi: la prima che si incontra è la continuazione del CAI 329e, e la seconda (circa 35/40 metri di dislivello sotto la vetta) è quella che porta verso il Monte Di Mezzo o Canino.
Dal Monte Catiello o Caldara al Monte di Mezzo o Canino
Si scende per i 35/40 metri di dislivello di cui sopra e si svolta a sinistra per traccia inizialmente molto labile che non sarebbe facile intuire senza i seppur piccoli segni rossi.
Però poco dopo compare un vero sentierino abbondantemente segnato che, con qualche passo esposto, conduce alla sella-forcella che divide il Monte Catiello o Caldara dal Monte di Mezzo o Canino.
Qui la salita è ben più ripida della precedente, e bisogna cercare le giuste linee per addolcirla se si vogliono evitare passi di arrampicata.
Nella prima parte c’è ancora qualche segno di vernice rossa che aiuta, e poi si va a occhio seguendo le liste diagonali più dolci fino ai vari punti in cui si può salire più facilmente alla lista superiore: con un “buon occhio sulla media distanza” si trovano le linee giuste.
Noi abbiamo seguito due parti del pendio abbastanza diverse tra salita e discesa.
Dalla forcella alla base della salita finale al Monte di Mezzo o Canino fino all’immissione nel CAI 350 dove inizia il finale per il Monte San Michele o Molare
Questo – a mio giudizio – è il tratto più difficile dell’escursione perché può riservare seri problemi se affrontato con bagnato, gelo o neve: e non sempre prima di partire si può stimare con precisione, in caso di maltempo recente, quello che si troverà.
Dalla forcella alla base della salita finale al Monte di Mezzo o Canino si traversa in leggera discesa per una trentina di metri lineari, e poi si scende diretti nel vallone seguendo gli stretti tornantini del sentiero per una quarantina di metri di dislivello.
Tenendo d’occhio la fascia rocciosa che sta a sinistra, ci si avvicina sempre per traccia di sentierino e si inizia a seguirla con tratti di camminamento stile cengia.
Uscendo dal vallone, la direzione iniziale è nord, ma cambia spesso all’aggiramento di varie coste rocciose e attraversamento di altri valloni-canali: la direzione cambia, ma l’esposizione generale è sempre in “direzione nord molto ombreggiata”, e per questo motivo bagnato e gelo qui possono essere un problema anche quando non lo sono nel resto dell’itinerario.
Se c’è buona visibilità l’orientamento non è difficile perché la traccia con attenzione si vede sempre.
Tuttavia, in questa direzione di percorrenza, c’è un “bivio apparente” che può ingannare.
Si arriva in un punto dove la fascia rocciosa laterale è interrotta da una rientranza con un saltino di non difficili roccette che introduce pochi metri più in alto su un altro camminamento-sentiero con tratti di base rocciosa.
Il camminamento-sentiero che si sta percorrendo fino a qui è più evidente nella continuazione in piano e poi in leggera discesa: ma non bisogna continuare in piano, bisogna salire.
Alla base di questa salitella ci sono un paio di evidenti segni rossi, mentre se si continua in piano non ci sono più segnavia.
Fatta la salitella di pochi metri, seguendo i segnavia ci sono una prima diagonale e poi due tornantini con tratto più ripido, e si arriva sul facile finale dove si incontrano un paio di tabelle in legno (meglio orientate per chi arriva dall’altra direzione) fissate su tronchi d’albero con l’indicazione (a oggi assai sbiadita) di sentiero pericoloso in italiano, inglese, francese e tedesco.
La seconda tabella si trova pochissimi metri prima dell’immissione nel CAI 350.
Salita alla vetta del Monte San Michele o Molare dall’immissione nel CAI 350
Il sentiero è larghissimo fino al bivio per la Croce della Conocchia e poco dopo scavalca nell’altro versante per un tratto di collegamento fino al vallone-canale finale.
Questo vallone-canale porta alla piccola depressione tra le due cime che rende l’aspetto di questa montagna veramente caratteristico, proprio come un “molare”.
È un vallone ripidino ma c’è una traccia a terra non difficile da seguire per qualsiasi escursionista non occasionale.
Discesa a Castellammare di Stabia dalla vetta del Monte San Michele o Molare
La prima parte è molto conosciuta e frequentata: basta seguire le indicazioni per il Santuario di San Michele Arcangelo e per la Funivia del Faito, sempre lungo il CAI 350.
Cinque minuti prima di arrivare alla funivia, dove c’è una tabella “Monte Faito 1.110 m”, si esce per sentiero verso destra ancora con indicazioni CAI 350.
Qui si è sul “Cammino dell’Angelo” e basta seguire i segnavia con attenzione solo a qualche bivio con diramazioni di pari evidenza: è sufficiente qualche occhiata di controllo per vedere dov’è la continuazione dei segnavia.
Con un ultimo tratto su stradetta si arriva ad attraversare la Strada Statale Sorrentina in corrispondenza del Castello Medioevale, e per scalinata si scende al livello del mare.
Da qui … dipende da come si è programmata la logistica del recupero: noi abbiamo raggiunto la Stazione FS per il rientro a Salerno, mentre per arrivare alla partenza di Praiano avevamo utilizzato il servizio pullman della SITA.
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Il dislivello reale dell’escursione è di circa 400 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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I punti di partenza e arrivo a Praiano e Castellammare di Stabia sono una conseguenza della scelta di usare i mezzi pubblici con base a Salerno.
Escludendo i tratti tra le tre vette, l’itinerario è quasi tutto su tracciati CAI ben segnati.
Tra una vetta e l’altra i sentieri e le tracce ci sono, ma serve più attenzione per non perderli.
Se si vuol salire tutte e tre le vette con percorso ad anello si può fare riferimento agli itinerari:
- Monti Lattari: Croce della Conocchia e i Tre Pizzi (Molare, Canino e Caldara) da Positano zona stadio
- Monti Lattari: Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi (con le tre vette Molare, Canino e Caldara) da Resicco di Pimonte
Il tratto di collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare diventa problematico con bagnato o gelo – e qui neve o gelo sono presenti ben più a lungo che in tutto il resto della parte alta.
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Salita da Praiano al Monte Catiello o Caldara
Dopo aver raggiunto la Chiesa di San Luca si imboccano le prime scalinate con indicazione Sentiero degli Dei fino alla panoramica fontanella e pochi metri dopo fino al cartello di Colle Serra.
Qui si lascia il CAI 327 andando verso sinistra per il 327a, si cammina per poco meno di 400 metri lineari e si esce a destra per altro sentiero: non ci sono cartelli indicatori ma il sentiero si nota bene e procedendo si trovano vari segni rossi di vernice.
Seguendo questo sentiero non CAI si sale per circa 200 metri di dislivello fino a immettersi nella strada di Via Paipo che corrisponde al CAI 329c.
La strada rimane tale a lungo (un paio di km tra asfalto e sterrato) e diventa sentiero poco prima del non difficile strappo che conduce a Capo Muro con il suo caratteristico piccolo fungo roccioso.
La via di salita al Monte Catiello o Caldara è di fronte e si imbocca senza dubbi seguendo i numerosi segnavia di vernice.
Il terreno di salita è quasi costante: ripidino con qualche roccetta dove si appoggiano le mani ma solo per equilibrio – se si seguono bene i segnavia di sicuro si risparmia un po’ di fatica.
Prima di arrivare in vetta – se si sta attenti – si dovrebbero notare verso destra due tracce segnate con bolli-strisce rossi: la prima che si incontra è la continuazione del CAI 329e, e la seconda (circa 35/40 metri di dislivello sotto la vetta) è quella che porta verso il Monte Di Mezzo o Canino.
Dal Monte Catiello o Caldara al Monte di Mezzo o Canino
Si scende per i 35/40 metri di dislivello di cui sopra e si svolta a sinistra per traccia inizialmente molto labile che non sarebbe facile intuire senza i seppur piccoli segni rossi.
Però poco dopo compare un vero sentierino abbondantemente segnato che, con qualche passo esposto, conduce alla sella-forcella che divide il Monte Catiello o Caldara dal Monte di Mezzo o Canino.
Qui la salita è ben più ripida della precedente, e bisogna cercare le giuste linee per addolcirla se si vogliono evitare passi di arrampicata.
Nella prima parte c’è ancora qualche segno di vernice rossa che aiuta, e poi si va a occhio seguendo le liste diagonali più dolci fino ai vari punti in cui si può salire più facilmente alla lista superiore: con un “buon occhio sulla media distanza” si trovano le linee giuste.
Noi abbiamo seguito due parti del pendio abbastanza diverse tra salita e discesa.
Dalla forcella alla base della salita finale al Monte di Mezzo o Canino fino all’immissione nel CAI 350 dove inizia il finale per il Monte San Michele o Molare
Questo – a mio giudizio – è il tratto più difficile dell’escursione perché può riservare seri problemi se affrontato con bagnato, gelo o neve: e non sempre prima di partire si può stimare con precisione, in caso di maltempo recente, quello che si troverà.
Dalla forcella alla base della salita finale al Monte di Mezzo o Canino si traversa in leggera discesa per una trentina di metri lineari, e poi si scende diretti nel vallone seguendo gli stretti tornantini del sentiero per una quarantina di metri di dislivello.
Tenendo d’occhio la fascia rocciosa che sta a sinistra, ci si avvicina sempre per traccia di sentierino e si inizia a seguirla con tratti di camminamento stile cengia.
Uscendo dal vallone, la direzione iniziale è nord, ma cambia spesso all’aggiramento di varie coste rocciose e attraversamento di altri valloni-canali: la direzione cambia, ma l’esposizione generale è sempre in “direzione nord molto ombreggiata”, e per questo motivo bagnato e gelo qui possono essere un problema anche quando non lo sono nel resto dell’itinerario.
Se c’è buona visibilità l’orientamento non è difficile perché la traccia con attenzione si vede sempre.
Tuttavia, in questa direzione di percorrenza, c’è un “bivio apparente” che può ingannare.
Si arriva in un punto dove la fascia rocciosa laterale è interrotta da una rientranza con un saltino di non difficili roccette che introduce pochi metri più in alto su un altro camminamento-sentiero con tratti di base rocciosa.
Il camminamento-sentiero che si sta percorrendo fino a qui è più evidente nella continuazione in piano e poi in leggera discesa: ma non bisogna continuare in piano, bisogna salire.
Alla base di questa salitella ci sono un paio di evidenti segni rossi, mentre se si continua in piano non ci sono più segnavia.
Fatta la salitella di pochi metri, seguendo i segnavia ci sono una prima diagonale e poi due tornantini con tratto più ripido, e si arriva sul facile finale dove si incontrano un paio di tabelle in legno (meglio orientate per chi arriva dall’altra direzione) fissate su tronchi d’albero con l’indicazione (a oggi assai sbiadita) di sentiero pericoloso in italiano, inglese, francese e tedesco.
La seconda tabella si trova pochissimi metri prima dell’immissione nel CAI 350.
Salita alla vetta del Monte San Michele o Molare dall’immissione nel CAI 350
Il sentiero è larghissimo fino al bivio per la Croce della Conocchia e poco dopo scavalca nell’altro versante per un tratto di collegamento fino al vallone-canale finale.
Questo vallone-canale porta alla piccola depressione tra le due cime che rende l’aspetto di questa montagna veramente caratteristico, proprio come un “molare”.
È un vallone ripidino ma c’è una traccia a terra non difficile da seguire per qualsiasi escursionista non occasionale.
Discesa a Castellammare di Stabia dalla vetta del Monte San Michele o Molare
La prima parte è molto conosciuta e frequentata: basta seguire le indicazioni per il Santuario di San Michele Arcangelo e per la Funivia del Faito, sempre lungo il CAI 350.
Cinque minuti prima di arrivare alla funivia, dove c’è una tabella “Monte Faito 1.110 m”, si esce per sentiero verso destra ancora con indicazioni CAI 350.
Qui si è sul “Cammino dell’Angelo” e basta seguire i segnavia con attenzione solo a qualche bivio con diramazioni di pari evidenza: è sufficiente qualche occhiata di controllo per vedere dov’è la continuazione dei segnavia.
Con un ultimo tratto su stradetta si arriva ad attraversare la Strada Statale Sorrentina in corrispondenza del Castello Medioevale, e per scalinata si scende al livello del mare.
Da qui … dipende da come si è programmata la logistica del recupero: noi abbiamo raggiunto la Stazione FS per il rientro a Salerno, mentre per arrivare alla partenza di Praiano avevamo utilizzato il servizio pullman della SITA.
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Il dislivello reale dell’escursione è di circa 400 metri in meno di quanto indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
2,627 ft
08 - Arrivo sulla stradetta di Via Paipo
Waypoint
2,708 ft
10 - Foto dal CAI 329c di Via Paipo verso il Monte San Michele e il Monte Catiello
Waypoint
4,514 ft
17 - Svolta in discesa dal Monte Catiello o Caldara per la traccia verso il Monte di Mezzo o Canino
Waypoint
4,501 ft
18 - Foto lungo il collegamento tra il Monte Catiello o Caldara e il Monte di Mezzo o Canino
Waypoint
4,500 ft
19 - Forcella divisoria tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte Catiello o Caldara
Waypoint
4,362 ft
24 - Foto lungo il collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,361 ft
25 - Foto lungo il collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,219 ft
26 - Base saltino di inizio cambio livello lungo il collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,219 ft
27 - Foto lungo il collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,238 ft
28 - Foto lungo il collegamento tra il Monte di Mezzo o Canino e il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,294 ft
29 - Immissione nel CAI 350 e inizio salita finale verso il Monte San Michele o Molare
Waypoint
4,632 ft
30 - Foto in arrivo alla base del vallone-canale finale del Monte San Michele o Molare
Waypoint
3,863 ft
39 - Bivio al cartello «Monte Faito 1.110 m» con discesa verso destra per il Sentiero dell'Angelo
Waypoint
968 ft
41 - Foto lungo il viale della località Fontane del Re dopo la fine del Sentiero dell'Angelo
Waypoint
624 ft
43 - Attraversamento della Strada Statale Sorrentina di fronte al Castello Medioevale
Comments (3)
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ciao zio mario! noi domenica 15/05 vorremmo percorrere il sentiero ad anello che hai registrato partendo da montepertuso (che include il passaggio sulle 3 cime). È fattibile in questo periodo il "sentiero pericoloso" se percorso in direzione molare->canino? è minimamente segnalato? ti ho scritto qui perché vedo che questo percorso risale ad un mese fa circa. Grazie mille.
Ciao Roberto,
in questo periodo si percorre sicuramente meglio che a fine dicembre come per la registrazione del giro da Montepertuso – anzi, è un caso che a fine dicembre si riesca a passare.
La mia compagna ed io l’11 aprile non abbiamo avuto problemi anche se c’era ancora qualche tratto dal fondo indurito che sicuramente ora non c’è più.
A mio giudizio, la direzione Molare→Canino è più intuitiva … però ho messo una descrizione migliore con molte più foto nell’altra direzione del giro dell’ultimo 11 aprile.
Se ti guardi queste ultime foto al contrario dovresti farti una buona idea.
I segnavia sono pochi nel “formato bolli rossi” e nel senso che vuoi fare tu si trovano di più nella seconda metà.
Tuttavia nella prima parte il sentierino è abbastanza marcato; poi (sempre nel senso che vuoi farlo tu) serve attenzione a non perderlo nella breve discesa con i due ripidi tornanti (qui c’è qualche piccolo sbiadito segno rosso).
Dopo torna abbastanza evidente fino alla risalita che porta alla sella sotto il Canino: in questa risalita c’è qualche traccia multipla, ma non è difficile e con buona visibilità non ci sono problemi.
Infine da sotto il Canino a sotto il Monte Catiello la traccia è più esile ma ci sono più segnavia.
Il tutto il sentierino di collegamento tra le tre cime non fare troppo affidamento sulle linee del GPS che riceve molto male.
Spero di esserti stato utile e buona escursione! 😉
grazie mille, gentilissimo ed esaustivo come sempre