Monti del Sole: El Zengionèt e El Zengión de La Palàza da San Gottardo

Escursione che percorre due sentieri-cengia all’inizio sud-est dei Monti del Sole.
La guida di riferimento è la solita “Monti del Sole e Piz de Mezodì” di Pietro Sommavilla e Luca Celi.
Veramente appropriata è la definizione che la guida fa di “El Zengión”: «Non si tratta di un sentiero di approccio vero e proprio ma di un percorso di ripetuta traversata e vagabondaggio sul versante meridionale degli avancorpi sud-orientali della Palàza».
Dunque, sono due sentieri-cengia che assieme realizzano una interessante escursione di “vagabondaggio”, e da soli sono un’alternativa più selvaggia di avvicinamento ad altri itinerari che si spingono più in alto e/o all’interno nei Monti del Sole.
El Zengionèt, ad esempio, da solo può essere un’alternativa per risalire la prima parte della Val di Salet – vedi l’itinerario standard → Monti del Sole: Val di Salét, Forzèla de le Canevùze (o Forcella del Sass di Peralòra) e Casèra Nusieda Alta da San Gottardo.
El Zengión de La Palàza, invece, può far parte di un’interessante traversata – vedi itinerario → Monti del Sole: Zengión de la Palaza, Forzèla de Peralòra e Cengia dei Contrabbandieri traversando da Candáten a Gena Bassa.
In tutto l’arco dolomitico ci sono varie cenge a cui ci si riferisce con il toponimo “Zengión”, e tra le tante ce n’è una (più difficile) a pochi km da questa al limite nord-est dei Monti del Sole; vedi → Monti del Sole e Gruppo del Piz de Mezodì: Col Pizzón via normale e Zengión del Col Pizzón.

Avvicinamento a El Zengionèt de La Palàza da San Gottardo
Dal parcheggio alla Chiesa di San Gottardo si segue la stradetta iniziale della Via degli Ospizi fino al Centro Equestre di Case Salet.
Subito dopo il torrentello che segue il primo cancello dei Prati Salet (e prima della grande stalla) si svolta a sinistra per una stradetta che punta a due fabbricati più vecchi – quello di sinistra direzione arrivo è il “perno” dell’escursione: alla sua sinistra inizia il sentiero di andata, e alla sua destra termina quello di rientro.
Dopo questo fabbricato si prosegue su largo sentiero per 80/90 metri lineari circa, e si trova una curva a destra subito dopo la quale bisogna fare “il punto di orientamento” per andare a El Zengionèt.
Dopo la curva il sentiero prosegue diritto ed evidente (con vari ometti), ed è quello normale della Val di Salet già citato all’inizio.
Sulla destra c’è un pianoro boschivo dal fondo confuso che è stato liberato dagli alberi abbattuti: questi schianti e i successivi lavori di sistemazione hanno cancellato un’altra impronta di sentiero che deviava a destra.
Bisogna attraversare “con fiducia” verso destra questo pianoro boschivo di pochi metri, e si trova l’impronta del sentiero secondario che sale sul pendio in direzione di El Zengionèt.
Si va avanti per buona traccia con alcune svolte fino a un gruppo di alberi abbattuti, che si aggira facilmente verso destra ritrovando la buona traccia circa 25 metri lineari più in alto.
Ora si va avanti fino a quota 590 circa con altimetro a pressione tarato a quota 420 al primo cancello delle Case Salet.
A 590 si arriva su una selletta boschiva, con dorsale poco accentuata che sale sulla destra e la traccia che si perde contro della ramaglia e dei piccoli arbusti.
Appena si infila il naso nella ramaglia della dorsale, si nota a destra un ottimo sentiero: non è quello giusto (anche se è segnalato con rami tagliati dopo pochi metri) perché va in direzione del Col Bregón.
Anche qui, come a inizio avvicinamento, si continua “con fiducia” per una decina di metri seguendo il filo di dorsale nel fondo un po’ confuso: riemergerà una traccia appena fuori del bosco e inizieranno anche qui dei rami tagliati di segnalazione.
Ora il sentiero si fa a tratti scavato nell’erba alta, e poi rientra nel bosco fino a uno spiazzo erboso di una vecchia carbonaia a quota 780 metri circa.
Subito dopo si trova un albero con evidente segno rosso verticale che sta all’inizio di una piega verso sinistra del sentiero: è l’inizio del sentiero-cengia El Zengionèt.

Percorrenza di El Zengionèt fino al punto di raccordo con El Zengión de La Palàza
La parte che si può definire di vera cengia di El Zengionèt arriva subito in forma di traccia di sentiero stretta ed esposta su ripidissimo e profondissimo pendio non protetto.
Il posto per i piedi c’è ma serve attenzione.
Poi si continua dentro il bosco su impronta più larga e su pendio meno inclinato, fino a un canaletto.
Dopo il canaletto il sentierino risale facilmente una dorsale e riprende a traversare con un tratto comodo e scenografico sotto una bella fascia rocciosa.
In breve, si arriva sotto un gradone nerastro verticale sulla destra (3 metri circa), che oggi era ben bagnato da uno “stillicidio sorgente” – in arrivo si nota un primo bollo rosso su un alberello di sinistra con ramo tagliato a destra del camminamento, e poi un altro bollo rosso sulle roccette subito dopo il gradone nerastro.
Qui arriva il sentiero di deviazione dal fondo della Val Salet (vedi itinerario citato all’inizio) e qui inizia il raccordo dal Zengionèt al Zengión de La Palàza.

Breve raccordo dalla fine di El Zengionèt all’inizio di El Zengión de La Palàza
El Zengión inizia sotto l’alta fascia rocciosa che si nota molto bene più in alto dal punto di arrivo alla fine di El Zengionèt.
C’è una traccia precisa che raggiunge il punto di inizio, anche se non tutta evidentissima: alla peggio si va su diritti e con un po’ di “ravanata” si risolve il problema.
Appena dopo la placca-gradone nera e verticale, un bollino rosso indica dei gradini che consentono di salirci sopra con alcuni passi esposti in diagonale, e appena sopra la parte più verticale si attraversa il piccolo impluvio dello stillicidio in direzione di un sentierino che, a questo punto, va in direzione contraria rispetto a quello di arrivo di El Zengionèt che sta sotto.
Si giunge a un tornante sinistro e poi si finisce sotto un tratto di gradini piuttosto ripidi e confusi misto roccette-terra: salendo per poco diritti e piegando poi leggermente a destra, si dovrebbe notare un bollo rosso su alberello dipinto per chi scende (si vede solo guardando all’indietro), e poi un ramo tagliato.
Fatto questo passaggio non chiarissimo, la discreta traccia a terra del sentierino riprende con altri rami tagliati di segnalazione e qualche bollo rosso, e si arriva facilmente sotto l’alta fascia rocciosa dove inizia El Zengión de La Palàza.
(In tutto questo tratto di raccordo il GPS ha “sofferto” per i molti rimbalzi di segnale, e dunque la linea registrata non è molto affidabile.)

Percorrenza di El Zengión de La Palàza
El Zengión inizia in direzione est con un lungo tratto scenografico su largo camminamento che affianca la fascia rocciosa e sta su una larga bancata boschiva sospesa: a tratti la bancata è veramente larga e non ci si rende conto della “sospensione”.
Questa prima parte è di oltre 700 metri in linea d’aria, e probabilmente quasi un km di percorrenza lineare.
Poi si inizia un dolce arco di aggiramento verso sinistra del pendio del Col dei Rondoi, e dunque si punta verso nord.
Dopo l’arco di aggiramento, bisogna “resettarsi e ritornare con la mente in modalità cengia”.
Ora la bancata si fa più stretta lasciando tuttavia, a tratti, qualche “apparente” possibilità di interpretazione sulle “micro linee di livello” – per non complicarsi la vita, attenzione sempre ai rami tagliati, qualche ometto e, da un certo punto, anche ai bolli rossi.
Ci sono alcuni brevi passaggi MOLTO-MOLTO esposti con grande verticalità sopra i Prati Salet.
Il passaggio più esposto si può aggirare salendo un paio di metri tra gli arbusti, ma qualcuno bisogna farlo.
È un problema di “sola visione”, perché il posto per i piedi c’è sempre.
Si entra poi in un tratto di bosco coprente su una conca-circo, e si arriva all’attraversamento di un canaletto pietroso con evidente ometto sul sentiero e un altrettanto evidente covolo che sta un 10/15 metri più sopra all’interno del canale.
La guida indica più o meno qui il limite nord-est di El Zengión, perché da qui descrive in senso contrario il sentiero che sale da Case Salèt e continua per altre destinazioni dentro il canalone.

Rientro a Case Salet dalla fine di El Zengión de La Palàza
Dall’attraversamento del canale con ometto e covolo, si continua su bancata boschiva con solo qualche passo esposto, e si finisce all’aggiramento di un costone dove si inizia a scendere dentro un tratto di bosco più coprente: qui all’inizio c’è qualche albero abbattuto sul sentiero, ma il pendio è poco pendente e si aggira tutto senza problemi.
Poi si esce dal bosco su pendii più ripidi dove la traccia di sentiero passa tra erbe alte scivolose e altri tratti esposti con viste di profondità.
Si arriva a un grande albero abbattuto verso l’esterno del sentiero, che anticipa un salto quasi verticale con traccia a stretti tornantini e saltini da superare con attenzione.
Quindi lungo traverso verso destra o sud-ovest stando attenti ai rami tagliati e qualche ometto: ancora passi esposti.
Dopo il traverso si scende più diretti nel bosco fino a un piccolo pianoro dal fondo confuso dove un paio di ometti e un grosso ramo tagliato indicano la prosecuzione in direzione delle Case Salet.
In breve si arriva nel “reticolo di sentieri ENEL” che stanno appena sopra il fondovalle, con bolli rossi in tutte le direzioni, e si va a destra in discesa ad ogni bivio fino al Centro Equestre di Case Salet.
Anche questo sentiero di rientro è in linea con il resto dell’escursione: selvaggio senza punte estreme, ma non per principianti.

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Il dislivello reale dell’escursione è poco meno di 800 metri e non oltre 1.100 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.

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