Monti della Destra Mis: Viàz della Grotta con anello dai Cadìni del Brentón a La Pissa
near Gene Media, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Questo itinerario è quasi un viaggio nel tempo con uno stop ai giorni dell’alluvione del 1966, quando furono abbandonati gli insediamenti di La Pissa.
In andata si passa per il Viàz della Grotta, breve ma da non prendere sottogamba: non è il classico sentierino “semplicemente esposto” – ci sono dei passi da vero viàz e, in qualche punto, bisogna ben guardare dove mettere i piedi e appoggiare le mani.
Poi, dopo aver passato i ruderi di Pissa del Lóch e Pissa de Intro, si ritorna per sentierino che scorre ai bordi del Torrente Mis con un breve tratto nell’alveo.
Nella zona delle Case Pissa de Intro c’è un semplice punto-guado del Torrente Mis per chi vuol rientrare più velocemente camminando sulla strada provinciale: è chiaro che funziona solo in un periodo di normale portata d’acqua, altrimenti la forza del Torrente Mis può essere assai pericolosa.
Siccome il percorso è breve, per far giornata intera si può abbinare a una visita completa ai Cadìni del Brentón e pure alla vicina Cascata della Soffia.
La guida di riferimento è la solita “Agneléze Erèra Pizzòcco” a cura di Pietro Sommavilla e Paolo Bonetti, e da questa ho tratto tutti i toponimi che non conoscevo – interessantissime le note storiche, con storie individuali, sull’alluvione del 1966.
**********
Qui il GPS va in “crisi esistenziale”, e lo sapevo prima di partire.
Ho portato due terminali impostati, rispettivamente, con GPS+GALILEO e GPS+GLONASS.
In punti diversi sono andati in crisi tutti e due, e quello GPS+GALILEO si è pure auto-resettato bloccandosi per 5 minuti (in questo caso, per fortuna, conserva quanto registrato!).
Dunque, ho allestito una traccia con il meglio di tutti e due, ma il meglio di tutti e due è comunque impreciso.
La registrazione serve per avere un’idea del senso generale del tracciato ma non è da seguire “con il naso attaccato al terminale”.
Chi è abituato a sentieri selvaggi un po’ fuori dagli schemi, non dovrebbe avere difficoltà.
La valutazione “difficile” è per il solo tratto del Viàz della Grotta.
Dal parcheggio dei Cadìni del Brentón a Pissa del Lóch e Pissa de Intro passando per il breve Viàz della Grotta
Dal parcheggio si entra nell’area dei Cadini del Brenton e, prima di entrare nel tratto del sentiero tematico, si svolta su tornante sinistro in salita per il sentiero che conduce a risalire la Val Brenton.
Si segue, a un tornante destro, la diramazione che porta verso Casera Morseca o Morsecca, e si prosegue fino a un tornante sinistro di quota circa 630 con altimetro tarato a quota 435 al parcheggio.
A questo tornante si prosegue diritti su esile traccia che scorre vicino (non proprio attaccata) alla fascia rocciosa.
In 2/3 minuti si arriva su una dorsale boschiva che anticipa un ripido canale, a fondo di pietraia, sotto alta fascia rocciosa nera.
Si scende, su sentierino un po’ più evidente, per 25/30 metri di dislivello e si trova il facile e piatto punto di passaggio del canale.
Ora si prosegue pochi minuti, sempre vicini alla fascia rocciosa, passando dei canaletti boschivi superficiali e incontrando degli ometti (io ne ho visti due ma non escludo che ce ne siano altri).
Il punto chiave (dove non ho visto ometti, ma è evidente) è una vera spaccatura della fascia rocciosa, che crea un canaletto terroso-franoso a imbuto rovesciato che conduce a una cornice sulla roccia rialzata di poco più di 5 metri: non si può dare l’altezza precisa del salto, perché non è semplice definire la base di partenza dal pendio inclinato.
Comunque, si sale sul bordo sinistro direzione salita del canaletto, dove ci sono dei discreti gradini naturali di appoggio: è RIPIDO ed ESPOSTO, ma con ATTENZIONE si sale.
All’arrivo in cornice inizia il Viàz della Grotta: appena a destra c’è la grotta che dà il nome al viàz, e appena a sinistra c’è un grande ometto su terrazzino con vista unica sul Lago del Mis.
Si prosegue a destra (direzione arrivo in cornice) su traccia esposta e “falsamente protetta” dalla vegetazione, con due punti di maggiore attenzione: un passaggio a una rientranza del pendio e uno in corrispondenza di un covolo che sta appena sopra il piano di camminamento.
Poco dopo il covolo, si aggira una costa arrotondata e finisce il tratto di vero viàz con inizio di un normale sentierino boschivo su pendio di media inclinazione laterale.
Ancora pochi minuti e si incrocia il sentiero più evidente che sale da La Pissa: si segue in discesa con svolta secca a destra nel punto di immissione.
Si arriva così a un primo terrazzamento, con slargo tra gli alberi, e grande muro a secco muschiato.
Poco sotto ci sono i due ruderi delle Case Pissa del Lóch.
Ritrovato il sentierino sotto le case, si arriva al punto di attraversamento dell’impluvio della Val Costa Lónga.
Il pendio di fronte all’arrivo è franato in modo poco compatibile con l’escursionismo: scendendo nell’impluvio verso destra per 15 metri circa lineari, c’è un altro franamento che consente una risalita verso il sentiero che prosegue oltre (qui, probabilmente, investendo un po’ di tempo si potrebbero trovare altri punti di risalita per evitare i franamenti).
Il sentierino prosegue per poco oltre l’impluvio fino alla schiena di una costa arrotondata dove incrocia quello cha sale da Pissa de Intro per tutta la Costa Longa (è una salita assai lunga che finisce dentro il Vallone delle Scortegade).
Qui si va a destra in discesa e si trova subito una serie di lunghi muri a secco con delle aperture: ex stalle o semplici terrazzamenti?
Ho visto un paio di evidenti bolli rossi che però conducono in una zona di boscaglia troppo fitta e confusa.
Se si va tutto a sinistra, sfiorando il bordo sinistro direzione discesa dei muri, si passa agevolmente e si continua la discesa fino a trovare un grande ometto di pietre scure appena sopra il primo rudere delle Case Pissa de Intro (credo che questo ometto sia MOLTO utile per chi sale).
Passando su traccia sotto questo primo rudere, si arriva al bordo dell’alveo del Torrente Mis in un punto di facile guado per chi, a questo punto, vuol ritornare per la strada provinciale.
È un guado facile con normale portata d’acqua, ma è un guado vero dove non si salta da un sasso all’altro, e bisogna togliere scarpe e calzini: la sponda dall’altro lato è facilmente risalibile.
Si risale tra il km 16-IV e 16-V della SP 2: il parcheggio è al km 14-VII, e in poco più di un km e mezzo di asfalto si può rientrare.
Rientro al parcheggio dei Cadìni del Brentón da Case Pissa de Intro lungo il Torrente Mis
Dal primo rudere delle Case Pissa de Intro, si va verso valle e si incontra il secondo e molto più grande rudere dall’aspetto spettrale: qui sono passato sopra perché mi sembrava troppo pericolante per sfilarlo da sotto.
Ora si prosegue sempre a poca e variabile distanza dal Torrente Mis in percorrenza longitudinale di terrazzamenti: dove i passaggi sono larghi il sentierino è più intuibile che visibile, dove i passaggi sono più obbligati il sentierino è ben visibile.
A un certo punto la traccia cala nell’alveo del torrente, da cui ho notato due punti di uscita.
Come riferimento si può prendere un grande roccione isolato, posto tutto sulla destra dell’alveo, con piccolo pino ricresciuto sulla sommità: quello è il secondo punto utile di uscita (circa 200 metri lineari secondo il GPS).
Dietro al roccione c’è della ramaglia a terra che nasconde i primi 3/4 metri del buon sentiero che riprende – in alternativa, a metà strada circa si nota un’altra traccia che esce e che si ricongiunge con quella che prosegue dal roccione.
Da qui si va avanti fino ad attraversare un canaletto, con fondo di pietre bianche, di un affluente secondario del Torrente Mis.
Poi un breve tratto in tipico boschetto di arbusti che crescono ai bordi dei corsi d’acqua, e si arriva all’attraversamento dell’alveo del Torrente Brenton.
Per il finale ci si può immettere direttamente nel visibile Sentiero Tematico dei Cadini del Brenton, oppure (come nel giro di oggi) si può imboccare un’altra traccia che taglia di più verso il parcheggio di partenza.
In andata si passa per il Viàz della Grotta, breve ma da non prendere sottogamba: non è il classico sentierino “semplicemente esposto” – ci sono dei passi da vero viàz e, in qualche punto, bisogna ben guardare dove mettere i piedi e appoggiare le mani.
Poi, dopo aver passato i ruderi di Pissa del Lóch e Pissa de Intro, si ritorna per sentierino che scorre ai bordi del Torrente Mis con un breve tratto nell’alveo.
Nella zona delle Case Pissa de Intro c’è un semplice punto-guado del Torrente Mis per chi vuol rientrare più velocemente camminando sulla strada provinciale: è chiaro che funziona solo in un periodo di normale portata d’acqua, altrimenti la forza del Torrente Mis può essere assai pericolosa.
Siccome il percorso è breve, per far giornata intera si può abbinare a una visita completa ai Cadìni del Brentón e pure alla vicina Cascata della Soffia.
La guida di riferimento è la solita “Agneléze Erèra Pizzòcco” a cura di Pietro Sommavilla e Paolo Bonetti, e da questa ho tratto tutti i toponimi che non conoscevo – interessantissime le note storiche, con storie individuali, sull’alluvione del 1966.
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Qui il GPS va in “crisi esistenziale”, e lo sapevo prima di partire.
Ho portato due terminali impostati, rispettivamente, con GPS+GALILEO e GPS+GLONASS.
In punti diversi sono andati in crisi tutti e due, e quello GPS+GALILEO si è pure auto-resettato bloccandosi per 5 minuti (in questo caso, per fortuna, conserva quanto registrato!).
Dunque, ho allestito una traccia con il meglio di tutti e due, ma il meglio di tutti e due è comunque impreciso.
La registrazione serve per avere un’idea del senso generale del tracciato ma non è da seguire “con il naso attaccato al terminale”.
Chi è abituato a sentieri selvaggi un po’ fuori dagli schemi, non dovrebbe avere difficoltà.
La valutazione “difficile” è per il solo tratto del Viàz della Grotta.
Dal parcheggio dei Cadìni del Brentón a Pissa del Lóch e Pissa de Intro passando per il breve Viàz della Grotta
Dal parcheggio si entra nell’area dei Cadini del Brenton e, prima di entrare nel tratto del sentiero tematico, si svolta su tornante sinistro in salita per il sentiero che conduce a risalire la Val Brenton.
Si segue, a un tornante destro, la diramazione che porta verso Casera Morseca o Morsecca, e si prosegue fino a un tornante sinistro di quota circa 630 con altimetro tarato a quota 435 al parcheggio.
A questo tornante si prosegue diritti su esile traccia che scorre vicino (non proprio attaccata) alla fascia rocciosa.
In 2/3 minuti si arriva su una dorsale boschiva che anticipa un ripido canale, a fondo di pietraia, sotto alta fascia rocciosa nera.
Si scende, su sentierino un po’ più evidente, per 25/30 metri di dislivello e si trova il facile e piatto punto di passaggio del canale.
Ora si prosegue pochi minuti, sempre vicini alla fascia rocciosa, passando dei canaletti boschivi superficiali e incontrando degli ometti (io ne ho visti due ma non escludo che ce ne siano altri).
Il punto chiave (dove non ho visto ometti, ma è evidente) è una vera spaccatura della fascia rocciosa, che crea un canaletto terroso-franoso a imbuto rovesciato che conduce a una cornice sulla roccia rialzata di poco più di 5 metri: non si può dare l’altezza precisa del salto, perché non è semplice definire la base di partenza dal pendio inclinato.
Comunque, si sale sul bordo sinistro direzione salita del canaletto, dove ci sono dei discreti gradini naturali di appoggio: è RIPIDO ed ESPOSTO, ma con ATTENZIONE si sale.
All’arrivo in cornice inizia il Viàz della Grotta: appena a destra c’è la grotta che dà il nome al viàz, e appena a sinistra c’è un grande ometto su terrazzino con vista unica sul Lago del Mis.
Si prosegue a destra (direzione arrivo in cornice) su traccia esposta e “falsamente protetta” dalla vegetazione, con due punti di maggiore attenzione: un passaggio a una rientranza del pendio e uno in corrispondenza di un covolo che sta appena sopra il piano di camminamento.
Poco dopo il covolo, si aggira una costa arrotondata e finisce il tratto di vero viàz con inizio di un normale sentierino boschivo su pendio di media inclinazione laterale.
Ancora pochi minuti e si incrocia il sentiero più evidente che sale da La Pissa: si segue in discesa con svolta secca a destra nel punto di immissione.
Si arriva così a un primo terrazzamento, con slargo tra gli alberi, e grande muro a secco muschiato.
Poco sotto ci sono i due ruderi delle Case Pissa del Lóch.
Ritrovato il sentierino sotto le case, si arriva al punto di attraversamento dell’impluvio della Val Costa Lónga.
Il pendio di fronte all’arrivo è franato in modo poco compatibile con l’escursionismo: scendendo nell’impluvio verso destra per 15 metri circa lineari, c’è un altro franamento che consente una risalita verso il sentiero che prosegue oltre (qui, probabilmente, investendo un po’ di tempo si potrebbero trovare altri punti di risalita per evitare i franamenti).
Il sentierino prosegue per poco oltre l’impluvio fino alla schiena di una costa arrotondata dove incrocia quello cha sale da Pissa de Intro per tutta la Costa Longa (è una salita assai lunga che finisce dentro il Vallone delle Scortegade).
Qui si va a destra in discesa e si trova subito una serie di lunghi muri a secco con delle aperture: ex stalle o semplici terrazzamenti?
Ho visto un paio di evidenti bolli rossi che però conducono in una zona di boscaglia troppo fitta e confusa.
Se si va tutto a sinistra, sfiorando il bordo sinistro direzione discesa dei muri, si passa agevolmente e si continua la discesa fino a trovare un grande ometto di pietre scure appena sopra il primo rudere delle Case Pissa de Intro (credo che questo ometto sia MOLTO utile per chi sale).
Passando su traccia sotto questo primo rudere, si arriva al bordo dell’alveo del Torrente Mis in un punto di facile guado per chi, a questo punto, vuol ritornare per la strada provinciale.
È un guado facile con normale portata d’acqua, ma è un guado vero dove non si salta da un sasso all’altro, e bisogna togliere scarpe e calzini: la sponda dall’altro lato è facilmente risalibile.
Si risale tra il km 16-IV e 16-V della SP 2: il parcheggio è al km 14-VII, e in poco più di un km e mezzo di asfalto si può rientrare.
Rientro al parcheggio dei Cadìni del Brentón da Case Pissa de Intro lungo il Torrente Mis
Dal primo rudere delle Case Pissa de Intro, si va verso valle e si incontra il secondo e molto più grande rudere dall’aspetto spettrale: qui sono passato sopra perché mi sembrava troppo pericolante per sfilarlo da sotto.
Ora si prosegue sempre a poca e variabile distanza dal Torrente Mis in percorrenza longitudinale di terrazzamenti: dove i passaggi sono larghi il sentierino è più intuibile che visibile, dove i passaggi sono più obbligati il sentierino è ben visibile.
A un certo punto la traccia cala nell’alveo del torrente, da cui ho notato due punti di uscita.
Come riferimento si può prendere un grande roccione isolato, posto tutto sulla destra dell’alveo, con piccolo pino ricresciuto sulla sommità: quello è il secondo punto utile di uscita (circa 200 metri lineari secondo il GPS).
Dietro al roccione c’è della ramaglia a terra che nasconde i primi 3/4 metri del buon sentiero che riprende – in alternativa, a metà strada circa si nota un’altra traccia che esce e che si ricongiunge con quella che prosegue dal roccione.
Da qui si va avanti fino ad attraversare un canaletto, con fondo di pietre bianche, di un affluente secondario del Torrente Mis.
Poi un breve tratto in tipico boschetto di arbusti che crescono ai bordi dei corsi d’acqua, e si arriva all’attraversamento dell’alveo del Torrente Brenton.
Per il finale ci si può immettere direttamente nel visibile Sentiero Tematico dei Cadini del Brenton, oppure (come nel giro di oggi) si può imboccare un’altra traccia che taglia di più verso il parcheggio di partenza.
Waypoints
Waypoint
1,432 ft
01 - Parcheggio del Sentiero Tematico Cadini del Brenton
Waypoint
2,112 ft
03 - Uscita diritti a un tornante sinistro del sentiero per Casera Morseca o Morsecca
Waypoint
2,073 ft
05 - Imbocco canaletto nella fascia rocciosa per raggiungere l'inizio del Viàz della Grotta
Waypoint
2,100 ft
06 - Terrazzino panoramico con ometto a sinistra dell'inizio del Viàz della Grotta
Waypoint
1,558 ft
17 - Grande ometto di riferimento appena sopra il primo rudere delle Case Pissa de Intro
Waypoint
1,502 ft
18 - Punto possibile guado del Torrente Mis per rientro sulla SP 2 tra il km 16-IV e 16-V
Waypoint
1,463 ft
22 - Roccione (con piccolo pino sulla sommità) riferimento per uscita dall'alveo del Torrente Mis
Waypoint
1,420 ft
23 - Attraversamento canaletto di un affluente secondario del Torrente Mis
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