Monte Stabiata da Arischia, passando per le casette Micantoni e il castello di 'Ariscola'. Ritorno lungo il Fosso del Ferone
near Arischia, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Da Fonte Nera (fontanile attivo) si prosegue, a ridosso della parte iniziale del Fosso di Formaliscia, fino ad intercettare una comoda carrareccia che ci conduce in mezzo ad un paesaggio magnifico (in ogni stagione) di colline verdissime e poi in breve ad alcuni antichi ricoveri pastorali: un'antica casina, davvero semplice e austera, è alle pendici di una di queste colline, ed un'altra subito accanto, addirittura dentro una grotta (altro che presepi viventi!).
Qui incomincia la salita (per la vetta di Monte Stabiata) che inizialmente segue e poi costeggia sulla destra il "Fosso Camarda". Piano piano si continua a salire a volte senza una nitida traccia, ritrovando poi il sentiero più in alto che ci conduce, con un ampio ma gustoso giro, prima accanto a "Colle Alto" e poi piegando decisamente verso SUD-EST alla cima brulla e inconfondibile di Monte Stabiata (a Mt. 1650 da IGM).
Il sole oggi molto caldo...e fastidiose mosche a decine, ci hanno costretto a ridiscendere (dopo qualche foto all'orizzonte) quasi subito, per cercare un posto dove poter addentare il giusto e agognato panino. Comunque, questi 1650 mt. di quota, offrono viste davvero intense, soprattutto in condizioni di visibilità ideali (!!).
Abbiamo quindi perso quota celermente, fino a giungere in prossimità di "Fonte Acqua Fredda".
Qui, con il fontanile/abbeveratoio a vista e alla piacevole ombra di un piccolo albero, ci siamo comodamente seduti e rifocillati (bisogna apprezzare soprattutto questi momenti di "non fatica", mangiando e bevendo qualcosa per recuperare preziose energie, dopo la perseveranza nella lunga salita).
A "Fonte Acqua Fredda" (a Mt. 1403 da IGM) abbiamo trovato acqua a volontà (ovviamente freschissima!) per riempire le nostre borracce.
Da questo maestoso fontanile/abbeveratoio (incredibili ed enormi pietre squadrate giacciono a terra al suo cospetto!?) abbiamo proseguito (risalendo leggermente) fino ai ruderi delle casette pastorali denominate "casette Micantoni " (a Mt. 1427 da IGM).
Un tempo queste alture costituivano una vera ricchezza nei lunghi mesi estivi. Le innumerevoli greggi di pecore potevano brucare a volontà erba tenera e fresca, mentre giù in pianura i pascoli pativano calura e siccità.
Dalle "casette Micantoni" abbiamo continuato a scendere fino all'inizio del superbo "Fosso del Ferone" (più giù vi accorgerete che è un ambiente davvero unico e selvaggio)...
Ma appena intercettata la profondità iniziale del Fosso, abbiamo deciso di risalire di quota, alla nostra destra, per visitare, sulla sommità del severo colle, i ruderi del castello medievale di "Ariscola" (Arischia) nella "Terra dell'Ardenza"(a Mt. 1409 da IGM) .
Arroccato su un'altura, questa antichissima fortificazione(!!), assicurava il predominio sui verdi pascoli e soprattutto proteggeva e difendeva i pochi abitanti (?) da eventuali attacchi nemici.
Pochissimi resti sono a noi giunti, giusto alcuni muri che però danno l'idea di quanto fosse poderoso e importante questo fortilizio d'altura.
Dopo alcune foto, siamo poi tornati sui nostri passi fino ad una casupola oramai diruta ed una grotta accanto ad essa, abbastanza ampia ed estesa nell'interno.
Ci siamo dunque poi reimmessi nel lungo Fosso del Ferone (dal 1975 è "Riserva Naturale") che abbiamo piacevolmente e lentamente percorso scendendo quasi sempre nel suo letto, fino a Fonte la Vece e a Fonte degli Archi, punto di partenza.
Che dire: il paesaggio oggi attraversato è davvero stupendo, natura selvaggia e silenziosa...da apprezzare e fotografare con gli occhi, catturandone le sensazioni più estreme.
Oggi siamo riusciti a chiudere il lungo anello grazie alla reciproca e piacevole compagnia con Giuseppe (giuseppe sette ik6den su Wikiloc) e Daniela che ringrazio.
Questo anello è sicuramente da evitare (vista la sua lunghezza e la scarsità della vegetazione in altura) nelle giornate estive troppo calde e assolate. Sicuramente sono da preferire i mesi in cui c'è il giusto rapporto: ore di sole e giusta temperatura.
Consiglio:
Se decidete di fare questo anello, affrontatelo con molta calma e alla giusta andatura... e portatevi una ricca merenda/pranzo nello zaino...noi abbiamo "stappato" anche una bella bottiglia di birra portata da Daniela ; )
Buon divertimento.
Waypoints
Fonte Nera (a Mt. 1128 da IGM)
Bellissimo e storico fontanile/abbeveratoio, che chiude la salita da Fonte la Vece e ristora il viandante prima dei pascoli d'altura (a Collebrincioni) e la salita per Monte Stabiata. Il toponimo è forse legato alla sua posizione e al suo orientamento (così ho provato a formulare la mia personalissima ipotesi sull'origine del nome) visto che è orientata verso Nord e leggermente più bassa di quota rispetto alla strada alle sue spalle, che sale verso Monte Stabiata. Tale localizzazione, non facile, rende questa Fonte cupa nell'aspetto, a causa delle molteplici alghe prolificanti nei suoi vasconi e dei numerosi muschi che ricoprono praticamente in maniera perenne la sua lunga struttura. Tali "ospiti" gli conferiscono una colorazione molto scura (vicina al colore nero) proprio per la sua posizione e l'umidità persistente... Il risultato visivo all'osservatore più attento è l'aspetto quasi tetro nella vista d'insieme del fontanile. L'acqua che ho scoperto nei vasconi (allargando lo spesso strato di alghe affioranti) è di un colore scuro, ma non perché colorata, piuttosto per la mancanza totale di luce, quindi di colorazione e riflessi, nel suo fondale, annerito dalla mancanza di pulitura e manutenzione. L'acqua, da sola, risulta invece cristallina e freddissima, pronta per essere gratuitamente accolta e conservata nelle vostre borracce...
Ricoveri pastorali poco prima di risalire il 'Fosso Camarda' (a Mt. 1329 circa da IGM)
Poco prima di risalire e costeggiare il "Fosso Camarda", alla fine di una carrareccia, vi sono questi antichi ricoveri pastorali ancora frequentati all'esterno, ma non più abitati nelle due strutture che si vedono in foto. Colpisce la semplicità architettonica e soprattutto l'ingegno nell'aver praticamente incastonato in una grotta preesistente, una di queste due casupole. Queste "opere" andrebbero tutte salvaguardate (!!) e possibilmente restaurate. Troppe ne ho viste in questi luoghi, che oramai senza più coperture, sono alla mercé del tempo che passa. Basti pensare ai notevoli resti della chiesa di S. Severo, fra Monte Pettino e Pago Martino, oppure le "casette e 'Minico'" non molto lontane...
Fonte Acqua Fredda (a Mt. 1403 da IGM)
Sempre austeri ed interessanti questi fontanili/abbeveratoi d'altura (personalmente ne sono stato sempre affascinato). Questo in particolare, a parte l'acqua davvero fredda, ha una certa maestosità, nel posto che sovrasta e domina il severo e sottostante Fosso del Ferone (in cui sfocia con un rigagnolo) e nelle fattezze. Molti i conci in pietra lavorati, segno che un tempo che fu, ma anche oggi, questi "monumenti d'acqua" erano estremamente importanti (ma allora forse erano ben più custoditi...) Curiose e diverse grosse pietre squadrate sono riverse a terra proprio nella parte finale(!!). Presentano, solo in un lato, degli incastri notevoli a semicerchio, forse perché facevano parte di una muratura che doveva resistere a sollecitazioni importanti...
Punto panoramico, sullo sfondo, alla sommità del colle, si vedono le rovine del castello di Arischia.
Ruderi del castello di Arischia (a Mt. 1409 da IGM)
Quel poco che resta dell'antico incastellamento di "Ariscola" ha comunque il suo fascino...Se non altro per il posto davvero suggestivo e strategico...impressionante l'alto colle che domina il Fosso del Ferone che consente una vista sui restanti pascoli praticamente a 360°. Difficile quantificare quante persone lo abitassero, almeno nel periodo primaverile ed estivo. Di certo non era solo questo ultimo baluardo la costruzione presente in zona...probabilmente, tutt'intorno c'erano sparse diverse casupole di sassi (sicuramente del tutto simili a quelle attualmente visibili denominate "casette Micantoni") che aumentavano sensibilmente la densità abitativa della zona. L'approvvigionamento dell'acqua era garantito dalla vicina Fonte di Acqua Fredda, a Est e poco distante dalle casette Micantoni e da Fonte Ovindoli, forse più vicina e poco più a Ovest. Tutto questo era sicuramente non tanto per cercare un posto dove poter stare al sicuro (c'erano davvero tanti altri punti strategici più a valle dove poter realizzare fortificazioni) ma piuttosto per avere il controllo assoluto e diretto di una zona vastissima di verdi e preziosissimi pascoli estivi (come non pensare alla Grancia di S. Maria del Monte alle falde del Gran Sasso, oppure all'Abbazia dei SS Crisante e Daria sopra a Filetto).
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