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Monti Alburni - Cima Polveracchio Ruderi Castello di Federico II da Capaccio

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Trail stats

Distance
7.18 mi
Elevation gain
2,497 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
2,497 ft
Max elevation
2,965 ft
TrailRank 
94 5
Min elevation
766 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 14 minutes
Time
6 hours 58 minutes
Coordinates
1991
Uploaded
April 30, 2023
Recorded
April 2023
  • Rating

  •   5 4 Reviews

near Pietrale-Capo di Fiume, Campania (Italia)

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Itinerary description

Escursione dall'interesse naturalistico-storico-religioso-panoramico in una delle cime più occidentali del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, ossia il Monte Polveracchio, anticima del Monte Soprano, più alto di 180 m, non raggiunto a causa della pioggia intercorsa nel momento di rifocillamento sull'anticima e sull'incombente temporale che in poche ore si sarebbe manifestato con un'importante caduta di acqua.

Indeciso sul valore di assegnazione all'intero percorso A/R, ho optato per un medio livello che tuttavia è molto vicino al difficile per questa serie di aspetti:

1- non esiste un vero e proprio sentiero, infatti si prosegue in maniera intuitiva in alcuni passaggi e occorre una continua ricerca dei segni CAI che sono comunque frequenti, ma non sempre individuabili. Questo rende necessaria anche l'uso di un'app sentieristica a supporto di Wikiloc o se si preferisce la cartografia;
2- il terreno è molto irregolare, soprattutto nel primo tratto che dall'incrocio con il sentiero che porta ai ruderi del Castello di Federico II di Svevia porta sino ai segnavia della Località Polveracchio; in particolare è terra (umida, nel giorno di escursione), spesso vero e proprio prato interessato da sassi di dimensione variabile e spuntoni di roccia, con grado di pendenza anche al proprio lato di percorrenza;
3- giunti nella nuova parte boschiva che precede l'ascesa al Polveracchio si aggiunge alle considerazioni dei primi due punti anche la presenza di segni e frecce di colore rosso che possono trarre in inganno, portando a percorrere un tratto pressoché inutile al raggiungimento della cima (nel nostro caso, abbiamo vagato a vuoto per 700 m dal suddetto punto)
4- in condizioni di umido e bagnato le rocce di natura carsica che ci si trova a passare in precario equilibrio, tenerne in considerazione se si volesse effettuare un'escursione in questo territorio;
5- i passaggi non sono mai realmente esposti, tuttavia è opportuno ricordare che ci trova in un'area ove è presente più di un importante strapiombo, soprattutto se si dovesse perdere il sentiero;
6- in un tratto di soli 2 km si concentra un dislivello positivo e negativo di circa 430 m, valore quasi del 57% dell'intero percorso;
7- ci sono brevissimi passaggi cui occorre aiutarsi con le mani o effettuare una semplice arrampicata;

Fatte tali premesse, la partenza avviene dal piazzale di via Sferracavallo, ove situato il santuario della "Madonna del Granato" che raccoglie una storia millenaria di commistione di elementi pagani (il granato è il melograno, frutto sacro a Giunone) con quelli cristiani; paradossalmente, il tempio fu raso al suolo dall'imperatore Federico II (i cui ruderi del suo antico maniero sono appena a 1,6 km dalla chiesa) nei confronti del quale fu organizzata una congiura proprio nel territorio di Capaccio.
Dal piazzale già si ammira un panorama favoloso della piana di Capaccio con Agropoli, Castellabbate e le dolci alture che strapiombano a mare, quindi le pareti rosa del Santuario ed il profilo del promontorio del monte Calpazio, sormontato dai più consistenti Monte Soprano e Polveracchio, luogo in cui gli abitanti della piana del Sele trovarono rifugio dai fenomeni di paludosità che interessarono l'areale poco più di un millennio fa.
Si segue l'asfaltata di via Francesco Crispi, andando sempre dritto, sino alla fontana della Comunità Montana, costeggiando varie proprietà private distribuite in alto munite di filo spinato, a ridosso del bosco: neanche questa barriera è sufficiente al passaggio su strada di uno dei tre maremmani che hanno minacciosamente accompagnato i nostri passi per un po' di strada.
Giunti alla fonte, si imbocca sulla destra il CAI 410 (ex S2) che conduce sino al monte soprano, salendo prima degli scaloni, poi come mulattiera munita di scaloni rudimentali che accompagnano su una sterrata in salita che mostra i colori più belli di primavera con le fioriture fucsia degli alberi di Giuda, lecci, ontani, corbezzoli, arbusti di lentisco, mirto, borragine, cisto e ginestra. Giunti al l'incrocio con il CAI 408, S2 (per i ruderi) ed il prosieguo del 410: il sentiero piega sulla sinistra ma le spalle si possono vedere anche i ruderi del castello che appaiono nella loro intera figura su un'altura.
La prima parte della salita si svolge prevalentemente come brevi svolte nella macchia mediterranea tra lentischi, lecci, cipressi e altri arbusti mediterranei. I segnavia compaiono con frequenza e sono sovente accompagnati anche da ometti di pietra abbastanza alti, ma non sempre ad appropriata distanza da orientare adeguatamente, visto che questo tratto di sterrata sembrerebbe condurre anche per altre possibili vie non utili per l'ascesa . Questo primo tratto, arrivati al km 1,8 comporta uno stretto passaggio attraverso uno steccato che fa da barriera ai bovini presenti nell'area, infatti è munito di più file di filo spinato che è tagliato esclusivamente nella finestra di attraversamento che alla propria sx è anche chiusa dalla vegetazione; già da questo punto si individua la frequente presenza di deiezioni bovine, talune diarroiche, che attirano sciami di mosche ed un numero variabile di stercorari che il sottoscritto è la prima volta che vede in numero così consistente in un'escursione montana.
Il prosieguo del cammino procede in una serie di serpentine in un bosco penetrato dalla luce da alcune fenditure, il fondo resta terroso con molti sassi e senza alcuna regolare traccia e fra i numerosi lecci si incontrano alcune vacche dai profili costali e del bacino ben evidenti che non ne esaltano la figura, alcune scendono rapidamente dal crinale scampanellando, mantenendo opportune distanze e senza mai apparire minacciose.
L'ascesa si fa dura ed inizia ad aprirsi una radura fatta da prato, tanti asfodeli con il proprio fiore bianco che svetta all'apice, sassi, rocce e roccette: sulla nostra dx, al km 2,6, si vede il burrone, le cui rocce sono saldate con un sistema di reti per evitarne il crollo e fra queste pareti calcaree si apprezza la ginestra rigorosamente ingiallita dalla propria fioritura come da nessuna altra parte, testimoniando il giusto momento per rifiatare dopo il tratto di ascesa più impegnativo per dislivello.
Si è ormai in un tratto caratteristico per l'intera orografia della cresta che ha in successione il Polveracchio sino al Vesole, ossia una dorsale calcareo-dolomitica da cui si apre a 360° il panorama circostante, a partire da Punto Tresino con omonimo monte su Agropoli nel capo meridionale del golfo di Salerno, il vicino monte Sottano con la piana del Sele, in lontananza la parte nord del Golfo di Salerno dalla quale, nonostante una foschia maggiormente marcata a tale distanza, si intravedono Capri, Punta Campanella e la caratteristica morfologia di Sant'Angelo a Tre Pizzi, a nord; ad ovest si apprezzano i lecci secolari che porteranno al Polveracchio.
Il tratto in questione sarò un libero calpestio che si immerge nell'ampio panorama, le roccette, i ronzii delle api e degli stercorari,molto attivi negli spostamenti, come del volo delle farfalle. Pur comparendo segnavia ed ometti, il percorso si svolge intuitivamente, superando nuovamente una staccionata alla sua sx, sino al km 4,1 ove si incontrano più segnavia: il 410 in direzione del castello federiciano, il suo prosieguo verso l'intersezione con il CAI 456 ed 408 che porta a Capaccio, nel bosco.
Ci si incammina verso la sx e ci si addentra nuovamente in u fitto bosco di lecciì, ove occorre seguire con attenzione i segnavia, ignorando i segni rossi e alcune frecce direzionali che possono trarre in inganno: l'attenzione dovrà essere massima soprattutto alle improvvise svolte, ideate per addolcire l'ascesa che porterà di sbucare nuovamente su terreno aperto, compiendo una brevissima arrampicata su roccette. Si ripete nuovamente la magia panoramica e del contesto della dorsale, rimontando senza aspra salita fino alla dorsale del monte Polveracchio. Giunti in cima, c'è un cartello e si compie nuovamente la contemplazione attorno a se, con l'aggiunta del profilo di Monte Soprano che si presenta quasi con la forma di un cappello di un puffo.
Arriva la pioggia e oltre ad un rapido pranzo è guastata anche l'idea di proseguire per 3 km A-R per il Soprano. Si torna indietro, prestando la medesima attenzione dell'andata ai segnavia, agli ometti e a punti rimasti nei ricordi, sino a giungere al bivio che traccia la strada per i ruderi del Castello di Federico II, ove per la prima volta prevale la pineta, alberi raramente apprezzati nel cammino.
Arrivati al maniero ormai diroccato, riecheggia il 1245 e la congiura ordita ai danni dell'Imperatore che mise a ferro e fuoco non solo Capaccio, ma punì i responsabili secondo lex pompeia, avendo operato contro natura, furono giustiziati secondo i quattro elementi di essa: alcuni furono trascinati da cavalli sino a morte, altri bruciati vivi, impiccati, infilati in sacchi di cuoio e gettati in mare.
Infine, si godono gli scorci da passaggi sotto arco a tutto sesto da cui nuovamente si apprezzano le mura, la piana di Paestum e punta Tresino (provando ad ignorare gli imbrattamenti operati da vandali di scarso ingegno e cultura), come anche in direzione di Monte Soprano.
Non resta che tornare al Santuario della Madonna del Granato concedendosi una visita all'interno, ove si apprezza conformazione a croce latina con tre navate, un pregevole pulpito in marmo del ‘200, di gusto cosmatesco, sotto cui è stato recuperato un affresco tardo gotico raffigurante San Biagio in paramenti sacri. Frontalmente, la Madonna del Granato con il melograno.

Si consiglia l'uso di bastoncini telescopici, indispensabili per effettuare la discesa, così come scarpe da escursione (meglio se in goretex), app sentieristiche e protezione solare poiché il sentiero è esposto per poco più di metà della sua percorrenza.
E' opportuna anche un'adeguata scorta di acqua poiché è presente un'unica fonte nella parte iniziale del sentiero.
Arriverà il tempo per percorrere anche la dorsale per Monte Soprano, godendo nuovamente di tutto ciò che ha emozionato nel proprio passeggio.

Waypoints

PictographReligious site Altitude 857 ft
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Madonna del Granato

PictographWaypoint Altitude 800 ft
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PictographWaypoint Altitude 858 ft
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PictographWaypoint Altitude 886 ft
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PictographWaypoint Altitude 913 ft
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PictographWaypoint Altitude 996 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,156 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,158 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,201 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,264 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,281 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,335 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,419 ft
Photo ofRecinto abusivo, seguire il CAI

Recinto abusivo, seguire il CAI

PictographWaypoint Altitude 1,456 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,616 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,659 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,711 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,868 ft
Photo ofSegni CAI Photo ofSegni CAI Photo ofSegni CAI

Segni CAI

PictographPanorama Altitude 2,008 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 2,050 ft
Photo ofStrapiombo Photo ofStrapiombo Photo ofStrapiombo

Strapiombo

PictographPanorama Altitude 2,109 ft
Photo ofCosta cilentana, golfo di Salerno

Costa cilentana, golfo di Salerno

PictographWaypoint Altitude 2,164 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 2,278 ft
Photo ofSentiero di cresta

Sentiero di cresta

PictographWaypoint Altitude 2,299 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 2,336 ft
Photo ofOmetti di pietra Photo ofOmetti di pietra

Ometti di pietra

PictographWaypoint Altitude 2,318 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 2,275 ft
Photo ofAggirare a sx la staccionata

Aggirare a sx la staccionata

PictographWaypoint Altitude 2,282 ft
Photo ofDribbling fra roccette

Dribbling fra roccette

PictographIntersection Altitude 2,344 ft
Photo ofSegnavia Photo ofSegnavia

Segnavia

PictographWaypoint Altitude 2,368 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,461 ft
Photo ofFrecce direzionali e segni CAI nel bosco

Frecce direzionali e segni CAI nel bosco

PictographWaypoint Altitude 2,533 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,642 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,679 ft
Photo ofScavalcare roccette

Scavalcare roccette

PictographWaypoint Altitude 2,756 ft
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PictographSummit Altitude 2,953 ft
Photo ofVetta Photo ofVetta Photo ofVetta

Vetta

PictographWaypoint Altitude 2,477 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 2,286 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 2,337 ft
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PictographPanorama Altitude 1,428 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographIntersection Altitude 1,128 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographWaypoint Altitude 1,128 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,125 ft
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PictographRuins Altitude 1,142 ft
Photo ofRuderi del Castello di Federico II Photo ofRuderi del Castello di Federico II Photo ofRuderi del Castello di Federico II

Ruderi del Castello di Federico II

PictographWaypoint Altitude 1,190 ft
Photo ofSalita del Castello Photo ofSalita del Castello Photo ofSalita del Castello

Salita del Castello

PictographWaypoint Altitude 1,167 ft
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PictographWaypoint Altitude 773 ft
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PictographWaypoint Altitude 786 ft
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Waypoint

Comments  (6)

  • Photo of migueleloi
    migueleloi May 4, 2023

    Magnificent route, with great views over the sea, and all the natural beauty of these mountains in southern Italy,
    Thanks for sharing,
    Compliments

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 May 4, 2023

    Thank you again and enjoy your trekking/hiking.
    Best regards.

  • Photo of Susy7
    Susy7 May 4, 2023

    I have followed this trail  View more

    Incantevole sentiero, poco pubblicizzato ma vale la pena percorrerlo.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 May 5, 2023

    Grazie, una scoperta che può essere anche prolungata con un numero di ore di luce crescenti, proteggendosi dalla frequente esposizione solare nei tratti di radura come in quelli di cresta.

  • Photo of californiagymsama
    californiagymsama May 29, 2023

    Estupendo Parque Nacional del Cilento.
    Roca caliza, bosques e historia…
    Saludos compañero

  • Photo of emilio viejo
    emilio viejo Apr 16, 2024

    Espectacular ruta y fotos. Gracias por compartir. Un abrazo

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