Monterosso Almo - Grotta dei Santi
near Monterosso Almo, Sicilia (Italia)
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Itinerary description
Evidenze geografiche, orografiche e antropiche: essendo il sito collocato fra Monterosso e
Licodia, è contornato da una orografia collinare con il fiume Amerillo a sud. Il territorio è quasi
privo abitanti con qualche casolare abbandonato o ridotto a rudere;
Evidenze archeologiche: il sito di era tardo romana, venne studiato da Giuseppe agnello nel 1940
che ne tracciò le vicende storiche; inizialmente sorse come necropoli e successivamente divenne
oratorio, quindi luogo culto;
Evidenze panoramiche, paesaggistiche, naturalistiche: l’evento si volge su un tratto molto
panoramico essendo paesaggisticamente abbastanza attraente, per la particolare conformazione di
tutta la zona. La superfice del territorio una volta era coltivata con mezzi primitivi e ora, essendo
abbandonata e incolta, da spazio alla natura che man mano si ripresenta allo stato primordiale;
Particolarità riferite a flora e fauna: la pianta dominante è l’ampelodesmos mauriticano, comunemente
detta “Disa” usata per produrre cordami che venivano impiegati nell’agricoltura; altra pianta selvatica
utile è la palmetta nana, utilizzata per produrre cordami di piccolo diametro. Ovviamente non
mancano i fichi, mandorli, olivi, noci ecc. da sottolineare l’inserimento di essenze di conifere con
l’espansione delle aree destinate alla forestazione.
Animali più comuni che popolano il territorio sono: mammiferi come volpi, conigli, donnole; uccelli
come corvi, gazze, poiane, storni, passeri, upupe e rettili come colubro, biacco, lucertole, ramarri.
Anche la ricchezza entomologica è ben sviluppata come api, vespe, cavallette, farfalle di vario tipo
ecc.
Licodia, è contornato da una orografia collinare con il fiume Amerillo a sud. Il territorio è quasi
privo abitanti con qualche casolare abbandonato o ridotto a rudere;
Evidenze archeologiche: il sito di era tardo romana, venne studiato da Giuseppe agnello nel 1940
che ne tracciò le vicende storiche; inizialmente sorse come necropoli e successivamente divenne
oratorio, quindi luogo culto;
Evidenze panoramiche, paesaggistiche, naturalistiche: l’evento si volge su un tratto molto
panoramico essendo paesaggisticamente abbastanza attraente, per la particolare conformazione di
tutta la zona. La superfice del territorio una volta era coltivata con mezzi primitivi e ora, essendo
abbandonata e incolta, da spazio alla natura che man mano si ripresenta allo stato primordiale;
Particolarità riferite a flora e fauna: la pianta dominante è l’ampelodesmos mauriticano, comunemente
detta “Disa” usata per produrre cordami che venivano impiegati nell’agricoltura; altra pianta selvatica
utile è la palmetta nana, utilizzata per produrre cordami di piccolo diametro. Ovviamente non
mancano i fichi, mandorli, olivi, noci ecc. da sottolineare l’inserimento di essenze di conifere con
l’espansione delle aree destinate alla forestazione.
Animali più comuni che popolano il territorio sono: mammiferi come volpi, conigli, donnole; uccelli
come corvi, gazze, poiane, storni, passeri, upupe e rettili come colubro, biacco, lucertole, ramarri.
Anche la ricchezza entomologica è ben sviluppata come api, vespe, cavallette, farfalle di vario tipo
ecc.
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