Monte Velino (2487) per la Rava della Croce, in solitaria

Quando credi di conoscere quanto meno discretamente una montagna come il Velino, dopo averne percorso in modalità escursionistica la stragrande maggioranza dei valloni, dei sentieri ufficiali e dei percorsi fuori sentiero, ecco che ti si presenta l'ennesima uscita in cui capisci che ci sta ancora tanto da conoscere e scoprire.
Mi mancava soltanto questo vallone alla sinistra orografica del Vallone Sfonnato, e grazie anche alla relazione di qualche tempo fa su "tracce di consapevoli passaggi", oggi ho deciso di percorrerla.
Si parte da Rosciolo, da una traversa di via Roma che porta verso la campagna, e si percorre il sentiero E1 fino ad arrivare ad una sella davanti ad una pineta di rimboschimento, in cima alla Costa Grande, dove vado a visitare il Rifugio LAMFAR, gestito dal gruppo GEV.
Da lì mi dirigo verso un'altra pinetina più su a nord, dalla caratteristica forma di V, alla cui sinistra inizia la Rava della Croce.
Si supera un primo saltino di II, aggirabile volendo a sx per sfasciumi, e per un po' si avanza lungo la pietraia, fino ad arrivare ad un salto di roccia levigata (presumo III ed oltre) coperto da alberi: qui occorre aggirarlo a sinistra lungo un'aleatoria cengia di cervi, abbastanza delicata...un piede messo male e si finisce giù.
Si prosegue superando gineprai e roccette fino a ricongiungersi al fondo del vallone, dove si proseguirà ormai fino alla fine, avanzando su pietraie e superando un paio di tratti di II di rocce miste ad erba.
Il percorso si ricongiunge quindi al sentiero 5 e da lì si prosegue in vetta.
Il versante nord è ancora innevato, ma all'ora in cui sono sceso non ho dovuto ricorrere all'altrezzatura invernale, che ovviamente avevo con me.
Insomma, ne è uscita una grande uscita di escursionismo esplorativo lunga quasi 20 km, il Velino non delude mai.