Monte Sassongher (2665m), comune Corvara, provincia Bolzano

Partenza > ferrata > vetta > ritorno.

[!] ATTENZIONE ALLA FERRATA: poco prima della vetta, si trova un breve tratto, di una trentina di metri, dotata di cavi d'acciaio per fissaggi, in cui è fortemente consigliata l'attrezzatura per ferrata. Personalmente, l'ho noleggiata nel paese di Colfosco e, nel percorrerla, molti hanno rispettato questa indicazione, chiaramente alpinisti e professionisti del verticale, valuteranno in base a proprie esperienze, ma a tutti gli altri, consiglio di non sottovalutare il monte e le possibili condizioni meteo insistenti a quella altitudine. [!]
Percorso di grande impatto visivo, sia per il passaggio sotto ai costoni rocciosi sia per il panorama godibile dalla vetta.
Lascia l'auto, al parcheggio gratuito della stazione a valle (1720m), dell'impianto Col Pradat (punto 1 sulla mappa), sali con l'ovovia evitando così il sentiero 3 nel bosco fino all'omonima cima (2029m), dove troverai anche il rifugio. Segui il sentiero 4A, evitando la stradina che lo interseca (punto 2). Oltrepassa i tre solchi sul fianco montuoso, dovuti a piccoli ruscelli e il bivio a sinistra che ti riporterebbe a valle (punto 3). A circa 2km di camminata, una cappella votiva dedicata a S. Francesco (punto 4), marcherà il bivio dove svolterai a destra, lasciando il sentiero 4A per il 7; e dove il passaggio si inerpicherà sul fianco ripido del monte, passando sotto speroni di roccia e ti permetterà una visuale a strapiombo della valle. Dopo circa 800m, in curva (punto 5), poni attenzione ai segni rossi, che ti eviteranno di prendere un falso sentiero sulla destra. Raggiunta la Forcella (2435m), buon punto fotografico (punto 6), svolta destra (a sinistra scenderesti per La Villa) e continua per altri 700m fino alla ferrata (punto 7). Certamente non al livello di altre più famose, né tantomeno lunga, vista la progressione di circa 30 metri; ma non sottovalutare le difficoltà della montagna e il meteo, perché potrebbe esserci neve (dopotutto sei a 2500m) o la pietra ancora bagnata dalla pioggia precedente, come nel mio caso, che insieme al vento forte, non ha aiutato la traversata. Superato quest'ultimo nodo, dovuto anche al possibile sovraffollamento di escursionisti, percorri gli ultimi 400m, quasi pianeggianti rispetto ai precedenti, per arrivare fino alla vetta (2665m) e alla croce, godendo della meravigliosa vista sulle valli e monti circostanti. Al ritorno ripercorri l'identico sentiero, al punto 6 piega a sinistra, fino alla cappella votiva (punto 4), dove poco dopo, potrai svoltare a destra per il Sentiero Italia del CAI (punto 3), in direzione rifugio Edelweiß, prendendo lo stradino dal punto 8, con una dolce discesa fino all'auto; oppure ripercorrere il sentiero di andata, fino all'impianto di risalita, per scendere con esso o fare il sentiero 3 nel bosco, fino al parcheggio. Attento alla numerazione, perché vicino all'imbocco del 3, c'è il sentiero 4A che ti conduce a Corvara.