Monte sirente partendo da rovere passando per punta macerola 10.09.2022
near Rovere, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giornata ventosa alla scoperta del sirente, cima più alta dell'omonimo gruppo montuoso.
Partiamo dal campo sportivo di rovere, frazione di rocca di mezzo, passando per il lato più dolce della montagna. Per l'inizio del percorso si gira subito a sinistra e poi immediatamente a destra, e da lì inizia il vero e proprio sentiero, ma ATTENZIONE i percorsi da rovere sono chiusi dal 15.05. al 15.07 per garantire la riproduzione del camoscio.
Dopo poco si entra nel bosco, dove, grazie alle piogge, spuntano i primi funghi, e, passando un cancelletto atto ad evitare che gli animali selvatici passino, a quota mt 1540 all'incrocio prendiamo il 14fe, il sentiero delle creste. Il sentiero inizia a salire gradualmente, consentendoti di sentire a pieno i rumori del bosco alla prima mattina. Dal bosco si esce all'altezza di metri 1750, dove inizia il prato erboso e pietroso che ci accompagnerà fino alla cima. Uscendo dal bosco, possiamo finalmente ammirare sulla sinistra i prati del sirente e, in lontanza, tutti i monti del Gruppo del Gran sasso, con il corno grande che finalmente spunta dalle nuvole. A destra, invece, c'è un ottima vista sull'altipiano delle rocche, il versante brecciaria di Campo Felice, Monte Magnolia e Monte Rotondo.
Dopo circa due ore (mt 1870) arriviamo ad un capanno di osservazione degli animali, ove volendo, si può proseguire ed arrivare al rifugio la vecchia. Noi invece proseguiamo per la cresta nord ovest del sirente, con una salita leggera per prati erbosi, avvicinandoci al monte etra e al monte tino. Mentre nel bosco il sentiero è ben segnalato, sulla cresta ci sono meno segnali (segni bianchi rosse su pietre e pali di legno) ma il sentiero è di per sè intuitivo: basta seguire la cresta.
Dopo 3 h siamo a 2010 mt e, poco più avanti, incontriamo un branco di camosci, a circa 50 mt da noi, fatto che di per sè vale la giornata. Proseguendo sul sentiero, passando sotto lo sperone dei tiburtini, all'altezza di mt 2230 decidiamo di allungare per punta macerola, primo monte della giornata, per poi tornare sui nostri passi. Proseguendo per un po' fuori sentiero, arriviamo finalmente in cima (5.05 h). La vista è bellissima, soprattutto sul sottostante canalone maiori, versante molto più ripido del sentiero, ma il forte vento ci impone di scendere il prima possibile, senza però dimenticare di lasciare un pensiero sul libro di cima.
Dopo aver pranzato a quota mt 2280) Il ritorno lo affrontiamo sul sentiero dell'andata, anche se devo dire il sentiero è più facile da seguire in salita che in discesa. Questa volta, però all'incrocio prendiamo il 14, senza riprendere la traccia che ci avrebbe riportato sul sentiero dell'andata a quota mt 1850 (h 8.15). Qui incontriamo meno alberi. ma il sentiero è più breve e, alla fine, siamo di nuovo alla partenza.
Escursione facile alla portata di tutti, che ho valutato di media difficoltà soltanto per la lunghezza (22 km) e la durata, poichè la salita non è mai impegnativa. Portatevi molta acqua, poichè non vi sono punti di approvigionamento sul sentiero.
Partiamo dal campo sportivo di rovere, frazione di rocca di mezzo, passando per il lato più dolce della montagna. Per l'inizio del percorso si gira subito a sinistra e poi immediatamente a destra, e da lì inizia il vero e proprio sentiero, ma ATTENZIONE i percorsi da rovere sono chiusi dal 15.05. al 15.07 per garantire la riproduzione del camoscio.
Dopo poco si entra nel bosco, dove, grazie alle piogge, spuntano i primi funghi, e, passando un cancelletto atto ad evitare che gli animali selvatici passino, a quota mt 1540 all'incrocio prendiamo il 14fe, il sentiero delle creste. Il sentiero inizia a salire gradualmente, consentendoti di sentire a pieno i rumori del bosco alla prima mattina. Dal bosco si esce all'altezza di metri 1750, dove inizia il prato erboso e pietroso che ci accompagnerà fino alla cima. Uscendo dal bosco, possiamo finalmente ammirare sulla sinistra i prati del sirente e, in lontanza, tutti i monti del Gruppo del Gran sasso, con il corno grande che finalmente spunta dalle nuvole. A destra, invece, c'è un ottima vista sull'altipiano delle rocche, il versante brecciaria di Campo Felice, Monte Magnolia e Monte Rotondo.
Dopo circa due ore (mt 1870) arriviamo ad un capanno di osservazione degli animali, ove volendo, si può proseguire ed arrivare al rifugio la vecchia. Noi invece proseguiamo per la cresta nord ovest del sirente, con una salita leggera per prati erbosi, avvicinandoci al monte etra e al monte tino. Mentre nel bosco il sentiero è ben segnalato, sulla cresta ci sono meno segnali (segni bianchi rosse su pietre e pali di legno) ma il sentiero è di per sè intuitivo: basta seguire la cresta.
Dopo 3 h siamo a 2010 mt e, poco più avanti, incontriamo un branco di camosci, a circa 50 mt da noi, fatto che di per sè vale la giornata. Proseguendo sul sentiero, passando sotto lo sperone dei tiburtini, all'altezza di mt 2230 decidiamo di allungare per punta macerola, primo monte della giornata, per poi tornare sui nostri passi. Proseguendo per un po' fuori sentiero, arriviamo finalmente in cima (5.05 h). La vista è bellissima, soprattutto sul sottostante canalone maiori, versante molto più ripido del sentiero, ma il forte vento ci impone di scendere il prima possibile, senza però dimenticare di lasciare un pensiero sul libro di cima.
Dopo aver pranzato a quota mt 2280) Il ritorno lo affrontiamo sul sentiero dell'andata, anche se devo dire il sentiero è più facile da seguire in salita che in discesa. Questa volta, però all'incrocio prendiamo il 14, senza riprendere la traccia che ci avrebbe riportato sul sentiero dell'andata a quota mt 1850 (h 8.15). Qui incontriamo meno alberi. ma il sentiero è più breve e, alla fine, siamo di nuovo alla partenza.
Escursione facile alla portata di tutti, che ho valutato di media difficoltà soltanto per la lunghezza (22 km) e la durata, poichè la salita non è mai impegnativa. Portatevi molta acqua, poichè non vi sono punti di approvigionamento sul sentiero.
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