Monte Sole (26/03/2023)
near Sperticano, Emilia-Romagna (Italia)
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Itinerary description
Fu proprio qui, infatti, che tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944, si consumò ad opera delle forze naziste un cruento eccidio che portò alla morte di centinaia di innocenti: una delle pagine più crudeli della Guerra di Liberazione e della Storia d’Italia.
Waypoints
Via Casaglia
Dopo circa mezzo chilometro il sentiero incrocia via di Casaglia sulla quale si prosegue
Memoriale
Memoriale dell'eccidio di Caprara
Svolta a sinistra
Monte Sole
Lungo le valli del Reno e del Setta correvano due strade (la “Porrettana” e la “Val di Setta”) e due ferrovie (la “Porrettana” e la “Direttissima”), importantissime vie di collegamento tra il Nord Italia e il resto della Penisola. Esse rappresentarono durante la guerra un punto nevralgico per il passaggio di truppe e merci e furono dunque oggetto di sabotaggi e colpi di mano da parte della Brigata partigiana “Stella Rossa”. Nata nel novembre del 1943 nell’abitato di Vado, essa era composta prevalentemente da giovani locali, uniti dal desiderio di liberare la zona combattendo gli occupanti nazisti e i loro alleati fascisti, nel cui esercito rifiutavano di arruolarsi. A questi giovani si aggiunsero successivamente partigiani provenienti dalla pianura, alcuni carabinieri ed ex prigionieri dei nazisti. La brigata, comandata da Mario Musolesi, “Lupo”, operò con sabotaggi alle comunicazioni e scontri a fuoco contro nazisti e fascisti, prevalentemente nell’area di Monte Sole e nelle zone limitrofe. Quando, nell’estate del 1944, iniziarono gli attacchi anglo-americani alla “Linea Gotica”, l’importanza strategica di queste montagne si accrebbe sino a diventare decisiva per le sorti della campagna d’Italia dell’occupante nazista. Per questo i comandi tedeschi, nel settembre 1944, impartirono l’ordine di ripulire tutta l’area dai partigiani, al fine di agevolare sia la difesa sia la ritirata. Fu in questo frangente che avvenne l’eccidio. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 furono barbaramente uccise 770 persone, prevalentemente anziani, donne e bambini, e venne annientata la Brigata partigiana “Stella Rossa”. Considerando anche le uccisioni avvenute prima e dopo la strage, i nazifascisti massacrarono complessivamente 955 abitanti dei tre comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana. Tra essi 216 bambini, 316 donne e 142 ultrasessantenni. “Ripulito” il territorio, i tedeschi costruirono su Monte Sole, Monte Caprara e Monte Abelle il proprio sistema difensivo. Nel mese di ottobre gli alleati liberarono Monte Venere e Monzuno e presero Monte Salvaro e Monte Termine. Poi l’avanzata si bloccò e il fronte rimase stagnante su queste alture per tutto l’inverno 1944-45. I due eserciti si fronteggiarono per oltre sei mesi: tra di loro si stendeva la “terra di nessuno”, disabitata, disseminata di mine, luogo di bombardamenti e cannoneggiamenti che si unirono al massacro nel lasciare pesanti segni sia sul terreno sia sulle vite future dei pochi superstiti. Monte Sole venne liberato dalle truppe alleate (in particolare da quelle sudafricane) il 17 aprile 1945. Sulla sua cima un cippo ricorda la Brigata "Stella Rossa", i cui sopravvissuti continuarono a combattere in altre formazioni partigiane o unendosi alle truppe alleate.
Svolta a sinistra
Sella di Monte Abelle
Proseguire dritto
Proseguire dritto
Il Poggiolo
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