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Monti della Destra Mis: Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa, Zéngia de Severino Pagnussat, Porta Alta e Spìgol Séch

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Author

Trail stats

Distance
10.17 mi
Elevation gain
7,592 ft
Technical difficulty
Experts only
Elevation loss
7,592 ft
Max elevation
5,812 ft
TrailRank 
64
Min elevation
1,425 ft
Trail type
Loop
Time
12 hours 45 minutes
Coordinates
10003
Uploaded
June 23, 2022
Recorded
June 2022
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near Mis, Veneto (Italia)

Viewed 337 times, downloaded 7 times

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Itinerary description

Escursione molto impegnativa che ha come obiettivo la percorrenza della Zéngia de Severino Pagnussat e la successiva “traversata di Porta Alta” con discesa dal lato Val Brentón Occidentale.
Ho aggiunto la Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa perché al 20 Giugno le giornate sono lunghissime e con buone previsioni meteo vale la pena di sfruttarle.
La Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa può meritare un’escursione a sé (più corta e meno difficile) con andata e ritorno passando per il Forzelìn de la Val de l’Ègua.
Attenzione a non confondere questa Zéngia de Severino Pagnussat con la omonima in Val Cavalèr (o Cavaller) dal lato opposto rispetto al Monte Pizzocco – vedi itinerario → Alpi Feltrine: Zéngia de Severino Pagnussat in Val Cavalèr o Val Cavaller per la Pala Fiòca da Roncoi di Fuori.
Sconsiglio la discesa da Porta Alta per la Val Brentón Occidentale se non si è già stati sotto al finale direzione salita – seppur descritta (in salita) sinteticamente in guida, la parte alta non è intuitiva e c’è il rischio di perdere molto tempo in chiusura di giornata.
Da evitare ASSOLUTAMENTE con il bagnato.
Per la giornata di questa uscita erano previste poche nubi a evoluzione diurna senza pericolo di pioggia: così è stato e ho trovato cielo in buona parte coperto solo nella discesa da Porta Alta.
Alla fine ho fatto a piedi i circa 3 km di asfalto tra i Cadíni del Brentón e Pian Falcina.

La traccia registrata dal GPS in molti tratti è assai poco affidabile per i rimbalzi di segnale tra le varie alte pareti e gole con “poca luce verso i satelliti”.
Tuttavia ci si orienta bene con i segnali sul territorio tranne la prima parte di discesa da Porta Alta dove sono assenti e ci si affida solo alla relazione della guida.
La guida di riferimento è la solita (per queste zone) “Agneléze Erèra Pizzòcco” a cura di Pietro Sommavilla e Paolo Bonetti.
Chi vuole “avventurarsi” in un altro itinerario di Severino Pagnussat, può provare → Alpi Feltrine: anello tra la Val Càsole e la Val Fosserla salendo per la Via Severino Pagnussat a nord del Monte Tre Pietre.

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Salita a Porta Bassa da Pian Falcina passando per il Forzelìn de la Val de l’Ègua
Fino al Forzelìn de la Val de l’Ègua la via è quella normale per la Róa Bianca.
Oggi però ho seguito una variante – nel frattempo meglio evidenziata – rispetto a quella dell’itinerario → Monti della Destra Mis: Forzelìn de la Val de l’Ègua e Róa Bianca da Pian Falcina sul Lago del Mis.
All’inizio si imbocca il bel Sentiero Natura Val Falcina dal lato sinistro idrografico (o destra direzione salita) della Val Falcina.
Poco oltre i 600 metri di quota e in corrispondenza dell’aggiramento di un costone, si abbandona il Sentiero Natura Val Falcina per una traccia sulla destra che inizialmente sale con pendenza costante sul filo di una dorsale boschiva.
Proseguendo nella prima parte si troveranno alcune diramazioni secondarie di cui una, che potrebbe creare dubbi, è chiarita da una freccia “ROA BIANCA”.
Ci si immette su un sentiero proveniente da destra dalla località Cesurài e si prosegue a sinistra inizialmente quasi in piano.
Da qui si va avanti lungamente tra brevi strappi con tornantini e tratti in piano o saliscendi, si attraversa qualche piccolo impluvio e si arriva al punto di aggiramento di una costa dove c’è un’altra freccia “ROA BIANCA” che indica di abbandonare il buon sentiero principale e salire diretti per una traccia più labile.
Dopo un buon strappo di 35 metri circa di dislivello si piega a sinistra per camminamento oggi con qualche tratto poco riconoscibile per l’erba alta della ricrescita stagionale: però ci si orienta con rami tagliati (in buon numero), bolli rossi (pochi) e ometti (pochi).
Si arriva così allo scivolo-canale finale per il Forzelìn de la Val de l’Ègua che si risale per traccia sul lato sinistro direzione salita o destra idrografica.
Dal Forzelìn de la Val de l’Ègua bisogna andare in direzione ovest opposta alla via normale per la Róa Bianca.
C’è un saltino iniziale ben gradinato che porta contro i primi rami tagliati di segnalazione di questa prosecuzione.
In breve si arriva sotto la lunga e bella fascia rocciosa dei Cógoi de Palatàna, e dopo lo spigolo finale si svolta a destra finendo sotto un canaletto di pochi metri con roccette in teoria non difficili.
Oggi però – arrivando presto visto il lungo programma di giornata – era ancora tutto ben bagnato dalla rugiada notturna, e sono salito per i mughi che stanno sul lato sinistro direzione arrivo.
Sopra il canaletto c’è una piccola sella che dà accesso all’anfiteatro finale con Porta Bassa ben in vista.
Non è difficile in generale, e i rami tagliati conducono su qualche singolo passo un po’ più tecnico che, a mio giudizio, non arriva comunque al I° grado (verticale o orizzontale).
Il fondo è in gran parte erboso con larghi corridoi tra i mughi, e sono arrivato a Porta Bassa bagnato (sempre per la rugiada notturna) come avessi fatto un guado: però qui, a differenza del resto dell’itinerario, il bagnato si gestisce senza problemi.

Percorrenza della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa
Dalla forcella di Porta Bassa si scende per pochi metri, stando sul lato destro, in direzione Val Brentón Occidentale fino al punto di aggiramento della fascia rocciosa di destra.
Qui si notano verso destra due spuntoni rocciosi ben staccati dalla parete ai quali si arriva per tracce di camosci sul duro-ghiaie.
Nelle vicinanze degli spuntoni bisogna scendere per aggirarli da sotto e infilandosi in un evidente taglio di mughi.
Completato l’aggiramento degli spuntoni si entra in un gran circo esposto a nord-ovest con la prima parte sul duro-ghiaie che arriva sotto un gran covolo.
Dopo il covolo si ritorna su traccia tra i mughi e si arriva allo spigolo sud che fa girare in versante est dove, finalmente, si trova il sole anche nella prima metà della mattinata.
Avanti ancora tra tagli nei mughi fino al punto più difficile: è il passaggio in testata di un vallone molto irregolare su camminamento ben esposto e passi resi instabili dalle ghiaie e dalla «inclinazione dal lato sbagliato» di qualche appoggio.
Poi si ritorna più in sicurezza tra i mughi e, con attenzione ai rami tagliati, si sale fino all’aggiramento di un altro costone che porta sul finale di ricollegamento pochi metri sotto Porta Bassa.

Percorrenza della Zéngia de Severino Pagnussat da Porta Bassa alla base del canalone meridionale di Porta Alta
Per comodità mi riferisco a tutta la cengia con “Zéngia de Severino Pagnussat” anche se, da quel che ho capito, solo la seconda parte sud-ovest dovrebbe assumere questo nome: però la cengia è unica, senza soluzione di continuità, per tutto questo tratto.
Tutta la prima parte (quasi metà) è molto simile: traccia tra i mughi vicino alla fascia rocciosa con qualche cambio di livello di pochi metri (sia in salita che in discesa) seguendo i rami tagliati lungo dei non difficili canaletti secondari.
Si arriva a una rientranza che contorna un canale più grande dove c’è un passaggio un po’ esposto che si risolve con una semplice «gattonata».
Poco dopo c’è il primo vero passaggio difficile: un traverso MOLTO esposto su esile lista rocciosa che in guida è scritto che si può evitare in basso in modo comunque non agevole.
Io l’ho evitato in basso scendendo nella conca con un paio di passi di I° grado (o I°+) e poi risalendo sulla lista rocciosa quasi alla fine.
Poi si continua su cengia erbosa esposta fino al secondo passaggio chiave.
È un altro traverso che non si può aggirare in alcun modo: più esposto come verticalità rispetto al primo ma con base più (relativamente) larga per i piedi.
Qui ho visto un chiodo a metà traverso con agganciato un cordino metallico arrugginito e … rotto.
Ancora avanti su altre cenge esposte fino all’aggiramento di una costa da dove si scende in direzione di un tratto di cornice sotto rocce giallastre.
Poi al passaggio di un canale secondario bisogna rimontare di traverso una gobba rocciosa ancora con passi esposti su piccoli appoggi.
Qui alla fine c’era un cavo di acciaio penzolante agganciato a un chiodo, con l’altro chiodo (che in origine teneva in tensione il cavo) tutto storto dopo la fuoriuscita dalla sede nella roccia. 😲
Ancora pochi passi e si scende alla base del canalone meridionale di Porta Alta.

Risalita del canalone meridionale di Porta Alta
In guida sono segnalati quattro punti di attenzione.
All’arrivo alla base, si dà un’occhiata dentro il canalone ma … non si sale subito per l’impluvio causa evidenti salti impraticabili.
Si attraversa l’impluvio e si sale per il ripido pendio erboso di fronte fin quasi alla base di una fascia rocciosa: qui si piega a destra e si “attacca” un ripido canaletto-intaglio con fondo misto roccette, terra ed erba (più roccette in basso e più terra-erba in alto, e praticamente verticale in uscita).
Qui la guida segnala mughi utili come appiglio: sono solo sul bordo di uscita verso destra, e sono molto utili per venirne fuori!
Dopo il canaletto-intaglio si avanza qualche metro su erba e si arriva sopra i salti impraticabili iniziali.
Qui si scende e poi si risale verso un primo masso incastrato che si evita a destra con passi di I° grado.
Si continua su fondo duro e pietre fino a un secondo ENORME masso incastrato indicato come II° grado per l’aggiramento (a destra anche questo).
Lo scivolo di aggiramento non è inclinatissimo, ma si fa fatica a vedere qualche appiglio decente: probabilmente conviene stare a bordo masso e sfruttare l’intaglio creato dal bordo.
Però ho guardato sotto l’enorme masso e ho visto che arrivava un po’ di luce dall’alto.
Ho tolto lo zaino per poter avanzare e sono salito fino a una feritoia sulla destra da cui si esce all’esterno quando mancano appena 3/4 facili passi per completare l’aggiramento.
Sono sceso, ho fatto un imbrago veloce con una fettuccia a cui ho agganciato lo zaino (con un’altra fettuccia) per tirarmelo su nella “galleria naturale”, e ho superato questo passaggio con zero difficoltà alpinistiche (da qui il GPS non si è più ripreso fino all’arrivo a Porta Alta e poi ho dovuto disegnare delle linee diritte manualmente).
Poco sopra ho visto un anello di cordino bianco agganciato a una pietra incastrata.
Subito dopo c’è il passaggio (a mio giudizio) PIÙ DIFFICILE DI TUTTA L’ESCURSIONE, che non si può proprio evitare.
In guida c’è scritto «… passo roccioso obbligato su lastra inclinata» ed è valutato di II° grado.
Arrivandoci sotto non sembra così, ma poi ci si rende conto che appigli e appoggi sono minimi (senza tener conto dell’esposizione) e a mio giudizio si può valutare almeno II°+, e bisogna farlo.
Poco sopra ho visto un anello di cordino rosso agganciato a una pietra incastrata.
Da qui sono finite le difficoltà e bisogna solo spingere per arrivare a Porta Alta.
Per questo finale sono stato tendenzialmente sul lato destro direzione salita dove ho visto un fondo più adatto per camminare, e ho trovato pure un grande ometto.

Discesa da Porta Alta per la Val Brentón Occidentale
Vista in salita è quasi sempre un sentierino su crinale, abbastanza ben segnalato, fino a un gran slargo in sinistra idrografica in alto, dove c’è una fascia di articolate roccette da risalire per poi trovare (parole della guida): «erba roccette e mughi fino a 50 metri dalla forcella; poi nel fondo (massi, ghiaie) ove si entra per stretta cengia per l’ultimo tratto».
Premetto che i segnavia (rami tagliati e ometti) finiscono all’ingresso del gran slargo finale, e quindi si inizia la discesa senza segnavia seguendo al contrario quanto scritto in guida.
Avevo già fatto una ricognizione dal basso qualche giorno prima, e pure con questa non si va “a occhi chiusi”.
Da Porta Alta si scende per i circa 50 metri lineari dichiarati in guida seguendo una diagonale che porta a fianco della fascia rocciosa sopra uno spuntone che crea un mini canale tra la sua punta e la fascia rocciosa.
La stretta cengia inizia lì, attraversando il mini canale verso sinistra.
La cengia sale pochi metri e poi cala con qualche piccolo balzo di discontinuità fino a una lista erbosa.
Qui si aggira subito uno spigolo arrotondato che fa entrare sopra lo slargo dell’alta valle con una diagonale sopra rocce quasi verticali.
Ora in pratica bisogna “bucare” (non ci sono tagli) una fascia di mughi alzandosi di poco per intercettare qualche corridoio erboso sulla bancata, ed arrivare dove ci sono le roccette più basse e più facili per la discesa vicino a una fascia rocciosa di color grigio scuro.
In salita da sotto è più evidente dove andare, e in discesa bisogna (a mio giudizio) mettere in conto una breve calata in doppia sui primi saltini.
Io l’ho fatta anche perché (pur essendo già stato da sotto) dall’alto non riuscivo a capire in mezzo ai mughi dov’era il punto con le roccette più abbordabili.
Alla fine ho scelto un piccolo faggio nelle vicinanze della fascia rocciosa di colore grigio scuro e mi sono calato per 8/10 metri su una piazzola erbosa senza mughi per non aver problemi con il recupero e riavvolgimento corda.
Poi ancora qualche metro di “ravanata” fino a incontrare una diagonale libera che ricordavo e che mi ha condotto poco sopra la traccia del sentiero che sale dallo Spìgol Séch.
Il sentiero ora “vero” va per poco in discesa senza segnalazioni fino all’uscita dal grande slargo in alto, dove si trovano dei rami tagliati all’ingresso in una piccola conca con grande ometto in centro.
Per calarsi nella piccola conca c’è un salto roccioso che si supera lateralmente su piccoli appoggi e appigli: direi molto piccoli ma almeno ben solidi.
Con qualche metro di traverso si arriva dove il salto è di un metro circa e si scende.
Dopo la conca si arriva subito in testata di uno scivolo roccioso per cui si scende lungo il bordo destro fino a uscire a sinistra in corrispondenza di alcuni rami tagliati.
Qui sono finite le particolarità e c’è il lungo crinale boschivo fino allo Spìgol Séch.
A tratti è un crinale-dorsale unico e a tratti è sdoppiato da valloncelli e bisogna stare attenti alle segnalazioni, ben più visibili in salita a mio giudizio.
In questa registrazione GPS ho seguito “abbastanza” i segnavia, ma non sempre perché andavo a memoria senza paura di perdermi.
Dopo una piega a destra sotto quota 1.200 si arriva all’elevazione boschiva di vetta “ufficiale da cartine” dello Spìgol Séch che si riconosce da un grosso masso tra gli alberi con segni di bivacco: però lì il crinale è largo e può essere che non si noti proprio.
Ancora un tratto quasi piano e poi si scende fino a un pulpito con bella vista sulla diramazione della Val Brentón Orientale-Occidentale e sul versante della Róa Bianca dove scorre la bella e difficile Zéngia Bruta – vedi itinerario → Monti della Destra Mis: Zéngia Bruta (o Zéngia Burta o Zengión Nord) della Róa Bianca dal km 13-III SP 2 Valle del Mis.
(La Zéngia Bruta della Róa Bianca finisce proprio al Forzelìn de la Val de l’Ègua dove si è passati nella fase iniziale di questo itinerario.)
Dal pulpito inizia in discesa la ben nota parte molto-molto ripida dello Spìgol Séch: è una contorta traccia tagliata tra mughi e arbusti vari, e bisogna andar piano!
Dopo aver perso oltre 200 metri di dislivello si piega a sinistra e con qualche svolta si va ad attraversare su roccia bianca il fondo piatto di un canale.
Ora in saliscendi si va a doppiare una insellatura (passaggio poco evidente per qualche albero abbattuto) e si arriva sotto una cascata «benedetta (a questo punto dell’escursione) per il rifornimento acqua».
Infine – sempre con attenzione alle diramazioni e ai rami tagliati – ci si immette nel sentiero che dai Cadíni del Brentón sale a Casera Morséca o Morsecca, e per questo finalmente al fondo della Val del Mis.

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È difficile calcolare con esattezza il dislivello di un tracciato come questo, ma dovrebbe essere di poco superiore ai 1.600 metri e non oltre 2.300 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 1,427 ft
Photo of01 - Parcheggio di inizio escursione a Pian Falcina o Pian de la Falzìna o Pian dei Faghèr

01 - Parcheggio di inizio escursione a Pian Falcina o Pian de la Falzìna o Pian dei Faghèr

PictographWaypoint Altitude 2,065 ft

02 - Uscita dal Sentiero Natura Val Falcina per altra traccia

PictographWaypoint Altitude 2,788 ft
Photo of03 - Foto verso il Monte Pizzocco

03 - Foto verso il Monte Pizzocco

PictographWaypoint Altitude 3,652 ft

04 - Uscita dal sentiero in decisa salita per altra traccia seguendo la freccia «ROǍ BIANCA»

PictographWaypoint Altitude 3,868 ft
Photo of05 - Foto in arrivo al vallone-canale finale per il Forzelìn de la Val de l’Ègua

05 - Foto in arrivo al vallone-canale finale per il Forzelìn de la Val de l’Ègua

PictographWaypoint Altitude 4,524 ft
Photo of06 - Forzelìn de la Val de l’Ègua Photo of06 - Forzelìn de la Val de l’Ègua Photo of06 - Forzelìn de la Val de l’Ègua

06 - Forzelìn de la Val de l’Ègua

PictographWaypoint Altitude 4,739 ft
Photo of07 - Foto nell'area dei Cógoi de Palatàna Photo of07 - Foto nell'area dei Cógoi de Palatàna

07 - Foto nell'area dei Cógoi de Palatàna

PictographWaypoint Altitude 4,866 ft
Photo of08 - Base canaletto in direzione di Porta Bassa evitato per mughi a sinistra perché bagnatissimo

08 - Base canaletto in direzione di Porta Bassa evitato per mughi a sinistra perché bagnatissimo

PictographWaypoint Altitude 4,924 ft
Photo of09 - Sella di accesso alla conca finale per Porta Bassa Photo of09 - Sella di accesso alla conca finale per Porta Bassa

09 - Sella di accesso alla conca finale per Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,258 ft
Photo of10 - Porta Bassa

10 - Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,215 ft
Photo of11 - Foto a inizio Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

11 - Foto a inizio Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,141 ft
Photo of12 - Foto dai due spuntoni di riferimento poco dopo l'inizio della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

12 - Foto dai due spuntoni di riferimento poco dopo l'inizio della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,124 ft
Photo of13 - Foto entrando nel circo nord-ovest della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa Photo of13 - Foto entrando nel circo nord-ovest della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

13 - Foto entrando nel circo nord-ovest della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,135 ft
Photo of14 - Spigolo sud della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa Photo of14 - Spigolo sud della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

14 - Spigolo sud della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,129 ft
Photo of15 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa Photo of15 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

15 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,190 ft
Photo of16 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa Photo of16 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

16 - Foto lungo il versante est della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,311 ft
Photo of17 - Foto dal versante sud finale della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

17 - Foto dal versante sud finale della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,280 ft
Photo of18 - Rientro poco sotto Porta Bassa alla fine del giro orario della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

18 - Rientro poco sotto Porta Bassa alla fine del giro orario della Cengia Anulare della Cima di Porta Bassa

PictographWaypoint Altitude 5,265 ft
Photo of19 - Foto poco dopo l'inizio della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of19 - Foto poco dopo l'inizio della Zéngia de Severino Pagnussat

19 - Foto poco dopo l'inizio della Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,208 ft
Photo of20 - Foto dalla Zéngia de Severino Pagnussat verso la Gusèla de la Val dei Burt o Gusèla Marini Photo of20 - Foto dalla Zéngia de Severino Pagnussat verso la Gusèla de la Val dei Burt o Gusèla Marini

20 - Foto dalla Zéngia de Severino Pagnussat verso la Gusèla de la Val dei Burt o Gusèla Marini

PictographWaypoint Altitude 5,188 ft
Photo of21 - Inizio rientranza in un canalone con successivo passo esposto lungo la Zéngia de Severino Pagnussat

21 - Inizio rientranza in un canalone con successivo passo esposto lungo la Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,247 ft
Photo of22 - Arrivo al primo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of22 - Arrivo al primo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of22 - Arrivo al primo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat

22 - Arrivo al primo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,185 ft
Photo of23 - Foto lungo la Zéngia de Severino Pagnussat tra i due traversi molto esposti della seconda metà

23 - Foto lungo la Zéngia de Severino Pagnussat tra i due traversi molto esposti della seconda metà

PictographWaypoint Altitude 5,166 ft
Photo of24 - Arrivo al secondo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of24 - Arrivo al secondo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of24 - Arrivo al secondo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat

24 - Arrivo al secondo dei due traversi molto esposti nella seconda metà della Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,159 ft
Photo of25 - Foto prima di svoltare per le cornici finali della Zéngia de Severino Pagnussat

25 - Foto prima di svoltare per le cornici finali della Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,115 ft
Photo of26 - Inizio delle cornici finali della Zéngia de Severino Pagnussat Photo of26 - Inizio delle cornici finali della Zéngia de Severino Pagnussat

26 - Inizio delle cornici finali della Zéngia de Severino Pagnussat

PictographWaypoint Altitude 5,100 ft
Photo of27 - Ultimo passaggio esposto della Zéngia de Severino Pagnussat con cavo di aiuto rotto Photo of27 - Ultimo passaggio esposto della Zéngia de Severino Pagnussat con cavo di aiuto rotto

27 - Ultimo passaggio esposto della Zéngia de Severino Pagnussat con cavo di aiuto rotto

PictographWaypoint Altitude 5,069 ft
Photo of28 - Fine della Zéngia de Severino Pagnussat alla base del canalone meridionale di Porta Alta

28 - Fine della Zéngia de Severino Pagnussat alla base del canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,150 ft
Photo of29 - Foto risalendo un ripido erboso per l'aggiramento dei primi salti del canalone meridionale di Porta Alta Photo of29 - Foto risalendo un ripido erboso per l'aggiramento dei primi salti del canalone meridionale di Porta Alta

29 - Foto risalendo un ripido erboso per l'aggiramento dei primi salti del canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,233 ft
Photo of30 - Foto in arrivo al primo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta

30 - Foto in arrivo al primo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,328 ft
Photo of31 - Secondo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta Photo of31 - Secondo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta Photo of31 - Secondo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta

31 - Secondo grande masso incastrato salendo il canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,426 ft
Photo of32 - Passo roccioso su lastra inclinata salendo il canalone meridionale di Porta Alta Photo of32 - Passo roccioso su lastra inclinata salendo il canalone meridionale di Porta Alta Photo of32 - Passo roccioso su lastra inclinata salendo il canalone meridionale di Porta Alta

32 - Passo roccioso su lastra inclinata salendo il canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,623 ft
Photo of33 - Foto al facile finale del canalone meridionale di Porta Alta

33 - Foto al facile finale del canalone meridionale di Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,778 ft
Photo of34 - Porta Alta Photo of34 - Porta Alta Photo of34 - Porta Alta

34 - Porta Alta

PictographWaypoint Altitude 5,753 ft
Photo of35 - Foto a imbocco cengia iniziale di discesa da Porta Alta per la Val Brentón Occidentale Photo of35 - Foto a imbocco cengia iniziale di discesa da Porta Alta per la Val Brentón Occidentale

35 - Foto a imbocco cengia iniziale di discesa da Porta Alta per la Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,765 ft
Photo of36 - Arrivo al punto di calata per scendere verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

36 - Arrivo al punto di calata per scendere verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,705 ft
Photo of37 - Breve calata su roccette per scendere verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

37 - Breve calata su roccette per scendere verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,654 ft
Photo of38 - Inizio ultima diagonale di discesa verso il sentiero della Val Brentón Occidentale Photo of38 - Inizio ultima diagonale di discesa verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

38 - Inizio ultima diagonale di discesa verso il sentiero della Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,493 ft
Photo of39 - Inizio in discesa della parte a sentiero della Val Brentón Occidentale

39 - Inizio in discesa della parte a sentiero della Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,381 ft

40 - Saltino di roccia con esile lista orizzontale scendendo per la Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,379 ft
Photo of41 - Testata scivolo roccioso scendendo per la Val Brentón Occidentale

41 - Testata scivolo roccioso scendendo per la Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 5,274 ft

42 - Uscita a sinistra da base scivolo roccioso per lungo tratto boschivo scendendo per la Val Brentón Occidentale

PictographWaypoint Altitude 3,930 ft
Photo of43 - Elevazione boschiva di vetta dello Spìgol Séch con masso e resti di focolare

43 - Elevazione boschiva di vetta dello Spìgol Séch con masso e resti di focolare

PictographWaypoint Altitude 3,476 ft
Photo of44 - Pulpito a inizio del ripido di discesa dello Spìgol Séch con vista sulla Róa Bianca

44 - Pulpito a inizio del ripido di discesa dello Spìgol Séch con vista sulla Róa Bianca

PictographWaypoint Altitude 2,769 ft
Photo of45 - Cascata in avvicinamento all'immissione in discesa nel sentiero di Casera Morséca o Morsecca

45 - Cascata in avvicinamento all'immissione in discesa nel sentiero di Casera Morséca o Morsecca

PictographWaypoint Altitude 2,508 ft

46 - Immissione in discesa nel sentiero che dai Cadíni del Brentón sale a Casera Morséca o Morsecca

PictographWaypoint Altitude 1,806 ft
Photo of47 - Attraversamento finale del Torrente Brentón in arrivo ai Cadíni del Brentón

47 - Attraversamento finale del Torrente Brentón in arrivo ai Cadíni del Brentón

PictographWaypoint Altitude 1,634 ft

48 - Parcheggio dei Cadíni del Brentón per eventuale seconda auto di rientro a Pian Falcina

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