Monti Lattari: da Castellammare di Stabia ad Amalfi per il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi e la Valle delle Ferriere
near Castellammare di Stabia, Campania (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Escursione-traversata di grande interesse storico e naturalistico, con buon sviluppo chilometrico e dislivello abbastanza contenuto in rapporto alla lunghezza.
La parte di salita fino al Monte Rotondo è facile, mentre la discesa integrale della Valle delle Ferriere – interamente su sentieri mappati anche se non tutti CAI – è sicuramente un po’ selvaggia.
Definirei questa discesa “media” se TUTTA in condizioni ottimali, però oggi 24 Agosto 2023 c’era un breve tratto di vera attenzione che a mio giudizio è da valutare DIFFICILE.
Tutto l’itinerario si può far rientrare nella categoria per “amici a 4 zampe”, ma nella Valle delle Ferriere è vietato introdurre cani o altri animali (e la nostra “bimba a 4 zampe” è rimasta a casa).
Chi vuole mantenere un livello di difficoltà più basso, anche per la discesa dal Monte Rotondo, può dirigersi verso il Rifugio Santa Maria dei Monti.
Con questa escursione, e/o sue possibili varianti, si può completare un bel triangolo Amalfi-Positano-Castellammare – per gli altri due lati del triangolo si può far riferimento, come idea di base, agli itinerari:
Il tempo impiegato oggi comprende tutta la visita guidata a pagamento nel tratto recintato della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere” che si raggiunge con breve deviazione su segnavia CAI 325.
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Salita da Castellammare di Stabia al Monte Rotondo per Gragnano, Valle dei Mulini e Sentiero dei Cavalieri di Amalfi
Premesso che, nel nostro caso, il punto di inizio escursione è vincolato alla decisione di utilizzare i mezzi pubblici con base a Salerno, dalla Stazione FS di Castellammare di Stabia si va in direzione Gragnano camminando quasi sempre su marciapiedi e dunque con pochi rischi.
Attraversando Gragnano anche chi non ne conosce la storia capisce subito cos’è che fa girare l’economia.
Si arriva al bivio segnalato per l’ingresso nella Valle dei Mulini, e si risale questa storica valle su stradetta pavimentata: qui siamo già dentro il CAI 332.
Poi ci si alza con tornanti fino al piccolo borgo denominato Castello, e si passa su sterrate nella boscaglia fino a un cancello appena prima di una gran costruzione multipiano.
Qui il CAI 332 svolta secco a destra e poco dopo diventa sentiero.
Con attenzione ai segnavia a qualche diramazione, si rimonta sul crinale boschivo del Monte Pino, si passa accanto ai ruderi di San Giacomo, e si arriva alla breve deviazione per il “Complesso Medievale di Pino a Pimonte” con ruderi del Castello e Chiesa oggi chiusa.
Il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi CAI 332 continua (sempre con attenzione ai segnavia alle diramazioni) nei pressi del successivo crinale fino ad incontrare il CAI 332a dov’è indicata la Sorgente Acqua Fredda, oggi “ben poco produttiva” a differenza di un’altra molto generosa incontrata più in basso.
In tutto quest’ultimo tratto ci sono molte tracce parallele e a tratti siamo usciti di poco dalla linea ufficiale, ma ci si ritrova in fretta senza pericolo di perdersi.
Si continua verso est sul CAI 332 ora più largo incontrando i primi cartelli della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere”, si passa la diramazione con il CAI 326a e subito dopo ci si immette nel CAI 300 dell’Alta Via dei Monti Lattari.
Si svolta a sinistra e con 50 metri in piano si arriva alla tabella “MONTE ROTONDO 1024 m” con varie frecce segnavia.
La vetta del Monte Rotondo è quotata 1029 metri ed è un’elevazione nel bosco con zero panorama e di poco interesse escursionistico, e si raggiunge deviando di poco dall’inizio della discesa verso la Valle delle Ferriere.
Discesa dal Monte Rotondo ad Amalfi per la Valle delle Ferriere
Dalla tabella “MONTE ROTONDO 1024 m” si entra nella radura prativa, oggi con alte felci, che sta in direzione est.
Bisogna stare sulla sinistra e sfiorare la recinzione di una piccola costruzione ritrovando il sentiero nel bosco subito dopo.
Dalla fine della radura prativa si può deviare a destra per i pochi metri di salita necessari a raggiungere la cima boschiva del Monte Rotondo.
Continuando sul sentiero si notano i primi bolli rossi che poco più in basso sono affiancati anche da bolli gialli.
In breve la traccia aggira un piccolo ma profondo franamento, e dopo un paio di tornantini ravvicinati abbiamo trovato una quarantina di metri ricoperti di bassi rovi: tuttavia qui c’è una traccia parallela poco più alta con cui si aggira il problema.
Ora si continua a lungo (noi ci abbiamo messo poco più di mezz’ora andando piano-piano) su camminamenti larghi spesso a fianco di un profondo canale-vallone, con i segnavia che indicano di tralasciare tutte le tracce che entrano verso il canale-vallone.
Dopo questa buona mezz’ora (con qualche attraversamento di impluvio secondario) siamo arrivati in un fianco senza bosco coprente dove, come quasi sempre in stagione estiva, c’era una barriera di fitti arbusti (ginestre e simili) con qualche bel rovo in mezzo.
Abbiamo impiegato circa 10 minuti a “bucare” questa barriera, avanzando pianissimo per preservare l’abbigliamento: il camminamento sotto i piedi era sempre visibile-intuibile, e conviene starci attenti per ritrovarsi poi sulla via giusta.
Da qui il camminamento ritorna evidente con i suoi segnavia e attraversamenti di valloncelli secondari, ed abbiamo trovato un grosso albero abbattuto poco prima di arrivare al manufatto in cemento nell’area dell’Acqua del Ceraso dove c’è un bivio con il sentiero che sale verso “Ammarrata Imbarrata” (vedi itinerario → Monti Lattari: da Amalfi a Positano aggirando l’Altopiano di Agerola).
Proseguendo si continua più o meno verso est, si scende alcuni metri con strette svolte e poi si ritorna più o meno in direzione nord-ovest per arrivare all’attraversamento dell’impluvio della valle principale.
È proprio all’inizio di questo traverso a nord-ovest, e prima di rientrare nel bosco, che abbiamo trovato il tratto più di attenzione di tutta l’escursione.
Il camminamento è stretto e molto alto-esposto sopra la valle, ma il problema era la quasi assoluta copertura della traccia con basse erbe-erbacce molto fitte.
Massima attenzione perché sembrava tutto uguale, ma solo una stretta striscia era solida, e verso destra (nella nostra direzione di marcia) il piede affondava nelle erbe sul bordo del salto: nessuna foto, mai guardato indietro e mai guardato più di un metro in avanti oltre i piedi.
Dopo un buon centinaio di metri tutto facile nel bosco fino all’attraversamento di un primo impluvio, e poi a uno spettacolare tratto verso un secondo impluvio con molte cascate nei pressi.
Ancora pochi metri e si ritorna nella sentieristica CAI in località «Fic’a Noce».
Da qui si prosegue normalmente sul CAI 301 in destra idrografica, fino al bivio con il 325a e poco dopo per la diramazione verso il 325.
Arrivati alla passerella metallica che negli ultimi metri cala sul 325, abbiamo proseguito diritti per il ben pubblicizzato tratto recintato con ingresso a pagamento della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere”: nel dépliant pieghevole è definito “Paradise Lost”, e più o meno ci siamo.
Con 5 euro a testa siamo stati dentro circa 40 minuti, forse perché eravamo gli ultimi di giornata e la gentilissima guida Michele ci ha spiegato e fatto vedere veramente di tutto e di più sulle specificità naturalistiche.
La Cascata del Canneto (o Cascata Alta) in questa stagione non ha gran portata d’acqua, e per godere al massimo l’area bisognerebbe andarci nelle ore centrali della giornata quando arriva il sole che può creare dei bei “giochi arcobaleno” con l’acqua nebulizzata.
Il resto della discesa verso Amalfi è ben noto e assai frequentato, su largo sentiero che affianca vari esempi di “archeologia industriale” delle vecchie cartiere.
Infine, 4 affollatissimi passi sul corso principale per arrivare al molo di imbarco del traghetto verso Salerno.
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Il dislivello positivo reale dell’escursione è di circa 1.150 metri e non 1.334 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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La parte di salita fino al Monte Rotondo è facile, mentre la discesa integrale della Valle delle Ferriere – interamente su sentieri mappati anche se non tutti CAI – è sicuramente un po’ selvaggia.
Definirei questa discesa “media” se TUTTA in condizioni ottimali, però oggi 24 Agosto 2023 c’era un breve tratto di vera attenzione che a mio giudizio è da valutare DIFFICILE.
Tutto l’itinerario si può far rientrare nella categoria per “amici a 4 zampe”, ma nella Valle delle Ferriere è vietato introdurre cani o altri animali (e la nostra “bimba a 4 zampe” è rimasta a casa).
Chi vuole mantenere un livello di difficoltà più basso, anche per la discesa dal Monte Rotondo, può dirigersi verso il Rifugio Santa Maria dei Monti.
Con questa escursione, e/o sue possibili varianti, si può completare un bel triangolo Amalfi-Positano-Castellammare – per gli altri due lati del triangolo si può far riferimento, come idea di base, agli itinerari:
- Monti Lattari: da Amalfi a Positano per il Fiordo di Furore con Sentiero dei Pipistrelli Impazziti e della Volpe Pescatrice
- Monti Lattari: Monte San Michele o Molare e Croce della Conocchia traversando da Castellammare di Stabia a Positano
Il tempo impiegato oggi comprende tutta la visita guidata a pagamento nel tratto recintato della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere” che si raggiunge con breve deviazione su segnavia CAI 325.
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Salita da Castellammare di Stabia al Monte Rotondo per Gragnano, Valle dei Mulini e Sentiero dei Cavalieri di Amalfi
Premesso che, nel nostro caso, il punto di inizio escursione è vincolato alla decisione di utilizzare i mezzi pubblici con base a Salerno, dalla Stazione FS di Castellammare di Stabia si va in direzione Gragnano camminando quasi sempre su marciapiedi e dunque con pochi rischi.
Attraversando Gragnano anche chi non ne conosce la storia capisce subito cos’è che fa girare l’economia.
Si arriva al bivio segnalato per l’ingresso nella Valle dei Mulini, e si risale questa storica valle su stradetta pavimentata: qui siamo già dentro il CAI 332.
Poi ci si alza con tornanti fino al piccolo borgo denominato Castello, e si passa su sterrate nella boscaglia fino a un cancello appena prima di una gran costruzione multipiano.
Qui il CAI 332 svolta secco a destra e poco dopo diventa sentiero.
Con attenzione ai segnavia a qualche diramazione, si rimonta sul crinale boschivo del Monte Pino, si passa accanto ai ruderi di San Giacomo, e si arriva alla breve deviazione per il “Complesso Medievale di Pino a Pimonte” con ruderi del Castello e Chiesa oggi chiusa.
Il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi CAI 332 continua (sempre con attenzione ai segnavia alle diramazioni) nei pressi del successivo crinale fino ad incontrare il CAI 332a dov’è indicata la Sorgente Acqua Fredda, oggi “ben poco produttiva” a differenza di un’altra molto generosa incontrata più in basso.
In tutto quest’ultimo tratto ci sono molte tracce parallele e a tratti siamo usciti di poco dalla linea ufficiale, ma ci si ritrova in fretta senza pericolo di perdersi.
Si continua verso est sul CAI 332 ora più largo incontrando i primi cartelli della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere”, si passa la diramazione con il CAI 326a e subito dopo ci si immette nel CAI 300 dell’Alta Via dei Monti Lattari.
Si svolta a sinistra e con 50 metri in piano si arriva alla tabella “MONTE ROTONDO 1024 m” con varie frecce segnavia.
La vetta del Monte Rotondo è quotata 1029 metri ed è un’elevazione nel bosco con zero panorama e di poco interesse escursionistico, e si raggiunge deviando di poco dall’inizio della discesa verso la Valle delle Ferriere.
Discesa dal Monte Rotondo ad Amalfi per la Valle delle Ferriere
Dalla tabella “MONTE ROTONDO 1024 m” si entra nella radura prativa, oggi con alte felci, che sta in direzione est.
Bisogna stare sulla sinistra e sfiorare la recinzione di una piccola costruzione ritrovando il sentiero nel bosco subito dopo.
Dalla fine della radura prativa si può deviare a destra per i pochi metri di salita necessari a raggiungere la cima boschiva del Monte Rotondo.
Continuando sul sentiero si notano i primi bolli rossi che poco più in basso sono affiancati anche da bolli gialli.
In breve la traccia aggira un piccolo ma profondo franamento, e dopo un paio di tornantini ravvicinati abbiamo trovato una quarantina di metri ricoperti di bassi rovi: tuttavia qui c’è una traccia parallela poco più alta con cui si aggira il problema.
Ora si continua a lungo (noi ci abbiamo messo poco più di mezz’ora andando piano-piano) su camminamenti larghi spesso a fianco di un profondo canale-vallone, con i segnavia che indicano di tralasciare tutte le tracce che entrano verso il canale-vallone.
Dopo questa buona mezz’ora (con qualche attraversamento di impluvio secondario) siamo arrivati in un fianco senza bosco coprente dove, come quasi sempre in stagione estiva, c’era una barriera di fitti arbusti (ginestre e simili) con qualche bel rovo in mezzo.
Abbiamo impiegato circa 10 minuti a “bucare” questa barriera, avanzando pianissimo per preservare l’abbigliamento: il camminamento sotto i piedi era sempre visibile-intuibile, e conviene starci attenti per ritrovarsi poi sulla via giusta.
Da qui il camminamento ritorna evidente con i suoi segnavia e attraversamenti di valloncelli secondari, ed abbiamo trovato un grosso albero abbattuto poco prima di arrivare al manufatto in cemento nell’area dell’Acqua del Ceraso dove c’è un bivio con il sentiero che sale verso “Ammarrata Imbarrata” (vedi itinerario → Monti Lattari: da Amalfi a Positano aggirando l’Altopiano di Agerola).
Proseguendo si continua più o meno verso est, si scende alcuni metri con strette svolte e poi si ritorna più o meno in direzione nord-ovest per arrivare all’attraversamento dell’impluvio della valle principale.
È proprio all’inizio di questo traverso a nord-ovest, e prima di rientrare nel bosco, che abbiamo trovato il tratto più di attenzione di tutta l’escursione.
Il camminamento è stretto e molto alto-esposto sopra la valle, ma il problema era la quasi assoluta copertura della traccia con basse erbe-erbacce molto fitte.
Massima attenzione perché sembrava tutto uguale, ma solo una stretta striscia era solida, e verso destra (nella nostra direzione di marcia) il piede affondava nelle erbe sul bordo del salto: nessuna foto, mai guardato indietro e mai guardato più di un metro in avanti oltre i piedi.
Dopo un buon centinaio di metri tutto facile nel bosco fino all’attraversamento di un primo impluvio, e poi a uno spettacolare tratto verso un secondo impluvio con molte cascate nei pressi.
Ancora pochi metri e si ritorna nella sentieristica CAI in località «Fic’a Noce».
Da qui si prosegue normalmente sul CAI 301 in destra idrografica, fino al bivio con il 325a e poco dopo per la diramazione verso il 325.
Arrivati alla passerella metallica che negli ultimi metri cala sul 325, abbiamo proseguito diritti per il ben pubblicizzato tratto recintato con ingresso a pagamento della “Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere”: nel dépliant pieghevole è definito “Paradise Lost”, e più o meno ci siamo.
Con 5 euro a testa siamo stati dentro circa 40 minuti, forse perché eravamo gli ultimi di giornata e la gentilissima guida Michele ci ha spiegato e fatto vedere veramente di tutto e di più sulle specificità naturalistiche.
La Cascata del Canneto (o Cascata Alta) in questa stagione non ha gran portata d’acqua, e per godere al massimo l’area bisognerebbe andarci nelle ore centrali della giornata quando arriva il sole che può creare dei bei “giochi arcobaleno” con l’acqua nebulizzata.
Il resto della discesa verso Amalfi è ben noto e assai frequentato, su largo sentiero che affianca vari esempi di “archeologia industriale” delle vecchie cartiere.
Infine, 4 affollatissimi passi sul corso principale per arrivare al molo di imbarco del traghetto verso Salerno.
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Il dislivello positivo reale dell’escursione è di circa 1.150 metri e non 1.334 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
9 ft
01 - Stazione FS di Castellammare di Stabia
Waypoint
362 ft
03 - Bivio di ingresso nella Valle dei Mulini
Waypoint
601 ft
05 - Foto verso il Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi poco prima di uscire dalla Valle dei Mulini
Fountain
2,586 ft
14 - Fontanella con buona portata d'acqua salendo lungo il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi
Fountain
2,960 ft
15 - Incrocio CAI 332 con CAI 332a nei pressi della Sorgente Acqua Fredda
Waypoint
3,058 ft
16 - Foto lungo il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi avanzando verso il Monte Rotondo
Waypoint
3,270 ft
17 - Foto lungo il Sentiero dei Cavalieri di Amalfi avanzando verso il Monte Rotondo
Waypoint
3,246 ft
18 - Tabella “MONTE ROTONDO 1024 m”
Summit
3,270 ft
20 - Punto vetta boschivo del Monte Rotondo quotato 1029 metri
Waypoint
3,220 ft
21 - Foto nella parte alta di discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere
Waypoint
2,946 ft
22 - Foto nella parte alta di discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere
Waypoint
2,884 ft
23 - Foto nella parte alta di discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere
Waypoint
2,721 ft
24 - Foto in discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere nell'area Lama dei Gatti
Waypoint
2,563 ft
25 - Foto in discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere nell'area Lama dei Gatti
Waypoint
2,484 ft
26 - Foto in discesa dal Monte Rotondo verso la Valle delle Ferriere nell'area Lama dei Gatti
Waypoint
2,429 ft
27 - Foto alla fine di un tratto di arbusti infestanti scendendo in Valle delle Ferriere
Waypoint
2,289 ft
28 - Foto poco prima di arrivare nell'area dell'Acqua del Ceraso in discesa per la Valle delle Ferriere
Waypoint
2,150 ft
29 - Bivio con manufatto in cemento nell'area dell'Acqua del Ceraso in discesa per la Valle delle Ferriere
Waypoint
1,728 ft
30 - Foto all'attraversamento di un primo ramo dell'impluvio principale della Valle delle Ferriere
Waypoint
1,703 ft
31 - Foto all'attraversamento di un secondo ramo dell'impluvio principale della Valle delle Ferriere
Waypoint
1,036 ft
35 - Foto poco prima dell'ingresso nell'area a pagamento della «Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere»
Waterfall
1,077 ft
36 - Foto alla Cascata Alta o Cascata del Canneto nella «Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere»
Waypoint
1,111 ft
37 - Foto durante la visita guidata a pagamento nella «Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere»
Waypoint
660 ft
40 - Inizio variante aggiramento frana in discesa lungo il CAI 325
Waypoint
608 ft
41 - Fine variante aggiramento frana in discesa lungo il CAI 325
Waypoint
295 ft
42 - Arrivo nel fondo valle ad Amalfi in corrispondenza del Museo della Carta
Waypoint
172 ft
45 - Fine escursione alla biglietteria traghetti presso il Molo di Levante o Molo Pennello ad Amalfi
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