Monte Tartaro , Cima Biscurri , Cima Lanciano , da Campitelli

Nell'abitato di Alfedena un bivio sulla destra indica la via per il Pianoro di Campitelli e il Lago della Montagna Spaccata . La strada asfaltata ma con numerose buche incrocia sulla destra il bivio per il Lago , che si trascura , e piu' in alto c'e' un bivio senza indicazioni , mantenere il lato destro . Dopo circa 15 km. si arriva nello splendido pianoro su cui domina sovrastante il Monte a Mare . Un chioschetto in ristrutturazione indica il noleggio per lo sci di fondo . Si prende sulla destra la evidente sterrata contrassegnata dai sentieri L1 , che seguiremo , L2 , che dopo una breve salita scende sulla Valle del Rio Torto , L4 che invece piega sulla sinistra per la Valle Fiorita . Dopo l'incrocio con L2 , il sentiero scende per una cinquantina di metri di dislivello per poi riprendere la sua salita , mai veramente troppo ripida . Prima dell'uscita dalla faggeta il sentiero diventa meno sassoso e morbido del fogliame . Quando si esce la vista sulla Conca dei Biscurri e' magnifica , col Meta e Tartaro davanti , il Miele sulla sinistra e la Cima dei Biscurri ripidissima . Usciamo dal sentiero ufficiale per seguire tracce di vecchi tratturi , retaggio di antichi pastorali , che dopo la ripida brecciaia ci porta su un misto di terriccio e sassi , su cui ci inerpichiamo ripidi per raggiungere la sella dei Biscurri . Da li si apre la cresta che porta al Petroso . Si piega sulla destra per raggiungere la prima vetta , Cima dei Biscurri a mt.2007 , ed un gruppetto di camosci ci osserva a debita distanza , permettendoci magnifici scatti sul filo di roccia . Dalla vetta appare il Pianoro di Campitelli in tutta la sua bellezza , aumentata dall'incipiente foliage . Raggiungiamo nuovamente la sella per salire sulla seconda vetta , Cima Lanciano a quota 2088 mt. , che ci permette la vista sulla Vallelunga . Un numeroso gruppo di Grifoni volteggia vicino , forse ha avvistato qualche carcassa . Dalla Cima Lanciano prendiamo la frastagliata cresta che porta alla base del Tartaro , che necessita in qualche punto di appigli mani e piedi per raggiungerne la vetta a quota 2191 mt. . Altro panorama che si schiude , stavolta sulla Val Canneto ed il Forcellone . Il meritato riposo prima di scendere sulla Conca dei Biscurri , traversando il filo di cresta che porta , affilatissimo , sul Meta . Sulla Sella , su tracce di tratturo , pieghiamo sulla sinistra per scendere ripidi e giungere su una delle tante pozze che le piogge estive hanno rimpinguato . Un evidente tratturo ci indica la via del ritorno , quando un branco numeroso di cervi si para alla nostra vista . In questo periodo si sta per concludere la stagione degli amori ed i bramiti si fanno piu' rari e riusciamo , a debita distanza (i cervi non sono come i camosci , guardinghi scappano a centinaia di metri non appena ci scorgono) riusciamo ad immortalarli mentre occupano una grande pozza , spettacolo che ripaga tutta l'escursione . Ci dirigiamo quindi sul sentiero L1 , in corrispondenza delle rovine del Fortino Napoleonico , da cui a breve ci si riimmette in bosco per percorrere il sentiero di andata . Dato che l'itinerario si svolge prevalentemente fuori sentiero e' opportuno richiedere un permesso , ad evitare spiacevoli sanzioni .