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Monti della Destra Mis: Monte Pizzocco dal Lago del Mis per Riva Ièrta e i Crodèr Bassi, e discesa a Roncoi di Fuori

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Author

Trail stats

Distance
9.31 mi
Elevation gain
6,995 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,981 ft
Max elevation
7,158 ft
TrailRank 
66
Min elevation
1,396 ft
Trail type
One Way
Time
10 hours 11 minutes
Coordinates
9040
Uploaded
May 27, 2020
Recorded
May 2020
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near Mis, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Questo itinerario va inquadrato nel territorio con → Monti della Destra Mis: risalita Val Falcina dal Lago del Mis a Forcella Intrigos, Monte Pizzocco e discesa a Roncoi di Fuori.
Tutti e due raggiungono la vetta del Monte Pizzocco, partendo dal Lago del Mis, lungo la direttrice della Val Falcina, ma seguono due percorsi ben diversi di avvicinamento a Forcella Intrigos: diversi come coordinate di passaggio e ambiente, ma a loro modo altrettanto selvaggi.
La vetta del Monte Pizzocco resta un optional se rimangono tempo (cronometrico e atmosferico), voglia e forze, perché già arrivo e scollinamento con discesa finale da Forcella Intrigos costituiscono un’escursione impegnativa e di gran soddisfazione.
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In questo caso ci si alza subito in partenza lungo la Riva Ièrta o Riva Erta, ovvero il fianco nord della cresta est del Monte Pizzocco.
Si disegna una lunga diagonale tendenza salita con buoni sentieri fino a dopo Casera di Riva Ièrta o Riva Erta.
Poi inizia la vera parte selvaggia stile viàz, che si alza ancora di livello tecnico e difficoltà di orientamento quando c’è da attraversare l’area dei Crodèr su un percorso denominato Crodèr Bassi.
Ho valutato l’itinerario “molto difficile” considerando che bisogna rispettare molte linee quasi “al millimetro” in posti assai dirupati, ma non ci sono singoli passaggi “estremi”.
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Nella descrizione ho provato a fare un confronto fra le due guide che ho consultato senza avere altre informazioni da qualcuno che c’è già stato:
  • “Agneléze Erèra Pizzòcco” a cura di Pietro Sommavilla e Paolo Bonetti
  • “Sentieri e Viaz riscoperti delle Alpi Feltrine e Val del Mis” di Aldo De Zordi, Paolo Lovat, Ivan De Zordi, Renato Sperandio
In generale è più utile la prima, ma sarebbe meglio averle tutte e due perché pure quella di De Zordi svela qualche particolare unico e chiarificatore.
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Per il rientro da Roncoi di Fuori alla partenza di Pian Falcina ci si può organizzare con la solita doppia auto oppure, per dare un ultimo tocco sportivo, anche con la bicicletta.
A seconda del tracciato scelto sono tra gli 11 e i 14 km circa, inizialmente tendenza discesa e poi di falsopiani con dolci pendenze.
In totale sono da risalire – a brevi spezzoni di bassa pendenza – poco più di 100 metri di dislivello e se ne scendono più di 400.
Oggi ho scelto il percorso tutto asfalto di quasi 14 km che si fa in auto.
È il più lungo, ma è tutto su fondo ben levigato e con le risalite più tenere: forcella della mountain bike bloccata, e via regolari senza problemi.

Da Pian Falcina per Riva Ièrta o Riva Erta all’inizio del tratto denominato Crodèr Bassi
Si imbocca il Sentiero Natura Val Falcina dal lato sud del ponte, e si prosegue per meno di 10 minuti fino a poco prima di un ripiano che si trova più o meno in corrispondenza della fine del “fiordo” del lago che entra in Val Falcina.
A quota 450 (con altimetro a pressione tarato a 435 alla partenza) si stacca sulla sinistra un sentiero più stretto del sentiero natura, ma ben marcato a terra, ed è la prima svolta da seguire.
L’impronta a terra diventa ben presto mulattiera, e poi varia ancora da sentiero a mulattiera sempre con facile identificazione e percorrenza anche con l’erba ben ricresciuta di questa stagione.
Più o meno in un’oretta totale dalla partenza, si arriva all’area della casera di Riva Ièrta: qui c’è un tratto di quasi 100 metri di vecchio bosco schiantato a terra che ricopre il sentiero.
Alzandosi qualche metro verso monte, c’è un’esile traccia che consente un facile aggiramento.
(Qui non ho cercato i minimi ruderi di Casera di Riva Ièrta per non faticare inutilmente nell’area confusa al di fuori della traccia di aggiramento.)
Dal punto di rientro nel buon sentiero si prosegue per circa 5 minuti fino a un bivio con ometto (che nella versione di oggi era piccolino e di forma quasi piatta): bisogna prendere il ramo di destra inizialmente in leggera discesa, che si presenta più stretto ma sempre visibile anche con erba ricresciuta.
Avanzando si attraversa la Val Spessina sotto un balzo roccioso scenografico, ancora un altro canale e si giunge al primo vero punto di attenzione come orientamento.
Qui la guida De Zordi dà un migliore riferimento: si arriva sotto una bastionata rocciosa, non grande ma che “stacca” rispetto a quanto si è sempre visto sul lato a monte del sentiero (segnalato anche un ometto: mi sembra di averne intuito uno, ma di sicuro non è visibilissimo).
Dalla base di questa bastionata il sentiero si impenna ripido nell’erba, per poi svoltare a sinistra e diventare ancora più ripido in forma di tracce labilissime tra mughi e arbusti con qualche taglio (non comodissimo ma si passa).
Secondo il mio GPS, dalla base della bastionata alla fine del secondo segmento di ripido (… issimo) sono poco più di 100 metri di dislivello.
Poi compare un mini ometto bianco-bianco nell’erba (oggi alta) verde-verde che indica la fine salita e l’inizio di un traverso verso destra.
Ora la traccia è sempre individuabile ma più stile viàz che stile sentiero.
Si arriva a un altro punto – piccolo spiazzo boschivo con buona vista in avanti – da capire bene per non perdere un sacco di tempo in questa prima parte non ancora difficile.
La guida Sommavilla scrive “tagliata tra i faggi” e la guida De Zordi scrive “faggio potato” – “faggio potato” è la definizione perfetta, perché c’è un gran faggio con tutti i monconi evidentissimi dei grossi rami tagliati da un lato.
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ATTENZIONE: da qui e fino all’ingresso del gran canalone / “boràl” che scende dal Monte Fornel, le due guide danno indicazioni ben diverse.
De Zordi indica di salire un po’, continuare a traversare seguendo i tagli dei rami e scendere nel canalone con dei salti impegnativi.
Ho seguito la guida Sommavilla che indica, invece, di scendere inizialmente: ho traversato il facile valloncello subito dopo il faggio di riferimento, ho trovato uno sbiaditissimo nastro da cantiere dove ho iniziato la discesa di circa 30 metri di dislivello e, a quel punto, ho preso a traversare liberamente il pendio boschivo non troppo inclinato.
Un po’ casualmente, sono finito in fronte all’imbocco (dopo breve taglio di mughi) della corta (e segnalata in guida Sommavilla) cengetta di accesso al centro del canalone, un po’ esposta ma senza affrontare salti.
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Nel canalone / boràl (spettacolare!) si scende facilmente per circa 35 metri di dislivello, e si esce a sinistra su per un boschetto, con ometto piazzato un paio di metri sopra il fondo del canale.
Nel boschetto, qualche piccolo ometto guida in salita sulla traccia per la forcella tra i mughi che dà accesso ai Crodèr Bassi: da qui in poi si esce dalla vegetazione.
Ora si apre alla vista tutta una serie di forcelle, una dopo l’altra e a volte anche sullo stesso piano di distanza.
Non è facile capire subito qual è la successiva da raggiungere, e bisogna anche capirsi su cosa si intende per forcella.
Alcune sono evidentemente forcelle, altre sono dei piccoli avvallamenti all’aggiramento di costole: tecnicamente sono anche forcelle, ma non tutti definiscono allo stesso modo queste forme, e neanche le due guide lo fanno.
Per seguire bene le guide si fa riferimento alle quote, e la quota di questa prima forcella è 1.210 per tutte e due le guide: così ho ritarato il mio altimetro a pressione (le quote GPS in questi spazi stretti non sono affidabili).

Dall’inizio del tratto denominato Crodèr Bassi all’immissione nel sentiero CAI 851 a nord di Forcella Intrigos
Da questa forcella quota 1.210 bisogna scendere decisi tenendo all’inizio la destra anche se c’è una evidente traccia che continua in quota a sinistra.
In tutto si scende per 50 metri circa di dislivello.
Prima di fine discesa c’è un ometto spostato tutto a sinistra che fa capire che bisogna dirigersi verso il vallone-canale che risale a sinistra con inizio comodo e piatto (altro grande ometto nel tratto iniziale piatto).
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ATTENZIONE: ora le due guide si differenziano per la definizione di forcella.
La guida Sommavilla indica che si sale ripidamente da 1.160 ai 1.300 della forcella successiva anticipata di poco da una comoda grotta-riparo.
La guida De Zordi indica una forcella intermedia di quota 1.230 (con torrione roccioso sulla destra): mi sembra un migliore riferimento per dare una linea di salita definita, visto che il canalone è assai largo e con più avvallamenti/costole che lo percorrono longitudinalmente.
Dalla forcella intermedia De Zordi indica di abbassarsi (c’è una traccia evidente che prosegue oltre) e poi risalire un ripido ghiaione in cui si sfila un covolo sempre a quota 1.230 per arrivare alla forcella dei 1.300 metri.
Ho provato questa linea fino a oltre il covolo, ma è tutto molto scivoloso e instabile, con qualche passo di arrampicatina su roccette lisce: sono tornato indietro e ho cancellato questo tratto dalla registrazione GPS.
Forse De Zordi è passato parecchio tempo fa, perché diritti sopra questa forcella intermedia prosegue un costone terroso con mughi ben tagliati e comodo da risalire: si inizia a destra del filo del costone, si passa poi a sinistra-destra-sinistra fino a entrare in un semplice corridoio che porta sotto la grande grotta segnalata da Sommavilla – dalla grotta (quota 1.275/1.280) si piega brevemente a sinistra e si arriva alla forcella di quota 1.300 su facile traccia sotto fascia rocciosa.
Qui ci ho messo del tempo per capire tutto.
(Ricapitolando: ci sono due “cavità” in questo largo e multiforme ripido canale-vallone, e i due autori ne citano una ciascuno – con i termini grotta e covolo – che, nella progressione delle descrizioni, può sembrare la stessa ma non lo è.)
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Ora, dalla forcella dei 1.300 metri di quota, c’è un tratto di bancatina-cengia scenografico con un paio di brevi strappetti in saliscendi.
L’ultima discesetta prima della risalita alla forcella successiva è DELICATA!
Inizia su erba e finisce con uno storto (sotto fascia rocciosa) saltino-traverso con piccoli e umidi appoggi (ovviamente esposti).
Stando più a destra (ma scendendo su ghiaino instabile) ho trovato un saltino di discesa di un metro e mezzo o due con un paio di comodi appoggi (comodi per un I° grado o poco più).
Di fronte c’è il canale di risalita, con una prima parte su comodo intaglio a sinistra, e poi con una dorsale rocciosa centrale sul I° grado, tutta roccia solida, pulita e con buoni appigli.
Ancora su comodo intaglio, questa volta a destra a base erbosa, due o tre mughi finali, e si arriva in forcella: quota 1.325 per Sommavilla e 1.340 per De Zordi (1.328 secondo il mio GPS).
Qui inizia un tratto caratteristico, peccato non poterlo fotografare come merita per gli spazi troppo ristretti, ma è veramente bello!
La traccia che prosegue in discesa oltre la forcella non c’entra nulla … se si vuol tornare a casa.
Arrivando in forcella si nota sulla sinistra un canalone che prosegue con salto iniziale.
Dalla forcella ci si arrampica facilmente verso sinistra sopra il fianco destro (direzione salita) del canalone, e si scende sempre facilmente nell’impluvio sopra il salto.
Il canalone prosegue con facili saltini, ma non bisogna andarci dopo qualche giornata di pioggia visto qualche passaggio un po’ troppo lisciato.
Dopo i primi saltini è bello regolare, e prima della fine – in corrispondenza di un ometto – si dirama a destra (quasi con un tornante) un altro canale-intaglio-fenditura spettacolare con la vetta del Monte Pizzocco in vista.
Questo canale è largo più o meno come l’apertura delle braccia e si sale comodamente.
La fine di questo canale-intaglio-fenditura è definita forcella da De Zordi, ma non da Sommavilla che la chiama “sommità”.
Da questa “forcella-sommità” si ammira (è il caso di dirlo) in lontananza a sinistra un bellissimo torrione con una gobba aggettante dal lato del pendio principale: bisogna passarci alla base.
Ora si prosegue con uno strappetto fino alla base di un torrione intermedio più piccolo e tozzo, con ometto sulla costola dove si scollina, e poi si va in tendenza discesa a traversare fino a girare intorno alla base del grande torrione con gobba aggettante.
Dopo il giro della base, prima di un canale c’è un taglio di mughi in ripida discesa che porta al punto giusto di attraversamento del canale, e poi si arriva ad attraversarne un altro più piccolo con facile saltino roccioso di ingresso nell’impluvio.
Qui si sale per boschetto su labilissime tracce per circa 50 metri di dislivello (da 1.400 a 1.450 secondo De Zordi e da 1.410 a 1.460 secondo il mio GPS) per trovare un passaggio verso l’altro lato della dorsale: per De Zordi questo passaggio è la sesta forcella, che non è menzionata da Sommavilla.
In effetti c’è un qualcosa di simile a una forcella, ma con questi parametri se ne contano chissà quante.
Poi si seguono tracce e ometti fino all’immissione nel sentiero CAI 851, in corrispondenza di un tornante destro direzione salita verso Forcella Intrigos.
Nel finale di quest’ultimo tratto NON sono stato attaccato alla fascia rocciosa dei “Covoli delle Ortighe”.

Note sulle guide e i Crodèr Bassi
Ogni persona – anche MOLTO PREPARATA COME CHI HA SCRITTO QUESTE GUIDE – ha una visione con riferimenti diversi del territorio e del terreno.
Su percorsi così COMPLICATI è sempre bene avere in tasca più fotocopie, studiarle bene prima a casa, e poi prendersi tutto il tempo di leggerle ad ogni passaggio verificando tutti i riferimenti – e segnandosi, almeno mentalmente, sulle fotocopie dove si è arrivati.
Non è detto si trovino e non è neanche necessario trovare tutti i riferimenti, ma serve una verifica continua cercando di andare oltre il proprio modo di vedere e adattandosi a quello di chi scrive.
Alla fine queste due guide sono BEN COMPLEMENTARI per capire bene questo itinerario.
Al “capitolo forcelle”, De Zordi “batte” Sommavilla 6 a 3, e io ne avrei calcolato un numero diverso da tutti e due.
E su questi tracciati è così quasi ogni volta, con tutte le guide e quasi su tutti i riferimenti.

Chiusura dell’escursione con salita al Monte Pizzocco
Oggi c’erano un sacco di belle nuvole alte senza pericolo di pioggia (a evoluzione diurna come dicono i meteorologi), e volevo andare in vetta al Pizzocco per ammirare il tutto.
Ho scelto la soluzione più semplice tenendo conto di preservare le gambe per la pedalata di rientro al parcheggio di Pian Falcina in Valle del Mis.
Dunque:
  • Salita obbligata in vetta al Pizzocco, tutta CAI per Forcella Intrigos e Pian del Lach
  • Rientro per Pian del Lach fino alla diramazione Bivacco Palia – Monte Piz – Rifugio Casera Ere
  • Discesa finale per il Rifugio Casera Ere: non è la più breve ma mi sembrava la migliore per rilassare i muscoli delle gambe prima della pedalata
Chi, all’interno di questa escursione, è interessato alla salita in vetta del Monte Pizzocchétto o Pizochèt, può far riferimento all’itinerario → Alpi Feltrine: Monte Pizzocchétto o Pizochèt, Monte Pizzocco e Monte Piz da Roncoi di Fuori: complimenti in anticipo a chi fa pure questa!

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 1,423 ft
Photo of01 - Parcheggio inizio escursione a Pian Falcina sul Lago del Mis

01 - Parcheggio inizio escursione a Pian Falcina sul Lago del Mis

PictographWaypoint Altitude 1,493 ft
Photo of02 - Uscita a sinistra dal Sentiero Natura Val Falcina per altro sentiero verso Riva Ièrta o Riva Erta

02 - Uscita a sinistra dal Sentiero Natura Val Falcina per altro sentiero verso Riva Ièrta o Riva Erta

PictographWaypoint Altitude 3,030 ft

03 - Inizio traccia di aggiramento bosco schiantato nei pressi della Casera di Riva Ièrta o Riva Erta

PictographWaypoint Altitude 3,225 ft
Photo of04 - Bivio dopo l'area della Casera di Riva Ièrta o Riva Erta: seguire a destra in leggera discesa iniziale Photo of04 - Bivio dopo l'area della Casera di Riva Ièrta o Riva Erta: seguire a destra in leggera discesa iniziale

04 - Bivio dopo l'area della Casera di Riva Ièrta o Riva Erta: seguire a destra in leggera discesa iniziale

PictographWaypoint Altitude 3,590 ft
Photo of05 - Bastionata rocciosa di riferimento prima di ripido erboso di circa 100 metri di dislivello Photo of05 - Bastionata rocciosa di riferimento prima di ripido erboso di circa 100 metri di dislivello

05 - Bastionata rocciosa di riferimento prima di ripido erboso di circa 100 metri di dislivello

PictographWaypoint Altitude 3,934 ft
Photo of06 - Fine ripido erboso di circa 100 metri di dislivello e inizio traverso verso destra

06 - Fine ripido erboso di circa 100 metri di dislivello e inizio traverso verso destra

PictographWaypoint Altitude 4,065 ft
Photo of07 - Grande faggio di riferimento con rami tagliati su piccola piazzola boschiva Photo of07 - Grande faggio di riferimento con rami tagliati su piccola piazzola boschiva Photo of07 - Grande faggio di riferimento con rami tagliati su piccola piazzola boschiva

07 - Grande faggio di riferimento con rami tagliati su piccola piazzola boschiva

PictographWaypoint Altitude 3,976 ft
Photo of08 - Inizio corta cengia di ingresso nel canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

08 - Inizio corta cengia di ingresso nel canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

PictographWaypoint Altitude 3,952 ft
Photo of09 - Arrivo nell'impluvio del canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

09 - Arrivo nell'impluvio del canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

PictographWaypoint Altitude 3,839 ft
Photo of10 - Uscita (in salita per boschetto) dal canalone-boràl che scende dal Monte Fornel Photo of10 - Uscita (in salita per boschetto) dal canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

10 - Uscita (in salita per boschetto) dal canalone-boràl che scende dal Monte Fornel

PictographWaypoint Altitude 4,033 ft
Photo of11 - Prima forcella di accesso (in uscita dal bosco) ai Crodèr Bassi quotata 1.210 dai libri guida

11 - Prima forcella di accesso (in uscita dal bosco) ai Crodèr Bassi quotata 1.210 dai libri guida

PictographWaypoint Altitude 3,881 ft
Photo of12 - Punto foto scendendo dalla prima forcella di accesso ai Crodèr Bassi Photo of12 - Punto foto scendendo dalla prima forcella di accesso ai Crodèr Bassi

12 - Punto foto scendendo dalla prima forcella di accesso ai Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,025 ft
Photo of13 - Punto foto salendo alla seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa Photo of13 - Punto foto salendo alla seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

13 - Punto foto salendo alla seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

PictographWaypoint Altitude 4,096 ft
Photo of14 - Seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

14 - Seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

PictographWaypoint Altitude 4,186 ft
Photo of15 - Punto foto salendo la costa sopra la seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

15 - Punto foto salendo la costa sopra la seconda forcella intermedia dei Crodèr Bassi di quota 1.230 circa

PictographWaypoint Altitude 4,255 ft
Photo of16 - Grande e comoda grotta riparo poco prima della forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

16 - Grande e comoda grotta riparo poco prima della forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,325 ft
Photo of17 - Forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi Photo of17 - Forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi Photo of17 - Forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

17 - Forcella quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,313 ft
Photo of18 - Inizio discesa DELICATA dopo forcella di quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi Photo of18 - Inizio discesa DELICATA dopo forcella di quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi Photo of18 - Inizio discesa DELICATA dopo forcella di quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

18 - Inizio discesa DELICATA dopo forcella di quota 1.300 lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,309 ft
Photo of19 - Punto foto nel canalone di salita verso la forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi Photo of19 - Punto foto nel canalone di salita verso la forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi Photo of19 - Punto foto nel canalone di salita verso la forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

19 - Punto foto nel canalone di salita verso la forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,356 ft
Photo of20 - Forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi Photo of20 - Forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

20 - Forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,399 ft
Photo of21 - Impluvio del canalone a sinistra della forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi Photo of21 - Impluvio del canalone a sinistra della forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi Photo of21 - Impluvio del canalone a sinistra della forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

21 - Impluvio del canalone a sinistra della forcella di quota 1.325 circa lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,541 ft
Photo of22 - Uscita da canalone principale per canale-intaglio-fenditura sulla destra con ometto alla svolta Photo of22 - Uscita da canalone principale per canale-intaglio-fenditura sulla destra con ometto alla svolta

22 - Uscita da canalone principale per canale-intaglio-fenditura sulla destra con ometto alla svolta

PictographWaypoint Altitude 4,629 ft
Photo of23 - Scollinamento all'uscita del canale precedente di diramazione

23 - Scollinamento all'uscita del canale precedente di diramazione

PictographWaypoint Altitude 4,679 ft
Photo of24 - Base con ometto del torrione intermedio verso quello grande con punta aggettante Photo of24 - Base con ometto del torrione intermedio verso quello grande con punta aggettante

24 - Base con ometto del torrione intermedio verso quello grande con punta aggettante

PictographWaypoint Altitude 4,650 ft
Photo of25 - Aggiramento base grande torrione con punta aggettante lungo i Crodèr Bassi

25 - Aggiramento base grande torrione con punta aggettante lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,592 ft
Photo of26 - Base ripido taglio di mughi in discesa prima dell'attraversamento di un largo canale-vallone

26 - Base ripido taglio di mughi in discesa prima dell'attraversamento di un largo canale-vallone

PictographWaypoint Altitude 4,593 ft
Photo of27 - Passaggio canale-impluvio con facile saltino di accesso lungo i Crodèr Bassi

27 - Passaggio canale-impluvio con facile saltino di accesso lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,789 ft

28 - Aggiramento costa boscosa (simil-forcella) dopo salitella di circa 50 metri di dislivello lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,762 ft
Photo of29 - Attraversamento canale dopo uscita da boschetto coprente lungo i Crodèr Bassi

29 - Attraversamento canale dopo uscita da boschetto coprente lungo i Crodèr Bassi

PictographWaypoint Altitude 4,875 ft
Photo of30 - Punto foto in avvicinamento all'immissione nel sentiero CAI 851

30 - Punto foto in avvicinamento all'immissione nel sentiero CAI 851

PictographWaypoint Altitude 4,872 ft

31 - Immissione nel sentiero CAI 851 che sale da nord verso Forcella Intrigos

PictographWaypoint Altitude 5,753 ft
Photo of32 - Forcella Intrigos Photo of32 - Forcella Intrigos Photo of32 - Forcella Intrigos

32 - Forcella Intrigos

PictographWaypoint Altitude 5,958 ft

33 - Pian del Lach

PictographWaypoint Altitude 6,292 ft
Photo of34 - Punto foto verso Forcella Intrigos, Sass dei Gnei e Monte Fornel

34 - Punto foto verso Forcella Intrigos, Sass dei Gnei e Monte Fornel

PictographWaypoint Altitude 6,653 ft
Photo of35 - Madonnina nella roccia poco prima di un saltino roccioso salendo verso la vetta del Monte Pizzocco

35 - Madonnina nella roccia poco prima di un saltino roccioso salendo verso la vetta del Monte Pizzocco

PictographWaypoint Altitude 7,081 ft
Photo of36 - Monte Pizzocco - Croce di vetta Photo of36 - Monte Pizzocco - Croce di vetta Photo of36 - Monte Pizzocco - Croce di vetta

36 - Monte Pizzocco - Croce di vetta

PictographWaypoint Altitude 7,136 ft
Photo of37 - Monte Pizzocco - Cippo di vetta Photo of37 - Monte Pizzocco - Cippo di vetta

37 - Monte Pizzocco - Cippo di vetta

PictographWaypoint Altitude 7,135 ft
Photo of38 - Monte Pizzocco - Ometto di vetta Photo of38 - Monte Pizzocco - Ometto di vetta Photo of38 - Monte Pizzocco - Ometto di vetta

38 - Monte Pizzocco - Ometto di vetta

PictographWaypoint Altitude 6,455 ft
Photo of39 - Punto foto al Monte Pizzocchétto o Pizochèt Photo of39 - Punto foto al Monte Pizzocchétto o Pizochèt

39 - Punto foto al Monte Pizzocchétto o Pizochèt

Chi è interessato alla salita in vetta del Monte Pizzocchétto o Pizochèt, può far riferimento all’itinerario → Alpi Feltrine: Monte Pizzocchétto o Pizochèt, Monte Pizzocco e Monte Piz da Roncoi di Fuori.

PictographWaypoint Altitude 5,269 ft

40 - Diramazione Bivacco Palia - Monte Piz - Rifugio Casera Ere

PictographWaypoint Altitude 4,230 ft
Photo of41 - Arrivo nell'area del Rifugio Casera Ere Photo of41 - Arrivo nell'area del Rifugio Casera Ere

41 - Arrivo nell'area del Rifugio Casera Ere

PictographWaypoint Altitude 2,691 ft

42 - Rientro del sentiero CAI 853 su stradetta in località Staolet

PictographWaypoint Altitude 2,546 ft
Photo of43 - Parcheggio di fine escursione alla fontanella in località Roer - Roncoi di Fuori Photo of43 - Parcheggio di fine escursione alla fontanella in località Roer - Roncoi di Fuori Photo of43 - Parcheggio di fine escursione alla fontanella in località Roer - Roncoi di Fuori

43 - Parcheggio di fine escursione alla fontanella in località Roer - Roncoi di Fuori

Comments  (1)

  • Photo of L2-Ruwenzori
    L2-Ruwenzori May 27, 2020

    Mi piace! Croder Bassi: maestosi! Molto belle anche le panoramiche e mi piace anche ...
    la bicicletta...!!!!!

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