Monte Pizzoc per sentiero della Costiera
near Maren, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'itinerario punta al monte Pizzoc da raggiungere percorrendo il poco frequentato sentiero della Costiera e, poi, con il classico 980/E7
Si parte dalla costruzione dell'acquedotto a nord della frazione di Maren.
Quest'ultima è raggiungibile in auto per strada asfaltata dalle porte nord di Vittorio Veneto (50mt dopo il bivio per Revine, scendendo da Belluno, sulla sx).
Con un fuoristrada (o un auto 4x4) si può raggiungere l'acquedotto dove il posto per parcheggiare è molto limitato. Altrimenti bisogna partire direttamente da Maren.
Dall'acquedotto si scende una ventina di metri e, in corrispondenza di una casa abbandonata (cartello spartano su un albero) si piega a dx, sfiorando la casa stessa. La traccia sembrerebbe perdersi nei prati, ma, in verità, bisogna aggirare un groviglio vegetale (perchè non lo hanno eliminato?) e rientrare nel sentiero dove, un pochino chini, si percorre la prima decina di mt. Poi la vegetazione si dirada e si prosegue fino a trovare un rudere, appena passato il quale, si piega decisamente a dx, individuando dei bollini rossi in alto, sulla cresta, e un sasso dov'è incisa la parola Costiera.
Si inizia a salire e si segue sempre il filo della cresta, che diventa esiguo in un paio di punti, ma mai pericoloso e mediamente impegnativo. I bollini rossi sono sempre presenti.
Si sbuca all'incrocio con il sentiero 980 che sale dall'Agnelezza e per comodo, ma sempre erto sentiero, si arriva sulla cresta terminale del monte Pizzoc. Da qui, per comodissimo sentiero, al rifugio Vittorio Veneto e, volendo, alla vera cima del monte, rappresentata da una croce. Dalla parte del Cansiglio si arriva fin qui anche con l'auto...
Abbiamo effettuato una sosta ristoratrice in un minuscolo ma grazioso agriturismo, circa un 500mt lineari verso nord, in leggera discesa, in corrispondenza di uno sparuto gruppo di casere. Poi la discesa, tralasciando la Costiera, e passando presso la Madonna dell'Agnellezza, luogo molto caro alla gente locale, soprattutto di Sonego e Fregona. Da qui al punto di partenza per evidente e ben segnalata traccia, che attraversa, scendendo, una bellissima faggeta.
Un bel giro, di media difficoltà, con notevoli panorami ad est, nord ed ovest.
Si parte dalla costruzione dell'acquedotto a nord della frazione di Maren.
Quest'ultima è raggiungibile in auto per strada asfaltata dalle porte nord di Vittorio Veneto (50mt dopo il bivio per Revine, scendendo da Belluno, sulla sx).
Con un fuoristrada (o un auto 4x4) si può raggiungere l'acquedotto dove il posto per parcheggiare è molto limitato. Altrimenti bisogna partire direttamente da Maren.
Dall'acquedotto si scende una ventina di metri e, in corrispondenza di una casa abbandonata (cartello spartano su un albero) si piega a dx, sfiorando la casa stessa. La traccia sembrerebbe perdersi nei prati, ma, in verità, bisogna aggirare un groviglio vegetale (perchè non lo hanno eliminato?) e rientrare nel sentiero dove, un pochino chini, si percorre la prima decina di mt. Poi la vegetazione si dirada e si prosegue fino a trovare un rudere, appena passato il quale, si piega decisamente a dx, individuando dei bollini rossi in alto, sulla cresta, e un sasso dov'è incisa la parola Costiera.
Si inizia a salire e si segue sempre il filo della cresta, che diventa esiguo in un paio di punti, ma mai pericoloso e mediamente impegnativo. I bollini rossi sono sempre presenti.
Si sbuca all'incrocio con il sentiero 980 che sale dall'Agnelezza e per comodo, ma sempre erto sentiero, si arriva sulla cresta terminale del monte Pizzoc. Da qui, per comodissimo sentiero, al rifugio Vittorio Veneto e, volendo, alla vera cima del monte, rappresentata da una croce. Dalla parte del Cansiglio si arriva fin qui anche con l'auto...
Abbiamo effettuato una sosta ristoratrice in un minuscolo ma grazioso agriturismo, circa un 500mt lineari verso nord, in leggera discesa, in corrispondenza di uno sparuto gruppo di casere. Poi la discesa, tralasciando la Costiera, e passando presso la Madonna dell'Agnellezza, luogo molto caro alla gente locale, soprattutto di Sonego e Fregona. Da qui al punto di partenza per evidente e ben segnalata traccia, che attraversa, scendendo, una bellissima faggeta.
Un bel giro, di media difficoltà, con notevoli panorami ad est, nord ed ovest.
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