Monti della Tolfa. Borgo di Farnesiana - l'antico Castrum Centumcellensis - Ripa Majala
near Cave Vecchie, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Intorno al IX secolo fu frequente abbandonare i villaggi costieri o le aree poco protette per trovare rifugio sulle alture più interne. Il costante pericolo dei saraceni si protrasse molto a lungo e non fu la sola calamità che arrecò danno e morte ai poveri abitanti dell'Italia. Invasioni dal Centro Europa, lotte tra casate nobiliari, guerre sante per affermare l'egemonia di un papa sull'altro...nascono così i Castrum difensivi. Per proteggere le ricchezze della classe abbiente e poi la forza lavoro.
Centumcellae, Civitas o Castrum centumcellensis venne edificata nell'854 per volere di Papa Leone IV con lo scopo di trasferire gli abitanti di Civitavecchia in un luogo più sicuro.
Malgrado il terremoto del 1349 la città continuava a prosperare e venne impreziosita di nuovi edifici che andarono a sostituire le case in legno ma, il mutar dei tempi non risparmiò neanche Cencelle. La situazione politica, militare e commerciale andava cambiando nello Stato Pontificio e la città posta in un'area poco dedita ai traffici commerciali venne lentamente abbandonata sino a trasformarsi in appoggio per le famiglie dei minatori che estraevano Allume dai Monti della Tolfa, e in seguito utilizzata come azienda agricola.
Il sito archeologico si raggiunge partendo dal settecentesco borgo della Farnesiana dove colpisce immediatamente la chiesa neogotica in evidente stato di abbandono. Sulla sinistra un laghetto artificiale e un imponente granaio anch'esso non più in buone condizioni. Il borgo è stato realizzato sui resti di un'antica villa romana e sicuramente è servito d'appoggio per gli operai della linea ferroviaria Capranica Civitavecchia.
Una sterrata panoramica passa accanto a morbidi colli incolti. Nel periodo autunnale sono terreno di caccia e bisogna fare attenzione a rendersi visibili ed evitare di passare per i campi tenendosi scrupolosamente sulla strada.
Prima di giungere a Cencelle si attraversa un tratto dell'ex linea ferroviaria. Costruita sotto il regime fascista nel 1928, venne inaugurata nel 1929 e rimase in funzione sino al 1961. L'impossibilità o la scarsa volontà di elettrificarla e ammodernarla, spinse alla sua dismissione, una frana che ne interruppe un tratto diede il colpo di grazia.
Si entra nell'area archeologica dall'ingresso principale accanto alla vecchia stazione di Cencelle, non come ho fatto io scavalcando il filo spinato! Quel che resta del castello è visitabile malgrado si trovi in area privata, durante il mese di Settembre, ogni anno giovani archeologi occupano l'area con il loro cantiere e non è consentito entrarvi.
Lasciata Cencelle ci sono diversi sentieri che conducono a Ripa Majala, io ho preso il secondo essendo quello di fronte alla stazione occupato da una battuta di caccia.
Il panorama via via si fa più ampio ed è possibile vedere Tarquinia e il mare con l'inevitabile ciminiera della centrale termoelettrica dell'Enel.
Ripa Majala, famosa tra gli arrampicatori assomiglia nel suo piccolo ad Hanging Rock, salirvi sopra a piedi è nelle giornate calde un tormento. Il terreno ripido e sassoso e la vegetazione non aiutano a migliorare la condizione, benché dalla sommità sia impossibile godere del panorama rimane pur sempre tappa fissa nel procedere di un'escursione.
Il sentiero di ritorno non è da meglio. Scivoloso, tortuoso e reso oscuro dalla vegetazione nasconde animali allo stato brado e cinghiali anche se non appaiono numerose sono le tracce che lasciano.
Superato un cancello apribile si continua sul sentiero tortuoso sino ai prati che si affacciano sul borgo della Farnesiana, si attraversa un piccolo guado (proseguendo sulla destra vi è il Sepolcreto della Farnesiana) e si sale tra camion e auto abbandonate che si stanno trasformano in resti di archeologia industriale contornati di stalle e recinsioni.
Si torna all'auto con la speranza almeno di trovare aperta la porta della chiesa ma non vi è anima viva tutt'intorno, forse i gestori della tenuta agricola posseggono le chiavi ma non ho azzardato la richiesta per motivi di tempo.
Centumcellae, Civitas o Castrum centumcellensis venne edificata nell'854 per volere di Papa Leone IV con lo scopo di trasferire gli abitanti di Civitavecchia in un luogo più sicuro.
Malgrado il terremoto del 1349 la città continuava a prosperare e venne impreziosita di nuovi edifici che andarono a sostituire le case in legno ma, il mutar dei tempi non risparmiò neanche Cencelle. La situazione politica, militare e commerciale andava cambiando nello Stato Pontificio e la città posta in un'area poco dedita ai traffici commerciali venne lentamente abbandonata sino a trasformarsi in appoggio per le famiglie dei minatori che estraevano Allume dai Monti della Tolfa, e in seguito utilizzata come azienda agricola.
Il sito archeologico si raggiunge partendo dal settecentesco borgo della Farnesiana dove colpisce immediatamente la chiesa neogotica in evidente stato di abbandono. Sulla sinistra un laghetto artificiale e un imponente granaio anch'esso non più in buone condizioni. Il borgo è stato realizzato sui resti di un'antica villa romana e sicuramente è servito d'appoggio per gli operai della linea ferroviaria Capranica Civitavecchia.
Una sterrata panoramica passa accanto a morbidi colli incolti. Nel periodo autunnale sono terreno di caccia e bisogna fare attenzione a rendersi visibili ed evitare di passare per i campi tenendosi scrupolosamente sulla strada.
Prima di giungere a Cencelle si attraversa un tratto dell'ex linea ferroviaria. Costruita sotto il regime fascista nel 1928, venne inaugurata nel 1929 e rimase in funzione sino al 1961. L'impossibilità o la scarsa volontà di elettrificarla e ammodernarla, spinse alla sua dismissione, una frana che ne interruppe un tratto diede il colpo di grazia.
Si entra nell'area archeologica dall'ingresso principale accanto alla vecchia stazione di Cencelle, non come ho fatto io scavalcando il filo spinato! Quel che resta del castello è visitabile malgrado si trovi in area privata, durante il mese di Settembre, ogni anno giovani archeologi occupano l'area con il loro cantiere e non è consentito entrarvi.
Lasciata Cencelle ci sono diversi sentieri che conducono a Ripa Majala, io ho preso il secondo essendo quello di fronte alla stazione occupato da una battuta di caccia.
Il panorama via via si fa più ampio ed è possibile vedere Tarquinia e il mare con l'inevitabile ciminiera della centrale termoelettrica dell'Enel.
Ripa Majala, famosa tra gli arrampicatori assomiglia nel suo piccolo ad Hanging Rock, salirvi sopra a piedi è nelle giornate calde un tormento. Il terreno ripido e sassoso e la vegetazione non aiutano a migliorare la condizione, benché dalla sommità sia impossibile godere del panorama rimane pur sempre tappa fissa nel procedere di un'escursione.
Il sentiero di ritorno non è da meglio. Scivoloso, tortuoso e reso oscuro dalla vegetazione nasconde animali allo stato brado e cinghiali anche se non appaiono numerose sono le tracce che lasciano.
Superato un cancello apribile si continua sul sentiero tortuoso sino ai prati che si affacciano sul borgo della Farnesiana, si attraversa un piccolo guado (proseguendo sulla destra vi è il Sepolcreto della Farnesiana) e si sale tra camion e auto abbandonate che si stanno trasformano in resti di archeologia industriale contornati di stalle e recinsioni.
Si torna all'auto con la speranza almeno di trovare aperta la porta della chiesa ma non vi è anima viva tutt'intorno, forse i gestori della tenuta agricola posseggono le chiavi ma non ho azzardato la richiesta per motivi di tempo.
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